La National League proponeva al Divisional due scontri che sulla carta era difficile pronosticare ma che sul campo hanno dato un esito netto e perentorio.

Nella prima delle due serie, Milwaukee ha prevalso su Colorado grazie a una performance stellare dei suoi lanciatori, soprattutto quella del bullpen che non ha concesso niente ai loro rivali nell’arco di tre partite.

La gara più bella e combattuta è stata di certo la prima dove i Brewers erano andati in vantaggio per 2-0 per essere poi raggiunti sul 2-2. Con la gara in bilico gli ospiti hanno avuto anche la chance di passare in vantaggio ma il bullpen dei padroni di casa è riuscito a mantenere il risultato di pareggio soprattuto grazie a un letale Josh Hader.

Nel corso della parte bassa del decimo inning è stato l’ex Royal Mike Moustakas a regalare la vittoria alla sua squadra con un walk off single che ha definitivamente spianato la strada alla franchigia del Wisconsin per il resto della serie.

Le altre due partite a differenza della prima sono state una passeggiata per i Brewers che sono riusciti nell’impresa di non concedere neanche un punto grazie ad una performance strepitosa di tutto il pitching staff.

Per quanto riguarda i vinti le performance deludenti di Arenado, Story e Blackmon in primis sono costate la serie alla franchigia del Colorado. I Rockies sapevano di dover segnare un buon numero di punti per poter vincere, soprattutto contro gli starter dei Brewers ma così non è stato, sia la potenza che il contatto sono stati annullati dalla controparte.

Per quanto riguarda il parco lanciatori a mio avviso si è comportato bene contando soprattutto che fronteggiava uno degli attacchi più forti della MLB con un rovente Christian Yelich capace da solo di mettere in difficoltà un intero pitching staff.

I Brewers si sono confermati come squadra più calda del momento non solo grazie alle loro performance offensive e con un bullpen solido, ma stupendo tutti con  una rotazione di lanciatori partenti in grado di azzerare in tre gare uno dei più esplosivi attacchi della lega, il tutto in ballpark più adatti ai battitori che ai lanciatori.

Il lineup è molto profondo e si adatta bene a tutti i tipi di matchup potendo vantare un mix di mancini e destri che solo i Dodgers hanno nella National League.

L’altra serie ha visto i Dodgers prevalere sui Braves per 3-1: nelle due partite iniziali in California nonostante le alte temperature sono stati i lanciatori a farla da padroni. Nella prima gara Ryu e nella seconda Kershaw hanno lasciato a zero punti l’attacco dei Braves che a mio avviso ha subito l’impatto e la tensione della postseason visti i tanti giovani presenti nel lineup.

Le due gare di Atlanta a differenza delle prime sono state più combattute e gara tre se la sono aggiudicati i padroni di casa grazie ad un secondo inning da cinque punti dove Wood ha perso letteralmente il controllo della propria fastball regalando di fatto la partita.

Gara quattro è stata decisa dal duo Machado-Freese che combinati hanno segnato tutti e sei i punti di Los Angeles confermandosi clutch hitters in situazioni chiave: soprattutto l’ex Cardinals che ha portato a casa i due game winning RBI con un pinch hit single nel sesto inning.

I californiani sono una delle squadre più forti e complete degli ultimi anni e se i loro giocatori chiave come Kershaw, Turner e Machado continueranno a performare a questo livello saranno rivali ostici per chiunque nel cammino alle World Series.

I Braves hanno a mio avviso fatto una buona figura e questo va visto come l’inizio del cammino che potrà portare in alto la franchigia della Georgia visto il numero elevato di giovani di talento a cui manca ancora la maturità per poter puntare al titolo.

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