Ginobili subito decisivo al suo rientro. 1-1 Spurs.

San Antonio combatte, difende, soffre, lotta, gioca male ma alla fine strappa un successo fondamentale per il proseguo di una serie che la vivace e forte Memphis sta rendendo emozionante e ricca di spunti tecnici.

L’At&t Center ritrova il suo idolo e soprattutto Popovich ritrova la sua fonte di gioco, quel Manu Ginobili che si presenta in campo con una vistosa, fastidiosa e ingombrante protezione al gomito destro che di certo non lo limiterà durante il match. Fisicamente ed emotivamente sarà uno dei migliori Ginobili della stagione.

Il suo impatto è snervante, trascinante e soprattutto produttivo verso un attacco che necessita del suo playmaking e della sua improvvisazione, alternata a quella più ragionata e fulminea di un Tony Parker alle prese con il problema Conley, un vero mastino sui due lati del campo.

Gara 2 si è giocata sulla falsa riga del primo episodio con Greg Popovich che attua i prevedibili ed efficaci aggiustamenti difensivi raddoppiando parzialmente le situazioni in post di Randolph e Gasol che vengono ben limitati dalla difesa di Duncan e McDyess con aiuti molto più prolifici dei vari Jefferson e Parker. Soprattutto lo spagnolo non è riuscito a prendere quei tiri ad alta percentuale che hanno messo in crisi il piano difensivo di San Antonio in gara 1. Gasol chiude con un 2/9 dal campo e si guadagna la paga con 17 rimbalzi e bene 11 liberi tirati frutto di un buon lavoro in movimento sfruttando i giochi a due con Conley.

 La coppia di lunghi dei Grizzlies è scesa dal 19/25 di gara 1 al 7/23 di una gara 2.

 “Sono stati molto più aggressivi ed hanno attaccato Randolph ogni volta che ha messo palla per terra”

 Coach Hollins riconosce l’approccio difensivo differente degli Spurs che hanno però concesso tanti “open shots” dalla media ai vari Allen e Young con quest’ultimo che nel primo tempo è stato più di un fattore.

E con quei tiri, Memphis è rimasta a contatto per 3/4 di gioco.

Nel 4° quarto, la chiave è stata l’aggressività di George Hill.

 Si è guadagnato 6 liberi negli ultimi 5’ di gioco, ha difeso forte e soprattutto è apparso padrone della situazione a livello emotivo e tecnico. Presenza e concretezza dal giocatore favorito da Popovich che ha segnato 14 dei suoi 16 punti nella ripresa che ha condito con 5 rimbalzi (maestoso quello sul +4 a pochi secondi dalla fine), 4 assist e 2 recuperi.

MVP: Manu Ginobili.

Fiumi parole su di lui nel dopo gara.

“Tutti sanno che che tipo di competitore è Manu. Il solo averlo in campo conferisce un impronta più fisica al match ed ha disputato una grande gara in regia. E’ stato impressionante per quello che ha dato in correlazione a quello che uno si poteva aspettare da lui” Greg Popovich

“Penso che abbia avuto un impatto positivo su tutti noi. Lui è il nostro leader, il nostro All Star. E’ un giocatore da cui dipendiamo per energia, tiri importanti e giocate difensive ma gli infortuni fanno parte del gioco. A loro manca Rudy Gay, uno da 20 punti a sera” Richard Jefferson

 “E’ stato grande. Eravamo molto contenti nel vederlo in campo con noi. Speriamo possa stare un po’ meglio per le gare di Memphis.” Tony Parker

 “Manu è Manu. Era dappertutto in mezzo al campo. Stoppate, recuperi, tiri impossibili. E’ caduto a terra e si è guadagnato diversi fischi a favore. Ha portato l’energia che serviva a loro.” Lionel Hollins

Le cifre contano (17 punti, 7 rimbalzi, 4 assist, 4 recuperi, +16 di plus/minus) ma è il “body language” di Ginobili che ha fatto la differenza.

Isoliamo, per esempio, una porzione dell’inizio del 2° quarto.

Spurs sul parquet con la second unit più Ginobili in posizione da play.

La confidenza con il quale Blair ed Hill approcciano il canestro dei Grizzlies è tremendamente diversa da quella di gara 1. Ginobili con la sua energia trasmette sicurezza a tutta la 2° unit che è protagonista del primo vero parziale del match (7-0).

Altro key moment nel 3° quarto. In un amen Ginobili stoppa, recupera e mette a referto un gioco da 3 punti che infiamma il pubblico. Subito dopo, altro recupero con schiacciata in campo aperto che mette altra benzina sull’entusiasmo generale.

No Manu, no fiesta.

GARA 3: PIVOTAL ?

In situazione di 1-1, San Antonio ha vinto 12 delle 25 serie giocate (48%) ma dal 2003 ha vinto 7 delle 9 serie nelle quali si è trovata 1-1.

Tecnicamente, Memphis dovrà essere brava a riprendere il controllo del pitturato con Randolph e Gasol e dovrà limitare Ginobili con la staffetta Allen/Battier.

Per riconquistare il fattore campo, gli Spurs dovranno far salire di uno/due livelli la loro pallacanestro offensiva e Parker deve essere in grado di attaccare meglio Conley che lo sta limitando benissimo.

Serie tutta da vivere. Probabilmente la migliore del lotto da un punto di vista tattico.

2 thoughts on “Manu is back! Riscatto Spurs (1-1)

  1. bell’articolo!
    ma in difesa possiamo migliorare sopratutto in vista thunder ( + probabili dei nuggets )
    su Manu mi viene in mente una sola altra cosa che ci verrà utile proprio coi thunder: la sua capacità di scegliere in corsa, il suo ordine mentale che gli permette di ricomporre qualsiasi puzzle tecnico accellerando e decellerando come solo nash sa fare.

  2. Bella serie alla fine penso che san antonio passera il turno ma Duncan sembra veramente stanco e poco mobile la vedo dura contro i thunder pur avendo molta piu esperienza!

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