L'atletismo di Miami ha fatto la differenzaDopo l’esordio in una gara 1 a due facce, le due squadre scendono in campo per il secondo round sul parquet dell’American Airlines Arena;

La vittoria, in quel di gara 2, è decisamente più netta rispetto la precedente per i ragazzi di Spoelstra,e, senza voler togliere merito quest’ultimi, dovuta più al demerito di  Phila che al merito dei padroni di casa.

Primo quarto: partono forte gli Heat, bene Lebron da “playmaker” e Wade in attacco. Phila rientra leggermente nella seconda parte aumentando il ritmo di gioco, a costo di forzare in attacco; in particolare si mostrano Iguodala, ancora dolorante, e Meeks. Wade, che forza un po’ troppo in attacco e Illgauskas, con due palle perse piuttosto banali, favoriscono il leggero rientro degli ospiti.  

Percentuali molto basse nel primo quarto, partita non bella. Il gioco di phila a metà campo appare morto, ma allo stesso tempo Miami trasforma poco e non scava un solco importante tra lei e l’avversario; chiude James Jones con un gran tiro sulla sirena. 19-13 l’insolito parziale del primo quarto di una partita tra due squadre abituate a correre e a segnare all’incirca 100 punti di media per partita.

Il secondo quarto è subito per Miami: gran canestro di Bosh in apertura, seguito a ruota da James, dall’altra parte ci prova il miglioe dei suoi in gara 1 Thaddeus Young, ma nulla da fare. Non basta una buona difesa di Iguo su Lebron, philadelphia non riesce a rientrare. Phila trova qualcosa dal rookie Evan Turner num 2 del draft ( anche se inguardabile in difesa in un paio di situazioni su Wade) ma la sensazione è che Phila non giochi con la leggrezza mostrata in alcuni tratti di gara 1.

Nonostante tutto però, philadelpfia è sotto solo di 10 alla metà del secondo quarto. Il secondo quarto, tutt’altro che bello cestisticamente parlando, ospita però una mostruosa sequenza difensiva di J.Anthony che stoppa due volte Young e lancia il contropiede finalizzato con uno spettacolare alley oop di James servito perfettamente da Chalmers. Buon quarto anche per Bosh ( doppia doppia da 21+11), che sfrutta il mismatch più che evidente con brand.

 Il 26% dal campo per fila nei primi due quarti è la peggiore gara stagionale in questo preciso ambito statistico.  Bene i big three di miami che combinano per 35 punti. Miami scappa in apertura di terzo quarto; Phila torva qualche timida risposta da Meeks e Iguodala,  ma dall’altra parte Bosh puo tirare sulla testa di Brand a piacimento.

Pessima partita di Brand (solo 3 punti e -18 di plus minus!), umiliato senza eufemismi dal diretto avversario; si prevede un ritorno non troppo sereno per lui al Wachovia Center. Negli ultimi minuti coach Collins prova a rimettere in campo Turner sul meno 15 , ma, nonostante qualche buona giocata della seconda scelta assoluta al draft, che risulta il migliore dei suoi a fine sera, (15 Pti.) è un collasso, e gli Heat volano a +23 in un amen. I buoi sembrano scappati dalla stalla, Phila potrebbe aver gia messo a ricaricare la batteria per gara 3. 

L’ultima frazione si gioca solo per dover di cronaca.  Si avverano le previsioni e la partita, già non bellissima, scende ulteriormente di livello, scivolando verso l’inevitabile esito, con l’idea, o quantomeno la speranza, che i ragazzi di Doug Collins mostrino un’altra faccia in Gara 3, che gli permetta di giocare una serie, non dico ad armi pari, ma vagamente interessante. Migliore in campo Lebron James, ottima prova senza mai ingranare la quinta (29 punti 7 rimbalzi e 6 assist).

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