Guidati da una panchina estremamente coinvolta ed efficace i Thunder piegano i Grizzlies in gara 2 per 111-102, con un Harden “infuocato” a quota 22 punti, ed un Maynor inaspettatamente protagonista con 15 punti, 3 palle rubata e 3/4 dalla lunga distanza. Non bastano a Memphis cinque uomini in doppia cifra (come in gara 1) o una nuova battaglia vinta a rimbalzo (38-34) Randolph si ferma a 15 punti e Gasol produce ancora meno, rendendo ininfluente la prova maiuscola di Conley che confeziona qualcosa come 24 punti, 8 assist e 3/5 da tre.

Dall’altra parte essenziali e pratici Durant e Westbrook che piazzano i loro punti nei momenti caldi ed importanti vanificando potenziali rimonte degli ospiti.

Per Durant ci sono 26 punti, mentre per Westbrook un tabellino più “succoso” con 24 punti, 6 assist e 3 palle rubate. Ora si va a Memphis per gara 3 & 4, ed il pubblico di casa saprà come accogliere i nuovi arrivati. Va però detto che Brooks ha trovato qualche aggiustamento che rendesse meno sofferente la squadra nel pitturato, ed ora starà ad Hollins ripristinare lo status quo evidenziato nel primo scontro della serie, che si preannuncia al momento combattuta come nessuno avrebbe osato sperare!

RECAP

Inizio problematico sin da subito per Oklahoma, ma Memphis non ne approfitta fino in fondo. I primi 2 pts della partita arrivano attraverso i liberi di Tony Allen a cui Hollins affida nuovamente la marcatura di Durant. Sefolosha scalda l’ambiente con una tripla dall’angolo, a cui risponde Gasol con il piazzato del 6-3 Memphis. Molti, troppi, turnovers da parte Thunder, che non impediscono però a Westbrook di iniziare il suo personale show, entrata nel traffico e 6-5 ospiti.

A metà primo quarto arriva il primo vantaggio di marca Thunder con un’altra penetrazione di Westbrook. Durant punisce a seguire da lontano e Oklahoma si prende di forza il 10-8. Altra tripla di Durant con le mani in faccia e +5 Thunder senza troppi problemi.

Memphis è più sorniona del solito, controlla con meno attenzione il pitturato, e Westbrook a suo agio nelle scorribande odierne allarga la forbice, in un amen 18-10 Thunder. Sul finire della frazione il parziale Thunder si espande con un netto 8-1 propiziato dal duo Harden-Maynor, entrambi diversi e dentro la manovra rispetto al capitolo primo della serie. Per Maynor 2 palle rubata più contropiedi in campo aperto, per Harden il tiro allo scadere che fissa il 28-17 dopo 12 minuti di gioco.

Maynor è caldissimo, è la sentenza del secondo quarto. Zaccone Randolph contiene le perdite con un 2+1 in entrata che alleggerisce il distacco. Nuovo assalto della panca Thunder, questa volta targato Cook, e 32-22 per i padroni di casa! Chi si aspetta la resa di Memphis ha capito male,  parziale di 5-0 per i Grizzlies e distacco che torna solo a 5 lunghezze di differenza.

La panca di Oklahoma però regge benissimo e Harden dalla linea della carità riporta il vantaggio a 7 punti. Duelli selvaggi sotto i tabelloni, i Thunder ci mettono tutta l’intensità possibile, ma nel caos Memphis rosicchia altri 4 punti ed Arthur firma il -3! Rientrano Durant & Westbrook, e KD riprende a produrre punti in quantità industriale. Ancora Durant… contropiede + appoggio di tabella (più fallo) e 41-33 a favore di Oklahoma. Allen non riesce ad arginare il numero 35, e anche Battier è meno abile del solito.  A fine primo tempo i Thunder toccano il +10 (54-44), però Ibaka ha qualcosa che non va ed è costretto a tornare negli spogliatoi.

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Il terzo quarto rispecchia l’inizio del primo, ed è Durant a sbloccare l’aridità dei primi 2 minuti di gioco. Young ferma un possibile parziale Oklahoma, e da il via ad una partita che di qui in poi vivrà di nervi e piccoli parziali (almeno fino al quarto periodo). Conley è il migliore tra i suoi, però potrebbe non bastare visto che Randolph è lontano parente del Randolph visto in gara 1 e contro gli Spurs.

Westbrook con il 16° punto scrive 60-50, dopo pochi istanti la lacrima di Durant fissa il successivo vantaggio a +11 sul 64-53. Oklahoma è in pieno controllo, ma Memphis ha il pregio di rimanere incollata per quanto le è possibile ad un distacco che non superi le 12 lunghezze.

Scambio di carezze tra KD e Young, 68-57. Poi 18° punto di Westbrook e 70-57, massimo vantaggio. Conley non crolla però, tripla piedi per terra e -10. Ibaka nel frattempo è rientrato, qualche acciacco e poco più. La terza frazione si chiuderà sul 76-68 con gli ospiti bravi ad arginare a fine periodo l’energia avversaria.

Nell’ultimo quarto Maynor & Harden si ripropongono quali attori protagonisti di questa (per i Thunder) decisiva gara 2. Tripla di Maynor su assist di Harden, 2/2 ai liberi dello stesso Harden e 81-68 servito per un pubblico che si fa via via sempre più caldo. A 9 minuti dalla fine + 15 Oklahoma grazie al piazzato di Ibaka che parrebbe chiudere la contesa. Il distacco aumenta con il passare dei secondi, e ancora Harden+Maynor danno il via al break che porterà Oklahoma sul +18 (91-73).

Memphis in più di una occasione proverà a ricucire il solco (vedi il -12 a 5 scarsi dalla fine, oppure il -7 con meno di un minuto sul cronometro) ma a quel punto sarà Westbrook (24 punti) ed il resto della panca Thunder a completare l’opera, mentre Durant dopo 25 punti nei primi 3 quarti non avrà bisogno di recitare altri ruoli all’interno del match in questione. Si arriverà anche al +20 per i padroni di casa, che potranno così controllare al meglio gli istanti conclusivi di questa gara 2; una gara 2 che apre scenari davvero interessanti in vista del passaggio a Memphis.

MVP: Al duo Maynor-Harden; ma se proprio dovessi scegliere uno dei due andrei con Harden che da qui in poi potrebbe essere un grande problema per la difesa Grizzlies. Il ragazzo chiuderà con 21 punti 5/9 al tiro e 11/11 ai liberi. In alcuni tratti della partita quasi immarcabile/instancabile. Hollins dovrà ripartire da qui per gara 3.

Gara 3: Si attendono aggiustamenti da parte di Hollins, perchè Oklahoma può con le rotazioni e questa panchina contenere le sfuriate di Memphis. Inoltre se i Thunder vincono pure senza un apporto da 40 punti di Durant allora le cose per Memphis si fanno complicate. Dall’altra parte Brooks si troverà ad affrontare una doppia trasferta difficilissima, e parliamoci chiaro… se Oklahoma non torna a casa per gara 5 sul 2-2 il destino per Durant & co. potrebbe essere segnato; un viaggio senza ritorno.

In casa Memphis dovrà trovare il modo per ripristinare il Randolph dell’ultimo mese (non si capisce se limitato dalla difesa Thunder o se limitato da se stesso) coordinando meglio il lavoro difensivo su Westbrook, Durant e… Harden. In casa Oklahoma il lavoro dovrà incentrarsi senza sosta sul problema rimbalzi, lotta nel pitturato e match-up Gasol-Perkins/Ibaka-Randolph. Il tutto sperando che la panchina risponda come in gara 2, e sperando che Westbrook-Durant trovino la serata in combinata che spezzi il fattore campo solido dei Grizzlies. L’unico modo per ribaltare una serie che vede ora Memphis con i favori del pronostico.

Dichiarazioni post-partita:

“We really didn’t do anything different (on Randolph) but we were more engaged as a team. We were able to knock him off some of his spots and I thought Nick (Collison) did a good job of just keeping a body on him and not giving him easy points.”
— Thunder coach Scott Brooks

“They were just more aggressive, they came out and attacked us and just didn’t have enough fight in us.”
— Grizzlies coach Lionel Hollins

“We talked about it before the game even started, ‘Let’s not come out like we did in San Antonio in game two (of that series, a loss). We weren’t focused as a group and this is the kind of result you get.”
— Memphis guard Tony Allen

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