Raymond Felton, una delle facce nuove dei Knicks 2010 2011

Finalmente dopo tante chiacchiere è ufficialmente iniziata la nuova era dei Knicks.
Squadra nuova, ed alchimie tutte da trovare tuttavia in questo primo scorcio di stagione sono già parecchi i temi di cui trattare.

In primis l’intesa tra Felton ed i compagni, su tutti Stoudemire, apparsa ancora lontana dai livelli di eccellenza. Successivamente la capacità di Stat di fare quello che si rimproverava a David Lee, ossia una stella in grado di prendersi la squadra sule spalle nel quarto periodo.

La vittoria (scontata) di Toronto, e le due sconfitte (non altrettanto scontate) successive hanno dato delle indicazioni parziali.

A Boston i Knicks hanno giocato bene, tendendo il ritmo dei Celtics, salvo poi cedere sul finale, inchinandosi alla prova maiuscola di Rondo (tripla doppia con 24 assist) e Pierce. Contro Portland, nel debutto casalingo, le cose sono andate diversamente; New York ha dilapidato il vantaggio che aveva nei confronti dei Blazers, facendosi raggiungere e superare nel decisivo quarto periodo.

Stoudemire ha chiuso con 18 punti, rimanendo però a secco negli ultimi dieci minuti. Felton non ha fatto meglio , terminando con 16 punti e 5 assist, ma facendosi stoppare un entrata decisiva sul finale della partita.

Quello che manca al momento attuale sono i tempi della giocata tra Felton ed Amare. Nelle prime apparizioni Stat ha mostrato una propensione a ricevere palla fuori del pitturato (spesso oltre i nove metri), con gli effetti di rallentare il gioco, e di limitare la sua pericolosità.

Amare ha infatti la propensione a mettere palla a terra e puntare al ferro, ma le sue doti di ballhandling non sono certo delle migliori, il che ha portato spesso a delle palle perse (9 al debutto!), oppure a delle facili letture da parte delle difese avversarie.

L’ex Sun è infatti tanto devastante nei pressi del canestro, quanto “pericoloso” quando staziona sul perimetro con l’intenzione di mettere palla a terra ed andare verso il ferro.

Rispetto alla scorsa stagione Amare ha raddoppiato le palle perse, ma anche gli assist, ed i tentativi da tre punti, diretta conseguenza del suo maggior stazionamento sul perimetro.

Insomma il bicchiere è mezzo pieno e mezzo vuoto, specie per chi ricorda l’Amare degli esordi, nulla più di un giocatore atletico e da post basso, senza la minima parvenza di un jumper.

Ora però il concetto è semplice, Felton deve imparare come servire Amare (cioè a tre, massimo quattro metri da canestro) altrimenti la pericolosità di Stat è pressoché dimezzata.

Dal punto di vista tecnico queste prime partite hanno confermato quanto già ci si aspettava in pre season; ossia una squadra che avrebbe sofferto non poco a rimbalzo.

Outrebounding che si è però verificato solo a Boston (54 vs 38); mentre all’esordio con i Raptors (privi di rimbalzisti a parte Reggie Evans), che contro Portland (51 vs 41) i Knicks hanno avuto la meglio sotto canestro. Casomai dovrebbe preoccupare che il miglior rimbalzista della squadra è Wilson Chandler, che difficilmente riuscirà a tenere i 10 rimbalzi di media catturati finora.

Da questo punto di vista i principali indiziati sono i lunghi newyorkesi, la cui propensione alla carambola è quantomeno sospetta.

Altra parziale nota lieta è la contribuzione del rookie Landry Fields, che viaggia ad oltre sette rimbalzi di media, ma come per Chandler sono numeri gonfiati dalla carenza di lunghi rimbalzisti.

Nota lieta è invece la difesa, a mio parere decisamente migliorata rispetto alla passata stagione. La squadra tiene meglio le penetrazione e difende con più aggressività il canestro, finalmente grazie alla presenza di giocatori capaci di stoppare (Turiaf e Mozgov).

Ho notato un maggiore aiuto sotto canestro e nei raddoppi, a mio parere dovuto alla presenza di due guardie Felton e Chandler che tengono bene il loro uomo, consentendo ai lunghi di chiudere meglio dell’anno scorso le incursioni a canestro.

Siamo ancora all’inizio ma è interessante l’analisi di Mike Kurylo su Knickerblogger.

È solo l’inizio ma a parte le critiche di cui sopra ho visto finalmente una squadra con un idea di gioco (seppur grezza e da sviluppare), capace di difendere (sempre secondo i parametri D’Antoniani) e soprattutto con dei tasselli ancora non a posto, il che può solo far sperare bene.

Sarà infatti determinante il contributo che potranno dare Randolph a rimbalzo e Gallo in attacco. Da loro non si prescinde per le fortune future dei Knicks.

Le partite

New York @ Toronto W 98-93
New York @ Boston L 101-105
New York vs Portland L 95-100

L’angolo del Gallo

Danilo Gallinari ha iniziato come peggio non si poteva la nuova stagione.
Gallo ha fornito una prestazione incolore all’esordio e due ancor più imbarazzanti contro i Celtics e Portland. Debacle che non possono essere giustificate con il problema al polso che affligge il giocatore.

Troppo brutto per essere vero, tuttavia al di la della scarsa contribuzione in attacco Danilo mi ha dato l’impressione di essere svogliato, il che pone un enorme problema per i Knicks. Colui che doveva essere il complemento a Stat, pronto a punire i raddoppi sull’ex Suns, è al momento solo un tiratore con le polveri molto bagnate.

Urge un suo pronto recupero perché New York non ha alternative\tiratori da tre degni del suo nome.

Il borsino dei giocatori

A parte Amare e Felton di cui ho già discusso sta ben impressionando il rookie Landry Fields ritrovatosi per caso in quintetto dopo le buone prove di pre season. Fields è un buon giocatore con un tiro discreto e produttivo nei tagli vicino a canestro. Probabile che in futuro il suo minutaggio diminuirà tuttavia al momento mette a referto 11 punti e più di sette rimbalzi di media.

Wilson Chandler è stato di gran lunga il migliore dei Knicks alla pari con Stoudemire. Nonostante i soliti problemi con il tiro da tre Wilson sta sorprendendo per l’energia che mette in campo da sesto uomo, e per l’efficienza a rimbalzo (10 di media, 16 contro Portland).

Unico neo, guardando alle sue statistiche si nota un maggiore efficace nei primi tre quarti, dove produce la maggior parte dei suoi punti con ottime percentuali, salvo poi crollare nel quarto periodo quando gli spazi per andare a canestro si riducono e deve prendere spesso dei cattivi tiri da lontano.

Per la cronaca i Knicks non hanno esercitato l’opzione per il rinnovo e Chandler diventerà restricted free agent a luglio.

Ronny Turiaf non è un titolare, tuttavia apporta energia soprattutto difensiva dalla panca e la capacità di stoppare (2,7 a partita) che tanto è mancata ai Knicks lo scorso anno.

Toney Douglas da un buon contributo dalla panchina, anche se è ancora impreciso al tiro specie dalla distanza. Difensivamente si conferma il mastino che dello scorso anno.

Bill Walker è stato la nota lieta della passata stagione, in questo primo scorcio è apparso impreciso al tiro che è la dote per la quale lo si vuole in campo. Timofey Mozgov aveva ben impressionato in pre season, tuttavia non ha ancora fatto vedere le sue potenzialità in queste prime partite; causa la sua propensione al fallo ed un adattamento agli schemi ancora da rodare.

Tuttavia il russo è apparso decisamente atletico per la sua stazza, nonché dotato di buona tecnica.

Se riuscirà a limitare i falli, specie quelli veniali, e ad essere maggiormente incisivo a rimbalzo, potrebbe essere un asset per i futuri Knicks.

Roger Mason ha giocato pochissimo, non avendo possibilità di mostrare quello per cui è a New York, ossia la sua capacità realizzativa.

Prossime partite

I prossimi impegni prevedono:
– martedì 2 vs Orlando
– Giovedì 4 @ Chicago
– Venerdì 5 vs Washington
– Domenica 7 vs Philadelphia
– Martedì 9 @ Milwaukee
– Mercoledì 10 vs Golden State
– Venerdì 12 @ Minnesota
– Domenica 14 vs Houston

PS: dalla lista dei giocatori desiderosi di far parte dei Knicks si può togliere Tony Parker, visto il suo recente rinnovo con gli Spurs. Un altro esempio di come i Knicks possano essere utili a molti per far pressione sui rispettivi GM quando si tratta di rinnovo di contratto..

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