L’inedita serie fra Giants e Dodgers non ha disatteso le aspettative dei milioni di appassionati, giungendo fino alla bella dopo 4 emozionanti partite. E’ Los Angeles a trionfare 1-2 in un’epica gara 5, nella quale quel volpone di Roberts, memore delle vecchie World Series vinte, mischierà le carte sul monte con un perfetto bullpen game.

I rilievi si approprieranno infatti di un inning a testa e lo starter Urias – dentro dal terzo – di 4, con i suoi 59 lanci mancini che faranno il paio coi 75 destri degli altri, suddividendo curve, sinker e slider all’inizio, fastball e changeup nei frame del partente, per chiudere poi ancora con veloci, sinker e slider a cui accoppiare cutter durante i titoli di coda.

Risultato? Solo 6 valide incassate e saracinesca chiusa dall’ingresso di Treinen nel basso settimo fino alla fine.

Per i Giants sugli scudi in tutta questa tornata playoff Kris Bryant, redento rispetto alle ultime crisi clutch da Cubs e stanotte 2 su 4, i miti Posey e Crawford, la certezza La Stella e Austin Slater; controllati altresì abbastanza facilmente Longoria, Flores e Ruf, sebbene autore del fuori campo per il momentaneo pareggio.

San Francisco esce a testa altissima dopo 107 W e un faceoff alla pari coi campioni, anche se per il futuro l’età dei propri leader continuerà a crescere. Da questo scontro però splende luccicante la stella di Logan Webb, oscurato nel primo halftime stagionale dalle fulminanti partenze di Gausman e DeSclafani, ma divenuto poi asso primario da 106 lanci e 7 K oggi, ERA 0.61 e 10 hit in due partite. Nonostante la L odierna, si punterà inoltre su Camilo Doval, glaciale relief pitcher da 5/1, 37/9 K/BB e 3.00 Pgl.

La vecchia guardia di L.A. uscirà fuori nei momenti determinanti, grazie allo strepitoso Betts (4 su 4), Seager (Rbi per lo 0-1), Bellinger e il suo singolo per il definitivo punto del nono parziale, Jansen stavolta setup e vincitore di giornata ed infine Max Scherzer, closer per caso alla prima salvezza di carriera con brivido, dopo una dubbiosa check-swing call su Flores!

Gli home run delle icone Posey e Crawford nonché del miglior innesto al box Bryant avevano in precedenza deciso il 4-0 di una gara 1 tesa e abbottonata. L’iniziale bomba fuori campo di Buster e la resilienza sul monte di Logan Webb – al debutto in postseason da 7.2 scoreless inning – rappresenteranno il lasciapassare per la vittoria del primo matchup, coi soliti giochi di prestigio nell’infield di Flores, La Stella e lo stesso Crawford a sigillare lo score a favore.

Passi indietro invece per Buehler, in difficoltà per tutta la notte nonostante le pregresse evoluzioni all’Oracle Park, con almeno un base runner concesso ai rivali in 5 consecutivi periodi. L’attacco di Los Angeles è altresì apparso sprecone in più di una occasione, specialmente nel sesto e settimo frame.

Il Kevin Gausman di inizio anno, all star papabile Cy Young ma calante da luglio in poi (ERA 4.30 da 1.73), ha resistito sul monte in gara 2 per 5 parziali sull’1-2 Dodgers, prima di essere sostituito da Leone e assistere al doppio di Bellinger per ulteriori 2 run a lui attribuite e vedere gli avversari prendere poi il largo con Pollock e il leadoff homer di Smith, terminando 2-9 il secondo heads up.

Ottimo invece Urias (solo 3 hit in 5 inning), ormai stella planetaria, capace persino di sbloccare l’incontro al box. La valida iniziale di Betts e quella a buoi già scappati di Crawford, la volata di sacrificio di Solano e le singole di Beaty e Seager completeranno lo score. Ancora molto bene Posey, Trea Turner e Chris Taylor, nuovamente titolare al centro, mentre la prima base vacante di Muncy è andata a Bellinger anziché Beaty, alla quinta apparizione stagionale in questo spot.

San Francisco era tornata in vantaggio nella serie grazie all’1-0 della terza sfida, gara dove l’ex Wood e i suoi rilievi e Max Scherzer faranno il bello e cattivo tempo, con quest’ultimo divenuto il terzo pitcher di sempre ad ottenere più di 10 K in ben 5 incontri da postseason, dietro solamente Verlander e Kershaw. Nella stoica performance da 110 lanci in 7 frame, subirà però l’unica run del match su tre valide totali ad inizio quinto, quando la sua fastball verrà mandata fuori campo da Evan Longoria.

I Dodgers recrimineranno per aver lasciato in base 7 uomini senza aver sfruttato la vena di Pujols (2 su 2), first baseman di giornata, assistendo interdetti alle magnifiche eliminazioni di Crawford su Betts nel basso settimo, con prima e seconda cariche, e quelle di Duggar nel sesto e all’ultimo respiro verso Taylor e Lux, ambedue a pochi metri dall’home run!

L’ottima vena del lineup losangelino (12 hit) e la rivincita di Buehler caratterizzeranno gara 4, sebbene la W andrà all’entrante Kelly del quinto parziale, a causa della base ball offerta a Duggar e il successivo punto di Longoria su eliminazione di Ruf. Desclafani invece verrà quasi subito rimpiazzato da Kapler con Alvarez, dopo le istantanee run di Trea Turner e Taylor (volata di sacrificio), il quale con una battuta simile sarà poi eliminato dalla fantastica presa di Wade vicino agli spalti di sinistra.

Mookie Betts chiude sostanzialmente i giochi con fuori campo e sacrifice fly negli inning di mezzo. Il 2-7 finale Dodgers si materializza all’ottavo, con l’Rbi groundout di Bryant e l’hr di Smith. Buona la prova di Bellinger nella classica rotazione da prima base ed esterno centro, mentre per Yastrzemski la drammatica crisi al box in questi playoff ha contribuito a sancire l’uscita dei suoi.

I Dodgers, stanchi e affaticati, entrano comunque da strafavoriti nelle NLCS, consci probabilmente di poter contare a breve anche su Max Muncy, miglior hitter di un dream team lineup.

Il titolo in back to back alle World Series appare ai nostri occhi plausibile eccome, dato che a parte i battitori di Houston, nessun altro reparto delle tre residue sfidanti può minimamente avvicinarsi a quello in dote a Dave Roberts!

2 thoughts on “NLDS: i Dodgers la spuntano all’ultimo inning

Leave a Reply to angeloCancel reply

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.