11-Garrett Crochet (LHP): Chicago White Sox

Poco più di tre inning è durata la stagione annuale a Tennesse coi Volunteers per Garrett Crochet, arresosi poi ad un infortunio. Questa situazione potrebbe giocare contro le sue futuristiche ambizioni da starter, allorquando verrà eventualmente scelto dai Sox o altre franchigie ad esibirsi in major, anche perché su 36 apparizioni sul monte ne ha aperte solo 13. Le peculiarità standard da pitcher MLB ci sono comunque tutte: stazza (198 cm per 98 kg), braccio portentoso da triple digit e una fastidiosa slider esterna. Pronto se a posto fisicamente da subito come setup.

12-Austin Hendrick (OF): Cincinnati Reds

Da West Allegheny School alla 12 esce Austin Hendrick, erede da tale liceo di Scott Patterson, poi divenuto famoso più in tv che dentro al diamante. La sua esplosività nello swing ammirata la scorsa estate lascia raffigurare un ruolo da cleanup in futuro, anche se gli innumerevoli strike da swing & miss vanno limati. L’età per progredire c’è (19 anni da poco) per il mancino di mazza e tiro.

13-Patrick Bailey (C): San Francisco Giants

Adley Rutschman e Joey Bart sono le ultime due star collegiali da prima e seconda pick assoluta al Draft ad essere state scelte come ricevitori preventivamente a Bailey, pescata alla 13° per i Giants. Più indietro dunque il tozzo e muscolare (188/87) prospetto da NC State nel ruolo di maggior importanza degli interi roster major nonché azzardo sempre di moda, che dalla sua può vantare uno stile solido e d’esperienza, una difesa del piatto e nel tiro e un’abilità nel chiamare giocate e approfittare di errori altrui che hanno conquistato parecchi scout, meno impressionati però finora dalle sue performance in battuta. Basti pensare che nell’attuale stagione ridotta in ACC è andato strike out un quarto delle sue apparizioni al piatto e nel 2019 ben 43 volte su 282: brutte medie da migliorare assolutamente viste le statistiche offensive dei catcher medi MLB, che potrebbero costargli uno spot da backup o la retrocessione a starter da seconda divisione.

14-Justin Foscue (2B/3B): Texas Rangers

Non un portento la seconda e terza base ventunenne da Mississippi State University Justin Foscue, che deve progredire soprattutto nel gioco difensivo e negli errori, ma che ha dimostrato dimestichezza nell’autocontrollo al piatto e nelle medie che ne fanno un hitter di contatto (.331/.321 le ultime due tornate in SEC) oltre che una velocità e un comando dell’infield superiore alla media. Sono 19 i fuori campo totali in NCAA, 96 gli Rbi, 67 le basi ball e 57 gli SO, però in netta diminuzione nella tornata appena conclusa, con 1 ogni 23 apparizioni al piatto.

15-Mick Abel (RHP): Philadelphia Phillies

Ennesimo elemento dalla High School (Jesuit) al primo giro, l’All American Classic Player 2019 Abel ha tutte le potenzialità per diventare uno starter da elevata qualità all’interno della big league. Lanciatore alto e magro con una muscolatura tutta da farsi, viene seguito da molti analisti quale pitcher da “command & control”. Le sue armi primordiali sono una vivace fastball superiore alle 90, assieme a changeup e slider, tipi di lancio presenti in molti prospetti della medesima classe, causa dello scivolamento di Mick fuori dai top 5.

16-Ed Howard (SS): Chicago Cubs

I Cubs acquisiscono alla 16 l’interbase Ed Howard dalla Chicago’s Mount Carmel High School; un 6-foot-2 per 185 pounds, reduce da una batting average a .419 per 29 punti battuti a casa nella sua stagione scolastica da junior, con inoltre 18 extra basi totali, 12 doppi e tre fuori campo. La pick arriva da uno studio approfondito degli scout in Illinois più che altro in relazione alla bontà nel gioco difensivo del giovane, grazie a tiro preciso, braccio possente, agile footwork e un innato posizionamento da infielder. La speranza sta nell’acquisire stazza e muscolatura necessarie al livello maggiore, in particolare in uno stato freddo quale quello della North Side.

17-Nick Yorke (3B/SS): Boston Red Sox

Giocatore dell’anno 2018 nella West Catholic Athletic League durante la stagione sophomore, Nick Yorke ha perduto smalto e condizione nell’ultima a causa di un infortunio alla spalla, per colpa del quale è stato “regredito” a designated hitter a Mitty, anziché progredire nel ruolo di shortstop. Ottime comunque le medie (.400 con 40Rbi) che hanno spronato i Red Sox ad ingaggiarlo da first round per un probabile slot Draft da 3,61 mln, rispetto alla tornata collegiale in Arizona. In attesa di sapere se sarà adatto alla nuova esperienza MLB, molteplici sono intanto le comparazioni verso Kevin Youkilis, due volte World Series Champion coi calzini rossi; inoltre, dato che la tornata annuale in minor league potrebbe essere cancellata, ci sono possibilità che il suo debutto avvenga in Arizona Fall League oppure direttamente nello Spring Training 2021.

18-Bryce Jarvis (RHP): Arizona Diamondbacks

Arriva da Duke un nuovo lanciatore ventitreenne al quarto anno per 3,48M di pick value ai Diamondbacks, in precedenza draftato al 37mo round la scorsa campagna dagli Yankees ma non eleggibile per essere siglato: parliamo di Bryce Jarvis! E’ il secondo da quella università ad uscire al primo giro dopo Marcus Stroman, ora affermata stella ai Mets e precedentemente acquisito da Toronto alla 22 nel 2012. Il right hander della ACC è entrato nel first-team 2020 Collegiate Baseball All-American per merito fra l’altro dei riconoscimenti quale pitcher della settimana (due volte) e del perfect game sul monte nella sfida a Cornell di febbraio. E’ stato nel 2019 il quinto di conference per strikeout per nove inning (11.18)

19-Peter Crow-Armstrong (OF): New York Mets

L’esterno selezionato dai Mets – e in accordo con Vanderbilt – viene dalla Harward-Westlake School a Los Angeles, e a detta di molti rappresenta il miglior difensore CF dell’intero draft. La sua muscolatura inoltre è progredita a dismisura in queste iniziali fasi del 2020 e potrebbe perciò essere una peculiarità per migliorare anche le ottime skill intraviste nella potenza dei colpi e come runner.

20-Garrett Mitchell (OF): Milwaukee Brewers

Da Ucla College Garrett Mitchell è un esterno, destro al tiro ma mancino al box, draftato da Oakland al 14° round 2017 e ora scelto dai Brewers nell’alto primo. La migliore stagione è stata l’ultima ridotta con medie a .355/.425 e un calo solo nella Slg, ma dove ha stupito soprattutto per la forza a lanciare dalla lunga e per le capacità da runner. In entrambe le due ultime annate ha avuto un OPS superiore a .900 con ben 32 extra basi e molte valide fuori dall’infield. Quello su cui deve migliorare, vista l’attitudine alla corsa, sono le rubate; inoltre, perplessità lascia un fisico sovente acciaccato e martoriato da infortuni.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.