La stagione MLB ormai è alle porte con l’inizio dello Spring Training che di solito le squadre svolgono negli stati del sud dove c’è sicuramente più caldo in questo periodo dell’anno.

Noi non vediamo l’ora che inizi la regular season che vuol dire anche inizio della primavera e, quindi, della bella stagione che ci riporterà a fare scampagnate, grigliate all’aperto e lunghe passeggiate al parco. Però c’è un piccolo intoppo. Anzi, neanche tanto piccolo visto che non è stato ancora risolto.

Infatti, poco dopo l’avvio ufficiale della off-season – più precisamente il 2 dicembre scorso – i proprietari delle varie squadre hanno votato all’unanimità di procedere ad un lockout vista la scadenza del contratto collettivo tra la lega e i giocatori ed il mancato rinnovo di esso.

Mancato rinnovo dovuto a proposte fatte dall’associazione giocatori, la MLBPA, su cui la MLB non si è trovata d’accordo, in particolar modo sulle richieste di avere maggiori compensazioni per i giocatori più giovani e di “incentivare” i team a non praticare il cosiddetto tanking, cioè il perdere senza il minimo sforzo più partite possibili per raggiungere una posizione alta al draft.

Quindi l’unica soluzione trovata è stata quella di invocare uno sciopero, il primo dalla stagione 1995, quando venne stoppato tutto a metà agosto per poi non essere più ripreso.

Per fortuna questa volta è successo molto mesi prima, ma c’è già chi auspica ad un rinvio dell’inizio della regular season, il che porterebbe ad una diminuzione inevitabile del numero delle partite, con una perdita ulteriore di incassi da parte delle franchigie, e tutto questo dopo la drastica crisi sperimentata negli ultimi due anni per via delle restrizioni dovute alla pandemia.

Tra l’altro il mercato dovrà essere completato prima della fine di marzo – e conseguentemente diversi free agent ancora non conoscono il proprio destino – quando dovrebbe, per l’appunto, cominciare la stagione regolare. Fatto sta che per il momento non si è ancora trovato un accordo e rimane tutto congelato.

Gelo che si è potuto percepire quando la MLB ha levato dal sito le foto dei giocatori dai vari profili, con pronta risposta di alcuni di essi che hanno fatto lo stesso sui loro account social. Insomma, una guerra fredda che pare non voler terminare e c’è il serio rischio che possa ancora durare a lungo.

I proprietari hanno già chiesto l’intermediazione del Federal Mediation and Conciliation Service, un organo federale indipendente che avrebbe il compito di conciliare le due parti in conflitto, trovando un accordo che possa andare bene ad entrambi, ma l’associazione giocatori non è apparsa molto propensa a tale proposta.

L’unica speranza è che il sopraggiungere imminente dello Spring Training possa portare gli owner ad ammorbidirsi un po’ ed accettare almeno una delle richieste da parte dell’MLBPA per giungere ad un patto il più presto possibile, così da non compromettere l’inizio della regular season. Questo perché, come detto sopra, c’è il serio pericolo di ingenti danni economici, cosa che i proprietari vorrebbero evitare.

Per ora la MLB non si è ancora espressa su un possibile rinvio dell’esordio della nuova stagione, ma aggiornamenti sulla situazione contrattuale e non, sono attesi per i prossimi giorni, quando i proprietari si riuniranno ad Orlando per decidere il da farsi. Quindi, ne sapremo sicuramente di più.

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