Fresco Hall of Famer e tra i più forti shortstop nella storia Yankees, il natio di New Jersey Derek Jeter fu draftato dall’iconico team del Bronx nel 1992, aiutandolo a vincere le World Series del 1996 sui formidabili Braves, ripetendo l’impresa nel ’98, 99, 2000 e 2009!

Divenuto capitano nel 2003, sarà per New York l’all-time leader sulle valide 6 stagioni più tardi, piazzandosi al sesto posto MLB col totale di 3.465 hit fino al 2014, anno del suo ritiro.

Nato nel 1974, maggiore di due figli, si trasferì nel Michigan a 4 anni per seguire i dottorati di ricerca del padre, dimostrandosi atletico e abile per giocare a basket nella Kalamazoo Central High School, ma determinato a farsi strada nel baseball, come dimostrerà la media a .500 nell’ultimo biennio liceale, che lo porterà in seguito a molteplici riconoscimenti giovanili e ad abbandonare quasi immediatamente la University of Michigan, per accedere nel farm system newyorchese, che lo selezionò da sesta scelta assoluta.

Le prestazioni a .344 e le 50 rubate del 1994 lo portarono ad essere selezionato in Minor League e a ricevere numerose attenzioni per Baseball America e The Sporting News fra gli altri.

L’occasione della vita avvenne l’anno susseguente, il 29 maggio contro i Mariners, quando Tony Fernandez entrò in lista infortunati, liberandogli l’autostrada da interbase: sarà l’inizio di una favolosa epopea con gli Yankees!

Fu Rookie of The Year in AL l’anno successivo, quello delle prime WS, battendo .314 con 10 fuori campo e performando inoltre un’ottima difesa dell’infield. Nel 1998 guadagnò la chiamata da All Star, alla quale ne seguiranno ben 13, chiudendo l’anno con un altro anello, primordiale di una striscia consecutiva fino al 2000, stagione nella quale diverrà l’unico a vincere l’MVP sia nelle World Series che nella gara delle stelle.

Rimarrà negli annali per gli acrobatici tiri in tuffo, lo swing inside-out e la freddezza nei frangenti pressure-packed.

L’infortunio serio alla spalla del 2003 non gli impedirà di tornare più forte e ottenere nel 2004 il primo dei 5 Gold Glove per l’eccellenza nelle fielding performance e finire il 2006 secondo per l’MVP Award.

Nel 2009 superò Gehrig per valide (2.722) e a luglio 2011 con un home run divenne il 28mo nella storia a raggiungere le 3.000 hit.

Limitato a sole 17 gare nel 2013 per problemi alla caviglia, annunciò il ritiro nel torneo successivo, il ventesimo, con un lascito di 5 campionati vinti, media in carriera di .310 e 3.465 valide, che lo posero sesto all time nella Big League.

Nel 2017 diventò part-owner e capo esecutivo delle stanze di comando dei Marlins e pochi mesi fa sfiorò la votazione unanime per il Baseball Hall of Fame (396 su 397).

Al pari di Alex Rodriguez verrà anch’egli ricordato come imperterrito uomo mondano, simbolo pubblicitario e latin lover fuori dal diamante, e prede del calibro di Minka Kelly e Mariah Carey ne confermeranno la nomina da Casanova, prima di sposarsi e fare famiglia con Hannah Davis nel 2016.

Gli impegni sociali verso i bambini – creò la Turn2Foundatin – avverranno sin dall’ingresso in Major League e staranno a confermare il grandissimo spessore di una formidabile ed indimenticabile icona!

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