Eric Hosmer

Kansas City Royals, Los Angeles Angels, Cleveland Indians o Colorado Rockies

Una proposta da 147 Milioni di dollari per 7 stagioni non è bastata a convincere Hosmer per un ritorno nel Missouri in quella che è, a tutti gli effetti, casa sua. Ovviamente non è andata a buon fine neanche l’offensiva da 140 Milioni per lo stesso lasso temporale portata avanti da degli interessatissimi San Diego Padres (Wil Myers in 1B è in ogni caso un degnissimo candidato per il ruolo). Un anno in più, e conseguentemente più denaro, potrebbero convincere Eric e quel volpone del suo procuratore, il temutissimo Scott aka “Mino Raiola” Boras.

In prima base chi ha maggiori necessità ci sembrano, in ordine di urgenza fra i team dai quali ci aspettiamo un’annata competitiva, nell’ordine: Rockies, Angels e Indians. Eh sì, anche i Cleveland Indians che hanno lasciato partire il loro Carlos Santana (no, non quello che è un campione alla chitarra; questo è un campione con la mazza da baseball…lo sanno bene a Philadelphia…) durante la free agency e che si sono ritrovati a tappare il buco con l’occasione Yonder Alonso. Un ragazzo sul quale il manager Terry Francona dice di puntare tantissimo ma che non è ovviamente paragonabile offensivamente parlando al nostro Hosmer. Ecco, con Hosmer in squadra potremmo anche inserire di diritto gli Indians nell’aristocrazia MLB del 2018 in compagnia di compagini che non paiono avere un difetto che sia uno, quali i Nationals, i Dodgers, i Cubs e gli Astros.

Un’altra franchigia à la “vorrei…ma inaspettatamente il mercato m’ha detto che posso” sono i Los Angeles Angels. Che in 1B, iniziasse oggi la stagione, alternerebbero C.J Cron e Albert Pujols in un ruolo dove ad Anaheim, con l’età che procede speditamente verso gli “anta” per l’ex Cardinals, nelle ultime 3 stagioni il decano dei manager Mike Scioscia ha saputo inventarsi questo ragazzone californiano del 1990 da 16 fuoricampo a stagione. Con Hosmer in squadra ripetiamo ciò che abbiamo detto per gli Indians: l’oligarchia della MLB, neanche più l’aristocrazia, avrebbe un despota in più.

Al Coors Field come va? In 1B neanche troppo bene. Il resto dell’infield è da paura con Arenado, LeMahieu e Story. Per dare l’assedio a Dodgers e Giants nella Division, oltre che per districarsi nelle paludi della corsa alla Wild Card (Cardinals, Brewers, Mets e D-Backs, a scanso di sorpresissime durante la stagione) i Rockies avrebbero bisogno di un’altra “mazza calda”. Il debuttante Ryan MacMahon, con sole 17 partite nelle Majors sulle spalle sembra al momento troppo poca cosa.

Eduardo Nunez

New York Yankees, Boston Red Sox, Tampa Bay Rays  o Atlanta Braves

Le notizie ufficiali danno praticamente tutta American League East sulle tracce di Nunez, un “figlio” di questa competitivissima Division, avendo avuto il proprio battesimo delle Majors proprio allo Yankee Stadium nel lontano 2010. Da allora l’etichetta di utilityman non per forza titolare nei line-up lo ha accompagnato in tutte le esperienze fatte in giro per l’America, quelle ai Twins e ai Giants sopra le altre.

Ed è proprio in riferimento all’accezione positiva di eccellente tappabuchi che gli Yankees, con due debuttanti in Andujar (3B) e Torreyes (2B) al momento, seppur sulla carta, depositari della titolarità nei rispettivi ruoli, si sono rimessi sulle tracce del ragazzone della Repubblica Dominicana. Per un motivo semplicissimo: Nunez è in cerca di un contratto di una, massimo due stagioni. E con la off-season 2018 con nomi quali Bryce Harper, Josh Donaldson e, soprattutto, Manny Machado (terza base degli Orioles), per i Bronx Bombers avere Nunez nel roster significherebbe ad un sol colpo accompagnare il processo di crescita dei giovani prospetti nei quali credono e tirare a campare (un bel campare si intende; i numeri di Nunez, l’anno scorso, dicono .313 di media battuta con 12 fuoricampo e 58 punti prodotti) per una stagione con le spalle decisamente coperte da un ottimo contributore offensivo con però qualche difficoltà in più in fase difensiva. Poi, per l’assalto ai Numeri 1 del prossimo mercato, ci sarà tempo…

Proprio i numeri offensivi di Nunez, accoppiati ai tempi di recupero dall’infortunio di Dustin Pedroia che dicono fine Maggio, stanno facendo pensare ai Red Sox a un rinnovo della fiducia al ragazzo acquistato in una trade con i Giants la scorsa estate. E’ chiaro come i problemi di Luxury Tax (Boston è sicura di doverla pagare per il 2018; il dubbio semmai rimane sull’ammontare a seconda dell’entità dello sconfinamento dei 197 Milioni) della franchigia guidata da Dave Dombrowski fungano da ostacolo principale per una decisione sull’oramai annoso “affaire JD Martinez”, e, a cascata, anche sulle altre necessità del campo da sistemare prima dell’Opening Day.

I Tampa Bay Rays, come dichiarato anche dallo stesso Chris Archer, non intendono vendere i propri pezzi pregiati. Non partiranno né lui né lo starter n.2 della rotazione Jake Odorizzi. Cosa significa? Che, come gli Orioles 12 mesi fa, i Rays non cedono alla tentazione di dare via gran parte del loro roster per incominciare un lungo percorso di valorizzazione di prospetti e prospettini. Insomma, non si molla nulla nella AL East. Tutti agguerriti e in cerca di soluzioni per migliorare la squadra. Esempio ne è, proprio in data odierna, l’accordo con l’ex closer dei Giants, l’anno prossimo set-up man di Alex Colome, Sergio Romo. In 2B il 23enne Daniel Robertson ci sembra davvero troppo giovane e inesperto per gestire il ruolo sulle 162 partite di stagione regolare. Lo stesso – dati i sussurri su un interessamento a Nunez – deve aver pensato anche il management dei Rays.

Ad Atlanta il processo di rebuilding pare aver reso un team pronto per dare battaglia, se non subito, fra un annetto o due al massimo, quando il ciclo dominante dei Washington Nationals (fra 2018 e 2019 scadranno molti dei contratti dei big in rosa) nella NL East avrà visto il proprio tramonto definitivo. Se lo SS Dansby Swanson e il 1B Freddy Freeman sono già oggi i colossi sui quali la franchigia della Georgia costruirà le proprie fortune future, in 2B e in 3B i due ragazzi Ozzie Albies e Johan Camargo avrebbero già da subito bisogno di una spalla con maggiore chilometraggio per rifiatare a dovere ed eventualmente gestire i momenti di difficoltà che inevitabilmente durante il corso dei 6 mesi di baseball capitano anche ai grandi. Nunez, in un contesto del genere, ci pare davvero un’ottima pedina per il neo-GM Alex Anthopoulos.

Mike Moustakas

Atlanta Braves, New York Yankees, Kansas City Royals o St. Louis Cardinals

Basti solo questo dato per descrivere quanto importante possa essere Moustakas per chi se lo va a prendere: con 38 fuoricampo nel 2017, MM ha stabilito il record di home runs nella storia dei Kansas City Royals in una singola stagione. Ragazzi, 38… E JD Martinez con 45 non è poi così lontano…

Una off-season senza troppi rumors sul proprio conto, quella di Moustakas. Delle squadre sopra elencate, solo i Kansas City Royals ci paiono un fit davvero fattibile visti il momento temporale della stagione (siamo oramai a ridosso dello Spring Training) e l’ammontare di denaro richiesto dal giocatore. Insieme, questi due fattori, escludono gran parte degli avventori interessati. Paradossalmente anche chi, come gli Yankees, storicamente di problemi di denaro non ne ha mai avuti ma che, con l’introduzione della Luxury Tax ad incombere sulla loro testa, si trattiene dallo “spendi e spandi” che li ha da sempre contraddistinti.

L’abbiamo già ricordato sopra: in 3B il mercato prossimo sarà quello di Manny Machado; mettere sotto contratto Mike Moustakas oggi significherebbe avere il ruolo coperto per le prossime 4/5 stagioni non potendo così partecipare ai bidding per il fenomeno terza base degli Orioles.

Insomma, i Royals ci sembrano davvero in vantaggio su tutti, soprattutto se decideranno di puntare su uno solo fra lui e Hosmer. Un rientro in rosa di entrambi ci pare molto difficile.

Greg Holland

St.Louis Cardinals, Houston Astros, Chicago Cubs o Los Angeles Angels

Il mercato dei closer è stato uno dei pochi nei quali siano stati assestati dei colpi davvero interessanti fin dalle primissime fasi della free agency, appena dopo le World Series. Ci riferiamo all’ex Cubs Wade Davies passato per 3 anni a 52 Milioni di dollari ai Colorado Rockies, sostituendo di fatto un Greg Holland al momento ancora a spasso. I Cardinals se vogliono puntare a una Wild Card (per la Division i Cubs, soprattutto prendessero uno fra Darvish e Arrieta, ci sembrano davvero troppo forti) dovranno per forza di cose rinforzare il bullpen. E’ un must. L’ex closer coreano Oh è oramai andato ai Rangers diminuendo le opzioni nel ruolo per il manager Mike Matheny; l’ingresso del 33enne Luke Gregerson fresco campione con gli Astros promette bene…ma non benissimo. Servirebbe creare una combo ottavo-nono inning. Gregerson e Holland, in questo ordine, ci paiono perfetti. Ai Cubs la dipartita di Davies è stata tamponata con l’acquisto di Brandon Morrow. Ancora una volta, ok Morrow ma fargli fare il set-up nell’ottavo per poi mettere in banca la partita con Holland potrebbe fare danni seri a tutto il resto della National League. Angels e Astros? Lo prendesse una delle due il livello della Division si alzerebbe ulteriormente quasi a raggiungere il picco appannaggio, quest’anno, della NL West. Di sicuro, parlando in termini di necessità, agli Angels un Holland in più potrebbe seriamente consentire quelle 6/7 vittorie in più in stagione. E non è poco.

 

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.