Parlare degli YANKEES, della loro stagione, del loro ancora attualissimo blasone e appeal può essere la cosa più facile ma allo stesso tempo difficile al mondo!

Chi ama lo sport in generale ama la tradizione, il Classico e l’alto tenore agonistico che le squadre più gettonate riescono ad avere. Ma ciò provoca, ovviamente, una tacita legge del contrappasso: l’Amore sviscerato dei tuoi fans e l’Odio feroce degli haters avversari!

Sul NY Times David Bentley Hart li ha addirittura definiti “a moral abomination” paragonando l’immensa disuguaglianza tra le franchigie più ricche con quelle più povere come “l’emblema di tutto ciò che caratterizza gli Usa come nazione”. D’altronde “chi arriva agli Yankees deve abituarsi a bere molto champagne” viene detto in Moneyball!

Vale per gli Yanks come vale per i Penguins, Patriots e Warriors in altre realtà a stelle e strisce, per i Blancos nel calcio o per Rafa nel tennis: l’unico immune a questa legge è Roger Federer, ma questo è  un altro discorso!!

Vedere gli Steinbrenner solo come orchi cattivi che grazie a un mucchio di soldi e a molte proprietà “rubano” i sogni alle squadre minori è un po’ riduttivo; il denaro, in ogni disciplina, non tutti sanno spenderlo bene!!

Se è vero che l’acquisto di A-Rod dai Rangers nel 2003 coi 33 milioni annui di contratto fece gridare allo scandalo, è anche vero che il team venne ripagato a tutti i livelli da un giocatore che ancora oggi viene considerato l’ultima grande stella, l’ultimo Uomo Franchigia ed uno dei più forti e completi giocatori delle Major degli ultimi 30 anni!!

Tornando ad oggi, non si può non applaudire l’acquisto di Giancarlo (no si può stopparlo) Stanton dai Marlins, che per raggiungere il Bronx e giocarsi le World Series esercitò la no-trade clause per non andare in Missouri, ad accordo già fatto!!

Per arrivare a lui, incontrastato Mvp 2017 subito davanti a Joey Votto, si è sviluppata una trade che oltre a soldi ha liberato Guzman e Devers, ma ha sacrificato un All Star Player però fragile fisicamente come Starlin Castro, il ragazzone di Santo Domingo capace di frantumare il record di franchigia nel 2016 di 7 Rbi nelle prime due partite in carriera con gli Yankees!!

Preferendo un esterno/designed hitter rispetto ad un interbase/seconda si è puntato, come da tradizione e con successo, ad aggiungere al roster un profilo da “most outstanding offensive performer”. Per non parlare della “Baby Bombers Era” con la quale Cashman (executive of the year 2017 per Baseball America) ha “pizzicato” profili All Star come il futuro hall of famer Aaron Judge, scelto al primo giro al draft 2013 da Fresno e già Rookie of the Year 2017 e vice Mvp, Gleyber Torres, Gary Sanchez e Greg Bird.

Quest’epoca non verrà certo ricordata negli annali come successe in ogni decennio a partire dai primi anni di vita, dalla scissione Orioles-Highlanders-Yankees alla nascita del grande mito, dagli anni di Babe Ruth, Joe Di Maggio, Lou Gehrig, Mickey Mantle, Roger Maris, Thurman Munson, Reggie Jackson, Don Mattingly, al Dream Team del 1998 e ad Alex Rodriguez, dopo il quale, forse, la squadra di New York ha perso quell’arcaico fascino che ne ha distinto appunto ogni epoca: il roster attuale è di grandissima qualità ma il profilo forte, il volto o la stella con forte personalità da associare al simbolo non c’è più!

L’atletismo ed il ringiovanimento della rosa, mantenendo però le posizioni di vertice, è stato lo scopo del furbo e audace Gm: missione compiuta!! Certo, l’attuale stagione Monstre degli odiati “cugini” del Massachusetts ridimensiona gli sforzi di una proprietà che come spiegato ha saputo mantenersi al vertice senza più fare spese folli, come dimostra anche la Championship persa sul filo di lana lo scorso anno. Soprattutto l’esplosione di un fenomeno come Mookie Betts e il miglior acquisto di stagione J.D. Martinez, la vera e propria “sensazione” del 2018 ed in coppia di gran lunga i migliori battitori della lega, mettono malumore e un po’ di invidia nella Grande Mela.

Non solo “La Maledizione del Bambino” è stata dimenticata da tempo, ma a Boston ci si domanda se sia questa la miglior versione di una squadra di Baseball di sempre. Le stats, poi sono quelle che sono: le quasi 10 partite di distacco dai Red Sox a est, l’11° posto generale e il 6° nell’American League come hitting con un Average di .252 mettono la lente di ingrandimento su una post season ad oggi veramente complicata, se si considera anche la presenza di una grande corazzata come gli Astros, gli Indians sempre presenti e pericolosi, una compagine in netta ascesa come gli Athletics e l’ancora ottima stagione di Kyle Seager & soci.

Fanno soprattutto riflettere la difficoltà a raggiungere la seconda (ottavo posto nell’AL) e la terza base (10° insieme a tre squadre). Sempre ottime invece ed al vertice le statistiche in attacco che confermano il dna esplosivo degli Yankees, sono infatti 188 gli Home Run e 574 gli Rbi.

L’Agosto disastroso (terzultimo posto nell’American) e l’infortunio al polso di Judge che lo terrà fermo fino a fine regular season accentuano uno scoramento ed una diffidenza generale attutita in parte dagli arrivi di J.A. Happ e dal rilievo mancino Zach Britton, ciò di cui c’era bisogno per ruotare i pitchers stanchi, in affanno e mai costanti (Tanaka e Sabathia su tutti) come si evince dalle stats di pitching (un miserabile penultimo posto) con un pessimo Average di .228; per arrivare a Lance Lynn si è però dovuto sacrificare Tyler Austin.

Ad una cinquantina di partite dal termine della stagione regolare tutto può ancora succedere a livello di standings, ma come tutti sappiamo i Playoff sono un’altra cosa: e di sicuro, nonostante la sfiducia e lo scetticismo attuale verso la squadra Newyorkese, nessuno vorrebbe fare la fila per affrontare Andujar e compagni, che siano Wc, Division, Championship o World Series, anche perché lì le pressioni sono per cuori forti, per gente che sente il peso della tradizione, della storia e per chi è abituato a battere, lanciare o difendere “palle pesanti”, cose che chi veste quella maglia acquisisce in automatico!!

Chissà quante volte i telecronisti dello Yankee Stadium al termine di ogni partita di post season potranno gridare il loro celebre Theeeee Yankeeeeees!

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.