I Guardians di misura approdano al Division Series, battendo larcigna resistenza di Tampa Bay con sole tre run in 24 inning, in un bellissimo e intrigante matchup fra due franchigie allenate da straordinari skipper quali Terry Francona e Kevin Cash.

Cleveland, in vantaggio 4-2 negli scontri diretti stagionali nonché squadra clutch fra le migliori (28-17 in gare decise di un punto), ha un record casalingo di 46-35, mentre i Rays – terza ERA generale fra i partenti – sono 35-46 fuori casa. I Guardians però arrivano più lanciati nell’infuocato ottobre, forti di un promettente 7-3 a .268 sia al box che sul colle, a differenza dei rivali, a picco nel 2-8 a .184 con un differenziale negativo di 16 run!

Se le stagioni monstre di Josè Ramirez, Clase e Bieber non fanno più notizia, menzione d’onore hanno meritato sponda Cleveland Amed Rosario, Steven Kwan e Triston McKenzie. A Tampa sanno altresì dell’incredibile le performance di Rasmussen e Springs, mentre è nata una stella nel Cy Young front runner McClanahan. Oltre ad Harol Ramirez poi, fiducia promettono le ultime 10 apparizioni di Franco, troppo spesso ai box, responsabile di 8/26 con 2 doppi, tripla ed 1 hr in questa striscia.

A differenza dei Guardians, col solo Gose out for season, i Rays arrivano all’appuntamento più importante dell’anno devastati dagli infortuni, sebbene il rientrante Glasnow abbia riportato un po’ di luce in fondo al tunnel: Lowe, Anderson, Thompson, McKay, Baz, Kiermaier, Zunino, Feyereisen e Kittredge sono andati, Poche, Yarbrough, Beeks e Quinn hanno qualche speranza di rivedere la postseason.

Scontati come starter della gara inaugurale gli assi McClanahan e Bieber. Il right hander ex Cy Young è 5-5 con 3.22 ERA e .223 media rivale al piatto, 77 K lungo 81 inning in 13 partenze al Progressive Field nel 2022; il giovane mancino è 3-3, 2.08 ERA, .167 opp avg, 67 strikeout, 11 basi ball in 61 inning per 10 trasferte totali.

Bieber, Ramirez e Clase – who else? – saranno i protagonisti di un match dominato dal partente per 7 periodi e 2/3, nei quali incasserà l’unico punto su 3 hit (Harold Ramirez e il pinch hitter Paredes gli altri) dal fuori campo di Siri nel sesto inning, prima che l’iconico terza base, pazzesco nelle ultime tre apparizioni da postseason (.455/hr/6 Rbi), risponda per le rime subito dopo. Finisce quindi 1-2 Guardians meritatamente (8 valide a 3), con Clase che anticipa allo scoccare dei 100 lanci di Bieber l’ingresso nel top dell’ottavo, chiudendo le porte ai rivali senza penare.

Ottima comunque la performance di McClanahan, freddo come un veterano e resiliente per 7 parziali, in modo da risparmiare il bullpen per il prosieguo della serie.

Glasnow, dopo gli anni sabbatici della Tommy John, parte in gara 2 proprio contro il team del debutto stagionale, per 4/5 ipotetici inning, mentre McKenzie cerca conferme a seguito di una stagione solida (11-11/2.96 ERA) e successiva ai fantasmi del Triple-A; Francona poi presenta DH il rookie Brennan perchè feroce verso i destri (.389 e .992 OPS).

Una partita ancor più difensiva della precedente vedrà spettacolari salvataggi nel diamante e il dominio sul monte di partenti e rilievi, con McKenzie che incasserà la prima valida solo da Paredes nel top del quinto. Cash, tradito stavolta da Mister October Arozarena, ricicla persino Rasmussen e Kluber pur di arrivare alla “bella”, ma sarà proprio il grande ex a capitolare dopo 15 frame nel leadoff walk-off home run di Oscar Gonzalez, uno dei tanti diamanti grezzi sfornati da Francona.

La “Believe Land” continua a sognare nonostante al suo cospetto si paleseranno ora i diabolici Yankees.

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