Toronto Blue Jays – Tampa Bay Rays 0/2

Solida performance per Tampa, che controlla l’esplosività dei giovani rivali grazie alla vena ormai ritrovata di Snell – 1 hit, 82 lanci e 9 K – in gara 1 (3-1) e di Glasnow nella seconda (8-2), dove deludente ancora una volta risulterà la postseason di Ryu, sostituito dopo nemmeno due parziali da Strippling ed entrambi colpevoli delle otto run incassate, frutto degli homers di Zunino e Renfroe (grand slam) e di ben 9 valide residue in tre frame. A poco servirà la verve di Danny Jansen. Pregevole invece nella prima partita Shoemaker, mentre Ray – utilizzato rilievo lungo – ed AJ Cole saranno i responsabili di un lancio pazzo nel quarto inning e del fuori campo di Margot che porterà a casa Wendle e chiuderà in pratica le ostilità nel settimo!

New York Yankees – Cleveland Indians 2/0

Sweep alla fine nemmeno tanto sorprendente per gli Yankees, che riportano alla dura realtà i sempre solidi Indians, specialmente al lancio e in difesa nell’infiled grazie alle garanzie Lindor e Ramirez. Recuperare in tempo parecchi bomber in naftalina è stato il segreto del 2-0 conclusivo, caratterizzato da fuori campo a ripetizione e un drammatico finale di gara due, chiusa 10-9 all’ultimo inning, dopo che Cleveland era passata in vantaggio all’ottavo con una singola di Cesar Hernandez!

E’ in questo match che i rimpianti saranno maggiori per gli uomini di Francona, avanti di 4 nell’iniziale pioggia torrenziale e costanti alla ripresa al box contro gli spaesati Tanaka, Britton, Green e Loaisiga, ma poi irrimediabilmente devastati dagli home run dei soliti Sanchez e Stanton (pure una volata di sacrificio per loro) e dal grand slam di Urshela, successivamente anche miracoloso in difesa. Sarà proprio il tanto caro monte a tradire il team dell’Ohio, qui con Carrasco subito accantonato per un confuso Karinchak e nel primordiale scontro col sicuro (?) Cy Young Bieber, preso a pallate dalla potenza di Judge e Torres e dalla precisione di Gardner e Voit, lasciando poi proseguire il martirio a Cimber e Hill. Solido invece Gerrit Cole, con 105 lanci e ben 13 strike out!

Houston Astros – Minnesota Twins 2/0

Ottima risposta di Houston alle critiche per una stagione regolare mediocre e ai dubbi playoff per una rotazione avara di Cole e dell’infortunato Verlander. Come nella shortened season sarà invece proprio il monte la sorpresa di questo sweep, con Valdez eroe di giornata in gara 1 (4-1), responsabile di due sole valide subite nei 5 inning successivi ai 4 di Greinke, ed Urquidi e Javier nella seconda (3-1), mentre a tradire i Twins sarà il bullben e le assenze di Donaldson e Buxton.

Il primo è stato un match povero di colpi ed emozioni – a parte gli ottimi Maeda al lancio e Bregman nell’infield – me che si ravviverà nel finale con ben tre run messe a tabellino dagli Astros per un errore di Arraez, una walk a basi cariche di Romo e la valida di Brantley su Thielbar. Nel secondo piovoso incontro, caratterizzato dal debutto per Minny di Kirilloff in esterno, sarà il fuori campo di Correa contro Stashak a rompere l’equilibrio nel settimo parziale, dopo che Berrios aveva controllato a dovere gli avversari in precedenza, e la singola di Tucker su Rogers nell’alto nono, che permetterà a Brantley di segnare.

Chicago White Sox – Oakland Athletics 1/2

Serie più equilibrata tra le AL Wild Card doveva essere e così è stato, coi South Siders migliori fra le non teste di serie e alla fine pieni di rimpianti, per i numerosi runners lasciati in base e le valide in quantità industriale rispetto ai rivali (31-18). La differenza per Oakland, nonostante la pesante assenza di Chapman, la faranno l’esperienza clutch di un lineup veterano e marpione, il bullpen confermatosi elite e l’ansia e panico di coach Renteria, che cambierà ben 9 pitcher al primo segnale di calo nella terza e decisiva sfida.

Melvin invece attenderà ben 90 lanci combinati per sostituire le certezze Fiers, Petit e Montas, lui retrocesso a lungo, sebbene i tre spesso in difficoltà, per chiudere poi la saracinesca coi soliti Soria, Trivino e il glaciale Hendriks. Aver tolto Lopez e Gonzalez nei 28 del roster si è dimostrato un boomerang quando Cease è stato utilizzato rilievo mercoledì, costringendo il rookie Dunning – opener nel win or go home – sotto pressione mentre Crochet si scaldava e La Stella era al box.

Idem per gli altri viaggiatori in collina, col debuttante Foster a concedere due ball four a basi cariche che daranno ossigeno e l’insperato vantaggio agli A’s, all’origine sotto 0-3, per chiudere le ostilità (6-4) con Pinder a fine quinto inning. Deludenti Keuchel per i Sox (5 run in soli 62 lanci in gara 2 persa 5-3) e Luzardo (3/59 nella prima vinta dai White Sox 4-1) per Oakland, perentori invece Giolito, Bassitt, Semien, Grandal, il redento Davis e il candidato MVP Abreu, meritevole ormai del palcoscenico massimo.

Gli Athletics vanno al Divisional al cospetto dei rigenerati Astros e sognano la finale, mentre Chicago esce triste ma sicura di avere in Dunning, Robert, Jimenez e Madrigal, loro tre ottimi anche stavolta, il futuro dalla sua!

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