I Braves battono Milwaukee 3-1 e accedono al Championship per la seconda volta consecutiva, confermando l’egregio lavoro di Brian Snitker, skipper veterano fra i migliori della lega, nonostante l’infortunio stagionale di Acuna Jr e i problemi legali di Ozuna, le due stelle  del lineup assieme a Freeman.

Sarà proprio la bandiera della squadra, MVP 2020, il protagonista della serie ed in particolare di gara 4, quella decisiva, grazie al fuori campo nell’ottavo inning contro il glaciale Hader, che darà ad Atlanta il vantaggio decisivo con cui prenotarsi il viaggio in California. Una partita tutta in rimonta questa, con prima il pinch hitter Rosario a pareggiare l’iniziale 2-0 Brewers (Narvaez e Cain) e poi Pederson e d’Arnaud il 4-2 di Tellez (hr).

In precedenza avevamo assistito ad una sfida a basso punteggio in gara 1, merito delle garanzie Corbin Burnes – NL Cy Young contender – e Charlie Morton, fra i migliori sul monte da metà giugno, con 1.8 run subite. I 91 pitch del primo, coadiuvati da quelli di Houser e Hader, combineranno un 4-hitter, mentre l’ex Astros manderà K 9 uomini.

Sarà però Rowdy Tellez l’eroe di giornata, nonostante l’1 su 13 contro Atlanta in stagione regolare, sia per il decisivo home run  durante il basso settimo inning, che per la doppia eliminazione di Albies e Soler ad inizio match su una rimbalzante a basi semi cariche, grazie alla pregevole presa a casa di Narvaez. Joc Pederson siglerà poi il fuori campo nell’ottavo per il definitivo 2-1 Brewers, orfani dei rilievi Williams (setup) e Suter.

Gara 2 segue l’andamento della prima, col punteggio controllato dai lanciatori e da ottime eliminazioni al tiro, equivalenti a solamente 13 hits totali e statistiche al box in netto ribasso (Braves 11-64/.173, Brewers 11-60/.183). Protagonista del conclusivo 0-3 Atlanta sarà Max Fried, oramai rientrato nell’olimpo major dopo lo shockante inizio (ERA 11.45), e confermatosi poi pitcher glaciale con media PGL minore fra tutti i partenti da agosto (7-0 a 1.46).

Dopo 81 lanci in 7 inning per 9 strikeout e ben 18 eliminati cederà il passo a Jackson, Matzek e il closer da 37 SV Will Smith. Diverso il giudizio su Woodruff, sebbene la sua prova non sarà affatto negativa, ma il singolo di Freeman, il doppio di Albies nell’alto terzo e il fuori campo di Riley su changeup durante il sesto significheranno run tutte a suo carico.

Crocevia e sliding doors di gara 3 e di tutta la serie sarà il quinto inning, dove un fin lì impeccabile Ian Anderson comincerà l’affanno sul monte e Chavez e Matzek verranno più volte allertati nel bullpen dalle chiamate di Snitker.

Invece, dopo 21 lanci fra cui un hit by pitch e la doppia di Narvaez, l’eliminazione a casa base di Urias e quella di Wong manterranno lo score senza segnature. Non solo, ma di lì a poco Joc Pederson, appena subentrato al suo stesso pitcher, manderà fuori campo la four seam di Houser, sostituto del come al solito eccellente Freddy Peralta. Solo due valide a testa non cambieranno poi lo 0-2 Braves, e il closer Smith replicherà la prima salvezza in carriera da postseason di gara 1.

Vince il team più forte e completo nelle tre fasi, grazie al mix veterani/giovani prodigi e alla capacità di un eccellente staff di far esprimere al meglio ogni innesto della deadline (Pederson, Soler, Eddie Rosario e Duvall).

Atlanta darà ora certamente filo da torcere alle corazzate Giants o Dodgers, evitando magari l’umiliante sweep e puntando a 2 W per uscire almeno ancora una volta a testa alta dalla postseason.

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