Tyson Chandler sta dando quest'anno una dimensione nuova al gioco dei Mavs

Il record al 6 dicembre recita 16-4, secondo di division dietro ai soliti, vecchi, stanchi (?) e sempre un po’ sottovalutati Spurs che, peraltro, andranno ancora una volta presi in considerazione quando arriverà primavera.

Ma è osservando la schedule di questi primi due mesi di stagione regolare che troviamo i giusti spunti per qualche interessante considerazione riguardante lo straordinario momento di forma di questi Dallas Mavericks.

Innanzitutto c’è, al momento in cui scriviamo, quell’impressionante striscia di 9 vittorie, ancor più rilevante in quanto ottenuta anche grazie a vittorie arrivate contro alcune squadre di alto lignaggio NBA, tra le quali i fab3 di South Beach, la già citata San Antonio e i giovani e spettacolari Thunder di Kevin Durant.

I numeri di queste prime venti partite sono da squadra solida, equilibrata, certamente da buona posizione playoff, ma… possono essere quelli di una franchigia da titolo?

Certo una domanda come questa appare prematura, con solo un quarto di stagione regolare alle spalle, ma Nowitzki e compagni sembrano avere le carte in regola per provarci, anche se il record delle 67 vittorie 2006-07 difficilmente sarà avvicinato.

Il tedesco mette 25 punti a sera ed è sopra di due rispetto alle sue già considerevoli medie-vita, magari lasciando qualcosa in più del solito sotto le plance, zona che, già per sua natura, non è proprio considerata il suo habitat.

La leadership è sempre la solita, in regular season non c’è mai stato nulla da dire sul suo totale impegno alla causa. Per il resto la squadra di coach Carlisle non è molto diversa da quella che nel maggio scorso, dopo aver chiuso col secondo record ad ovest, è crollata al primo turno contro i soliti Spurs.

Ci sono sempre Jason Terry, un Caron Butler che ha ridotto minutaggio e cifre, ma garantisce la solita continuità e l’inossidabile Kidd in regia supportato egregiamente da un Barea che gli garantisce indispensabili minuti per rifiatare, ottimo cambio da 7.8 punti e 3.4 assists a partita.

Dalla panchina si alza Shawn Marion, sesto uomo di superlusso in costante doppia cifra di media e vicino ai .500 dal campo. La squadra già così, se aggiungiamo a tutta questa bella compagnia anche DeShawn Stevenson con la sua fantastica media dietro l’arco e Brendan Haywood che col suo peso e la sua buona tecnica sposta aria e corpi sotto i tabelloni, sarebbe, qualitativamente parlando, tra le prime 4-5 della lega.

Ma a questa analisi manca ancora un nome.
I Mavericks vincenti non hanno mai avuto nel pivot il loro punto di forza.
Vi ricordate di Erick Dampier? Ecco, mettetelo da parte e pensate ad un centro totalmente diverso, molto più dinamico e atletico che, negli anni trascorsi in maglia Hornets, ha fatto parte di una delle coppie più spettacolari della lega, raccogliendo ad altezze proibitive gli alley hoop di Chris Paul.

Stiamo parlando di Tyson Chandler, 28 anni e già 9 da professionista.
Il numero 6 sta viaggiando a 8.8 punti e 9.3 rimbalzi a partita. Ecco il vero asso nella manica (di t-shirt, visto come si veste di solito) di Mark Cuban, il colpo di mercato della scorsa off-season.

Chandler aggiunge sì verticalità, ma anche una velocità nord-sud che nel ruolo di centro a Dallas forse non hanno mai visto.

Abbiamo quindi svelato la nuova formula chimica di questi Mavericks, ma visto che siamo partiti parlando di calendario ci sembra più che giusto dare uno sguardo all’immediato futuro, che vedrà i texani affrontare 6 partite di fila in casa, con partenza il 7 dicembre contro i Warriors.

Questa serie si concluderà il 17 quando ospiteranno all’American Airlines Center gli altalenanti Phoenix Suns di quest’inizio di stagione. Suns che sono gli unici artefici, finora, di una sconfitta del team di Carlisle fuori dalle mura amiche; infatti, perfettamente a suo agio “on the road”, Dallas ha collezionato otto vittorie sulle nove disputate.

Alla fine di queste sei gare Nowitzki e compagni affronteranno una delle più impegnative trasferte della loro intera stagione. In un back to back che ci dirà tantissimo circa la solidità della loro candidatura al titolo, affronteranno il 20 e il 21 dicembre rispettivamente Heat e Magic.

Mai come quest’anno la Florida rappresenta il cuore dell’Est cestistico, tappa cruciale alla stregua del trittico texano che da oltre un decennio turba i sonni delle squadre che affrontano il viaggio in direzione opposta.

Contro Miami, in casa, i Mavs ci hanno già giocato e vinto il 27 novembre scorso, mentre contro Orlando era arrivata una sconfitta in preseason, quando le stelle di solito preservano le loro energie. In quell’occasione fu così per Nowitzki (5 soli punti in 24 minuti) ma non per Howard che chiuse con un 20+13 e 4 stoppate.

Dopo queste due partite, Dallas tornerà a casa a godersi il Natale in famiglia, in quanto giocatori e staff avranno ben 6 giorni di pausa, prima di tornare in campo il 27.

Allora sapremo già qualcosa di più su questi Mavericks, squadra spettacolare che se supportata dalla salute delle tante stelle che affollano il roster, potrà ambire ad uno dei primi 3 posti del ranking ad ovest e quindi dire la propria in post-season, quando ancora una volta Klasse-Dirk avrà l’opportunità di ricacciare in gola agli scettici tutte le cattiverie scritte e dette negli ultimi 4 anni circa l’attitudine del tedesco a tirar fuori gli attributi quando conta di più.

Noi gli auguriamo che sia l’anno buono: di certo non potrà provarci in eterno.

11 thoughts on “I Mavs fanno sul serio?

  1. Siamo a un evidente “now or never”.
    Credo dipenderà moltissimo dal rendimento che avranno Butler,Terry e Marion ai PO..

  2. L’unica sconfitta fuori casa dei mavs non e’ stata contro i suns, squadra per altro mai incontrata fin ora in regular season, ma contro gli hornets (che poteva essere vittoria se non si buttava via il terzo quarto). Detto questo, i Mavs mi piacciono molto, non hanno fatto stravolgimenti, hanno confermato un gruppo affiatato con la sola aggiunta di un signor centro come Chandler. Mi preoccupa un po’ il rendimento di fine stagione visto che la media dell’eta’ non e’ proprio bassa, anzi. Staremo a vedere, GO MAVS!

    • Chiedo venia, correttamente coi Suns avevano perso in pre-season mentre l’unica sconfitta esterna della stagione è arrivata a New Orleans. Grazie x la correzione.

  3. i Mavs stanno occhieggiando Igoudala………. in previsione di un mastino da guardia per limitare Kobe….. per assurdo potrebbero pure accollarsi il contratto mostro di Brand…… Cuban sembra aver realizzato che questo è davvero l’ultimo anno per tentare il colpaccio (soprattutto per l’anagrafe di Kidd)….

    • Solo i soldi di Cuban potrebbero farci un miracolo del genere …Igo+Brand ! Ed in cambio chi ci darebbero?

      • Loro vorrebbero cedere Caron Butler e qualche figurina……. Phila vorrebbe Haywood + Beaubois o una (a questo punto tarda) prima scelta….

      • Azzardo un Marion più contratti di contorno… Praticamente nulla. Di certo non Caron Butler,ma spero non ci rifilino ultraterntenni alla Terry che han già dato ampiamente in carriera! Tanto, peggio di come siam messi ora… Futuribili ma con un futuro poco chiaro… I Mavs invece han bisogno di vincere subito!

  4. ciao a tutti,
    ho visto miami vs bucks ( da milwakee mi aspettavo ben altro inizio di regular, delusione maggiore in coppia con sacramento) … il progetto della florida continua a migliorare, soprattutto a tutto campo, spaziature giuste, angoli sempre coperti e lunghi che si alzano in lunetta con i tempi giusti. in nba sono perfezionisti e per la fine dell’anno questi saranno a posto pure a metà campo. Detto ciò non è sicuro che vincano il titolo, tutt’altro, lak e bos comunque favoriti, ma io dubito che vedremo una squadra solo schiacciate e contropiede senza geometrie in attacco… e occhio al peso sui fischi nelle gare playoffs…
    passi da gigante in difesa dove le scalature difensive sull’arco da 3 funzionano, il problema lunghi è ancora la nota dolente, lo può risolvere per come la vedo io solo un lebron alla pippen… l’intelligenza ce l’avrebbe pure, stiamo a vedere se ne avrà l’umiltà, d’altronde deve capire che da quest’anno il 100% non lo deve dare sempre e per forza in attacco… il buon wade se la cavicchia…
    bosh salirà…

  5. Io sono abbastanza convinto che i Mavs quest’anno abbiano le caratteristiche per arrivare in fondo! Con l’aggiunta di Chandler hanno il centro che gli mancava e che permette a Dirk di occuparsi sopratutto della fase offensiva.
    È prematuro dire dove possano arrivare ma secondo me sono una delle squadre più complete della Lega e una dell più serie antagoniste degli ancora inarrivabili Lakers!
    Speriamo che Cuban non decida di smontare un’altra volta il giocattolo perchè adesso come adesso ha in mano una squadra da titolo che sta creando un amalgama vincente! Speriamo bene!

  6. Chandler utile ma non determinante, team incompleto. Si continua a menarla con Dirk e la sua leadership; ok, allora confrontiamo LAL e Dallas: chi pensa che Dallas possa battere LAL? Kidd è bollito, il jet quando la palla pesa saluta il pubblico. In difesa, chi possono tenere?

  7. Sì, fanno sul serio o possono far sul serio.
    Forse sarà un’altro classico anno Mavs. Ma la dipartita del centro assente, che forse si è accasato nel luogo più giusto dove gli verrà chiesto il minimo sindacale, sta dando i suoi frutti.
    Bisogna solo attendere il proseguo della r.s. e vederli come si comportarenno sui classici momenti di difficoltà.

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