Dalle parti della costa occidentale degli Stati Uniti, sulla sponda American League, il destino sembra già segnato anche se siamo a metà regular season: Astros davanti a dettare legge e dietro di circa 12 gare una battaglia a tre tra Rangers, Mariners ed Angels.

Classifica alla mano è difficile immaginare che Houston perda il primato della division, e pare che un posto ai playoff sia già prenotato (anche se nel baseball mai dire mai…), i Rangers sono comunque in lizza per un posto dedicato alla wild card: sarà difficile, ma non impossibile.

Durante questa prima parte di stagione Mike Napoli (al suo terzo ritorno ad Arlington, altro che figliol prodigo) e soci stanno mantenendo una linea abbastanza positiva, vedi le recentissime vittorie delle serie contro i diretti rivali Yankees e Mariners, e sicuramente questo è di buon auspicio per riuscire a mantenere un certo livello di prestazioni e il morale bello alto in vista del bollente finale di stagione.

Cosa evitare? I brutti, anzi, mostruosi cali di concentrazione che si sono visti nell’attuale serie contro i vice campioni del 2016, i Cleveland Indians: ci troviamo in Ohio, Progressive Field, parte alta del quarto inning, Rangers che stanno distruggendo i padroni di casa 9-2, battute favolose soprattutto di Lindor, Santana e Chisenhall.

“Partita in cassaforte e si amministra fino alla fine”, e invece, la testa è già ai festeggiamenti, il risultato? 13, sì, avete capito bene, 13 run consecutive degli Indians e dal 5° inning black out texas: 15-9 Cleveland e “L” pesante per i Rangers.

Analizziamo ora, rapidamente, come si sta comportando l’attacco Texano: i lati positivi sono le prestazioni di Elvis Andrus, che sta dimostrando la sua continuità e sottolineando a tutti che la scorsa stagione (OPS 2016 .800 – OPS 2017 .819) non è stata un colpo di fortuna; Nomar Mazara è cresciuto e sta diventando una certezza per questo roster; Joey Gallo sta dominando la classifica interna degli homers (20) e poi c’è anche quel vecchietto di Adriàn Beltré che ha raggiunto 2970 H in carriera.

Anche sul monte di lancio possiamo dire che la corsa alle World Series è impostata col cruise control: Yu Darvish che inanella strike outs a raffica ed è chiaramente il miglior SP nel bullpen e sale al 2° posto nella depth chart anche il buon Martin Perez. Bei lanci anche da parte di Matt Bush, ma d’altro canto, sono state tutt’altro che positive le presenze sul monte di Sam Dyson e Jeremy Jeffress, e sopresa della passata stagione Tony Barnette.

Il meraviglioso gioco del baseball, tanto per citare il nostro amico Faso, sarà in grado di tenerci attaccati agli schermi fino a quest’estate per vedere chi, effettivamente, si guadagnerà l’accesso ai playoff; in Texas ci sperano, non sarà l’anno giusto per il titolo, ma come in tutti gli ambiti della vita, la speranza è l’ultima a morire, e saranno solo i risultati sul campo a parlare, ergo… Play ball!

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.