La grinta di Anthony, decisamente motivato dal suo arrivo a New York

La nuova New York del duo Melo Stat inizia a “carburare”. Alla data in cui scrivo siamo complessivamente a 6 vinte 5 perse dalla trade di febbraio.

Ma non è tutto oro ciò che luccica. O perlomeno i Knicks, questi Knicks sono ancora un work in progress.

Partiamo dal pezzo pregiato, Melo appunto.
Nelle sue dieci apparizioni da Knickerboxer sta mettendo in cascina più o meno gli stessi punti che produceva a Denver, tirando con la stessa percentuale dal campo. In compenso ha migliorato la sua efficienza dall’arco (42% vs 33%) e le percentuali ai liberi.

Ma il dato che salta più all’occhio è quello degli assist passati da 2.8 a 3.7 a partita, quasi uno in più a gara.

Proviamo a tradurre i freddi numeri per chi non ha avuto occasione di vederlo in azione. Melo era ed è un “mangia palloni”, è il tipo di giocatore che prende parecchi tiri, in media 20 a partita.

Tuttavia c’è una differenza rispetto a Denver. Nelle prime apparizioni con New York Melo ha bilanciato il suo gioco tra penetrazioni, jumper e bombe. In particolare l’inserimento nel sistema di D’Antoni gli ha permesso di prendere meno forzature, soprattutto dal perimetro; il che si traduce nella sua maggior efficienza da tre.

Parallelamente il fatto di giocare con un’altra stella come Amare, invoglia Melo a far circolare di più la palla rispetto a quanto faceva a Denver. L’assist in più a gara non è un caso.

httpv://www.youtube.com/watch?v=T0AYb62nfTQ

Per i Knicks il suo innesto si traduce nella possibilità di avere due opzioni difficilmente neutralizzabili dagli avversari nei momenti clou. Amare è il migliore in NBA per punti nel 4° periodo, ed Anthony rappresenta un alternativa extra lusso.

Una minaccia in più per le difese avversarie. Chiedere ai Grizzlies e Tony Allen (che secondo me ha difeso al meglio):
httpv://www.youtube.com/watch?v=BsOCHA76uj4

Naturalmente va ricordato anche lo sfondamento contro Samardo Samuels, nella sanguinosa sconfitta casalinga contro Cleveland:
httpv://www.youtube.com/watch?v=kZqV4RJr2ws

L’altro tassello della trade, Mr Big Shot Chauncey Billupps, ha sinora giocato solo quattro gare con la nuova maglia.

Causa un problema fisico (al gemello quadrigemino) accusato dopo uno scontro con Dwight Howard. Per quanto visto sinora in campo, l’ex Nugget conferma la sua leadership e la propensione a prendere (e segnare) tiri importanti.

L’inserimento nel sistema di D’Antoni gli ha consentito di aumentare la produzione in termini di punti, con percentuali vicine alle medie di carriera. È ancora presto per giudicare, ma la guardia del Colorado sembra potersi ben inserire in un gioco con ritmi differenti a quelli cui era abituato a gestire le sue precedenti squadre.

Per quanto visto in campo, Chauncey ha dimostrato per l’ennesima volta quanto conti l’intelligenza cestistica, oltre ad una propensione ed un sangue freddo nei momenti clou tipico dei campioni:
httpv://www.youtube.com/watch?v=ha7muCVyydE

Vedremo se a giugno New York eserciterà (molto probabile) l’opzione di rinnovo per il 2012, ipotesi che non sembra dispiacere al giocatore.

Ora veniamo alle note dolenti.

La difesa fa acqua da tutte le parti. Ma ciò che veramente da fastidio, è come a volte (sovente) venga sottovalutato questo fondamentale.

Le sconfitte con Cleveland (2), Orlando ed Indiana sono il frutto di prestazioni pietose nella propria metà campo. Soprattutto con Cavs e Pacers in casa, l’approccio è stato veramente sconcertante.

Due squadre che faticano a segnare con qualsiasi franchigia NBA, sembravano dei fenomeni del Run&Gun, ed allo stesso tempo sono riuscite a limitare i Knicks. Tanto vale avere Melo e Billupps se i risultati sono gli stessi di prima.

Personalmente mi trovo solamente in parte d’accordo con la filosofia di D’Antoni.
Nello specifico credo sia giusto non spezzare il ritmo di gioco, specie nei finali. Come a Memphis, evitando di chiamare time out, non si è dato il tempo all’avversario di organizzarsi e schierare il miglior quintetto difensivo. Scelta che poi ha pagato.

Tuttavia quando come con Indiana o Cleveland, il tuo attacco non è fluido, e gli avversari mettono troppi punti facili, allora devi correggere le cose nella tua metà campo. Il coach dovrebbe essere più flessibile ed adattarsi alle situazioni che di volta in volta si presentano in campo. Se a tutto ciò aggiungi due stelle che fanno la differenza solo da un parte del campo, allora….

A dire il vero devo spezzare una lancia a favore di Melo, che mi sembra più attivo in difesa rispetto a Denver, mentre Amare è semplicemente inguardabile. Fermo sulle gambe è dir poco.

Per l’ex Sun difendere vuol dire “seguire” l’attaccante per cercare la stoppata o il rimbalzo sull’errore. Peccato che, se non pieghi le gambe e contieni i lunghi avversari, difficile che questi sbaglino.

Un esempio lampante è la difesa su Hibbert nell’ultima coi Pacers, vedere al minuto 0:17, un palo!! O come segua la penetrazione di Hansbrough al minuto 02:00, non certo un mostro di aggressività..
httpv://www.youtube.com/watch?v=AiTzQfMR24s

“And finally Amare got it!!” 16° tecnico incassato a Dallas, il che vuol dire squalifica per il prossimo incontro (back to back coi Pacers martedì).
Piccoli Rasheed crescono..

A favore di D’Antoni invece ci sono le gare contro Memphis e Miami. Con i Grizzlies i Knicks hanno buttato via un cospicuo vantaggio nel quarto periodo, prima del buzzer beater di Melo. Ma soprattutto con Miami, rimontando gli Heat nel finale grazie ai canestri di Billupps ed alla difesa su Lebron e Wade.

Quindi i Knicks se vogliono, possono difendere. Peccato che se ne scordino la maggior parte delle volte!

Sul posto in griglia play off, il coach ha dichiarato che una vale l’altra.

Personalmente credo sarebbe meglio evitare squadre difensivamente superiori come Boston o Chicago.

Tra Orlando e Miami, preferirei Orlando perché i Magic non hanno quei tre (o meglio quei due), e a parte Dwight New York se la gioca alla pari, anzi nei diversi ruoli credo sia ben accoppiata con Orlando.

Opinione personale, ognuno la vede a suo modo, basti osservare i risultati del sondaggio promosso da Knickerblogger.
http://knickerblogger.net/poll-which-team-would-you-want-the-knicks-to-face/

Le partite

New York vs Milwaukee W 114-108
New York @ Cleveland L 109-115
New York @ Miami W 91-86
New York @ Orlando L 110-116
New York vs New Orleans W 107-88
New York vs Cleveland L 115-119
New York @ Atlanta W 92-79
New York vs Utah W 131-109
New York @ Memphis W 110-108
New York @ Dallas L 109-127
New York vs Indiana L 93-106

Il borsino dei giocatori

Subito dopo la trade ipotizzai un quintetto:

PG Billupps
SG Fields
SF Melo
PF Amare
C Turiaf

Non distante da quello che sembra lo starting five collaudato nelle ultime settimane (infortuni permettendo):

PG Billupps\Douglas
SG Fields
SF Melo
PF Amare
C Jeffries

Il buco nel ruolo di centro è stato colmato con la firma di Jared Jeffries. Un ex non certo rimpianto. Jeffries è un debito in attacco, dove è pressochè nullo, tuttavia è un buon difensore, e consente di schierare Amare da quattro, ruolo decisamente a lui più congeniale. All’occasione può essere sostituito da Turiaf, o Shelden Williams.

Chi ha giocato particolarmente bene nell’ultimo periodo e Toney Douglas. Causa l’assenza di Billupps, il 23 dei Knicks è stato promosso in quintetto, con ottimi risultati sia in termini di punti che di “gestione”. Toney non ha il carisma di Billupps, tuttavia ha dimostrato di potersela giocare e di essere la prima alternativa dalla panchina, sia da play che da guardia.

L’infortunio di Chauncey ha scongelato anche Roger Mason, che ha avuto minuti a disposizione e finalmente ha contribuito in attacco. Lo stesso Anthony Carter, che credevo fuori dalle rotazioni, si è spartito i minuti con Mason.

Prossime partite

Mancano 17 partite, molte delle quali contro squadre da play off o in lotta per gli stessi. Con Phila alle calcagna non è il caso di rilassarsi anche se il sesto posto vuol dire quasi certamente Miami (o Chicago) al primo turno.

Attendo commenti!!

 

16 thoughts on “Nuovi Knicks, vecchi mali

  1. secondo me l’alternanza di risultati è un problema di concentrazione e qui entra in ballo il coach.
    con le forti le motivazioni arrivano da sole mentre con le meno forti no. Infatti Indiana che è in strenua lotta playoffs al contrario nostro ha difeso in modo molto intenso.
    se così fosse fa ben sperare per i playoffs dove se non sei motivato li…..

  2. Ciao Stefano. Come sempre lucidissima la tua analisi. Le sconfitte contro Cavs e Pacers sono incredibili come lo e’ l’approccio alla gara. Mike ha avuto 3 anni di tempo per far vedere almeno un sistema discreto ed efficace ma, almeno per me, fino adesso ha fallito. Io vedo che non abbiamo giochi offensivi adeguati a parte quando siamo in difficolta’ sparacchiare da tre senza senso.
    In difesa,come hai accenato tu nel pezzo, facciamo acqua da tutte le parti, siamo scandalosi a volte! Ora, ci sta che l’attitudine e le capacita’ difensive dei vari Melo e Stat non siano eccezionali pero’ Stefano il coach esiste??Io guardo i Bulls, hanno forse 2,3 big come noi e un contorno non incredibilmente piu’ forte ma hanno un coach con i controxxxxx, un organizzazione difensiva paurosa!e non mi sembra che Boozer sia meglio di Stat in difesa!
    Per me Stefano, l’era D’Antoni DEVE finire e deve arrivare qualcuno,sogno il ritorno di Jeff Van Gundy, che ci faccia difendere innanzitutto ma che sappia scavare nella testa dei giocatori.
    Io il problema lo vedo li.

    • Ciao Jack,

      Sul gioco offensivo ho qualcosa da appuntare, al di la di qualche forzatura i Knicks di quest’anno mi sembrano prendere tiri abbastanza buoni. Normalmente la palla circola bene, casomai il problema era la gestione del pick & roll, non ottimale con Felton. Ora con Chauncey, il P&R sarà sicuramente migliore. In più il gioco di D’Antoni comporta un play che sappia punire dall’arco, quindi è un sicuro upgrade (nonostante il 6 su 9 di Raymond la scorsa notte).
      In difesa siamo troppo sovente imbarazzanti; proprio si ha la sensazione di non voler nemmeno provarci. Personalmente sarei contento di vedere una squadra d’attacco che vince il titolo, ma questo non comporta l’abbandono definitivo della fase difensiva. Così è difficile che si vada lontano, soprattutto nei play off.

      Chicago ha una superstar, Rose, che mai mi sarei aspettato su simili livelli così presto. Il resto è un team di ottimi giocatori Boozer, Noah, Deng sono dei signori giocatori ma sotto il livello delle due stelle di NY. Il problema è che i Knicks sono ancora da assemblare. Al momento si gioca con i giocatori a disposizione, ma qualche intervento va ancora fatto nei settori di guardie e lunghi.

      Il passato, e specie gli ultimi 3 anni contano poco, sono stati un periodo di epurazione, inoltre a scusante di D’Antoni c’è da dire che non ha più nessuno del blocco di 3 anni fa. Il futuro è quello che conta e se questo sistema non va bene, tanto vale cambiare. JVG è un ex allenatore, con poca voglia di allenare, quindi lascerei proprio stare.

  3. Sarà un caso ma i Knicks difendono bene solo contro squadre forti.
    Contro quelle meno forti, la voglia di difendere diminuisce e si affidano al tentativo di “outshootarle”.

    Questo vuol dire che se e quando vogliono possono difendere, il che farebbe anche ben sperare per i PO, visto che lì ci sono solo squadre forti e la voglia te la devi fare venire per forza.

  4. c’è poco da dire…senza giocare in una delle due metà del campo non si va da nessuna parte…non vorrei essere drastico ma io credo che con D’Antoni i Knicks non potranno fare altro se non la variabile impazzita di un primo turno di PO…

    • succede una brutta cosa, ossia che Melo & C. iniziano a dire che si deve pensare al prossimo anno… La difesa contro Detroit e Milwaukee è stata ancor più imbarazzante. Questo secondo me è pericoloso, perchè fare i play off demotivati è già di per se sbagliato.. Se si esce male al primo turno D’Antoni rischia seriamente il licenziamento…

  5. Complimenti per il bellissimo articolo Stefano!
    Sinceramente mi aspettavo che l’innesto di Anthony vi garantisse una marcia in più, invece…

  6. Bhè, mi dispiace per D’Antoni, ma in caso di sfida con Chicago tiferei sempre per la mia squadra!

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