Settembre ha visto due strisce memorabili, ed entrambe relative a squadre che stanno dominando la propria Division e che quindi vedremo ai playoff.

Partiamo da quella in discesa: i Dodgers hanno subito 11 sconfitte di fila e vinto una partita in 17 gare in tre settimane terribili. Justin Turner ha dichiarato, senza ironia: “siamo la peggior squadra MLB”.

Ed era vero: hanno subito due sweep consecutivi dai D’Backs, uno in 4 gare dai Rockies, perdendo anche le serie con i Padres ed i Brewers. A testimonianza delle difficoltà, il roster dei Dodgers è il più ampio della MLB, con 39 slot occupati sui 40 possibili durante il mese di settembre, dove le squadre possono ampliare il loro gruppo di 25 giocatori previsti nei precedenti 6 mesi. Cosa sta capitando in California?

Certamente le trade di fine luglio non hanno prodotto grandi risultati, con Granderson, esterno prelevato dai Mets che sta battendo appena .120 con la nuova maglia. 

Poi c’è il partente Darvish, acquistato dai Rangers, che in sette partenze ha una ERA di 4.34 ed un WHIP di 1.34. Poi gli infortuni: sia l’esterno Toles (out per l’intera stagione dopo l’operazione al ginocchio destro) sia il partente McCarthy (in lista infortunati da fine luglio, che spera di rientrare nell’ultima serie della stagione regolare) stavano giocando bene prima di infortunarsi.
Poi ci sono gli slump, di breve o lunga durata: Forsythe in seconda base non ha dato un buon apporto per tutta la stagione, così come Adrian Gonzalez in prima, costretto ora al ruolo di riserva dai continui problemi alla schiena, per non parlare del catcher Grandal, in un terribile .054 di media battuta in questo mese.

E tutto ciò nonostante la scoperta di Bellinger, che vincerà il diciottesimo rookie of the year della storia dei Dodgers (nessuna squadra ne ha vinti più di 8 dopo di loro), e che al prossimo HR arriverà al record della NL per HR nella rookie season con 39.

Molti sono quindi i rebus da risolvere per il manager Dave Roberts in vista dei playoff.

1. chi mettere in esterno sinistro? Con Gonzalez incapace di difendere in prima base l’opzione Bellinger in esterno sembra esclusa, Ethier ha appena 20 AB in stagione ed anche lui non è certo fresco fisicamente, Granderson sta battendo malissimo (anche se nella serie appena vinta a Washington con i Nationals ha mostrato segni di risveglio) ed anche Pederson ha avuto un anno terribile, difficile quindi che venga fatto giocare in esterno centro spostando Taylor a sinistra. Pensiamo che alla fine giocherà the Grandy Man.

2. Chi giocherà seconda base? Oltre a Forsythe nel roster c’è il veterano Utley, che ha sempre ben figurato nei playoff…

3. Chi giocherà catcher? Detto dello slump di Grandal, la riserva Austin Barnes sta invece battendo benissimo, con quasi .300 di media e 6 HR in meno di 200 AB. Ma ci vuole coraggio per fare una scelta simile, data la differenza di esperienza e di stipendio tra i due…

4. Chi lancerà nella rotazione? Sperando sia definitivamente superata l’era di Kershaw sul monte in short rest (dati i disastri avvenuti negli ultimi 3 anni di playoff), dopo di lui vanno scelti 3 partenti. Al momento sembrano favoriti il nuovo arrivo Darvish (anche se non ha brillato), Rich Hill e Ryu, il migliore dall’ASB. Il miglior partente dell’anno, Alex Wood, 15-3 in stagione con un’ERA poco sopra al 2.50, che aveva vinto le prime 11 decision e ha perso il suo primo incontro solo il 21 luglio (!!), sembra destinato al bullpen, data la maggiore esperienza in questo settore rispetto agli altri partenti, ma se le cose dovessero andare male sarà anche il primo rimpianto.

5. Chi farà il set up a Kenley Jansen? Pedro Baez, principale set up in stagione è in calo nelle ultime settimane e pertanto il ruolo è in discussione, con il mancino Avilan che si sta comportando bene ed anche l’ex partente Morrow, Josh Fields nonché i nuovi arrivi Cingrani e Watson. Comporre il playoff roster vorrà dire lasciar fuori qualcuno.

Mai come quest’anno i Dodgers, con il miglior record MLB, sembravano i favoriti per la vittoria finale, ma questo slump, tutti questi punti interrogativi, nonché il fatto che facilmente affronteranno i D’Backs nel primo turno, squadra che ha un record positivo contro di loro in stagione (!!), mettono a forte rischio il loro cammino, ancora una volta.

Sul fronte, opposto, in salita ci sono i Cleveland Indians, che come l’anno scorso, dopo una stagione decente ma nulla più, hanno deciso di inanellare una serie pazzesca di vittorie, 22 consecutive, battendo ogni record MLB. 

Nella AL il precedente era detenuto dagli A’s del 2002 con 20 vittorie, ma a 22 non ė arrivata nessuna squadra nella storia (i Giants nel 1916 fecero 26 vittorie ed un pareggio in 27 gare). 

Ora sono loro i favoriti per le World Series, con una squadra molto simile allo scorso anno: Encarnación è stato certamente un ottimo innesto nel lineup, con 36 HR e 94 RBI, mentre Jay Bruce, aggiunto a luglio dai Mets, non ha dato molto, con un .243 di media e 5 HR in 107 AB. Il fenomeno Zimmer, esterno centro coltivato in casa, è fuori tutta la stagione per un infortunio alla mano sinistra, e verrà sostituito da Austin Jackson.

Nel reparto lanciatori è già tutto deciso: con Kluber, che si avvia verso il secondo CY della carriera, a guidare la rotazione, poi Carrasco, Clevinger (quest’ultimo promosso dal ruolo di rilievo lungo che aveva nel 2016 con risultati ottimi) e l’ultimo posto sarà o Bauer o Salazar, che hanno ERA simile a 4.50 e WHIP simile a 1.40. 

Nel bullpen Cody Allen e Andrew Miller la fanno sempre da padrone negli ultimi 2 (o più) inning, con Shaw ed il nuovo acquisto (un ritorno) Smith che danno affidabilità nel settimo. Per non parlare dei rilievi lunghi Otero e McAllister e della rilevazione Nick Goody. Di questi rilievi solo Shaw ha un’ERA superiore al 3.00!!

Difficile trovare un punto debole in questa squadra, abilmente guidata come sempre da Terry Francona. E, superati gli Astros per il miglior record della AL, si preparano a ricevere i vincenti della wild card, facilmente Yankees-Twins (che si stanno scontrando in questi giorni), da grandi favoriti, lasciando i temibili Red Sox alla formazione di Houston.

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