AMERICAN LEAGUE

MIKE TROUT (Los Angeles Angels): L’indescrivibile e fantasmagorica progressione con la quale migliora ogni giorno lo porta a superare l’eccellenza e va – purtroppo – di pari passo con le annate buttate al vento ad Anaheim. E’ prossimo a superare Derek Jeter per WAR in carriera (72.3/72.4) ed è il quinto giocatore ad aver segnato 100 run in sette differenti campionati prima dei 27 anni. Non elencheremo le numerosissime quality performance stagionali ma rimarchiamo il primato di 200 basi rubate in 8 tornei e le 100 walk superate per la quarta volta (il nono di sempre). E’ lui l’unico favorito per l’MVP in AL.

ALEX BREGMAN (Houston Astros): Alla terza completa stagione in Major ha acquisito i galloni da leader nella miglior orchestra offensiva di tutta la lega, prossima a superare le 100 W per la terza volta consecutiva. Secondo solo a Trout in fWAR (7.0) e Obp (.417) e l’unico oltre alla stella degli Angels a rappresentare il club delle 100 Rbi, 100 Run e 100 basi ball! La sua media in battuta è stata la prima in American League fino al break All Star.

DJ LEMAHIEU (New York Yankees): Tra i pochi superstiti della luna nera che ha dimezzato il roster degli Yankees, LeMahieu può essere decisamente definito il most valuable player della stagione nel Bronx. Il suo è stato un lavoro pregevole nell’infield in prima, seconda o terza base, coadiuvato da altre sorprese che hanno reso gli una volta “solo-bombers” anche ottimi difensori (Urshela, Gregorius e Torres fra gli altri), mantenendo NY al vertice in American League fin dall’inizio, nonostante la sfortuna! A ridosso di Tim Anderson in vetta per batting average, ha praticamente distrutto e superato tutte le precedenti statistiche performate in otto grandi stagioni MLB!

XANDER BOGAERTS (Boston Red Sox): Ha raggiunto poco fa le 1000 valide in carriera ed è solamente il terzo Red Sox a farlo prima dei 27 anni, dopo le leggende Bobby Doerr e Tris Speaker! Sempre entro questo arco di tempo è inoltre il 30mo post 1900 ad aver effettuato almeno 100 homers e 1000 hit. Ha raggiunto Alex Rodriguez come interbase per 30 fuori campo e 30 doppie in singola stagione e nella propria franchigia l’unico ad imitarlo è stato David Ortiz.

NATIONAL LEAGUE

CODY BELLINGER (Los Angeles Dodgers): Tra le migliorie che lo spingono al vertice MVP la più importante è quella delle performance verso i mancini, che lo spinsero pure in panchina durante le scorse World Series. Contro i lefties infatti è passato da 6 fuori campo e un Ops a .681 del 2018 ai 17 su 44 odierni (il dato potrebbe aumentare) e un Ops a 1.000!! Con più di 25 homers casalinghi inoltre ha pareggiato i vecchi primati della franchigia di Gil Hodges (1954) e Duke Snider (1956). Aggiungiamo che è il primo Dodgers a battere 100 Hr entro 401 gare, demolendo il precedente record di Mike Piazza (522). In leggero calo per Avg dopo una dominante prima parte.

CHRISTIAN YELICH (Milwaukee Brewers): L’infortunio che lo ha estromesso dal finale di campionato lascia i comunque onorevoli Brewers senza la loro stella e con speranze dimezzate di far strada eventualmente in postseason, ma probabilmente spiana pure il rush conclusivo a Bellinger verso la corona di MVP in NL! E’ il campione in carica ma tutto si può dire tranne che si sia adagiato. Salterà totalmente una trentina di partite ma chiude il torneo con 44 fuori campo (8 in più del 2018) e la vetta per media in battuta a portata di mano (.329 rispetto alla vecchia .326). L’agilità nell’esterno e la forza e precisione nel tiro dalla lunga ci fanno pendere però i pronostici verso l’outfielder dei Dodgers.

ANTHONY RENDON (Washington Nationals): Ecco il leader di National League per media in battuta, grazie ad una progressione improvvisa che lo ha portato a .382 dal break All Star ed a 1.116 di Ops (secondo). Ha raggiunto la base per più di 25 match consecutivi ed è in procinto di superare le statistiche personali per valide, doppi e WAR (6.5), mentre quelle su Run, fuori campo, Rbi, Obp e le già nominate Batting Average e On-Base Plus Slugging sono già in cassaforte!!

FREDDIE FREEMAN (Atlanta Braves): Silenzioso e concentrato in campo quanto leader carismatico e persona affabile e disponibile per tutti fuori, in particolare verso i giovani e terribili compagni di squadra. La miglior prima base della National League per distacco in questa stagione, premiato per questo nello starting lineup del suo quarto All Star Game, prosegue la fantastica carriera da Gold Glove difensivo e da hitter selvaggio. Dal 2011 non scende da 115 valide e 27 doppi mentre i quasi 40 home run e 120 Rbi sono primizie stagionali.

KETEL MARTE (Arizona Diamondbacks): Al terzo campionato in Arizona è sbocciato come il più lucente diamante grezzo, conquistando inoltre il primo All Star Game della sua giovanissima carriera (25 anni alla quinta stagione). Pulito in difesa sia da infielder (shortstop o second baseman) ma soprattutto da esterno centro – con .995 di Fpct e un solo errore – nonostante vi avesse disputato solamente due partite ai tempi dei Mariners. In attacco è terzo per media in battuta di tutta la Major ma ad un soffio dal leader Tim Anderson. La ciliegina sulla torta a questo 2019 è la sua presenza nella race da MVP!

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