Gara 3: Rays-Astros 10-3

Se non fosse bastata la grandiosa regular season – col 30% di partenze rispetto agli altri starter – a giustificare il contrattone di inizio anno, col quale Charlie Morton si è accasato in Florida, questa gara 3 al cospetto dei terribili ex compagni ne è stata la riprova definitiva!

La maestosa prestazione con la quale è riuscito a contenere i rivali ha quasi dello stoico per come avvenuta, sopravvivendo a un primo inning adrenalinico, per poi crescere in sicurezza fino a non subire più nulla, variando un gran numero di pitch (two/four-seam, curve, cutter) per togliere ritmo a Chirinos e soci.

All’opposto invece, Zack Greinke è stato letteralmente bombardato dagli hitter avversari, lasciando aperte nel post partita molte discussioni e dubbi circa la sua reale forza attuale; perplessità giustificate dai numeri drasticamente in calo, velocità media della fastball in primis.

Dicevamo del primordiale drammatico frame, nel quale Morton lancerà ben 30 volte, incassando l’home run al settimo pitch contro Altuve sul conteggio di 3-2, seguito dallo strikeout su Brantley in 5 tentativi e la walk a Bregman in 6. Poi, quest’ultimo e Alvarez raggiungeranno salvi terza e seconda base per un throwing error di Diaz, prima che Gurriel venga finalmente eliminato da un pop out sempre con tre ball e due strike.

Braccio, cuore e freddezza saranno le caratteristiche alle quali si appellerà Morton, che dopo lo spavento iniziale subirà poco, se non un doppio del solito Altuve nel top del terzo e una singola di Gurriel nel quarto, per lasciare l’onere di incassare le altre due run di Houston (Bregman e Alvarez) a Chaz Roe, nella parte alta del sesto inning. Segnature inutili perché nel frattempo Greinke e Miley si erano visti battere davanti ben 8 punti.

L’ex Arizona si incarta nel secondo periodo, quando incamera la singola di Garcia e colpisce d’Arnaud, prima di vedere Kiermaier scaraventare la palla fuori campo. L’esagerato utilizzo di curve e changeup sarà fatale pure l’inning successivo contro Choi (Hr e 4-1) e nel quarto con l’homer di Lowe (2B), tornato nel lineup al posto di Duffy.

Dopo l’hit di quest’ultimo, entrato in terza, Rondon lascia il posto sul monte ad un altro starter che Hinch si gioca per fermare l’emorragia, ma anche Miley non entra in partita, subendo double e single da Meadows e Pham, per l’8-3! Match chiuso che i locali arrotondano con un altro fuori campo (Adames) e una volata di sacrificio di d’Arnaud.

Si ritorna a Verlander per gara 4, sempre qui al Tropicana Field, ma qualcosa comincia a scricchiolare negli Astros, visto che oltre a Justin e Cole, tutti gli altri lanciatori (partenti o rilievi) fanno grande fatica!

Gara 4: Rays-Astros 4-1

I Rays si impongono a St. Petersburg anche in gara 4, allungando clamorosamente la serie alla bella, dopo esser stati dominati senza storia nelle prime due partite, quando Verlander e Cole avevano negato ogni varco e velleità offensive al lineup di Kevin Cash.

Hinch, per chiudere i giochi, ripropone subito JV dopo solo due rotazioni, confidando nel fisico del proprio campione, ma sarà forse proprio la fatica a tradire l’ex Tigers, sostituito nel quarto inning con quattro run sul groppone (3 nel primo!).

Tampa dominerà invece – e non è una novità nelle ultime due stagioni – sul monte grazie ad una lunga batteria di long reliever, fra i quali farà pure il suo debutto Blake Snell, ma anche per merito di straordinarie giocate difensive, in particolar modo col due volte Gold Glove Kiermaier e il giovane Adames.

Saranno nell’ordine Castillo, Yarbrough, Anderson e Pochè a portare a casa sette inning immacolati, prima che l’ultimo subisca un home run di Chirinos nell’ottavo periodo di gioco, lasciando a Pagan e Snell (prima salvezza in carriera) la chiusura del match. Il pregevole bilancio del bullpen game sarà di sole 6 valide in 122 lanci combinati.

I mattatori offensivi saranno Pham, Garcia, d’Arnaud e Wendle, che grazie ad un Hr, due singole e una doppia sbloccheranno la contesa per il 3-0 iniziale, prima che Adames colpirà fuori campo la slider di Verlander a fine quarto inning. James, Urquidi, Pressly, Smith ed Harris faranno un buon lavoro mantenendo in partita Houston fino al termine.

Si torna in Texas ma le certezze di due giorni fa sono svanite per gli Astros: puntare solo su Cole e JV può essere controproducente e in caso di prosieguo in questi playoff copiare le strategie di Tampa non sarebbe male, relegando pure Greinke nel marasma generale dei rilievi. Prima però c’è un’inimmaginabile win or go home da giocare! Per Tampa invece comunque vada sarà un successo.

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