Il 31 luglio è storicamente la trade deadline per la MLB. Le squadre di vertice cercano di rafforzarsi con qualche presa dell’ultimo minuto nei settori carenti, mentre quelle che già hanno accantonato ogni speranza cercano di liberarsi di giocatori da prima squadra in scadenza in cambio di prospetti su cui costruire un futuro più florido.

Chiaramente non tutto segue questa logica, alcune contender decidono di non muoversi o comunque effettuare solamente movimenti minori per non rovinare la propria farm. Allo stesso modo, altre puntano pesantemente su questa data, ottengono pezzi pregiati e a loro volta cedono giovani molto quotati.

Come ogni anno le speculazioni e le voci si rincorrono e sprecano, e quasi ogni giocatore in scadenza con buone prestazioni al suo attivo viene in qualche modo fatto oggetto di fantomatiche trade che poi non sempre vanno a buon fine, sempre che se ne sia discusso.

In realtà questa trade deadline non ha mosso troppo gli equilibri, in quanto a parte l’arrivo di Sonny Gray agli Yankees e quello di Yu Darvish ai Dodgers, molte squadre hanno deciso di non cedere a cuor leggero i loro giocatori principali: l’esempio più lampante sono i Tigers, che hanno venduto abbastanza ma hanno tenuto a roster Justin Verlander e Ian Kinsler.

Allo stesso modo Baltimore non ha ceduto il closer Zach Britton, San Diego non ha lasciato andare Brad Hand e San Francisco a sua volta ha tenuto in squadra Johnny Cueto. Vediamo più nel dettaglio cosa è quindi successo, partendo dalle due trade principali e dividendo le altre trade in macro-gruppi.

 

NEW YORK YANKEES: Sonny Gray (P)

OAKLAND A’S: Dustin Fowler (OF), Jorge Mateo (SS) e James Kaprielian (P)

Gli Yankees, come detto, si assicurano un ottimo partente sotto controllo fino al 2019, ma il prezzo da pagare è certamente alto, in quanto devono disfarsi di tre prospetti tra i migliori 10 della loro organizzazione.

D’altra parte gli Yankees non difettano di possibilità economiche e quindi il valore che essi danno alla farm è diverso da quanto proprio gli A’s e i loro risicati budget sono obbligati a fare. Inoltre, NY aveva davvero bisogno di un partente di qualità nella serrata lotta per la wild card, che vede sei squadre racchiuse in sei partite.

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LOS ANGELES DODGERS: Yu Darvish (P)

TEXAS RANGERS: Willie Calhoun (2B/OF), A.J. Alexy (P), Brendon Davis (IF)

Quando ormai pensavamo di aver superato la deadline senza ulteriori aggiornamenti, è arrivata la notizia del passaggio di Darvish in California, in cambio di un prospetto già molto sviluppato (Calhoun) e due molto promettenti ma ancora indietro nello sviluppo.

Il prezzo è molto alto per quattro mesi di controllo sul lanciatore giapponese, ma i Dodgers non vogliono più fare prigionieri dopo quattro titoli consecutivi di NL West sfociati in misere figure in postseason. Una rotazione a quattro Kershaw-Darvish-Hill-Wood fa paura in ottica playoff, così come il già forte attacco e un bullpen che, come vedremo, è stato a sua volta migliorato.

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LOS ANGELES DODGERS: Tony Watson (P)

PITTSBURGH PIRATES: Oneil Cruz (3B/SS), Angel German (P)

 

LOS ANGELES DODGERS: Tony Cingrani (P)

CINCINNATI REDS: Scott van Slyke (P), Hendrick Clementina (C)

Protagonisti indiscussi di questi ultimi giorni, i Dodgers si assicurano una interessante coppia di rilievi mancini che stabilizzeranno il bullpen in maniera importante, soprattutto per quanto riguarda l’ex closer dei Pirates.

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NEW YORK YANKEES: David Robertson (P), Tommy Kahnle (P), Todd Frazier (IF)

CHICAGO WHITE SOX: Blake Rutheford (OF), Ian Clarkin (P), Tito Polo (OF)

 

NEW YORK YANKEES: Jaime Garcia (P)

MINNESOTA TWINS: Zack Littell (P), Dietrich Enns (P)

Sempre gli Yankees protagonisti, questa volta dediti al saccheggio del bullpen dei White Sox: Robertson torna a New York insieme al giovane Kahnle per aiutare un gruppo di rilievi che finora ha faticato, mentre l’arrivo di Garcia dai Twins (che lo avevano acquistato pochi giorni fa da Atlanta) puntella la rotazione dei partenti.

Il prezzo pagato per tutti questi, però, è stato alto: Rutherford è uno dei giocatori con il maggior potenziale della lega, e Littell ed Enns sono due lanciatori che stanno facendo molto bene, con il secondo che pare davvero essere ad un passo dall’esordio in MLB.

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BOSTON RED SOX: Addison Reed (P)

NEW YORK METS: Gerson Bautista (P), Jamie Callahan (P), Stephen Nogosek (P)

 

BOSTON RED SOX: Eduardo Nunez (3B)

SAN FRANCISCO GIANTS: Shaun Anderson (P), Gregory Santos (P)

Visto l’attivismo dei rivali Yankees, anche i Red Sox hanno dovuto muoversi per rafforzarsi. Paragonando i prezzi spuntati dai Dodgers, Boston ha pagato molto cara l’acquisizione dei quattro mesi di contratto dell’ex closer dei Mets (che in una trade precedente avevano prelevato il closer dei Marlins, AJ Ramos), cedendo tre lanciatori di buonissimo livello.

Meglio è andata con Nunez, anche se i Red Sox hanno un rapporto conflittuale con i terza base provenienti dalla baia: i prospetti ceduti sono solo due e di minor qualità.

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WASHINGTON NATIONALS: Brandon Kintzler (P)

MINNESOTA TWINS: Tyler Wilson (P)

 

WASHINGTON NATIONALS: Sean Doolittle (P), Ryan Madson (P)

OAKLAND A’S: Blake Treinen (P), Sheldon Neuse (IF), Jesus Luzardo (P)

 

WASHINGTON NATIONALS: Howie Kendrick (IF/OF)

PHILADELPHIA PHILLIES: McKenzie Mills (P)

Grandi movimenti ci sono stati anche da parte dei Nationals, che hanno di fatto rafforzato un bullpen di dubbia qualità con l’All-Star Kintzler, Doolittle e Madson. Il pezzo pregiato ceduto è senza dubbio Wilson, prospetto #17 della farm, ma lo spazio per inserirsi dietro i Dodgers è tanto e quindi sono mosse comprensibili.

Con Kendrick, inoltre, si aggiunge a roster un super utility che può giocare sia sugli interni che sugli esterni e provvede anche una buona potenza. Un bel lavoro, quindi, per i Nats.

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CHICAGO CUBS: Justin Wilson (P), Alex Avila (C)

DETROIT TIGERS: Jeimer Candelario (3B), Isaac Paredes (IF)

 

CHICAGO CUBS: Jose Quintana (P)

CHICAGO WHITE SOX: Eloy Jimenez (LF), Dylan Cease (P), Matt Rose (1B), Bryant Flete (2B)

Parliamo anche dei campioni in carica, i quali mantengono una filosofia ben precisa, l’acquistare lanciatori in cambio di battitori sviluppati all’interno della farm. Per avere Avila e l’ex closer dei Tigers Wilson, i Cubs hanno sacrificato tanto, due prospetti di grandissime potenzialitĂ  come Candelario e Paredes.

Ancor più alto è il prezzo pagato nella trade cittadina con i White Sox, avvenuta in realtà alcuni giorni prima del 31 luglio, in quanto Jimenez e Cease sono due top prospect. C’è da dire, però, che i Cubs non hanno avuto un buon inizio di stagione e che il reparto lanciatori andava rafforzato: forti anche di una farm molto profonda sono andati all’assalto e sono nuovamente da inserire nel novero delle contender.

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HOUSTON ASTROS: Francisco Liriano (P)

TORONTO BLUE JAYS: Norichika Aoki (OF), Teoscar Hernandez (OF)

Gli Astros dominatori della AL hanno mantenuto un profilo basso a questa trade deadline, e l’unico movimento fatto è stata l’acquisizione del mancino Liriano. Quest’ultimo verrà probabilmente spostato nel bullpen per sfruttare le sue grandi abilità contro i battitori mancini.

A parte Aoki, ormai in etĂ  avanzata, i Blue Jays acquistano i diritti su Hernandez, prospetto molto quotato e giĂ  visto in MLB, sebbene nel 2017 non stia facendo il massimo.

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CLEVELAND INDIANS: Joe Smith (P)

TORONTO BLUE JAYS: Thomas Pannone (P), Samad Taylor (2B)

Questa trade è molto simile a quella sopra, con una contender che si limita a un movimento marginale e Toronto che guadagna un promettentissimo lanciatore ed un interno che si sta comportando bene ma ancora è lontano dalla MLB. In generale Toronto con queste due trade ha aggiunto qualche valido prospetto cedendo comunque poco.

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KANSAS CITY: Melky Cabrera (OF)

CHICAGO WHITE SOX: A. J. Puckett (P), Andre Davis (P)

Autori di una inaspettata rimonta a cavallo del break per l’All-Star Game, i Royals ottengono un importante miglioramento sugli esterni, reparto che in questa stagione ha visto molte controprestazioni, prima fra tutte quella di Alex Gordon. I White Sox ottengono due buoni lanciatori con potenziale, anche se ancora lontani dalle Majors.

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COLORADO ROCKIES: Jonathan Lucroy (C)

TEXAS RANGERS: PTBNL

 

COLORADO ROCKIES: Pat Neshek (P)

MIAMI MARLINS: Jose Gomez (IF), J.D. Hammer (P), Alejandro Requena (P)

Interessante è stata la trade deadline dei Rockies, che hanno rafforzato i loro settori carenti cedendo quasi nulla. Per Lucroy, candidato ad essere un upgrade offensivo notevole nel ruolo sebbene la sua stagione non sia stata finora fantastica, il prezzo sarà probabilmente un giocatore scelto nell’ultimo draft.

Per Neshek, invece, sono stati ceduti tre prospetti molto secondari: il rilievo ex-Marlins era uno dei giocatori più richiesti sul mercato, quindi l’averlo preso ad un prezzo così è un motivo di vanto per la squadra di Denver, che mantiene la farm basicamente intatta.

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ARIZONA D’BACKS: J.D. Martinez (OF)

DETROIT TIGERS: Dawel Lugo (SS), Sergio Alcantara (IF), Jose King (IF)

 

ARIZONA D’BACKS: Adam Rosales (IF)

OAKLAND A’S: Jeferson Mejia (P)

 

ARIZONA D’BACKS: David Hernandez (P)

LOS ANGELES ANGELS: Luis Madero (P)

Menzione anche per i D’Backs, che provano a concretizzare una stagione fin qui sorprendentemente buona e a dare l’assalto alla wild card. Alcuni giorni prima della deadline è arrivato Martinez, che ha subito iniziato a produrre offensivamente, Rosales è un arrivo forzato dall’infortunio di Chris Owings ed Hernandez porta qualità nel bullpen. Tutto sommato, si tratta di mosse valide senza spesa eccessiva.

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