In questa Division una formazione ha fatto un evidente sforzo per migliorarsi, e solamente grazie ad un cambio di proprietà, che ha portato soldi freschi e tanto entusiasmo, ma anche altre sono aumentate nel payroll dal 2019, anche per acquisti fatti nella scorsa stagione. Continueremo ad indicare accanto ad ogni squadra la percentuale di pubblico ammessa allo stadio, ed i payroll del 2019 e 2021 per mostrare l’andamento monetario del baseball.

ATLANTA BRAVES

(33% di pubblico, da 115 a 130 MLN il payroll)

Dopo aver vinto il terzo titolo consecutivo di Division, i Braves vedono ora un nuovo concorrente al primo posto, ed avevano alcune decisioni da prendere questa offseason. Decidono di non offrire l’arbitrato a Duvall, mentre rifirmano il free agent Marcell Ozuna (4 anni a 65MLN), anche se le sue doti difensive sono in costante diminuzione. Esteso il contratto di Snitker fino al 2023, hanno deciso di offrire un annuale da 15MLN a Charlie Morton, che rimpiazza così Cole Hamels nella rotazione, ed un altro annuale da 11MLN a Drew Smyly. Vengono lasciati andare i rilievi O’Day, Melancon, e Greene, senza acquisti di peso. Markakis ha deciso di appendere il guantone al chiodo e pertanto l’esterno è un po’ più scoperto.

La rotazione vede pertanto, accanto ai due nuovi acquisti, Max Fried nominato opening day starter, Ian Anderson e Mike Soroka. Anche se quest’ultimo inizierà la stagione in DL, e sarà sostituito da Bryse Wilson o Sean Newcomb. Dati gli alti e bassi di alcuni giovani la scorsa stagione, inserire due veterani è stata una scelta saggia. Nel bullpen, Will Smith sarà il closer, con Martin, Minter, Dayton e Tomlin come rilievi.

Il lineup vedrà d’Arnaud catcher, Freeman in prima, Albies in seconda, Riley in terza e Swanson shortstop, Ozuna, Pache e Acuna sugli esterni. Con Camargo, Lamb, Inciarte e Kipnis in panchina.

Certamente la squadra è rimasta molto competitiva, con miglioramenti nella rotazione, a fronte di piccole perdite negli altri reparti. Crediamo che possa ancora lottare per il titolo di Division.

MIAMI MARLINS

(25% di pubblico, da 71 a 56 MLN il payroll)

Dopo la prima postseason in un decennio, i Marlins hanno deciso di lasciar andare il loro presidente delle operazioni sportive, Michael Hill, sostituito da Kim Ng, amico del principale proprietario (Jeter) da lungo tempo. La prima mossa di mercato è stata quella di esercitare l’opzione da 12,5MLN per Starling Marte, non una scelta scontata per un team così attento ai costi. Poi c’è stato il biennale da 5MLN totali per il pitcher Bass e l’annuale alla stessa cifra con Adam Duvall.

La rotazione vede pertanto i confermati Alcantara, Pablo Lopez, Sixto Sanchez, Elieser Hernandez e Trevor Rogers. La ‘crisi del secondo anno’ potrebbe giocare qualche brutto scherzo ad alcuni partenti. Bass pare destinato a fare il closer, con Floro, Garcia, Hoyt, Cimber e Detwiler nel bullpen.

La difesa vedrà Alfaro catcher, Aguilar in prima, Chisholm in seconda, Brian Anderson in terza, Rojas shortstop, Dickerson, Marte e Duvall esterni.

Il solito gruppo di giovani, che proverà a ripetere l’impresa, con pochissime speranze. Più facile un quarto posto.

NEW YORK METS

(20% pubblico, da 158 a 192 MLN)

Ed eccoli gli unici che hanno speso, grazie al signor Steve Cohen, che ha acquistato la squadra in autunno, mettendo subito a disposizione capitale fresco e facendo dichiarazioni roboanti. Senza tacere il compiacimento dei tifosi per avere finalmente uno di loro al comando, essendo Cohen un appassionato dei Mets fin da bambino.

Nessun giocatore di rilievo era in scadenza, tranne Marcus Stroman che ha accettato la QO da 18,9MLN. Robinson Cano si è fatto di nuovo beccare all’antidoping, quindi salterà la stagione, ed il team risparmierà i suoi 24MLN. Cohen ha deciso di riprendere il presidente di qualche anno prima, Sandy Alderson, che ha assunto come GM Jared Porter, ex D’Backs.

Le firme da lì non sono mancate, con Trevor May, biennale da 15,5MLN totali, il catcher McCann, con un quadriennale da 40MLN, per poi giungere a gennaio alla trade con Cleveland, che ha portato a New York lo shortstop Lindor ed il partente Carrasco in cambio di quattro giovani, due dei quali sono già nelle Majors, Amed Rosario e Andres Gimenez. Poi sono stati parte di una trade a tre con Pittsburgh e San Diego, che ha visto giungere ai Mets il pitcher Lucchesi. A quel punto hanno deciso di liberarsi di Steven Matz, cedendolo a Toronto, ed hanno firmato i free agent Loup (1MLN), Almora (1,5MLN), Villar (3,5MLN), Pillar (5MLN), tutti con annuali.

La rotazione vedrà deGrom numero uno, Stroman, Walker, Peterson e Lucchesi, dato l’infortunio di Carrasco, che lo terrà fuori un paio di mesi. Diaz sarà il closer, mentre dietro di lui oltre a May e Loup, ci saranno i confermati Lugo, Betances, Familia, Gsellman.
Il lineup vedrà Nimmo leadoff ed esterno centro, Lindor, Conforto esterno destro, Alonso in prima, Smith esterno sinistro, McNeil in seconda, Davis in terza e McCann. Panchina di lusso con Villar, Pillar, Almora.

Certamente i miglioramenti sono evidenti, ma si sa che è difficile passare dalla mediocrità ai playoff in un solo anno con moltissimi innesti. Ma la wild card è certamente alla portata.

PHILADELPHIA PHILLIES

(20% pubblico, da 140 a 187 MLN il payroll)

Le attese di riduzione del payroll sono state smentite, e le motivazioni sono le seguenti: dopo nove anni consecutivi senza playoff, la proprietà ha deciso di cambiare i vertici. E’ stato fatto un tentativo per Epstein, che però ha declinato, affermando di volere almeno un anno di pausa.

A quel punto è stato firmato per 4 anni Dave Dombrowski (20MLN) come presidente e Sam Fuld come GM. Declinate le opzioni onerose per Robertson, Neris e Phelps, in una trade a tre è stato acquisito il rilievo Alvarado da Tampa, firmato il free agent Archie Bradley, e poi rifirmato il catcher Realmuto, che era stato sul mercato per qualche mese, prima di accettare una quinquennale da 115MLN. Stessa sorte per lo shortstop Gregorius, con un biennale da 28MLN.

La rotazione pertanto è formata dai confermatissimi Nola, Wheeler, Eflin, più i nuovi arrivi Matt Moore e Chase Anderson. Velasquez rimane la prima alternativa. Nel bullpen abbiamo Neris closer, poi Bradley, Alvarado, Kintzler. Molti volti nuovi.
Il lineup invece è praticamente invariato, con Realmuto catcher, Hoskins in prima, Segura in seconda, Bohm in terza, Gregorius shortstop, McCutchen, Harper e Haseley esterni. Kingery, Odubel Herrera e Quinn sono i sostituti.

Non crediamo che i miglioramenti nel bullpen, reparto pessimo lo scorso anno, siano sufficienti per proiettarli nei playoff, ma certamente non ne andranno molto distanti.

WASHINGTON NATIONALS

(12% pubblico, da 197 a 182 MLN il payroll)

Persi diversi volti noti in scadenza, da Eaton a Cabrera, da Kendrick (ritirato) a Doolittle, da Michael A. Taylor a Anibal Sanchez, il GM Rizzo, con in testa la volontà di ridurre il payroll, ha dovuto fare qualche acrobazia. La trade con Pittsburgh per acquisire Bell è stata una di queste, cedendo due prospetti buoni ma non eccelsi. Poi la firma di Schwarber con un annuale da 10MLN ed il rilievo Hand alla stessa cifra, per finire con Lester, con un annuale da 5MLN e Avila con un annuale da 1,5 MLN. Per non menzionare il nuovo contratto con l’icona locale Zimmerman.

La rotazione vede i volti noti Strasburg, Scherzer e Corbin, mentre Lester e Joe Rosse chiudono i 5. Nel bullpen Hand farà il closer, Rainey, Hudson, Finnegan, Harris saranno i rilievi.

La difesa vedrà Gomes e Avila catcher, Bell in prima, Castro in seconda, Kieboom in terza, Turner shortstop, Schwarber, Robles e Soto esterni. Con Zimmerman e Josh Harrison in panchina.

I Nationals dovranno essere in corsa a luglio, per evitare che Rizzo decida di cedere molti giocatori entro la deadline per puntare maggiormente al 2022. Sarà comunque un successo.

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