Per una volta senza traduzione fantasiosa del titolo, questo non è in realtà in film ma un documentario sulla vita di Bing Russell, il babbo di Kurt, famosissimo attore americano, e dei suoi Portland Mavericks.

Bing cresce a New York, con il mito degli Yankees, ed a 9 anni fa la piccola mascotte della squadra di Lou Gehrig, che dopo aver battuto il suo ultimo home run, gli regalerà la mazza.

Dopo aver passato 8 anni praticamente al seguito della squadra, il suo amore per il baseball è ai massimi livelli, ma inizia la carriera di attore e si sposta in California. Lì, nella serie Bonanza, farà per oltre 12 anni lo sceriffo della serie TV, morendo per 126 volte!

La svolta della sua vita avviene alla fine del 1972, quando la squadra di triplo A di Portland, i Beavers, vengono spostati lasciando la città senza baseball. A quel punto gli scatta qualcosa, e complice la fine della “sua” serie TV, si presenta a Portland, dove nessuno lo conosce, e dice di voler formare una nuova squadra, i Mavericks. Ma non vuole essere una squadra affiliata di una Major, come tutte le società minori degli USA, ma una squadra indipendente, che giocherà in singolo A.

Nel 1973 inizia quindi questa avventura, fatta di provini a seguito di annunci sui giornali, e di tanta curiosità mista a scetticismo. Arrivano quindi sia gente comune che ex giocatori scartati dai grandi club.

L’esordio comunque è con il botto: un no-hitter porta alla prima vittoria! Dopo una serie impressionante di successi, anche la NBC si interessa al caso, e toglie spazio alla MLB per parlare dei Mavericks. Negli anni successivi a Portland si batteranno i record di pubblico per una singola partita (nel 1974) e per una intera stagione (1975), record tutt’ora imbattuti. E nel 1974 Bing Russell vince il titolo di Dirigente dell’Anno del singolo A.

Nel 1977, dopo aver vinto per la terza stagione di fila la propria Division, arrivano fino alle finali, dove vengono battuti dai Mariners: a Bellingham ci furono 575 spettatori per gara 1, mentre a Portland per gara 2 e 3 ben 4.770 e 7.805!

Nel 1978 la MLB si ripresenta in città, conscia del potenziale e riporta una squadra di triplo A, eliminando di fatto i Mavericks. Ma come buonuscita, visto il giro di spettatori e di interesse, anziché i 5 mila dollari stabiliti dai regolamenti, propongono di versare 26 mila dollari. Bing non ci sta, e si rivolge all’arbitrato in cui chiede, ed alla fine ottiene, ben 206 mila dollari, la più grande somma della storia del baseball.

I Portland Beavers del 1978 avranno però meno della metà degli spettatori dei Mavericks. Bing morirà nel 2003 dopo aver ripreso brevemente la carriera di attore, ed aver visto molti successi del figlio in questo campo.

A Portland, ancora oggi, ricordano quei 5 anni come qualcosa di straordinario, che non sarà possibile ripetere.

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