Tyreke Evans può essere il leader dei Kings del futuro

Reduci da una stagione da 25 vittorie i Sacramento Kings si sono mossi con oculatezza sul mercato, potenziando a dovere il frontcourt senza pero’ intasare eccessivamente il cap.

La franchigia risulta infatti essere quella con maggiore spazio disponibile ed e’ composta da un roster di giovani promesse che attireranno sicuramente piu’ di un’ attenzione nella stagione che sta per iniziare.

Conference: Western Conference
Division: Pacific

Arrivi: Samuel Dalembert (Philadelphia 76ers), Antoine Wright (Toronto Raptors), Darnell Jackson (Milwaukee Bucks)
Partenze: Jon Brockman (Milwaukee Bucks), Spencer Hawes (Philadelphia 76ers), Andres Nocioni (Philadelphia 76ers).
Scelte al draft: DeMarcus Cousins (Kentucky), Hassan Whiteside (Marshall)

Probabile quintetto base
Playmaker: Tyreke Evans
Shooting Guard: Francisco Garcia
Small Forward: Donte Greene
Power Forward: Carl Landry
Center: Samuel Dalembert

ROSTER
Guardie: Tyreke Evans; Francisco Garcia; Eugene Jeter; Donald Sloan; Beno Udrih; Joe Crawford; J.R. Giddens; Luther Head.
Ali: Omri Casspi; DeMarcus Cousins; Donte Greene; Darnell Jackson; Carl Landry; Antoine Wright.
Centri: Samuel Dalembert; Jason Thompson; Connor Atchley; Hassan Whiteside.

HEAD COACH: Paul Westphal.

“Progess is the goal” (trad.: progredire e’ l’obiettivo). Con questa frase si potrebbero sintetizzare le aspettative che circondano i Sacramento Kings 2010-11. Le basi per perseguire questo obiettivo sembrano esserci tutte: squadra giovane, cap tra i piu’ bassi in circolazione, diverse scelte nei prossimi draft e capacita’ manageriali di primo livello.

Grande merito nella costruzione di questa squadra tra le piu’ futuribili del panorama NBA (dietro forse ai soli Oklahoma City Thunder) va’ ascritto alle scelte al draft effettuate da Geoff Petrie (Casspi, Evans, Jason Thompson e quest’anno DeMarcus Cousins). Anche in sede di mercato l’abilita’ di Petrie e’ stata confermata nello scambio con Philadelphia, dove sono stati mandati lo scontento Nocioni e il discontinuo Hawes(forse una delle poche scelte non azzeccate) ed in cambio si e’ ottenuto Dalembert.

L’haitiano rappresenta quella presenza difensiva fatta di intimidazione e stoppate che e’ mancata come il pane nella passata stagione, dove la squadra ha concesso 104 punti a partita, risultando il sesto peggior team in questa voce. Dalembert porta infatti con se’ una serie di statistiche che, se confermate, aiuteranno molto i Kings a migliorare la parte difensiva del loro gioco.

A prova di quanto appena affermato bisogna ricordare che Samuel e’ uno dei migliori stoppatori della lega(56esimo nella classifica di tutti i tempi, un’enormita’ se si considera che finora ha giocato una media di 27 minuti per gara) ed ha in carriera un defensive rating di 101.84. Non bisogna infine dimenticare che, qualora il progetto Dalembert dovesse fallire, il suo contratto in scadenza 2011 rappresentera’ a Febbraio un valido asset per eventuali trades.

L’acquisizione di Dalembert consente di completare un frontcourt che si annuncia di tutto rispetto per Sacramento, in quanto composto anche da Jason Thompson, Carl Landry e Cousin. Thompson e’ chiamato alla definitiva consacrazione, soprattutto dopo una seconda stagione tra i pro chiusa con 12.5 punti, 8.5 rimbalzi e 1 stoppata per gara.

Sicuramente il suo gioco si sposa alla perfezione con il gioco piu’ interno di Cousin e Dalembert, grazie al quale godra’ di maggiore spazio per i jumpers da 3-4 metri. Analogo discorso puo’ essere fatto per Landry, che viene da una porzione di stagione in maglia Kings positivissima(ha chiuso tutte e 28 le partite disputate in doppia cifra nei punti con picchi di 30) e che garantira’ anche in questa stagione il solito apporto fatto di energia e intangibles sotto i tabelloni.

Nel reparto abbiamo anche Cousin, che si candida al ruolo di ROY (Wall permettendo..) e che sara’ la pietra angolare, insieme ad Evans, su cui poggera’ il futuro di Sacramento. Se infatti il ragazzo riuscira’ a dimostrare che i mugugni sulla sua scarsa attitudine al lavoro(motivo per cui e’ stato scelto “solo” con la quinta chiamata) sono solo chiacchiere, i Kings si ritrovano in casa un animale da doppia doppia fissa, dotato inoltre di quella continuita’ che finora e’ stato il tallone di Achille dell’ex Hawes.

Cousin abbina ad un fisico imponente una buona tecnica e un gioco aggressivo, caratteristiche che lo rendono in grado di poter segnare in diversi modi vicino a canestro e di farsi valere sia a rimbalzo(soprattutto di attacco) che in difesa, dove dimostra di essere un buon stoppatore.

Infine qualche minuto potrebbe ritagliarselo anche l’altro rookie Whiteside, giocatore ancora grezzo ma con ampi margini di crescita. Potrebbe rivelarsi come la sorpresa di questa stagione, grazie alle sue capacita’ di stoppatore e al discreto(accettabile) tiro fronte a canestro di cui dispone.

Nel ruolo di ala piccola si contenderanno il posto nello starting five Casspi e Greene, chiamati entrambi alla conferma dei buoni numeri messi insieme lo scorso anno. Da loro in particolare ci si attende un miglioramento nel tiro dalla lunga distanza, altro punto debole della passata stagione. I Kings hanno chiuso la stagione 2009-10 al sedicesimo posto nella percentuale da 3 punti con un rivedibile 34.9%.

A tal proposito lo stesso Evans e’ chiamato ad un netto miglioramento in questo aspetto del gioco(un per certi versi disastroso 26% lo scorso anno), che qualora avvenisse lo(ndr.: il miglioramento) renderebbe uno dei piu’ completi giocatori attualmente in circolazione. Nel tentativo di porre una falla al problema del tiro da 3 punti e’ stato acquistato lo svincolato Antoine Wright, che tuttavia non e’ mai andato oltre un 33% in carriera, ottenuto lo scorso anno.

Altro settore in cui ai Kings e’ richiesto un netto miglioramento e’ la percentuale nei tiri liberi, voce in cui hanno chiuso solamente ventottesimi nello scorso campionato.

Questa voce sara’ particolarmente importante per le sorti di Sacramento, in quanto e’ prevedibile che le penetrazioni e le attenzioni che Evans si attirera’ porteranno a molti falli sia per fermare Tireke che per impedire facili conclusioni ai suoi compagni. Diventa dunque di vitale importanza per creare pressione sulle difese avversarie cercare di convertire piu’ tiri liberi rispetto al passato, soprattutto nel quarto periodo…

Nel reparto guardie ci sono pochi dubbi su chi sara’ il perno  del gioco… Tuttavia non sono da sottovalutare gli apporti che in questo settore potranno apportare soprattutto Francisco Garcia e Beno Udrih, il primo completamente ristabilitosi dall’infortunio che l’ha lasciato fuori per quasi tutto lo scorso anno ed il secondo degno sostituto/complemento di Evans. Tanto Tireke basa il suo gioco sulle fulminee penetrazioni e sul “pentera e scarica”, tanto Beno si esprime meglio all’interno di un sistema piu’ ragionato e puo’ usufruire degli scarichi provenienti dal suo compagno di reparto, come dimostra il 37% da 3 dello scorso anno.

A coach Westphal il compito di gestire un roster che si presenta ulteriormente migliorato rispetto a quello dello scorso anno. Nessuno chiede al coach di riportare gia’ da quest’anno i Kings nei playoff, soprattutto nella sempre difficile Western Conference, ma di sviluppare l’enorme potenziale a disposizione.

Ci sono tutte le premesse affinche’ Sacramento sia tra un paio d’anni quello che gia’ adesso sono gli Oklahoma City Thunder ma… non mettiamogli fretta! E’ giusto che i giovani maturino con calma e che si operi bene con i grandi margini di manovra a disposizione.

Dunque un altro anno di transizione attende i Re e a mio parere chiudere con 30-35 vittorie sarebbe da considerare come un bilancio largamente positivo.

9 thoughts on “Sacramento Kings: Preview

    • Magari! Difficile ma non impossibile. Dovrebbe girare tutto per il verso giusto con un Cousins incisivo e un Evans da All Star Game. Vedremo.

  1. Condivido l’analisi. Il compito dei Kings è migliorare il record dello scorso anno. Salvo disastri dovrebbe essere fattibile. Il mercato e le scelte sono state perfette perchè in una sola estate sono riusciti a rinforzare il frontcourt, vero punto debole dello scorso anno, recuperato Garcia dall’infortunio e come ciliegina sulla torta un salary cap abbondantemente sotto i 60 mln.
    Cousins è stata un’acquisizione con i fiocchi. Il ragazzo è talentuoso, ha movimenti offensivi notevoli abbinato ad un corpo interessante. Se non si perde per strada sarà a breve un candidato alla doppia doppia.
    Dalembert porta con se un contratto in scadenza, con tutti i vantaggi del caso, e intimidazione sotto le plance, voce sconosciuta lo scorso anno.
    Gli auspicabili miglioramenti del quartetto Evans/Casspi/Thompson/Greene dovrebbero far fare il salto di qualità alla squadra. La forza di Landry e di Beno completano un quadro interessante. Insomma il futuro dei Kings sembra promettere molto bene dopo anni bui. A chiudere il cerchio c’è l’esperienza di coach Wesphal, una scelta quanto mai azzeccata.
    In prospettiva una stagione brillante potrebbe attirare dei buoni freeagent per consolidare un gruppo talentuoso. Insomma c’è di che essere fiduciosi.

  2. abbiamo preso la strada giusta..e sinceramente non condivido tutte le preview di inizio anno che ci danno come 14esimi a ovest…penso che siamo più forti di minnesota, golden state…e che ce la possiamo giocare con clippers hornets suns rockets e grizzlies riguardo il record a fine stagione….speriamo bene…

    • Se dovessimo credere a ciò che prevedono gli esperti allora l’anno scorso avremo assistito alle finali NBA tra Lakers e Cleveland e non mi pare sia accaduto. Come non era previsto i Bobcats ai PO o l’esplosione dei Thunder sopra le 50 W. Insomma dei pronostici mi frega il minimo. Mi piacciono i Kings e quello che stanno facendo. Intanto bella W senza Evans.

  3. infatti per questo non condividevo il fatto che eravamo dati 14esimi….
    cmq ora bisogna vincere a nj…

  4. Si tutto molto bello, squadra molto futuribile ecc.. Ma da piu’ parti si sente parlare di un possibile spostamento dei kings a causa dell’arena. Stern sembra abbia lanciato forti segnali a riguardo, messaggi di incitamento ma i Maloof perdono tempo e la faccenda ( che somiglia sinistramente a quella dei Sonics) e tutto tranne che risolta.. Se poi aggiungiamo anche il fatto che lo stesso Stern abbia minacciato di ridurre le squadre Nba ecco che anche in questo caso c’e’ un campanello d’allarme perche’ probabilmente a causa di questi problemi i Kings potrebbero essere tra i primi della lista. Insomma, 2 segnali pericolosi all’orizzonte, spostamento oppure riduzione delle franchigie. cercherei di fare il possibile per sistemare la cosa

    Naturalmente i Sonics – anche se hanno i loro problemucci irrisolti – sono alla finestra in attesa di capire come finira’ questo tira e molla..

  5. Tanto ottimismo per una squadra che comunque ha ancora tanta strada da fare. Non li vedo proprio da playoff per quest’anno.

  6. Save or Kings..

    Secondo me i Kings son destinati a cedere la loro squadra, un po come successe ai Sonics, trattenendosi i colori ed il nome. Ho letto che i Sonics stanno facendo di tutto per costruire un impianto nuovo di zecca nei dintorni della citta’ di Seattle ( in modo da non far pagare una lira ai contribuenti ) e se si troveranno al passo col tempo potrebbero prelevare la squadra che attualmente gioca a Sacto, ritornando naturalmente a chiamarsi seattle supersonics. Mentre i Kings rimarrannno in attesa di riavere una nuova squadra..oppure addirittura sparire per sempre visto che come sottolinei anche te, Stern vuole ridurre il numero di franchigie.. Con Kings – Grizzlies e non ricordo l’altra, che rischiano di uscire dalla scena e Seattle che rientra ( grazie al prelievo dei Kings, ma continuandosi a chiamare Sonics) nella mappa geografica, per un totale di 28 franchigie tra il 2012/13/14..Numero destinato forse a diminuire sensibilmente, a seconda di cosa non andra’ bene nei vari impianti mal funzionanti e mercati sempre piu’ scadenti dove la gente si conta sulle dita di una mano.

    Non proprio una situazione ideale quella di questi Kings.

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