David Lee e Monta Ellis non stanno riuscendo a trascinare la squadra ai Playoffs

I nuovi Warriors di Keith Smart nascono dalle ceneri della squadra che nel 2007 eliminò i Mavs al primo turno dei play-off.

Un cambiamento lento ma radicale che in tre stagioni ha visto salutare la Baia Baron Davis, Stephen Jackson, il G.M. Chris Mullin e coach Don Nelson.

Con l’addio del “Barone” la squadra è stata consegnata nelle mani di un giovane Monta Ellis ma le idee spesso contrastanti tra Nelson e la dirigenza non hanno agevolato un progetto duraturo nel tempo. Spesso giocatori presi dalla lega di sviluppo trovavano più spazio che le prime scelte del Draft.

La nuova proprietà ha permesso a Nelson di tagliare il traguardo di coach più vincente per W in stagione regolare per poi decidere di concludere il rapporto di lavoro in estate.

Cosa si chiedeva al nuovo allenatore Smart prima dell’inizio della stagione?
Una difesa più organizzata e solida ed un gioco in attacco meno legato all’improvvisazione estemporanea del singolo.

In estate i cambiamenti sono stati tanti.
Con molti soldi a disposizione l’attenzione si è concentrata su Stoudemire che però ha scelto New York. Alla ricerca di un uomo d’area e con Boozer e Bosh accasatisi altrove la scelta di David Lee è stata la migliore possibile.

Con un “sign and trade” Lee ha firmato un contratto da oltre dieci milioni all’anno ed è stato scambiato dai Knicks per Turriaf, Azubuike e Randolph. La mossa successiva è stata quella di scambiare Maggette per Gadzuric. Dal mercato dei free agent sono arrivati Dorell Wright e Amundson. In uscita Morrow, CJ Watson Raja Bell.

Roster rinnovato radicalmente al pari dell guida tecnica.
Keith Smart, famoso per aver realizzato il tiro della vittoria nella finale del torneo NCAA dell’87 per Indiana, non ha avuto altrettanta fortuna tra i Pro.

Tra NBA, CBA, Venezuela e Europa Smart chiude la carriera da giocatore ancora giovane per passare subito a quella di allenatore. Nel 2002 mezza stagione come coach ad interim per i Cavs e dal 2003 è assistente ai Warriors fino alla promozione a Head coach nella scorsa estate. Un allenatore alla prima vera esperienza come head coach segna un netto cambiamento con il passato.

Il record negativo della prima parte di stagione non depone a favore del nuovo coach ma tanti piccoli infortuni hanno rallentato il processo di sviluppo della squadra.

Il quintetto base è formato da Ellis-Curry-Wright-Lee-Biedrins. Dalla panchina i giocatori più utilizzati sono Radmanovic, Reggie Williams, Gadzuric e Amundson.

Vero punto debole dei Warriors è proprio la panchina con il solo Reggie Willams costante nel rendimento. Il reparto lunghi è sicuramente più ricco che in passato ma la qualità non è eccelsa. Amundson e Gadzuric portano energia e difesa ma in attacco hanno limiti evidenti.

Dopo una partenza lenta David Lee ha iniziato a carburare viaggiando a 15 punti e 10 rimbalzi di media, un fatturato molto superiore al suo compagno di reparto Biedrins, fermo a 6 punti di media e 9 rimbalzi. Il loro utilizzo in contemporanea mostra come Smart proponga un sistema di gioco diverso da quello precedente e lontano dai giocatori atipici e senza un ruolo tanto cari a Nelson.

Dorell Wright ha vinto il ballottaggio iniziale per il posto in quintetto con Radmanovic e sta dimostrando una continuità sconosciuta a Miami.

Monta Ellis ha cifre da All Star ma la convivenza con Curry sembra più difficoltosa che durante il primo anno. Curry ha innalzato le cifre in ogni categoria statistica ma l’impressione generale è che soffra maggiormente la presenza di Ellis che in passato.

Il gioco dei Warriors offre i ancora i migliori risultati se sviluppato in velocità e in campo aperto. Il gioco a metà campo è poco fluido e subisce molto l’influenza di un accentratore come Ellis. Capace di battere facilmente gli avversari con un primo passo fulminante Monta preferisce giocare in isolamento fermando la circolazione di palla.

Curry ha sicuramente più visione di gioco del collega di reparto ma non ha le stesse capacità di crearsi un tiro in penetrazione ma preferisce il tiro piazzato dopo uno scarico o dalla media dopo un pick and roll. La convivenza tra questi due giocatori è il primo nodo da sciogliere per il fututo. Se in attacco il talento individuale riesce a far superare le difficoltà in difesa i problemi raddoppiano. Entrambi i giocatori soffrono giocatori pariruolo quasi sempre più alti e grossi di loro.

La dirigenza dei Warriors dovrebbe chiedersi se scambiare uno dei due porterebbe vantaggi ed eventualmente quale dei due potrebbe avere una contropartita migliore. Le priorità per la squadra sono rinforzare la panchina e affiancare a Lee un altro lungo di valore.

Biedrins ha un contratto spropositato per il rendimento e proprio per questo difficilmente è scambiabile. Più facile sarebbe inserirlo in uno scambi con Curry o Ellis.

Sacrificare uno dei due talenti per rinforzare la squadra puntando solo sull’altro liberandosi anche del giocatore europeo. Una decisione non facile e da valutare in base alla contropartita.

Con la fine della stagione i contratti di Radmanovic e Gadzuric liberano 14 milioni da poter investire su uno o più free agent. Meno ricca di quella dell’estate 2011 la prossima classe di free-agent comprende giocatori interessanti con Anthony, Butler, Kirilenko, Prince, Chandler, Battier, Brooks e Murphy. Difficilemente ragguingibile Anthony, uno specialista difensivo di valore come possono essere Prince, Kirilenko e Battier sarebbe l’ideale.

Ancora una volta i Warriors stanno vivendo una stagione mediocre senza possibilità di arrivare ai play-off e con poche speranze di avere una scelta alta al Draft.

La squadra ha bisogno di essere rimodellata e migliorata ancora. Un primo passo è stato fatto l’estate scorsa e altri se ne possono fare nella prossima.

7 thoughts on “Dove vanno i nuovi Warriors?

  1. serve un trade-union un giocatore che colleghi e coordini lee, curry e ellis. forse uno dei 3 è di troppo o forse la squadra non ha chimica ma, in un gioco in cui le spaziature diventano sempre + importanti, i warriors dovrebbero rileleggere la loro fase di costruzione dei tiri privilegiando il perimetro all’area, ecco che con un difensore e un ottimo tiratore da tre i warrriors potrebbero diventare un team da playoff anche se rimango convinto che il coach è il vero problema. una squadra costruita da nelson sarebbe ingestibile da chiunque.

  2. Già, i Warriors purtroppo non sono ancora riusciti a riprendersi, nonostante siano stati una squadra che nel recente passato ha regalato grandi emozioni, su tutte quella splendida serie contro i Mavericks nel 2007.

    Di scelte sbagliate nel corso degli ultimi anni ne sono state fatte tante, come dice giustamente bianco nell’articolo. In effetti ci sono tante cose che non vanno, anche se ovviamente non è tutto da buttare. In particolar modo mi soffermerei su queste tre cose (peraltro citate nell’articolo):

    1) La panchina va rinforzata assolutamente, è troppo di basso livello se si vuole competere per un posto ai play-off in modo continuativo.

    2) Ellis e Curry insieme? Mah, non ce li vedo neanche io. In realtà sono due giocatori che mi piacciono, ma non insieme, non funzionano bene.

    3) Difesa, difesa, difesa…è la chiave per ogni squadra.

    Per risolvere tutte e tre le problematiche ci sarà bisogno di un intervento sul mercato. Non sarà facile, ma qualche motivo di ottimismo comunque c’è.

  3. Fossi nel GM alzerei la cornetta e telefonerei a Phila, proponendo uno scambio Ellis-Iguo: stipendi simili, e se i Sixers hanno bisogno di una guardia con tanti punti in mano e di liberare il posto il quintetto per Turner, i Warriors hanno bisogno di una guardia magari meno realizzatrice ma con doti migliori di difensore e passatore.
    Inoltre conterei i giorni che mancano alla scadenza di Biedrins, sempre rotto e incredibilmente limitato sotto molti punti di vista. Ottima invece la pescata di Wright che si sta dimostrando ala piccola ben più completa di quello che si potesse pensare (guardate la voce assist, incredibile), mentre Lee è stato probabilmente strapagato

  4. Per valutare Smart ci vogliono due anni. Tutta la prossima e successiva.
    Senza ombra di dubbio gli darei il prossimo.
    Ha ruotato tutti. Nessuno a disposizione non ha avuto minuti.
    Manca la panchina. Tranne Udoh e Williams (cifre basse),il resto può rientrare in tutto. Nel gruppo pesa il non pervenuto B. Wright.
    Diverso invece l’apporto dell’altro Wright. Dorrel piacevole scoperta. Maggior difesa e diventa un bel giocatore e nella Baia sembra trovarsi bene. Lo spot 3 per il prossimo, tranne casi particolare, è il suo. Serve la riserva(Morrow).
    Lascierei ancora per un paio d’anni la coppia Curry-Ellis, salvo movimenti particolari di mercato. Intanto valuterei la situazione Azubuike a N.Y. Interessante quello citato da intowin. Ma alla fine Ellis non è andato male, anzi. Lo vedo più un rischio per i Warriors (poi funziona invece).
    Per limitare il minor apporto difensivo, come giustamente riportato, devono sopperirlo con lo smussare alcuni difetti che hanno in attacco. Curry gioca poco con Lee. Lo deve cercare di più e far girar palla. All’evenienza sfruttare le sue doti balistiche. Delle quali il giovane lascia intravedere cose interessanti soprattutto da 3. Ellis deve forzare di meno le penetrazioni. Entrambi perdere sicuramente meno palloni. In alcuni casi troppi.
    Quelli che i due perdono in difesa dovrebbe esser sopperito dai due sotto. Ma Biedrins, dopo l’infortunio, non può andare così. Già il fatto che non aiuta molto in attacco perchè troppo legnoso non è da poco. Se poi non lo rende con la difesa allora non ci siamo. Può rientrare nel mercato insieme al gruppo sopra citato, ma non con uno dei restanti del quintetto. Guarderei verso il Minnesota o i DeAndre Jordan tipo Clippers.
    Quei giovani sicuramente grezzi. Ma che almeno mettono più punti, fisico e rimbalzi coprendo Lee in difesa lasciandolo più “concentrato” per l’attacco.
    Tolto scelte improvvise, dopo il draft (difficile) attenderei i movimenti di mercato delle altre franchigie per veder se può uscire qualcosa di interessante. Con trade di più, se no sui 7/8 ml possono metterli. Sui F.A. aspetterei.
    Se non capitano cose interessanti, attendere e sviluppare gli Udoh.
    A “oggi” nel 2012/13 scendono, con il quinttetto firmato + Udoh, a 37ml (hoopshype).

    Fare quello che fanno le “varie” Memphis oggi valutando le varie Dallas-Spurs-Denver e riportare città e pubblico ai p.o.
    Se no, dopo due anni chiudi baracca e burattini e cambi.
    Come riportato nell’articolo vediamo quello che la nuova dirigenza ha in mente per questa franchigia. Questo è anche un aspetto interessante da valutare. Le intenzioni. La gestione.

    @xandro24
    “Non sarà facile, ma qualche motivo di ottimismo comunque c’è”.

  5. Secondo me lo scambio Iguo-Ellis non verrà mai accettato da Phila, Iguo è giocatore più completo e non vedo come questo scambio possa liberare spazio per Turner. Se proprio si mirasse a Iguo e si volesse scaricare Biedrins lo scambio a questo punto dovrebbe per forza coinvolgere Curry e Biedrins, sempre che si voglia davvero dividere il duo Ellis-Curry e che Phila sia disposta a prendersi Biderins, giocatore che ha avuto un’involuzione incomprensibile.
    Io la butto lì, sarà fantabasket, ma Kaman?????

    Su Lee francamente penso che il contratto che ha strappato sia “generoso” ma alla fine penso anche che era una spesa da fare, un sacrificio necessario per avere peso in pitturato e togliersi dalla situazione imbarazzante in cui eravamo incappati.

    Per concludere io sarei per mantenere Curry – Ellis – D. Wright – Lee e punterei su Udoh, o almeno in questa parte di stagione studierei i segnali che manda. In oltre Amundson e Williams mi sembrano un buon back up, uno da punti e triple e l’altro intensità e difesa.

    Per quanto riguarda la difesa sta a Keith dimostrare di essere in grado di organizzare la squadra.

  6. Kaman non sarebbe male
    solo che richiama 12ml con gran problemi di infortuni.
    Scade nel 2012/13 e a 30 anni la valutazione sarebbe di prenderlo in uscita e a cifre più basse.

    In attesa del mercato e dei movimenti,
    a “oggi” ,se non erro, non mi risulta ancora rinnovato il contratto a Marc Gasol.
    Questa è una situazione che valuterei.
    Così come quello di De Andre Jordan (4/6) valutando il pacchetto del Minnesota tenendo sott’occhio la situazione a Sacramento.
    E in altre che possono sempre venir fuori, sempre con occhio di riguardo al salary.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.