Gli anni aumentano ed i minuti in campo diminuiscono, ma Duncan resta una presenza cruciale...

Forse non c’è bisogno di un’ulteriore statistica nel già ricco panorama di numeri Nba… ma per gli amanti dei dati, potrebbe comunque risultare interessante disporre di uno strumento in più.

Quello che si cerca di quantificare, con la formula che ho approntato, è l’impatto di un giocatore sui possessi della sua squadra, la sua capacità di incidere e di partecipare alla gestione della palla, ponderando i minuti che trascorre in campo in proporzione ai possessi che la sua squadra gioca.

Partendo da questi due elementi (minuti in campo e possessi di squadra) si ottiene un dato in percentuale che permette il confronto, tendenzialmente attendibile, tra giocatori di squadre diverse (quindi con ritmi differenti) e con eterogenei minutaggi medi di permanenza in campo.

Ovviamente si tratta solo di una stima; ed altrettanto chiaramente è un dato quantitativo che non ci dice nulla sulla qualità dei punti realizzati (non comprende le percentuali di tiro), né tantomeno sull’impegno difensivo o sulle letture delle situazioni offensive. Stiamo pur sempre parlando di statistiche…

Inoltre, per quanto riguarda l’aspetto qualitativo della produzione numerica, esiste giĂ  il noto PER inventato da Hollinger (Player Efficiency Rating) che calibra le prestazioni individuali rispetto alla media Nba. Qui interessa invece quantificare l’impatto quantitativo sui possessi di squadra, ovvero su quanti possessi (in %) il giocatore ha fatto qualcosa di statisticamente rilevabile, o iniziando un’azione (rimbalzo, recupero e, in parte, stoppate), concludendola (tiro, dal campo o libero, e palla persa) o collaborando (assist). Da ricordare che non si tratta di un dato per valutare la “bravura” di un giocatore, ma solo quanto “pesa” la sua presenza in campo rispetto ai possessi di squadra.

La formula dell Impatto (batteziamolo così) è questa:

Imp% = [(tiri dal campo + (tiri liberi x 0,44) + rimbalzi + assist + recuperi + (stoppate x 0,4) + palle perse) / ((Possessi di squadra/48) x minutaggio medio del giocatore)] x 100

Trattandosi di una stima, non mi pare sia il caso di scendere in dettaglio fino ai decimali. L’elenco delle prestazioni (tiri, rimbalzi, etc…) è da intendere, per facilità di conto, come media a partita; il coefficiente dei tiri liberi (0,44) è quello solitamente utilizzato nel calcolo dei possessi (qualche volta arrotondato a 0,4); le stoppate sono valutate al 40%, considerando che non tutte le volte la squadra riesce a recuperare la palla (quindi ci sono stoppate che non producono un possesso per la propria squadra).

L’Imp% dovrebbe aiutare a non avere una visione strettamente “offensiva” dei possessi (come accade nel caso dell’Usg%, in cui vengono contati solo i possessi finalizzati da un giocatore: tiro o palla persa), consentendo adeguato riconoscimento anche alla dimensione corale (assist) ed a quella difensiva (nella formula si potrebbero aggiungere anche gli sfondamenti subiti, ma la loro media a partita è così esigua che non intaccherebbe significativamente il risultato finale).

Per la quantità dei possessi giocati per squadra, sono reperibili sul web quattro eminenti fonti; il problema è che forniscono dati leggermente differenti. Consideriamo i possessi di Miami prima dell’All Star Game: su 82games vengono arrotondati a 91, per basketball-reference sono 91,1 (ma è un sito “gemellato” con il precedente quindi possiamo considerarli come un’unica fonte), per Hoopdata sono 92,8, per Espn invece 93,4, mentre per Teamrankings salgono fino a 94,7… facendo una media fra questi quattro valori (in media stat virtus), otteniamo 93 netto, dato meglio approssimabile al valore proposto da Espn. Per cui, per gli esempi che seguono, ricorreremo a tale fonte.

Nella lista di “nobili cavie”, per testare la funzionalità della formula (dati aggiornati a prima dello sfavillante week end di L.A.), scomoderemo tutti i partecipanti all’All Star Game, più qualche caso potenzialmente interessante (almeno un giocatore per squadra, attingendo da tutti i ruoli):

L. James 57%

(l’anno scorso ai Cavs toccò la vetta del 60%!)

R. Westbrook 57%

(ben più di Durant, questione di completezza…)

K. Bryant 56%

B. Griffin 54%

(complici gli infortuni a Kaman, Gordon e Butler…)

D. Rose 54%

(one man show ai Bulls…)

D. Howard 54%

D. Wade 53%

(58% l’anno scorso… lui e Lbj, se in campo assieme, coprono il 110% dei possessi, il che significa che è impossibile, stando a questa approssimazione, trovare un possesso Heat in cui non ci sia lo zampino di uno dei due… anche perché, chiaramente, uno dei due può fare l’assist all’altro o prendere un rimbalzo in un possesso in cui l’altro realizza)

A. Stoudamire 52%

(destinato a calare con l’arrivo di Melo…)

D. Cousins 52%

(esatto, è in compagnia di Stat e Carmelo… quando gioca il ragazzo è una presenza; anche se 4 falli in 27 minuti di media ne limitano l’impiego…)

C. Anthony 51%

(adesso resta da vedere come si troverĂ  ai Knicks…)

T. Duncan 50%

(e 13,4 punti a partita non sembrano più sintomo di declino della sua importanza nel gioco degli Spurs…)

Z. Randolph 50%

K. Love 50%

(i Wolves sono primi per possessi a partita, ecco perché i suoi “numeroni” vengono ridimensionati se valutati in percentuale)

D. Williams 49%

(con la partenza di Sloan, questa cifra sembrava destinata ad  aumentare; ai Nets, trova un buon compagno di pick n’ roll in Lopez ed un ottimo tiratore perimetrale in Morrow, ma l’incognita è come si troverĂ  in un altro sistema…)

K. Durant 49%

(pur essendo il league top scorer, in quanto realizzatore puro, non ha un impatto statistico elevato come altri giocatori più all-around…)

S. Nash 48%

(a 36 anni insegna ancora come essere playmaker efficienti e spettacolari…)

R. Hibbert 48%

(“ingombrante” presenza per 28 minuti a sera… se cercate Granger, lo troverete al 43%…)

L. Aldridge 47%

(in maestosa crescita…)

C. Paul 47%

(quest’anno è al career low per tiri tentati, ma è il play statisticamente più efficiente)

L. Scola 47%

K. Garnett 46%

(valore più alto tra i “big 4” di Boston; l’avreste detto?)

D. Nowitzki 46%

(in una squadra ricca di talento ed esperienza, si concede il lusso di non monopolizzare il gioco come potrebbe…)

M. Ginobili 46%

J. Wall 46%

(niente male per un play rookie in una squadra giovane…)

M. Ellis 46%

R. Rondo 46%

(notevole, per un play che tira solo una decina di volte a partita…)

P. Gasol 45%

A. Horford 44%

(poco eclatante da veder giocare, ma tanto utile per gli Hawks quanto il pallone per giocare a pallacanestro…)

J. Johnson 44%

A. Bargnani 44%

B. Lopez 44%

(beneficerĂ  dell’arrivo di D-Will…)

A. Bogut 44%

S. Jackson 44%

R. Felton 43%

(da D’Antoni a Karl… grosso punto di domanda…)

D. Granger 43%

D. Lee 43%

C. Bosh 41%

(lontani i tempi di Toronto: 51%…)

A. Iguodala 40%

(seconda opzione in un attacco molto corale, solo 14 punti a partita, ma vogliamo parlare dei 6,1 assist/1,8 perse? Rapporto di 3,4 = solo Calderon, Paul e Kidd meglio di lui… )

P. Pierce 40%

(i Celtics, come gli Spurs e i Mavs, sono una squadra nel senso letterale, niente accentratori…)

J. Kidd 39%

(play-maker. Punto.)

T. McGrady 39%

(ben augurante, in una Detroit satura di giocatori, ma con la minor media di possessi a partita… quasi paradossale, no?)

R. Allen 34%

(situazione simile a quella di Durant: è un realizzatore puro, alte percentuali al tiro, ma nel complesso produce pochi altri numeri…)

L’Imp% ha ben evidenziato l’importanza di alcuni giocatori (dalle cifre non eclatanti, ma in campo fondamentali) nei confronti del go-to-guy della rispettiva squadra: ad esempio, Hibbert (48% di Imp%) verso Granger (43%) e Horford che eguaglia J. Johnson (entrambi 44%). Inoltre, pur confermando la centralità di alcune “prime donne” (in cima alla lista i “soliti noti”: James, Bryant, Rose, Howard…), è emersa anche la rilevanza, magari meno intuitiva, di giocatori più inclini all’altruismo (Duncan, Rondo) o con minutaggio ridotto ma impatto elevato (Cousins). Non meno significativo il ridimensionamento delle cifre esorbitanti registrate in contesti ad alta frequenza di possessi, come nel caso di Love, Stoudamire, Felton, Anthony e Ellis. Ulteriore utilità dell’Imp% può essere quella di segnalare un gioco troppo monocorde di una stella nei confronti di un compagno di squadra più completo (v. Durant, miglior realizzatore della lega, paragonato a Westbrook: 49% di Imp% vs 57%).

CuriositĂ 

Per quanto riguarda il connubio dei tres amigos di Miami, rispetto all’anno scorso, quando erano “stelle solitarie”, l’Imp% dice: James -3%, Wade -5%, Bosh -10% (sapevo che ve lo stavate chiedendo…).

Off Topic

Nash, alto 6-3 e con 36 primavere sulle spalle, cattura 3,6 rimbalzi a partita (in 33 minuti), mentre B. Lopez, rampante centro 22enne alto 7-0, solo 5,8 (in 34 minuti) … si accettano spiegazioni (forse Bargnani è l’unico che non ci vede nulla di strano… perdonate la boutade).

 

10 thoughts on “Una statistica nuova: Imp%

  1. articolo originale e veramente interessante.
    se il tutto è una tua iniziativa, chapeau.

      • quel che si può?? staminchia!!!! e se eri piĂą intelligente che facevi, rielaboravi la teoria della relativitĂ  applicata a MJ?? complimenti per il lavoro…
        comunque per quel che riguarda kg, ci sta, dato che è uno dei giocatori migliori della lega anche come letture, se c’è un extra pass lo vede sicuramente…
        i love it!

  2. pasquĂ  tu sei malato XD!!!

    cmq questa voce statistica è molto interessante (bisognerebbe cercare la mail di hollinger ;) ). c’è solo una parte che mi lascia qualche dubbio ed è il coefficiente dei tiri liberi e ti spiego subito il motivo: prima di tutto x tiri liberi intendi quelli segnati o quelli tentati? io personalmente utilizzerei quelli tentati, anche perchè la variabile precendete sono i tiri dal campo. detto questo mi concentro sul coefficiente che a mio avviso sembra troppo basso. sempre considerando i liberi tentati, quello 0.44 assume il senso di % di realizzazione media dei liberi in nba, una % nn bassa, ma catastrofica. neanche shaq è mai andato sotto al 50% in stagione e se ci fosse qualcuno con tali mani di legno, queste sicuramente nn gli permetterebbero di avere un numero di possessi in attacco tali da mandarlo assiduamente in lunetta. quindi quel valore è clamorosamente basso, infatti presumo che la % realizzativa media dei liberi dovrebbe aggirarsi intorno al 70%. a questo punto l’unica motivazione che possa portare ad un tale abbassamento deve essere il considerare i falli tecnici e gli “and1”, ma ritengo che il loro numero sia cmq esiguo rispesto a quelli assegnati perchè hai subito fallo (per fortuna nn tutti si chiamano james, bryant o wade e per fortuna nn tutti si chiamano sheed). infatti, considerando una media di 20 liberi a partita fatti da una squadra, quanti di questi provengo da tecnici e da and1? nn conosco le cifre ma mi stupirei se superassero il 30%. detto questo vorrei proporti delle soluzioni a questo “annoso” problema: cercare le statistiche reali sui liberi e modificare il coefficiente di conseguenza (faccio una previsione, ma ritengo che sia ragionevole considerare un valore compreso tra lo 0.55 e lo 0.6); fare una statistica “personalizzata”, nel senso di utilizzare la percentuale di realizzazione del giocatore analizzato e magari, se fosse possibile trovarla come statistica, dividere i liberi tirati da quelli provenienti da canestro e fallo, dividere quest’ultimi per 2 e moltiplicarli per la % realizzativa.

    una parentesi goliardica: dopo aver letto che solo il 40% delle stoppato finisce anche con il recupero della palla, sembra che bill russell abbia tentato il suicidio. a parte gli scherzi, è cmq emblematico come dato, sintomo di una voglia da parte dei giocatore nba di dimostrare di nn essere bravi solo con la palla a spicchi, ma che possono anche avere una carriera anche come pallavolisti possono. se vuole essere un messaggio ai proprietari in vista del sempre piĂą probabile lock out, sono riusciti pienamente nell’impresa

  3. Ciao, complimenti per l’articolo e per la statistica, che trovo molto interessante.
    Mi permetto di sollevare solo un dubbio in merito alla tua osservazione in merito alla somma dei valori di LeBrick… ehm, LeBron e Wade. Credo che sommarli (110%) non sia proprio corretto.

    Ecco il mio ragionamento.
    Il 57% di LBJ dice (se ho capito bene) che ogni 100 possessi di Miami (in cui LeBron è in campo), LBJ fa 57 “cose”, e NON che LBJ fa qualcosa in 57 di questi possessi. Giusto?
    Cioè, in un caso estremo e puramente teorico, se LeBron fa 57 rimbalzi in un solo possesso e nient’altro (in una partita in cui Miami ha 100 possessi mentre lui è in campo), il valore non cambia. Giusto?
    Se questo è giusto allora, anche considerando due giocatori assieme, alcune delle “cose” che fanno possono avvenire in uno stesso possesso.
    In teoria, ogni “cosa” fatta da Wade può essere in un possesso in cui fa “qualcosa” anche LBJ. Quindi, è ben possibile che ci siano dei possessi di Miami in cui entrambi sono in campo ma in cui entrambi non fanno niente.

    Saluti!

    • Ciao buon vecchio “vicino di casa”,
      grazie per il commento che m’aiuta a chiarire la statistica:
      – per “tiri liberi” intendo quelli tentati a partita (così come per i tiri dal campo)
      – il coefficiente di 0,44 (occhio: non ho scritto 44% proprio per non creare ambiguitĂ !) è comunemente usato da chi è ben piĂą pratico di me per tradurre i liberi tentati in possessi da cui derivano; se si moltiplicassero i liberi tentati per 0,5, ogni 2 liberi costituirebbero un possesso (1 possesso con tiro + 1 fallo = 2 tiri liberi), moltiplicando invece per 0,44 dovrebbero venir inclusi (approssimativamente) anche gli “and1”, i falli tecnici, eventuali falli su tiro da 3, falli intenzionali… ovviamente, mi fido pedissequamente di questa “consuetudine statistica”, ma non chiedermi perchè proprio “0,44” e non, ad esempio, “0,39”…
      – le stoppate approssimate al 40% sono invece una mia stima, puramente indicativa, supponendo che su 10 stoppate, 3 escano fuori dal campo, 3 vengano recuperate dall’attacco e 4 diventino nuovi possessi per la ex-difesa (fermo restando che il peso numerico delle stoppate su tutto il calcolo è decisamente esiguo…).
      Alla prossima.

  4. Faccio un esempio per chiarificare.

    Immaginiamo una situazione analoga a quella di LeBron e Wade, ma in piccolo, e cioé: una squadra X fa 4 possessi, i giocatori A e B sono sempre in campo.

    Possesso 1 – A assist, B tira.
    Possesso 2 – A rimbalzo, B assist.
    Possesso 3 – A tira, B niente
    Possesso 4 – A e B niente.

    Imp (A) = 3/4 = 75%
    Imp (B) = 2/4 = 50%
    Imp (A+B) = 3/4 = 75% =/= 125% = Imp (A) + Imp (B)

    :D Scusa mi sono fatto prendere.

    • Giusta osservazione; scusami se mi permetto di citare l’articolo, ma scrivendo che:
      “uno dei due può fare l’assist all’altro o prendere un rimbalzo in un possesso in cui l’altro realizza” volevo proprio intendere come ci possono essere possessi in cui entrambi fanno qualcosa e possessi in cui entrambi non fanno nulla, e che quindi quel 110% è un “bug” dell’approssimazione statistica…
      grazie per avermi dato modo di esplicitare questo appunto.

      P.S. L’altra risposta “confidenziale” era per zauker…

      • Ciao e scusami: non avevo capito che il tuo appunto sul 110% nell’articolo era proprio l’esplicitazione di un “bug” della statistica.
        Che poi in eraltà bug non è, la statistica va benissimo, basta evitare di sommarla :)
        Ciao e complimenti.
        Mi piacerebbe sottoporti una statistica che ho “ideato” io, magari in privato, come posso fare?

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