Se c’è una squadra che ha costantemente rivoluzionato le previsioni della preseason negli ultimi anni, quella è sicuramente Baltimore. Nonostante le predictions mai rosee del mondo del baseball per Showalter, il manager ex Rangers dopo la sua prima esperienza nel Maryland del 2011 non ha mai chiuso sotto il 50% di vittorie, con 3 qualificazioni ai playoff e una ALCS nel 2014.

A 3 settimane dall’opening day il 2017 sembra essere iniziato sulla stessa riga delle precedenti annate; gli Orioles sono in testa alla division con 13 vittorie e 6 sconfitte, con i favoriti Red Sox a 2 lunghezze, i sorprendenti Yankees a 1.5 GB e Toronto ancora in modalità spring training.

In 3 occasioni nella loro storia gli Orioles sono partiti con almeno 13 vittorie nelle prime 18, tutte fra 1966 e 1970, e ogni volta sono poi arrivati alle World Series, trionfandovi per 2 volte. Certamente è ancora presto per saltare a delle conclusioni affrettate con oltre 140 partite ancora da giocare, ma si possono fare alcune considerazioni:

 

  1. La rotazione non è poi così terribile 

È vero, Jimenez e Gausman hanno già incassato 33 runs e 8 fuoricampo in 2, ma gli Orioles nelle loro gare hanno al momento un record di 7 vittorie e 2 sconfitte. Merito dei 41 punti segnati dall’attacco nelle 9 partite citate? anche. Su Gausman però non c’è motivo di allarmarsi dato che ha avuto 3 ottime gare iniziali prima della catastrofe da 8 runs in 2.2 IP contro Cincinnati. Per quanto riguarda Jimenez, non c’era e non ci sarà da aspettarsi molto di più che una stagione da 5 punti ERA.

L’altra metà della rotazione invece (si perché orfano di Tillman il reparto è a 4 elementi) è stata finora ottima; il mancino Wade Miley ha lasciato al piatto 32 battitori in 26 riprese con soli 6 punti concessi agli avversari. Dylan Bundy dal canto suo doveva tener testa alle aspettative e lo ha fatto brillantemente dominando per 2 volte contro i Blue Jays e una volta su 2 contro i Red Sox, le 2 rivali dichiarate ad inizio stagione per Baltimore. In 4 gare, 26.1 IP, 1.37 ERA e nessun HR concesso, non male per un 24enne al sophomore year nella MLB.

Nelle 2 gare non iniziate dai 4 lanciatori titolari, i giovani Aquino ed Asher non si sono fatti disprezzare: Aquino ha tenuto testa a Boston per 6 riprese concedendo 2 punti e uscendo con una W dalla sua prima gara da partente in MLB. Alec Asher invece dopo un promettente 2016 ai Phillies è partito bene con 6 solide riprese a Toronto dove non ha però ricevuto sostegno dall’attacco nella sconfitta per 2-1.

 

Con il ritorno di Tillman ad inizio maggio, la rotazione di Buck Showalter non ha molto da invidiare a quella del Fenway Park, partita male se si esclude uno stratosferico Chris Sale che, assieme a David Price quando tornerà, da comunque a Farrell una marcia in più sullo scontro diretto in un’ipotetica serie.

        2. Machado e Trumbo devono ancora sbloccarsi

La slash line di Manny Machado (.188/.288/.362) è finora la peggiore della sua carriera per distacco, stesso discorso per Trumbo che è a 47 di OPS+ e senza fare troppi paragoni, l’hanno scorso il numero 47 Trumbo lo aveva nella casella dei fuoricampo…

Se da un lato però gli O’s aspettano con ansia il risveglio di 2/3 della loro artiglieria pesante, dall’altro non possono essere dispiaciuti del fatto che senza il loro supporto hanno comunque il secondo miglior record della AL.

Già perché nel frattempo Adam Jones è tornato ad essere produttivo nel box di battuta con una OPS oltre quota .850 e con l’aiuto di Machado e Trumbo potrebbe iniziare ad arrivare salvo a casa base a ripetizione (finora 10 R in 19 partite).

Nella parte bassa del lineup Castillo ha sensibilmente migliorato la produzione offensiva nel ruolo del catcher rispetto a Wieters. Schoop ha già 5 fuoricampo e 12 RBI all’attivo. J.J. Hardy… si salva con la difesa dove nonostante due errori messi a referto ha un range di copertura nella posizione di interbase ben al di sopra della media di lega.

3. Forse c’è una soluzione per il leadoff, o forse 2, o forse nessuna

No, non è Hyun Soo Kim. Il coreano è stato in cima al batting order solo in un’occasione finora, per il resto quasi sempre nel settimo spot del lineup. Stiamo parlando del mancino Seth Smith e dell’altro left fielder oltre a Kim ovvero Craig Gentry.

Smith non offre certo grande velocità lungo il diamante a 34 anni e con una media di 3 basi rubate a stagione, ma in 9 partite è arrivato in base il 36% delle volte segnando in 9 occasioni.

Per Gentry i tempi in cui rubava 20 basi a stagione con i Rangers e nel primo anno a Oakland sembrano ben lontani, e avendo solamente 110 AB dal 2015 ad oggi con una media in battuta sotto quota .200, le certezze per Showalter con lui sono veramente poche.

Gentry fra l’altro gioca meglio a sinistra che a destra nell’outfield. Ciò comporta che se lui è in campo, Trumbo deve tappare la falla del RF, con Trey Mancini designato. Con Smith invece il campo esterno appare più solido con Kim a sinistra e Adam Jones al centro. L’unico esperimento con Mancini e Gentry entrambi nel campo esterno è andato davvero male con 2 errori di squadra e un 8-1 subito contro i Red Sox.

L’altra faccia della medaglia però è proprio il giovane classe 1992 Trey Mancini; 17 partite giocate nelle majors, 8 HR. Non avendo ancora una posizione difensiva definitiva, Showalter preferisce schierarlo da DH. Ma se lui fa il DH e Smith è nel RF che facciamo, mettiamo fuori Trumbo? decisamente no. Ecco allora che l’opzione Gentry da leadoff ed esterno sinistro ha senso con Trumbo RF e Mancini DH.

Sembra tutto complicato, ma in sostanza che ci sia Smith o Gentry a battere per primo non vi saranno particolari differenze per il gioco sulle basi degli O’s, già nei bassifondi della lega per SB. Le qualità dell’attacco di Baltimore sono altre e le conosciamo bene.

4. Il bullpen deve rimanere sano

Abbiamo speso pelle parole per gli starters, meglio di ciò che ci aspettavamo sicuramente. Gli Orioles però non possono prescindere dai loro rilievi migliori con già 13 close games nelle prime 19 partite; Britton sta per uscire dalla DL da 10 giorni, lui Givens e Brach sono stati quasi impeccabili.

Mychael Givens è a 0.84 di ERA ma detiene entrambe le Blown Saves accumulate dagli O’s finora; una nella sconfitta per 7-3 con gli Yankees dove ha subito l’unico ER del suo 2017 e l’altra nell’opening day con Toronto dove ha ereditato un corridore da Gausman.

Darren O’Day dopo i 5 punti subiti nelle prime 3 gare dove non era al 100% viene ora da 5 uscite consecutive senza concedere runs con 2 holds, una salvezza e una vittoria. 5 holds e 4 salvezze invece per Brach, sicuramente uno dei migliori 5 rilievi non closer della lega.

Con il record di salvezze a quota 10 detenuto assieme ai Rockies, il parco rilievi di Camden Yards si conferma fra i migliori della lega con almeno 3 elementi super affidabili e con il mancino Donnie Hart in ascesa.

5. Sfida ai Red Sox? 

Gli animi si sono scaldati parecchio dopo i 2 episodi che hanno visto protagonista Machado lo scorso weekend nella serie fra le 2 franchigie a Camden Yards. Il primo il 21 aprile con il terza base protagonista di una scivolata maldestra ma non certamente cattiva su Pedroia. Il secondo avvenuto come conseguenza due giorni dopo; prima il partente Rodriguez autore di almeno 3 lanci “particolarmente interni”, poi con Matt Barnes con un lancio diretto all’elmetto di Machado che per fortuna non ha avuto conseguenze gravi se non l’espulsione del rilievo.

Lo stesso Pedroia ha poi tempestivamente messo una pezza sul tutto dichiarando che la scivolata di Manny non era in alcun modo violenta nelle intenzioni e che sono cose che fanno parte del gioco.

Al di là di questi singoli eventi, Sox ed O’s potrebbero rincontrarsi lungo il cammino del 2017 per delle serie pesanti per i risvolti della division. Nella AL East infatti Rays e Yankees non dovrebbero, almeno sulla carta, tenere il passo per molto e i Blue Jays si trovano già a rincorrere.

Già nella settimana prossima Chris Davis e compagni saranno ospiti per 4 giorni a Boston, con Tillman che potrebbe riunirsi al roster proprio in quei giorni.

La strada è ancora lunga per i Birds ma, come la loro storia insegna, il buongiorno si vede dal mattino.

 

 

 

 

 

 

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