Ai nastri di partenza della nuova stagione, anche le cinque franchigie delle National League East cominciano a scaldare i propri intraprendenti e futuribili propulsori.

Lungo tutta la costa orientale degli Stati Uniti passeremo infatti in rassegna chi punta alle stelle (i Nationals), chi dalle stalle di una offseason da anno zero cerca di smarcarcisi il più velocemente possibile (i Marlins), chi con un nuovo management delle Baseball Operations ne guadagna in organizzazione ed audacia nelle scelte (i Braves), chi punta a scardinare l’ordine costituito delle gerarchie “sulla carta” (i Mets) e chi, dopo 5 anni di magre sotto il .500, ha finalmente un team e un manager bilanciati a dovere e sintonizzati sulle onde dell’affamato mantra “Be Bold”, foriero di fasti e fortune neanche troppo lontani nel tempo.

Insomma, cinque storie molto diverse fra loro, uno specchio della realtà Majors da osservare con attenzione perché è proprio qui che risiedono, mixati fra loro e senza eccezioni, il presente e l’avvenire più intriganti delle 6 Division MLB.

Se è inevitabile l’accostamento dei Washington Nationals al titolo, altrettanto inevitabili sono le aspirazioni da Cenerentola di team come i New York Mets o i Philadelphia Phillies, sulla carta in corsa per un piazzamento sopra la soglia della parità, se non (molto) più in alto; ma come dimenticarsi dei Braves con la loro farm system da mille e una notte pronta a sfornare aitanti aspiranti alla gloria imperitura del diamante, e i Marlins che così tanto stanno stupendo durante lo Spring Training.

L’ultimo vincitore delle World Series, da queste parti, risale a ben 10 stagioni fa (Philadelphia Phillies, 2008) … questo rende la National League East la Division che al momento rimane a secco dal maggior numero di anni dopo che gli Houston Astros, con il trionfo del novembre scorso, hanno riportato la American League West alla vittoria dopo ben 15 anni di attesa (Los Angeles Angels, 2002).

La pressione è ora tutta sui Washington Nationals e sul loro nuovo manager Dave Martinez (ex bench coach del “maestro” Joe Maddon), chiamato a sopperire all’ennesimo arresto della stagione alle National League Division Series che ha fatto infuriare e non poco il proprietario Ted Lerner. Per un Dusty Baker che va (forse un errore, lo dirà il tempo) ecco il debuttante dal cv di tutto rispetto che arriva per portare concetti e (soprattutto, sperano ai piani alti) risultati nuovi: sarà in grado di rompere l’incantesimo da primo round dei playoffs di cui sembra soffrire questo gigante della National League? Vedremo.

Ma prima di lanciarci in un troppo fast… fast-forward fino ad Ottobre siamo curiosi di sapere cosa accadrà nei sei mesi di stagione regolare. Prevedibili? Forse ma non troppo.

Dai Mets che assomigliano più al team da World Series del 2015 che a quelli dell’anno scorso, ai Braves lanciati dal nuovo GM (ex Blue Jays) Alex Anthopoulos in rampa di lancio per un futuro brillante; dai Marlins del nuovo corso Sherman-Jeter costretti a smantellare per recuperare fiche in talento e qualità per le campagne che verranno, ai Phillies che con il nuovo mentore Gabe Kapler e qualche acquisto importante (1B Carlos Santana e SP Jake Arrieta) dal mercato assomigliano sempre più ad un mix ben bilanciato fra giovani e veterano destinato a risultare un progetto molto interessante nell’intero panorama.

Insomma, tanta carne al fuoco: vediamo allora come è passato l’inverno per ciascuno dei 5 team e cosa ci aspettiamo da ciascuno di loro.

WASHINGTON NATIONALS

  • OFFSEASON

Migliorare una corazzata come quella dei Nationals non è cosa semplice. Il GM Mike Rizzo lo sa bene ed è per questo che ha deciso di non rivoluzionare il roster ma di andare invece a puntellare minimamente la rosa consentendo una migliore profondità di scelte al nuovo manager (Dave Martinez, il vero colpo di mercato) per quando ce ne sarà maggior bisogno.

Nuovo skipper, dicevamo. Sì, Dusty Baker alle dipendenze dei Nationals è riuscito a resistere due sole stagioni non riuscendo a portare a casa neanche una apparizione alla National League Championship Series. Un’onta pesantissima che ha gettato le ombre più nere sulla prosecuzione del rapporto con i Nats. Ci voleva coraggio a mandare via un decano del dugout come Baker; Rizzo ha tentato fino alla fine di persuadere il proprietario Ted Lerner ma non c’è stato nulla da fare.

Una visione nuova, un approccio diverso si immagina possano ispirare un gruppo che in quanto a talento, ne possiede a volontà; manca davvero quell’ultimo step più psicologico e di convinzione nei propri mezzi in grado di trasformare questa squadra in una “miss d’autunno”. E siamo forse all’ultima chance in quanto a fine stagione il contratto di Bryce Harper andrà a scadenza ed inevitabilmente, qualora mantenerlo in rosa non dovesse essere possibile, una squadra senza il suo “face of the franchise”, pur mantenendo molti dei propri gioielli (Max Scherzer su tutti), cambierebbe di tanto il proprio volto e le proprie ambizioni.

Poche aggiunte dicevamo: Joaquin Benoit per il bullpen (18esima stagione MLB per lui), C Miguel Montero e 1B Matt Adams. Del catcher Matt Wieters è stata esercitata l’opzione per la permanenza per un’ulteriore stagione, mentre sia INF/OF Howie Kendrick che SP/RP Edwin Jackson vengono confermati in rosa. Lasciano il bullpen Matt Albers (Miwaukee Brewers), Oliver Perez (Cincinnati Reds) e Joe Blanton.

Un pilastro degli esterni di questi anni al National Park come Jayson Werth propende verso il ritiro (così come l’interbase Stephen Drew), mentre se il 1B Adam Lind trova casa al Bronx, il C Jose Lobaton scegli l’altra sponda dell’Hudson. Il mercato potrebbe non essere concluso: Alex Cobb rimane un’opzione che, con sostanzioso contratto annuale, potrebbe consentire un apporto considerevole alla causa nel back-end della rotazione.

  • ROTAZIONE

Dallo spot 1 fino al 4 lo skipper Dave Martinez può stare tranquillo. Il 2 volte Cy Young Award Max Scherzer sarà il pitcher partente dell’Opening Day ed è una garanzia, inutile dilungarci su di lui. A seguire, anche Stephen Strasburg e Gio Gonzalez sono una minaccia costante per i battitori avversari.

Tanner Roark per il primo dei due posti del back-end è un’opzione con tanti inning nel serbatoio che consente di rifiatare non poco al bullpen esattamente come i suoi più decantati colleghi delle prime tre piazze della rotazione. Se Joe Ross è fermo ai box per i postumi dell’operazione “Tommy John”, A.J Cole, il 26enne con sole 17 Starts in carriera rimane l’unica opzione per Martinez nel ruolo di quinto partente; sempre a meno di sorprese dal mercato che dovessero chiamarsi Alex di nome e Cobb di cognome. In quel caso Roark arretrerebbe di un posto e Cobb otterrebbe il quarto spot (su di lui attenzione all’interesse dei Phillies).

  • BULLPEN

Tante acquisizioni, più che sul mercato 2017-2018, alla Trade Deadline dell’anno scorso. Sean Doolittle (24 Saves totali fra OAK e WAS su 26 opportunità nel ‘17) arrivato insieme a Ryan Madson dagli Oakland Athletics a metà stagione passata, continuerà ad essere il closer di questi Nats. A portargli la partita, come si suol dire, “nelle mani”, saranno lo stesso Madson e l’unico nuovo volto, il 40enne Joaquin Benoit (alla 18esima stagione nelle Majors). Altri punti fermi, Shawn Kelley e Brandon Kintzler. Insomma, un reparto davvero di tutto rispetto. Il migliore della NL East senza dubbio.

  • LINEUP

Leadoff man, il CF Adam Eaton. A seguire, il giovane SS Trea Turner e Bryce Harper (esterno destro). Il clean-up spot è affare del 3B Anthony Rendon, mentre gli altri due ruoli dell’infield appartengono, e continua a non cambiare nulla rispetto ad una stagione fa, a Daniel Murphy in 2B (al rientro dall’operazione al ginocchio dello scorso Ottobre) e a Ryan Zimmermann in 1B. Catcher, non senza qualche punto di domanda da parte dei dirigenti, Matt Wieters (corteggiatissimo in offseason J.T Realmuto dei Miami Marlins). L’esterno centro titolare è e rimane Michael Taylor.

  • RECORD PREVISTO

Ce li aspettiamo ancora vincitori, e sarebbe la quinta volta nelle ultime sette stagioni, forse l’ultima del grande ciclo vincente rappresentato dai giovani pescati a fine decennio scorso alle posizioni n.1 dei Draft, Bryce Harper e Stephen Strasburg. Quest’anno non ci saranno 20 partite di differenza con il secondo arrivato. La concorrenza è migliorata e le partite infra-Division potrebbero risultare più difficili del previsto. Immaginiamo un valore relativamente basso per la vittoria finale, 92/93 vittorie.

MIAMI MARLINS

  • OFFSEASON

I secondi classificati della scorsa stagione si presentano ai nastri di partenza del 2018 in una veste profondamente diversa da quella tutto sommato di buon livello dell’annata passata. Tanti giocatori sono andati via, la nuova proprietà ha aperto il proprio corso prendendo delle decisioni molto impopolari e l’unica ancora di salvezza, oltre a Starlin Castro in 2B, Martin Prado in 3B e J.T Realmuto come catcher, si chiama Don Mattingly.

Sarà ancora lui al timone di questa squadra in costruzione che ha perso Giancarlo Stanton a favore degli Yankees (proprio Castro, insieme a 1B/OF Garrett Cooper, è stata la contropartita), OF Christian Yelich (a Milwaukee per un gruppetto di giovani di grande talento quale ad esempio il nuovo esterno destro Lewis Brinson), OF Marcell Ozuna (andato ai Cardinals per rinforzare la farm system e, possibilmente, anche la prima squadra) e Dee Gordon (ora ai Mariners dove verrà utilizzato come esterno).

La free agency ha visto allontanarsi definitivamente anche il catcher A.J Ellis e l’outfielder Ichiro Suzuki. In entrata, dal mercato degli svincolati, arrivano l’esterno/prima base Scott Van Slyke e, per l’esterno destro, la soluzione low-cost Cameron Maybin. Punti di forza e giocatori di maggiore livello rimangono, oltre ad entrambi gli interbase ex Yankees, il 1B Justin Bour (25 HR e .289 ERA) ed il catcher più promettente di tutte le Majors (grande interesse nei suoi confronti da parte dei Washington Nationals durante tutto il corso dell’inverno) J.T Realmuto.

  • ROTAZIONE

Sarà Dan Straily ad aprire la stagione il 29 Marzo prossimo. 109 partite da starter e 633 inning all’attivo (ERA da 4.25) in carriera sono i numeri migliori di cui dispone Don Mattingly per stilare la lista dei lanciatori da presentare per la regular season. Dopo di lui arrivano Jose Urena e Adam Conley, entrambi alla quarta stagione nelle Majors. Dillon Peters (un semi-debuttante con sole 6 Starts) e uno fra Sandy Alcantara (un giovane reliever alla prima prova da partente), Justin Nicolino (201 inning e 33 Starts in 3 stagioni nella massima lega) e Wei-Yin Chen (sole 5 partenze per lui nella passata stagione) per la parte bassa. Chi non vince il posto nel quintetto della rotazione sarà destinato ad un ruolo di long-relief dal bullpen.

  • BULLPEN

Brad Ziegler, il lanciatore di “sottomarini” messo sotto contratto per 16 Milioni di $ una offseason fa, continuerà a mantenere il proprio ruolo da closer (10 SV su 16 opportunità nel 2017; 47 inning lanciati). Le 37 presenze e il 2.34 di ERA dello scorso anno fanno di Drew Steckenrider una valida presenza, così come il 31enne giapponese ex Red Sox Junichi Tazawa ed il 27enne Kyle Barraclough (66 presenze per 66 inning lanciati).

  • LINEUP

L’ordine di battuta vede in testa alla lista Derek Dietrich (schierato da Don Mattingly all’esterno sinistro), l’uomo da maggior tempo sotto il controllo della franchigia del “pescespada”. Dopo di lui ecco il 3B Martin Prado ed il prima base (25 HR nel 2017) Justin Bour. Quarto e fondamentale posto Mattingly lo assegna al neo-arrivato dagli Yankees, il 2B Starlin Castro. Lo SS titolare uscirà dai risultati dello Spring Trainng: sarà uno fra Miguel Rojas ed il quasi debuttante J.T Riddle. Per chiudere, due nuovi arrivi: Lewis Brinson dalle Minors dei Milwaukee Brewers nel ruolo di CF e Cameron Maybin, journeyman delle Majors da oramai un decennio, in quello di esterno destro.

  • RECORD PREVISTO

L’ultima piazza in Division non gliela toglie nessuno. 62/64 vittorie potrebbero risultare un valore in linea con le prime annate di massiccia ricostruzione. Lo Spring Training sta dimostrando tutt’altro: chissà che non si possa arrivare sopra la soglia dell’ultima piazza della passata stagione (Phillies con 66 Wins).

ATLANTA BRAVES

  • OFFSEASON

L’approdo in Georgia di un “uomo di baseball” come Alex Anthopoulos (ex GM ai Blue Jays) ha portato una ventata d’ossigeno non trascurabile nei polmoni di una franchigia che, tutto sommato, il suo lo aveva fatto aprendo i cancelli del nuovissimo SunTrust Park e lasciando in eredità talento e futuribilità nella ricca composizione delle proprie squadre nelle Minor Leagues.

E’ questa la dimensione degli Atlanta Braves del 2018. Due prodotti della farm system promossi nel line-up titolare: Johan Camargo in 3B e Ozzie Albies in 2B. Un terzo, forse ancor più promettente, è in rampa di lancio per l’ingresso stabile e definitivo nel roster dei 25 uomini; stiamo parlando di Ronald Acuna, dietro Shohei Ohtani il prospetto n.1 di tutte le Majors. Tre innesti progettati per entrare a pieno regime in un contesto dove l’interbase Dansby Swanson, il 1B Freddy Freeman e l’esterno destro Nick Markakis sono i giocatori maggiormente rappresentativi, in grado di fornire quel tocco di esperienza in grado di creare il giusto mix virtuoso.

Sull’esterno sinistro, in arrivo via trade dagli Houston Astros, ecco Preston Tucker. Da Los Angeles, sponda Dodgers, sono approdati in inverno l’INF Charlie Cluberson, e gli SPs Brandon McCarthy e Scott Kazmir. Anche 1B Adrian Gonzalez rientrava nell’accordo ma il GM Anthopoulos ha deciso bene di rilasciarlo poche ore dopo l’ufficialità. Una mossa prettamente finanziaria volta alla diminuzione mutua dei rispettivi budget salariali (è il solo Matt Kemp a fare tragitto inverso verso LA). Last but not least, un ritorno, quello di Peter Moylan, il reliever australiano con la maggior parte della propria militanza MLB proprio ai Braves. Altra mossa di particolare importanza è stata l’esercizio dell’opzione sul contratto del catcher Tyler Flowers, clean-up man di Brian Snitker. Lasciano via free agency il reliever Jason Motte (di ritorno a St. Louis) ed il lanciatore partente R.A Dickey, sul contratto del quale Anthopoulos decide di non esercitare l’opzione.

  • ROTAZIONE

Il 27enne Julio Teheran è un uomo da 200+ inning (due volte in carriera sopra questa cifra) in grado di portare le partite molto in fondo. Meritato il ruolo da starter per la prima stagionale. Dopo di lui, alla quarta stagione in Georgia, sarà Mike Foltynewicz a dover dimostrare quel qualcosina in più per poter entrare nelle “alte sfere” del pitching MLB e garantire ai Braves inning e strikeout a profusione.

Dal mercato sono arrivati Brandon McCarthy (sua la terza piazza nella rotazione) e Scott Kazmir dai Los Angeles Dodgers nell’operazione che ha riportato in California l’OF Matt Kemp. Se per McCarthy possiamo prevedere un ruolo da partente, per Kazmir saranno fondamentali le prestazioni dello Spring Training per dimostrare di poter valere una delle 2 piazze del back-end. Dove, con le 19 uscite della scorsa stagione, è Sean Newcomb l’unico uomo ad avere i favori del pronostico. Lo slot n.5, come detto, è una partita aperta a Scott Kazmir e ai prospetti Luiz Gohara (21enne brasiliano con 5 Starts nel 2017), Lucas Sims (58 inning e una ERA sopra il 5.00 l’anno scorso) e Max Fried (9 presenze nelle Majors, di cui 4 da partente).

  • BULLPEN

A chiudere “la porta in faccia” agli avversari ci penserà sempre il 27enne della Repubblica Dominicana Aroldys Vizcaino (14 SV su 17 SVO): sarà lui il closer di questa stagione e del futuro prossimo dei Braves. Il 39enne australiano Peter Moylan (già otto stagioni in Georgia per lui) fa il proprio ritorno per un’altra campagna nella NL East. L’esperto 28enne Jose Ramirez ed il non così “scafato” (soli 15 inning nelle Majors) A.J Minter saranno coloro deputati ad accompagnare il vantaggio nelle mani del closer. Mentre a macinare inning quando i partenti troveranno qualche difficoltà toccherà al duo composto da Sam Freeman e Chase Whitley.

  • LINEUP

Una sola faccia nuova nell’ordine di battuta di questa stagione, Preston Tucker. Leadoff l’esterno centro Ender Inciarte. A seguire, il debuttante 21enne di Curacao Ozzie Albies come 2B e Freddie Freeman, la roccia di questa squadra, in 1B. Clean-up il catcher Tyler Flowers. Esterni destro e sinistro, rispettivamente, Nick Markakis ed il nuovo volto titolare di questi Braves 2018, Preston Tucker per l’appunto. In 3B un altro giocatore alla prima esperienza da titolare all’Opening Day: trattasi di Johan Camargo. Last but not least Dansby Swanson confermatissimo SS e altro pilastro imprescindibile di questa squadra.

  • RECORD PREVISTO

Diciamo 76/78 vittorie, ma potrebbero anche arrivare ad 80. Un miglioramento sostanzioso rispetto ad un anno fa, sebbene non abbastanza per poter impensierire i migliori della classe.

NEW YORK METS

  • OFFSEASON

Tanti volti nuovi nel Queens. Il primo è quello dell’uomo al timone; salutato Terry Collins dopo 7 anni di onorato servizio ed una apparizione sfortunata alle World Series nel 2015 (1-4 contro i Kansas City Royals) era ora di dare un segnale e di voltare pagina con il passato. Ecco allora l’ex pitching coach di Terry Francona ai Cleveland Indians Mickey Callaway.

Sarà lui a cercare di rinverdire i fasti di un passato neanche troppo distante tentando nel contempo di mettere i bastoni fra le ruote ai Washington Nationals destinati ad un altro trionfo in Division. Il mercato ha prodotto tanto e, francamente, ce n’era un gran bisogno. Dalla mazza calda di Jay Bruce per l’esterno destro (un ritorno dopo le due “mezze” campagne 2016 e 2017 al Citi Field) al “ragazzo del New Jersey” Todd Frazier per l’hot corner (le due franchigie di New York si sono sfidate fino all’ultimo per averlo), da Adrian Gonzalez svincolato di lusso (saranno i Braves ad onorare il suo pesantissimo contratto), passando per lo Starting Pitcher Jason Vargas per la parte bassa della rotazione ed infine per arrivare al reliever Anthony Swarzak.

Opzioni esercitate per l’interbase Asdrubal Cabrera e per il RP Jerry Blevins che rimangono opzioni imprescindibili nei rispettivi ruoli. E in 2B? Altro ritorno, in questo caso trattasi di una leggenda di Gotham City: Jose Reyes allieterà il pubblico del Queens per un’ulteriore stagione. La lista degli infortunati non è lunghissima ma ha in elenco due giocatori fondamentali per i Mets: David Wright fermato da dolori a schiena e spalle (un calvario il suo, oramai di ben 3 anni) e il “ragazzino” Michael Conforto, insieme a Brandon Nimmo i due esterni del futuro della franchigia del Queen.

  • ROTAZIONE

Impressionante. E’, se funzionante ed in salute per tutto l’anno, il punto di forza di questa squadra. Jacob De Grom, Noah Sindegaard e Matt Harvey (all’ultima stagione prima della free agency) formano un trio da mille e una notte capace di eliminare dalla contesa qualsiasi avversario, anche quelli meglio attrezzati sul fronte offensivo. Per i due posti della parte bassa è bagarre, tante opzioni all’attenzione di Callaway: il nuovo arrivato Jason Vargas si troverà a contendere a Steven Matz, Robert Gsellman, Seth Lugo e Zach Wheeler gli slot n.4 e n.5.

Un’abbondanza che non potrà che far piacere al nuovo skipper, come già detto sopra ex lanciatore ed artefice del rilancio degli Indians negli ultimi 5 anni insieme a bi-campione World Series Terry Francona. Di una cosa possiamo stare tranquilli: per deformazione professionale, saprà avere l’occhio più lungo di altri nella valutazione di tutte le componenti necessarie a formare la miglior rotazione possibile per l’assalto di Gotham City alla NL East.

  • BULLPEN

Nuovo manager equivale a nuovo approccio nei confronti del ruolo del closer. Le dichiarazioni di Mikey Callaway durante lo Spring Training sono state per una “condivisione” del ruolo fra i “papabili” in roster. Ossia, a seconda delle situazioni, l’idea dell’ex assistente di Terry Francona è quella di responsabilizzare un giocatore alla volta. Secondo noi la maggior parte delle chiusure delle partite andrà ancora a Jeurys Familia. A.J Ramos (a New York dalla Trade Deadline del 2017 in arrivo dai Marlins), Anthony Swarzak (grande colpo del GM Sandy Alderson sul mercato dei free agent) e Jerry Blevins assicurano un “muro” dall’ERA contenuta in grado di tenere il passo del bullpen dei Nationals.

  • LINEUP

Leadoff man il giovane esterno centro Brandon Nimmo. 2 pezzi forti a seguirlo: LF Yoenes Cespedes e RF Jay Bruce. Clean-up al neo 3B Todd Frazier. La posizione n.5 nell’ordine di battuta dovrebbe andare un altro volto nuovo, il 1B Adrian Gonzalez, un lupo che perde il pelo ma non certamente il vizio di spedire le palline lontano lontano…. Il middle-infield rimane quello di un anno fa con 2B Asdrubal Cabrera e SS Amed Rosario. Ricevitore titolare, per la quinta stagione di fila rimane Travis D’Arnaud.

  • RECORD PREVISTO

Ecco un candidato a stare sopra il .500. 82/85 vittorie sarebbe un ottimo biglietto da visita per il manager Mikey Callaway in vista di un biennio 2019-2020 nel quale potersi togliere qualche soddisfazione à la 2015.

PHILADELPHIA PHILLIES

  • OFFSEASON

Un nuovo comandante in capo nella città dell’amore fraterno: i tratta di Gabe Kapler, ex giocatore MLB per 12 stagioni fra la fine degli anni ’90 ed il 2010 e, più recentemente, ex Direttore del Players Development ai Los Angeles Dodgers. Ecco su chi ha deciso di puntare il GM John Klentak: un uomo dalla mente fina e dalla conoscenza delle leve psicologiche nelle menti dei giocatori in grado di innestare le marce alte per tutto il team.

Di questo avevano bisogno a Philadelphia dopo 6 stagioni senza playoff e 5 stagioni sotto il 50% di vittorie. A rendere meno reponsabilizzante il processo di crescita dei tanti giovani promettenti in rosa (Nick Williams, Maikel Franco, Rhys Hoskins solo per citarne tre) dal mercato arrivano due veri numeri 1: Carlos Santana, 1B di Terry Francona agli Indians e Jake Arrieta, NL Cy Young Award 2015. Anche il bullpen viene rivisto tramite l’ingaggio di tre pedine di valore: Tommy Hunter, Pat Neschek e Fernando Abad. Lasciano la truppa il lanciatore partente Clay Buchholtz (ERA sopra il 12 per lui in una orrenda stagione 2017; il ritiro è più di un’opzione), l’interbase Andres Blanco (ora sotto contratto con i San Francisco Giants) e l’OF/INF Daniel Nava, andato ai Pirates.

  • ROTAZIONE

Futuribilità e talento sembrano essere i tratti dominanti del gruppetto di ragazzi mandati sul monte da Gabe Kapler. Ai quali va aggiunto il newcomer dal nome altisonante rispondente al nome di Jake Arrieta, n.2 della rotazione di questa stagione. Si parte da Aaron Nola, starter puro dall’ERA appena sotto il 4.00 con già 350+ inning sul groppone in sole 3 stagioni ai massimi livelli. Simile nei numeri il resume di Jerad Eickhoff, 27enne deputato a lanciare subito dopo Arrieta. Vince Velasquez coprirà lo slot n.4, anche lui solo dal 2015 nelle Majors. L’ultimo “posto al sole” sembra essere affare di uno fra Ben Lively e Nick Pivetta, anche loro ben sotto i 30 anni e con una sola stagione MLB alle spalle. Outsiders potrebbero rivelarsi Mark Leiter Jr (nipote di Al Leiter, 3 volte campione World Series con Toronto e Florida e 2 volte All Star con le casacche dei Marlins e dei Mets), Zach Eflin e Jake Thompson.

  • BULLPEN

26 Saves su 29 opportunità di chiusura partita rappresentano un gruzzoletto sufficiente a consentire ad Hector Neris di mantenere il proprio posto nel nono inning. Per il resto, tanti inning nel Cv dei nuovi arrivati: Tommy Hunter (nel roster dei Texas Rangers nel 2010), Fernando Abad (alla nona stagione MLB) e Pat Neshek (al ritorno a Philadelphia dopo le 43 presenze della stagione passata) formano un plotone di sicuro affidamento. Altri “bracci” sui quali contare sono quello destro del dominicano Luis Garcia (71 inning in 66 uscite nel 2017) e quello mancino di Hoby Miller (2.01 ERA in 37 presenze lo scorso anno).

  • LINEUP

I primi due spot dell’ordine di battuta restano quelli di un anno fa: il 2B Cesar Hernandez e l’esterno centro Odubel Herrera. Terzo, il volto dell’intera campagna acquisti: il 1B Carlos Santana. Addetto a “ripulire” le basi il LF Rhys Hopkins, il debuttante della scorsa stagione che ha fatto innamorare di sé un’intera città (scommettiamo sarà il volto di questa franchigia per molti anni a venire). Dopo di lui un altro ragazzo alle prime armi, Nick Williams, all’esterno centro. L’hot corner rimane affare di Maikel Franco, mentre anche nel ruolo di SS Gabe Kapler si affiderà ad un giovanissimo (sole 23 partite MLB all’attivo), J.P Crawford. Ricevitore dell’Opening Day continuerà ad essere Jorge Alfaro.

  • RECORD PREVISTO

Ci aspettiamo almeno 10 vittorie in più rispetto alla scorsa stagione, ossia sulle 76. Se Gabe Kapler riuscirà a creare uno spirito di gruppo forte, la convinzione nel mantra “Be Bold” potrebbe portare anche ad 80, comunque sotto il 50%. Con Arrieta e, magari, anche Alex Cobb nella rotazione le cose potrebbero cambiare ulteriormente in meglio…

One thought on “National League East: Preview 2018

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.