Soli due giorni all’Opening Day e la febbre dell’eccitazione, non lo nascondiamo, ci pervade come se non ci fosse (no, no, aspetta, c’è eccome!) un domani. Se ci seguite sapete che durante il corso delle prime settimane di questo mese abbiamo mandato on-line la storica serie da 6 puntate (complimenti a tutti i ragazzi che hanno collaborato!) sulla “vivisezione” di American e National League in ciascuna delle loro tre componenti.

Eccoci allora oggi a tirare le somme di cotanta carne al fuoco mettendoci la faccia su quello che crediamo possano essere le migliori rotazioni e i migliori line-ups che scenderanno sul diamante durante il corso di questa nuova annata di baseball che siamo pronti a seguire in vostra compagnia.

Una serie da due puntate, oggi e domani, che apriamo con le 10 migliori rotazioni del panorama Majors in rigoroso ordine di “bontà”, qualità ed efficacia degli interpreti.

  1. In cima alla classifica posizioniamo i Cleveland Indians che con Corey Kluber, Carlos Carrasco e poi, in ordine sparso (i tre sono davvero fortissimi anche loro), Trevor Bauer, Mike Clevinger e Josh Tomlin possono assicurare tante, tante vittorie e la sicurezza necessaria all’attacco di poter contribuire anche durante le giornate storte. Non dimentichiamoci che in Ohio hanno anche una sesta opzione degna degli spot 3, 4 e 5 in Danny Salazar, al momento ancora fermo per il problema alla spalla che ne ha condizionato l’intera preparazione invernale e primaverile. Il testa a testa con gli Astros, a nostro avviso, lo vincono loro! Voto: 9,5.
  2. In seconda piazza i campioni Houston Astros. Che oltre ad avere 5 uomini di pari livello a quelli degli Indians ne hanno non uno, bensì due che, proprio per l’abbondanza, non riescono a “make the cut” ed entrare nei 5 della rotazione. Brad Peacock e Collin McHugh sono già nel mirino dei Giants che in 24 ore, lo scorso weekend, sono riusciti a perdere sia Madison Bumgarner che Jeff Samardzija per infortunio. Dopo Justin Verlander e Dallas Keuchel i numeri 3, 4, 5 sono Gerritt Cole (ex ace dei Pirates), Lance McCullers e Charlie Morton. Li piazziamo al secondo posto più per un discorso di preferenza degli interpreti che per altre motivazioni. Forse a livello di profondità a Houston sono ancora più coperti che a Cleveland ma sui 5 titolari manteniamo la nostra idea che a Cleveland, come dimostrato dalla statistica 2017 sulle Wins above Replacement di 3.4 punti superiore alla media di tutto il resto della American League, hanno dei cannoni pronti a sparare forte e preciso. Voto: 9,5.
  3. Terzo posto per i Chicago Cubs che aggiungono Yu Darvish (ex Rangers e Dodgers) e Tyler Chatwood (ex Rockies) allo zoccolo duro composto da Jon Lester, Kyle Hendricks e l’acquisizione della Trade Deadline dai cugini White Sox dell’anno scorso Jose Quintana. Li mettiamo sul gradino più basso del podio per la qualità non elevata come a Houston e Cleveland del quinto starter. Parliamoci chiaro, Tyler Chatwood non è un debuttante ma riteniamo che la qualità di Josh Tomlin e Charlie Morton sia decisamente superiore. Voto: 8,5.
  4. Max Scherzer guida la rotazione dei Nationals e non potrebbe essere altrimenti. La medaglia di legno la assegniamo ai ragazzi del neo-manager Dave Martinez per lo stesso motivo per cui abbiamo assegnato ai Cubs la terza piazza. La parte bassa della rotazione non è al livello di Indians e Astros e, in questo caso, anche il quarto starter, seppur chilometrato e di esperienza, non ci sembra al pari di un Jose Quintana o di un Lance McCullers. Gio Gonzalez, Stephen Strasburg, Tanner Roark e A.J Cole hanno già dimostrato di valere le due vittorie consecutive di Division di 2016 e 2017 e non avranno, a meno di ribaltoni clamorosi, grandi problemi a tenere a bada gli esuberanti Mets ed i giovani Braves. Voto: 8+.
  5. Nella Top Five facciamo rientrare anche i New York Yankees. Pure Jordan Montgomery, il quinto uomo, sembra pronto e concentrato per confermarsi sui livelli ottimi per un debuttante dimostrati l’anno scorso con le 29 presenze dall’inizio. Aaron Boone opterà anche lui sui su Luis Severino come ace della squadra. Dietro di lui un “innamorato” di New York (è voluto rimanere lui evitando la free agency), il giapponese Masahiro Tanaka e il grande acquisto della passata stagione, l’ex A’s Sonny Gray. A completare il plotoncino ecco il veterano CC Sabathia, un rullo compressore a livello di statistiche negli ultimi 10-12 anni. Voto: 8.
  6. In testa alla side-B mettiamo i Toronto Blue Jays. E in questo caso premiamo il lavoro fatto dalla dirigenza nell’arrivare oggi, dopo anni di costruzione attenta, a poter presentare, se in buona salute per tutto il corso della stagione, una rotazione in grado di stare a galla con discrete soddisfazioni nella famigerata American League East. Marcus Stroman è l’uomo di riferimento, il fenomeno in rampa di lancio sulle orme di Chris Sale e Clayton Kershaw. Dopo di lui il rientro dall’infortunio di Aaron Sanchez e la presenza di J.A Happ e Marco Estrada permetteranno, sulle serie da 4 partite, una presenza importante in ognuna delle contese. Chiude la rotazione il mancino Jaime Garcia, ex Cardinals e, più recentemente, Yankees. Troviamo pochi difetti a questo bel gruppo, mixato bene nell’esperienza e nella più promettente gioventù. Voto: 9.
  7. Clayton Kershaw da solo permetterebbe una posizione nella Top 3. Purtroppo per i vice campioni 2017 ci sono compagini che hanno lavorato meglio durante l’inverno e che, soprattutto a livello di profondità sulle ipotetiche serie da quattro partite, portano in dote un numero maggiore di inning di qualità. Dietro a Kershaw ecco allora Rich Hill e Alex Wood oltre ai due “orientali” Kenta Maeda e Hyun-Jin Ryu. Forse abbastanza per passare la regular season da vincitori, forse non abbastanza per chiudere le contese “pesanti” in autunno.
  8. Alla posizione numero otto troviamo un’altra invitata al gran ballo della NL West: parliamo degli Arizona Diamondbacks. Tre offseason fa il contratto a Zach Greinke mise le basi per il futuro. E’ lui il leader indiscusso dei lanciatori di Arizona dietro al quale è stata architettata la fucina di giovani talenti guidati da Robbie Ray (26) e Patrick Corbin (sarà lui giovedì ad aprire le danze causa infortunio di Greinke). Last but not least Taijuan Walker allo spt n.3 e Zach Godley al 5 completano un mix ben selezionato e dal grande futuro.
  9. Penultima piazza ai New York Mets. Dovessimo selezionare il miglior “one-two punch” delle Majors avremmo pochi dubbi a scegliere Noah Syndegaard e Jacob De Grom, anche preferendoli a Chris Sale e David Price, o a Corey Kluber e Carlos Carrasco. Dietro di loro abbiamo Matt Harvey di rientro dall’infortunio e al suo ultimo anno al Queens prima della famosa free agency 2018. Steven Matz e Jason Vargas (frattura alla mano “del guantone”, quella che non lancia per lui; fuori almeno altre due settimane) completano un ensemble equilibrato e dalla potenza devastante, soprattutto nelle serie da weekend sulle 3 partite con la parte alta pronta a scatenarsi.
  10. Chiudiamo la Top Ten con i Boston Red Sox. Con i tre “dell’ave Maria” ossia Sale, Porcello e Price c’è poco da stare tranquilli se si è loro avversari. Per gli ultimi due spot gli infortuni l’hanno fatta da padrone ed Eduardo Rodriguez e Drew Pomeranz non ce l’hanno fatta ad essere pronti per l’inizio della stagione. Ecco allora il neo-manager Alex Cora costretto a puntare su Brian Johnson ed Hector Velazquez in loro vece. Sebbene quasi trentenni entrambi non sembrano poter essere quel tipo di giocatore col quale si esce sul diamante tranquilli di poter lasciare tranquillo il bullpen.

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