Oggi parliamo di un film del 1999, in cui l’attore protagonista è Kevin Kostner, un vero appassionato di baseball che infatti ha recitato in diversi film su questo sport.

Questa volta non si tratta di una storia vera, ma è tratto invece dal romanzo “For love of the game” di Michael Shaara (1991).

Kostner nel film è Billy Chapel, un quarantenne lanciatore dei Detroit Tigers, protagonista di stagioni memorabili, come le World Series perse nel 1987, e di altre deludenti, come quella che sta per concludersi, dove, un po’ a sorpresa, viene messo in campo nella serie finale della stagione contro gli Yankees, con questi ultimi che lottano ancora per il primo posto contro i Red Sox.

Dopo una cena andata in fumo la sera prima ed una sbronza solitaria in hotel, la mattina dell’incontro il proprietario dei Tigers si presenta da Billy per dirgli che ha già venduto la franchigia e che i nuovi proprietari, a sua insaputa, l’hanno promesso ai Giants. Ma che lui soffre a saperlo lontano da Detroit e gli propone di ritirarsi per restare un mito che in 19 anni di carriera ha vestito una sola casacca.

Billy è turbato, ma viene disturbato da una telefonata: è Jane, la ragazza che gli aveva dato buca la sera prima e che gli confessa che ha già le valigie pronte e deve trasferirsi a Londra per lavoro.

L’incontro di baseball ha inizio nel pomeriggio, e il volo delle 18 non le permetterà nemmeno di seguire l’intero match. Vin Scully, il leggendario speaker dei Dodgers, ritiratosi da poco, è il telecronista che impersona se stesso, e ci ricorda che Chapel in questa stagione è 8-11 con un 3.55 di ERA, una stagione no rispetto alle precedenti.

Jane nel frattempo, sia in taxi sia in aeroporto cerca di non seguire la partita, ma è impossibile dato che gli Yankees si giocano i playoff e tutta la città li segue.

Un primo intoppo per il nostro eroe c’è già nel riscaldamento, quando il mister gli comunica che vuole giocare con un altro ricevitore, più forte offensivamente, ma lui si impunta e dice che oggi deve lasciargli Gas, amico anche fuori dal campo, per questa partita.

Quindi, con Gas dietro il piatto, Chapel sale sul monte e, dagli insulti dei tifosi capisce che “non c’è dubbio, sono proprio a New York!”. Frase con cui inizia anche il flash back della sua storia con Jane, che lo accompagnerà per tutto l’incontro.

Al piatto si susseguono i giocatori degli Yankees, dall’odiato Sam Tuttle, all’ex Tiger e grande amico Davis Burke, ma nessuno riesce ad arrivare in base, mentre nei cambi di campo la sua testa ripercorre i 5 anni con Jane, dai momenti belli all’infortunio alla mano con lungo stop che provocherà forte tensione ed infine una separazione durata oltre 5 mesi… fino alla telefonata di lui ed alla cena poi saltata la sera prima del match.

Nel settimo inning inizia a sentire dolore al braccio, ma ovviamente non vuole mollare e lei, che nel frattempo si è arresa ai newyorkesi e guarda la partita in aeroporto, se ne accorge subito.

Durante l’ottavo inning è arrivato il momento dell’imbarco, ma lei cambia idea e rimane a terra per seguire la fine della partita: dopo aver deciso per il ritiro dalle scene nella metà del nono inning, Billy conclude il perfect game che porterà poi al lieto fine tra i due davanti al gate del volo per Londra…

Kelly Preston, nei panni di Jane, recita molto bene, e Kostner è perfetto nel ruolo del giocatore egoista ma combattuto tra il baseball e l’amore. Un film che consigliamo.

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