Gara 6 non vede sorprese sul monte: Max Fried per i Braves e Luis Garcia in short rest per i padroni di casa.

Si ritorna al DH, con Soler e Alvarez nel ruolo, mentre Siri è l’esterno centro per gli Astros. Snitker invece retrocede al settimo posto Albies nel lineup, visti gli scarsi risultati degli ultimi giorni.

Garcia parte bene con 6 up e 6 down nei primi due inning, poi nel terzo subisce l’HR da 3 punti di Soler che spezza la partita. E pensare che già nel primo inning poteva andare diversamente, con Fried che coprendo la prima base non riesce ad eliminare Brantley e si fa pestare la caviglia destra… ma dopo alcuni lanci di prova riesce a proseguire.

Ma con 2 on e nessun out, Houston non riesce a segnare, e non avrà altre occasioni. Fried infatti con 3+ punti di supporto è 15-1 in stagione, e nel terzo e quarto inning confeziona 2 doppi giochi difensivi. Finisce la sua fatica dopo 6 inning, con 74 lanci, 4H e 6K, quando il punteggio è sempre più sicuro, grazie all’HR da 2 punti di Swanson nel quinto.
Matzek lancia settimo ed ottavo con 4K, Smith il nono per il 7-0 finale.

Atlanta è perciò campione del mondo dopo 26 anni, da quel lontano 1995 dove sembrava una squadra pronta a molti altri successi.

Artefice del successo è il manager Snitker, 45 anni nei Braves, da giocatore delle minors a skipper della prima squadra ha coperto ogni ruolo possibile.

Ma anche la dirigenza, che con un record negativo all’All Star Game, ha aggiunto i 4 esterni che si sono visti nelle finali durante il mese di luglio, con Joc Pederson alle seconde World Series vinte consecutivamente (lo scorso anno nei Dodgers), e con Jorge Soler MVP di questa serie.

Atlanta ha superato il 50% di vittorie solamente il 6 agosto, nessuna squadra poi divenuta campione l’aveva fatto così tardi in stagione. E con appena 88 vittorie era la squadra giunta ai playoff con il minor numero di vittorie, a differenza di Rays, Dodgers e Giants tutte sopra quota 100, che però non sono nemmeno riuscire a giocarsi le WS, eppure hanno vinto loro, gli Atlanta Braves.

Dall’altra parte, gli Astros hanno perso per la mancanza di efficacia in attacco di alcuni protagonisti (Alvarez 2 su 20 alle WS dopo essere stato MVP della ALCS, Bregman 2 su 21, Altuve molto sotto le sue normali percentuali di arrivo in base) ma anche per una rotazione che non dava e non ha dato alcun affidamento, colpa certamente dell’infortunio di McCullers, ma anche delle scelte discutibili di Dusty Baker, che ha bruciato Urquidy per gara 6, solo per fargli lanciare 14 palline nel quarto inning di gara 5.

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