Da parecchi anni ormai gli appassionati di baseball sono soliti fare un’associazione automatica: anno pari… occhio ai Giants!

Sì perché dopo il trionfo del 2010, il primo da quando la franchigia si è trasferita in California, gli Orange and Black hanno vinto l’ultima gara delle World Series anche nel 2012 e nel 2014. Così all’alba di questa stagione molti si sono chiesti se, dopo la terza annata da campioni in carica consecutiva senza postseason, nella baia si potesse protrarre ancora la even year magic.

Le aspettative erano alte dopo gli investimenti da 240 milioni che hanno portato due partenti stellari come Samardzija e Cueto e l’esterno centro Span dai Nationals. Inoltre c’è da considerare l’enorme esperienza di un lineup per la maggior parte fatto in casa che ha ancora margine, specialmente nell’infield.

Dopo un primo mese mediocre i Giants sono esplosi a Maggio, vincendo le serie con i rivali Dodgers e gli incredibili Cubs e sono ora al comando della NL West con 28-19 di record. Il merito va a 3/5 della rotazione e ad un attacco in stile Royals, dalla non grande potenza (.392 SLG) ma dall’ottima precisione con la  percentuale di contatto migliore della lega, oltre l’80%.

Analizzando il campo esterno il nuovo leadoff Span sta facendo vedere ottime cose specialmente quando è lui ad aprire l’inning con un .418 di OBP in quella situazione. Pence al contrario si trova molto più a suo agio quando ha dei corridori in posizione punto da mandare a casa ed è quarto nella MLB per RBI, 31. I numeri dicono inoltre che l’esterno destro predilige il sesto spot del lineup dove ha rendimento di molto superiore alle altre posizioni. Nel ruolo di LF si alternano Pagan, messo spesso nel nono spot del lineup, e Gregor Blanco, jolly di Bochy nell’outfield.

Il vero punto di forza del lineup però è sicuramente il diamante; qui troviamo tutti giocatori draftati dai Giants fra 2008 e 2012 che hanno portato la franchigia al vertice.

Posey sembra aver ulteriormente migliorato le sue assistenze verso seconda ed ha colto finora quasi il 50% dei tentativi di rubata. Il miglior catcher della lega a 28 anni è ancorato al AT&T park fino al 2021. In prima l’altro slugger della squadra Belt sta mostrando una maggiore pazienza nel box ed è la miglior mazza dei Giants fino a questo punto.

Nel middle infield troviamo il detentore del golden glove Crawford e Joe Panik che non sta riuscendo a ripetere finora la sua straordinaria stagione da sophomore che lo ha portato all’All Star Game, ma che comunque arriva in base una volta ogni 3 turni di media ed è insieme al terza base Duffy il più giovane del lineup orange and black.

La rotazione sembra essere spaccata in 2:

Cueto, Samardzija e Bumgarner; ERA 2.5, Record 18-5, WHIP 1.079, 7 inning di media a partita

Peavy e Cain;  ERA 6.6 , record 2-10, WHIP 1.65, 5.14 inning di media a partita

Gli acquisti sono stati azzeccati; i Giants hanno vinto 9 delle 10 partite lanciate da Cueto, numero rilevante considerato che in ben 6 occasioni l’attacco ha segnato meno di 3 punti. L’ex Royals in una sola occasione non ha oltrepassato i 95 lanci. Samardzija invece dopo 8 anni in MLB è per la prima volta in una squadra da playoff e si sta facendo trovare pronto con 6 W nelle sue prime 9 uscite.

Mad bum è partito anche lui al razzo come la scorsa annata, e se continua con questi numeri può metter su la miglior stagione della sua carriera a 26 anni visto che sta concedendo agli avversari un misero .216 di AVG con una media di un punto subito ogni 4 inning.

Guardando alla parte vuota del bicchiere, Peavy potrebbe essere ormai in fase calante a 35 anni, un peccato perché la sua esperienza con due titoli sulle spalle fra San Francisco e Boston potrebbe far comodo nei mesi caldi della stagione, che dovrebbe essere la sua ultima nella baia.

Cain invece ha ancora un anno di contratto con un secondo sotto team option ed anche se è ormai una bandiera della franchigia, da anni ormai non riesce più ad essere consistente e mentre per la prossima stagione si può pensare a un nuovo innesto dalle minors, per il 2016 non si può sperimentare e Cain deve dare una scossa alla sua stagione.

Se la situazione dovesse proseguire in questo modo i Giants avranno bisogno del massimo supporto dal long reliever Albert Suarez, altrimenti dovranno chiamare dalla AAA il 23 enne Blackburn, affacciatosi alle Majors per 5 giorni fino al rientro di Kontos dalla DL.

Casilla dopo alcune critiche mosse a Bochy ad inizio Maggio per la mancata fiducia in alcune situazioni si è scusato con il suo manager. Il closer ha ottenuto 12 salvezze su 15 opportunità fino a questo punto ma ha anche un’elevata percentuale di SO che lo ha tirato fuori da situazioni difficili. Per il resto i maggiori punti saldi del bullpen sono il mancino Osich (BAA .173 in 15.1 IP), Cory Gearrin (3.32 di ERA) e Hunter Strickland (3.06 di ERA).

Rispetto alle recenti gloriose annate c’è un Sandoval in meno, e scusate se è poco, ma questo roster non ha nulla da invidiare a quello che ha sconfitto i Royals nelle WS 2014, che era acceduto alla Postseason tramite la Wild Card, cosa che che Bochy si augura di non dover fare quest’anno perché la NL è davvero agguerrita e una gara secca contro una fra Nationals e Mets o i sempre temibili Cardinals sarebbe meglio evitarla, anche perché poi probabilmente ci sarebbero i Cubs, che in una serie al meglio delle 5 in questo momento sembrano invincibili.

Le prossime settimane saranno indicative, in una division dove DBacks e Dodgers faticano ad ingranare nonostante le spese, se i Giants riusciranno a crearsi un cuscinetto di sicurezza fra se e i rivali potranno ambire a raggiungere direttamente le Division Series senza troppi problemi. Vedremo se la magia farà il suo corso.

 

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