Inizio di stagione col sorriso per i Lakers

I Los Angeles Lakers rispettano i pronostici e si fanno trovare prontissimi in questo inizio di stagione.

Sei partite giocate, sei vittorie, primo posto nella Western Conference ed imbattibilità insieme ad Hornets e Hawks, le altre due franchigie che sono partite “col botto”.

Ben ritrovati al team report dei losangelini, che in questo 2010-2011 vanno alla caccia del three-peat.

Ancora una volta la NBA presenta grandissimi spunti di interesse, e ancora una volta i Lakers si sono presentati ai nastri di partenza come la squadra da battere.

Quello che stiamo vivendo sarà un anno speciale, al di là della rincorsa al titolo. Andranno valutati gli innesti di Steve Blake, Matt Barnes e Theo Ratliff, ma anche l’impatto dei due rookie, Devin Ebanks e Derrick Caracter.

Inoltre, questo potrebbe essere l’ultimo anno del leggendario Phil Jackson come allenatore e, dulcis in fundo, a febbraio si svolgerà l’All-Star Game allo Staples Center. Bene, questo era solo l’antipasto…adesso vediamo cosa è successo in questi primi 10 giorni a Los Angeles.

RISULTATI
26 ottobre: Los Angeles Lakers vs Houston Rockets 112-110
29 ottobre: Los Angeles Lakers @ Phoenix Suns 114-106
31 ottobre: Los Angeles Lakers vs Golden State Warriors 107-83
02 novembre: Los Angeles Lakers vs Memphis Grizzlies 124-105
03 novembre: Los Angeles Lakers @ Sacramento Kings 112-100
05 novembre: Los Angeles Lakers vs Toronto Raptors 108-103

La squadra


A giudicare da queste prime 6 partite, a Los Angeles non sembrano appagati dagli ultimi tre, fantastici anni. Anche se questo è un gruppo di giocatori esperti ed abituati a vincere, c’è grande voglia di continuare a dominare la Lega.

In questo senso, la leadership di Kobe Bryant e Derek Fisher è fondamentale. Nessuno dei due ha intenzione di mollare la presa, e l’impegno mostrato da entrambi in questo avvio di stagione è quello di sempre.

Il resto del gruppo, a sua volta, è disposto ad andare dietro ai due veterani e a Phil Jackson. Quest’ultimo, dichiarando che ci sono possibilità concrete di un suo ritiro al termine di questa stagione, avrà sicuramente scosso le menti dei suoi giocatori, che hanno tutta l’intenzione di onorare “l’ultimo ballo” del proprio coach.

Ma anche la voglia di sfidare grandi avversarie è una spinta in più. Solo per rimanere alle rivali ad oggi più accreditate, una serie contro i Thunder avrebbe grande fascino visto lo scontro generazionale e l’equilibrio mostrato l’anno scorso, mentre ad Est c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Se, e solo se, i Lakers riusciranno ad arrivare in finale (“ma qualcuno non sarà d’accordo a farci passare indisturbati…”, ha detto Kobe), avranno alte probabilità di confrontarsi con una squadra tra Boston Celtics, Miami Heat ed Orlando Magic.

Contro i Celtics ci sarebbe la tanto attesa “bella”, dopo la vittoria dei bianco-verdi nel 2008 e quella giallo-viola del 2010. Contro gli Heat ci sarebbe Kobe vs. LeBron, una sfida attesa da almeno 3 anni da molti appassionati, per non parlare di tutto il resto.

Infine, coi Magic ci sarebbe la rivincita della finale 2009. Forse questa è l’ipotesi meno affascinante, ma è anche vero che quella finale fu comunque molto, molto godibile e ricca di colpi di scena.

Ecco, queste sono le principali motivazioni che hanno spinto i losangelini a vincere tutte e 6 le partite fin qui disputate. Essi hanno seriamente rischiato di non portare a casa la vittoria soltanto nella prima gara, contro gli Houston Rockets, quando è servita una tripla di Steve Blake per festeggiare la prima W.

I singoli

La rotazione adottata da Phil Jackson è, come al solito, molto chiara. Fisher, Bryant, Artest, Odom e Gasol formano il quintetto titolare. Alle loro spalle agiscono Blake, Brown e Barnes come principali riserve degli esterni, mentre tra i lunghi (in attesa di Bynum) si dividono i restanti minuti Ratliff, Caracter ed Ebanks, che vanno ancora inquadrati come giocatori.

Il primo dato che balza all’occhio è l’ottimo rendimento di Blake e Barnes, che si sono calati da subito negli schemi della nuova squadra. Blake fino ad ora ha portato difesa, ordine e tiro da 3 come ci si aspettava da lui, e potrebbe davvero essere un buon playmaker di riserva.

Barnes, invece, è un combattente, un po’ come Artest di cui è il sostituto naturale. Fisicamente non è roccioso, non ha un tiro da 3 particolarmente efficace ma è molto dinamico, sa difendere e non si ferma mai.

I titolari stanno rendendo tutti come previsto, a partire da Odom e Gasol in grande spolvero. Anche Bryant, dopo l’operazione al ginocchio di quest’estate, sembra in ottima forma, e in queste prime 6 gare ha anche avuto la possibilità di giocare un po’ di meno rispetto al solito (32 minuti di media), visti i risultati ottenuti.

Il futuro

La prima parte del calendario dei Lakers è sicuramente benevola. Più in là verranno i problemi, dato che i big match ancora devono arrivare. E’ un calendario strano, che alterna periodi tutto sommato agevoli come questo inizio di stagione a dei periodi molto complicati.

Per esempio, tra l’8 e il 29 dicembre i giallo-viola dovranno prima affrontare sei gare fuori casa, ad Est, e proseguiranno contro Milwaukee, Miami nel big match di Natale, San Antonio e New Orleans.

Molto duro sarà anche il mese che andrà dal 17 gennaio al 16 febbraio. In quelle settimane, infatti, Bryant e compagni giocheranno 15 partite, di cui 9 in trasferta, incontrando Boston (due volte), Orlando, Oklahoma City, Dallas, Utah, Denver e San Antonio, ed è compreso un altro tour di 7 gare consecutive ad Est.

Insomma, i tempi duri e gli esami tosti devono ancora venire…anche se l’inizio è molto incoraggiante.

Curiosità

1) Odom sul tetto del mondo: Come saprete, nello scorso settembre USA Team ha vinto l’oro ai Mondiali di basket dopo 16 anni di astinenza. Tra i 12 giocatori della nazionale c’era anche Lamar Odom, che ha dato il suo importante contributo nell’insolito ruolo di centro portando difesa, fisicità ed esperienza ad una squadra che lo ha riconosciuto come uno dei propri leader. Nessun giocatore dei Lakers aveva mai vinto un Mondiale con la nazionale americana.

2) Gasol miglior giocatore della settimana: lo spagnolo è stato nominato miglior giocatore della Western Conference, per quanto riguarda la prima settimana di questa stagione. Nel periodo considerato, Pau ha mantenuto una media di 25.3 punti, 10.3 rimbalzi, 5 assist e 2 stoppate.

3) Tripla doppia per Kobe…e sono 17: nella trasferta a Sacramento, Kobe ha messo a segno la 17° tripla doppia della sua carriera, grazie ad una prestazione da 30 punti, 12 assist e 10 rimbalzi.

4) Kobe, Lakers all-time: con la stagione appena iniziata, Kobe ha battuto un altro primato della franchigia. Questa è la sua quindicesima stagione in giallo-viola, e nessuno ha mai giocato così tanti anni a Los Angeles in più di 60 anni di storia. West e Jabbar, secondi in classifica, si fermarono a quota 14.

4 thoughts on “Partenza a razzo per i Lakers

  1. E fanno 7. La tripla doppia questa volta è di Pau Gasol che sta giocando da MVP.

  2. gasol. c’è da aggiunge altro? dovesse continuare con queste prestazioni mvp sicuro…

  3. Io l’avevo detto che sta giocando da MVP, poi vedo la race sul sito Nba e lo mettono solo al’ottavo posto, sta giocando a livelli spaziali così come Odom, in questo momento è il leader dei Lakers, Kobe stanotte opaco, certo che se poi Shannone e Barnes rispondono in questo modo potremmo pure lasciarlo fuori tutta la partita….;)))

    Ora vittoria contro Minni e poi ci aspetta la prima battuta d’arresto in Colorado, credo…

  4. Io ricordo ancora quando fui tacciato di Gasol/Mozzarella quando suggerii il suo acquisto nei commenti degli articoli dei Lakers. 3 finali in 3 anni, tiè…

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