Niente da fare per i Knicks nemmeno in Gara 3

Dei New York Knicks troppo brutti da vedere non impensieriscono Boston in quella che doveva essere la gara da vincere, la prima al Madison Square Garden di playoff dopo 7 lunghi anni. Paul Pierce e Ray Allen in versione cecchini spengono ogni velleità di rimettere in piedi la serie per i bluarancio e permettono a Boston di vincere l’incontro 113 a 96, mettendo probabilmente la parola Fine alla serie.

La Partita

Confermate le indiscrezioni della vigilia che volevano i Knicks senza Billups ma con Stoudemire al rientro. Uno Stoudemire però che già dalle prime battute dimostra di essere in campo più per dare fiducia ai suoi che per reali capacità di impensierire gli avversari.

L’inizio è tutto in discesa per i vicecampioni in carica, che arrivano anche ad avere 17 punti di vantaggio sul 22 a 5 con i Knicks che non trovano la via del canestro. I loro primi punti arrivano infatti dopo quasi 4 minuti di gioco e la doppia cifra è raggiunta solo a 2:47 dalla fine del quarto.

Una serie di palle perse dei biancoverdi però rimette New York in partita e dopo i primi 12 minuti nonostante l’avvio fulminante Boston si ritrova in vantaggio di soli 7 punti.

Nel secondo quarto sale in cattedra Ray Allen, che con 13 punti risponde al compagno Pierce che nel primo quarto ne aveva segnati 14 e guida i suoi alla nuova doppia cifra di vantaggio, approfittando di qualche palla persa di troppo di Carmelo Anthony. La second line dei Knicks però non ci sta e con un colpo di coda riesce a riportarsi all’intervallo con soli 8 punti di distacco.

Al rientro però la musica non cambia, anzi, peggiora. I Knicks pare rientrino svuotati, senza cattiveria, e Pierce e Allen ringraziano e iniziano un clinic di tiro, portando il vantaggio a fine frazione sul +23.

Il quarto quarto è puro garbage time, nonostante D’Antoni provi il tutto per tutto lasciando in campo fino a 3:45 dalla fine sia Melo sia Stat, autori in coppia di 22 punti con 6 su 24 al tiro. Allen e Pierce possono invece riempire ulteriormente il loro tabellino e a fine gara faranno registrare Ray 32 punti con 8 su 11 da tre, e Paul 38 punti con 6 su 8 da tre. Con loro, splende la stella di Rajon Rondo, autore di una tripla doppia con 15 punti, 11 rimbalzi (di cui ben 6 offensivi) e 20 assist, quest’ultimo record assoluto di franchigia ai playoff.

Play of the Game

Quando una partita si risolve nel terzo quarto con 20 punti di distacco viene difficile trovare un momento in cui la partita sia stata girata da un episodio. Però nel break decisivo dei Celtics si è vista molto la mano di Jermaine O’Neal in difesa, con un paio di buone giocate che lo hanno portato a due stoppate e uno sfondamento subito. Per un giocatore dallo stato fisico condizionante, un’iniezione di fiducia che ha portato anche i compagni ad un extra effort che ha guidato Boston sul +20.

La Tattica

New York stanotte avrebbe potuto adottare qualsiasi alchimia tattica possibile, ma con la mancanza di grinta che hanno fatto vedere la partita sarebbe stata comunque un massacro. I tiri da tre di Allen e Pierce, specialmente i primi, sono stati concessi con troppo spazio e con le coperture inadeguate, mentre sotto i tentativi di chiudere l’area facevano a pugni con i mancati tagliafuori che hanno portato Rondo e Garnett a combinare per 10 rimbalzi offensivi. Una gara 3 di questa importanza si sarebbe dovuta giocare in maniera diversa, pur tenendo conto dello stato di forma di Stoudemire, messo in campo più che altro per tenere comunque impegnato Garnett in difesa e impedirgli gli aiuti.

Boston invece ha interpretato la gara esattamente come avrebbe dovuto. Appena ha visto l’avversario sanguinare, come uno squalo lo ha azzannato alla giugulare e non l’ha più fatta riprendere. Interessante però la soluzione di mettere Rondo su Anthony per molti minuti, con il play dei Celtics che più volte è riuscito a sporcare la ricezione o a rubare palla a Melo, spesso a prender palla lontano da canestro. Mossa che ha provato a replicare anche dall’altra parte D’Antoni, quando ha messo Jeffries su Rondo, ma che non ha portato gli stessi dividendi. Con un gioco molto semplice inoltre i Celtics sono riusciti ad allargare bene il campo e la gestione della palla di Rondo ha permesso facili tiri piedi per terra ad Allen e Pierce, la cui efficacia è sotto gli occhi di tutti.

Looking Forward

Domenica sera arriva Gara 4, sempre al Madison Square Garden. Sarà gara da dentro o fuori per i Knicks che dovranno tenere un approccio simile ai primi due episodi della serie, quando anche in non perfette condizioni hanno reso la vita difficile a Garnett e compagni. I tatticismi servono a poco ormai. C’è bisogno di una gara di voglia e magari di un Melo ispirato come in Gara 2.

Boston invece dovrà semplicemente rimanere attaccata alla gara fino al termine per poi sferrare l’attacco nelle battute finali per cercare di chiudere la serie già a Gara 4, in modo da avere tempo per riposare e tenere al minimo il chilometraggio delle ginocchia di O’Neal e Garnett in vista del prossimo turno, che li vedrà presumibilmente opposti ai Miami Heat.

Quotes

Doc Rivers: “Questo non è entertainment, questa è competizione. Noi lo sappiamo e siamo arrivati qui con questa mentalità, anche se una città come NY porta più a pensare allo spettacolo che alla competizione. Noi siamo stati bravi a giocare una pallacanestro di squadra”.

Amar’è Stoudemire: “Non ero al 100%. Nei giorni prima della partita anche quando camminavo sentivo dolore alla schiena. Ma so che i miei compagni hanno bisogno di me e me la sentivo di giocare”.

Carmelo Anthony: “E’ dura, sapevamo che Amar’è non era al 100%. Questa può sembrare una scusa per la brutta partita di oggi, ma non vogliamo usarla come scusa”.

Ray Allen: “La gente guarda la partita, che dura 2 ore e mezza, ma noi sono due settimane che lavoriamo su questa serie, e da domani inizieremo a lavorare su Gara 4. Per questo non ci stupiscono queste prestazioni”.

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