kese6778La stagione 2012 NASCAR (National Association for Stock Car Auto Racing) si è conclusa il 21 novembre scorso sull’ ovale da 1,5 miglia di Miami che ha coronato a sorpresa, Brad Keselowski come campione della Sprint Cup Series. Il pilota di Rochester Hills, pupillo di Roger Penske, ha regalato a “the captain” il primo titolo nella massima divisione della categoria e un campionato al Dodge che non arrivava dal 1975.

Dodge che dopo il 2012, saluta tutti e lascia la compagnia delle sue eterne rivali (Ford,Chevrolet,Toyota) a testa alta con 5 gare vinte e 23 top ten in 36 gare dell’ annata precedente, tutte grazie a “Bad” Brad.

La situazione per il 2013 rimane, pressochè immutata e qualche movimento di mercato è servito a cambiare un po’ le carte in gioco: l’addio di Matt Kenseth al Roush Fenway Racing con il quale ha vinto il titolo nel 2003, porta esperienza e competitività al Joe Gibbs Racing e con Kyle Busch e Denny Hamlin confermati sulle monoposto 18 e 11, fa di questa triade una delle più temute per l’inizio di stagione a Daytona il 24 febbraio prossimo.

Di conseguenza Kenseth si accaparra del Toyota numero 20 dell’ ex Joey Logano che a sua volta si accasa a fianco del campione uscente, formando una delle coppie più giovani del circuito.

Altri due nuovi arrivi dalla categoria Nationwide (categoria minore del Sprint Cup) sono attesi per la nuova stagione: il bicampione a livello nazionale Ricky Stenhouse jr. ha a sua dispozione il posto vacante lasciato dal campione 2003, una posizione in cui il rookie dovrà essere capace di meritarsi nell’ arco delle 36 gare stagionali.

Tutt’altro discorso, seppur parallelo è quello di Danica Patrick, grande amica del bicampione e intramontabile Tony Stewart, è riuscita a convincerlo ad aumentare il numero delle auto nel suo garage già che quest’ultimo è co-proprietario di squadra; la “ragazzina” di Roscoe ha il posto assicurato per almeno altri 2 anni diventando così la prima donna della storia a correre in modalità completa la Sprint Cup.

Un’ altro spostamento importante riguarda la figura di Kurt Busch che lascia il Phoenix Racing strappando con facilità l’auto n 78, in possesso precedentemente a Regan Smith incapace di portare risultati, perlomeno discreti al Forniture Row; salvo la sorpresa della vittoria a Darlington nel 2011.

Lasciando ora quelli che sono i movimenti di mercato già sicuri, diamo un occhiata alla situazione piloti negli altri team.

Il Richard Petty Motorsports, dopo un tira e molla e lunghe indecisioni, ha rifirmato il contratto con la Ford e i suoi due piloti: il cubano-americano Aric Almirola e il “canguro” Marcos Ambrose fresco vincitore del Watkins Glen nel 2011 e 2012, fa di lui il re dei road courses americani.

Anche il Richard Childress dovrebbe seguire la strada del RPM, ma con qualche rischio in più: dopo la perdita di Clint Bowyer nel 2012, andato in forza al Michael Waltrip Racing, mantiene al volante delle Chevrolet 27 e 31, Paul Menard e il veterano Jeff Burton ma al ternine della stagione che sta per iniziare, potrebbe lasciar scappare quello che negli ultimi anni è stato l’asso della squadra: Kevin Harvick. Kevin è stato l’unico del team a vincere una gara nell’ annata 2012 sull’ ovale di Phoenix lungo 1 miglio e fino ad ora ha disputato il Chase for the Cup 8 volte in 12 stagioni giungendo al terzo posto in graduatoria nel 2010 e nel 2011.

Stando alle statistiche, Kevin “Happy” ha collezionato nell’ arco della sua carriera 19 vittorie, 5 poles, 91 top five e 188 top ten in 430 partecipazioni ufficiali; insomma i numeri parlano chiaro, e la sua possibile partenza può rivelarsi un fardello pesante in casa Childress.

Tutto immutato, almeno per quest’anno all’ Hendrick Motorsports dopo lo scambio del “veteranissimo” Mark Martin con Kasey Kahne avvenuto all’ inizio 2012; scambio positivo dato che quest’ ultimo è riuscito gara dopo gara, ad avere la miglior stagione della sua carriera. Gli altri tre piloti della squadra sono nomi dal calibro storico: Dale Earnhardt Jr figlio del leggendario Earhnhardt Sr, morto prematuramente a Daytona nel 2001 e detentore del maggior numero di titoli, è tornato alla ribalta vincendo in Michigan dopo 4 anni di digiuno.

Jeff Gordon, il mitico pilota dalla macchina “arcobaleno”, vincitore di 4 titoli Nascar e 87 gare vinte all’ attivo, fanno di lui del terzo maggior plurivincitore di singole gare nella storia della NASCAR. A chiudere il quartetto è Jimmie Johnson, il pilota che punta le dita verso il cielo con i suoi 5 titoli di fila (2006-2010) nella speranza di eguagliare il record di “The King” e “The Intimidator” fermi a quota 7.

Nulla di nuovo neanche per altre 3 squadre importanti presenti nella Sprint Cup: Il Ganassi Racing, guarda con grandi speranze per il 2013 cercando di cancellare un inguardabile 2012 in base ai risultati: l’ex Formula 1 Juan Pablo Montoya e Jamie McMurray sono forse, all’ ultima chiamata e se vogliono mantenere caldi i sedili delle monoposto 42 e 1 dovranno inventarsi qualcosa di buono o almeno, metterci più impegno.

Tornando da Roush vanno citati Greg Biffle e Carl Edwards: il primo, dopo un avvio straordinario di stagione si è spento man mano con il passare delle gare, il secondo dopo un brutto 2012 spera di ripetere l’exploit del 2011 quando giunse secondo a pari merito con Stewart, beffato soltanto dalla differenza di gare vinte.

Infine non resta parlare della squadra che nel 2012 è stata una vera sorpresa: il Michael Waltrip Racing.Come ho già citato il neo arrivato Bowyer ha dato spettacolo e fiducia durante l’annata al figlio del leggendario Darrell, piazzando il suo Toyota al secondo posto in classifica. Al suo fianco si aggrega il full time e discreto Martin Truex Jr,che è stato capace di disputare un ottima stagione ma dal quale ci si aspetta qualcosa di più.

L’ultima auto a disposizione della squadra è guidata da 3 piloti pagati per un part time season: il 52enne e instancabile Mark Martin dovrebbe fare 24 gare, 3 andrebbero al proprietario Michael Waltrip sui mega ovali di Daytona e Talladega e le restanti 9 spettano al combattente Brian Vickers, autore nel 2012, di ottime partecipazioni.

Le carte sul tavolo per la stagione 2013 sembrano essere promettenti, non resta quindi che aspettare altri 30 giorni per vedere chi sarà il vincitore della “The Great American Race”.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.