CHICAGO CUBS

Belli giovani e… vincenti? Manca giusto quello perchè la squadra più con talento sotto i 30 anni della MLB sia perfetta, e soprattutto faccia tornare la vittoria delle World Series nel North Side di Chicago. E’ dal 1908 che si aspetta, è l’ora di raccogliere l’eredità dei mitici Tinker Evers e Chance…

Lanciatori titolari

Cleveland+Indians+v+Chicago+Cubs+0FAfa7VkBEPlL’asso indiscusso è Jake Arrieta. praticamente imbattibile col suo mix di cutter e sinker intorno alle 95 miglia orarie, e vincitore del Cy Young nel 2015, Dopo un inizio arrugginito Jon Lester ha ripreso controllo del suo arsenale, ma con 44 basi rubate su 55 tentativi, è stato ancor più esposto nella sua più grande debolezza: l’incapacità di lanciare in prima base. Ottimo l’inserimento di John Lackey dai Cardinals, ancora un solido “mulo” affidabile a 37 anni, mentre chiudono la rotazione Kyle Hendricks e Jason Hammel: quest’ultimo ha avuto una netta involuzione nella seconda metà del 2015, se continua Adam Warren è arrivato apposta dal Bronx per dare una mano…

Bullpen

Hector Rondon sembra aver trovato la formula del closer ideale: una dura fastball e una slider al momento giusto, e i suoi dati (ERA 1.67 e 30 salvezze su 34) lo confermano. Pedro Strop e Justin Grimm possono alternarsi come set-up, tanto sono affidabili nel preparare la strada all’ultimo inning. Travis Wood e Trevor Cahill sono rilievi per più innings che beneficiano della loro esperienza come ex-titolari…

Lineup

Miguel Montero è tra i migliori catcher quando si tratta di framing dei lanci e in genere qualità difensive, e in attacco è almeno passabile. Ritorna anche il catcher preferito di Lester, David Ross, mentre Kyle Schwarber sembra più adatto ad altri ruoli mancando degli skills necessari come ricevitore.

Ovviamente la prima base è  del sempre più All-Star Anthony Rizzo, hitter completo e anche affidabile difensore.  Difficile dire diversamente di Kris Bryant, che occupa la terza base con atletismo ma deve fare meno strikeouts in attacco per diventare veramente un fenomeno.

Discorso simile per Addison Russell, che ha sloggiato come interbase Sterlin Castro, ma deve convincere ancora come battitore, visto il suo potenziale. Conclude l’infield Ben Zobrist, che può anche coprire più ruoli oltre a fornire un esemplare arsenale offensivo. Occhio a Javier Baez se supera la fase di adattamento alle Majors.

La novità nell’outfield è Jason Heyward, uno dei migliori outfielder in circolazione. Ideale come leadoff hitter per l’attitudine a cercare contatto, a destra (o eventualmente al centro) è un difensore da golden glove che aumenta ancora gli skills dei Cubs.

Torna Dexter Fowler al centro, giocatore meno scintillante ma molto affidabile, mentre a sinistra Jorge Soler potrebbe alternarsi con Schwarber. Quest’ultimo ha avuto impatto… ruthiano nelle Majors, ma Soler ha potenziale da vendere ancora inespresso.

Manager

Il progetto di Theo Epstein riposa dall’anno scorso sulle solide braccia di Joe Maddon, uno dei migliori strateghi in circolazione. Personaggio veramente unico, per Maddon rimane (ovviamente) un piccolo ma fondamentale passo per entrare nella leggenda sportiva, e il 2016 potrebbe essere l’anno giusto…

CINCINNATI REDS

Transizione parola d’ordine. Walt Jocketty ha ceduto il posto di GM a Dick Williams, ma rimane dietro le quinte a vigilare su quello che sarà un periodo di transizione per Cincinnati, destinata a battersi con i Brewers per l’ultima piazza della NL Central…

Lanciatori titolari

Anthony DeSclafani è il giovane asso della rotazione, ma c’è ancora da lavorare sul suo arsenale per poter avere un pitcher di eccellenza. Come si può capire, la rotazione è quantomai un caos, dove si spera nella maturazione di Raisel Iglesias, espatriato da Cuba due anni fa, per avere almeno un affidabile secondo starter. Il mancino Brandon Finnegan deve ancora dimostrare di essere uno starter e non reliever, pur di lusso, mentre sono aperte le audizioni per gli altri posti: occhio a Michael Lorenzen, tra i prospetti più interessanti della farm.

Bullpen

Orfani di Aroldis Chapman, i Reds si affidano a Jumbo Diaz come closer. A 31 anni ha trovato la fastball per sopravvivere nella MLB e fare inning pesanti in una squadra mediocre, mentre J.J. Hoover può essere una sorpresa con un buon mix sinker-curveball. Tony Cingrani non ha convinto come starter e si ricicla nel bullpen…

Lineup

aary160Devin Mesoraco si misura in attacco, dai 25 homers del 2014, visto che in difesa è ancora un work-in-project. Uno dei migliori giocatori in assoluto della lega occupa invece la prima base, e parliamo di Joey Votto, nel 2015 per la terza volta in carriera capace di superare .1000 di OPS. Ottimo anche l’anno di Brandon Phillips, ma a 35 anni è probabile che sarà ceduto a luglio al miglior offerente. Zack Cozart  e Eugenio Suarez formano un buon combo difensivo come shortstop e terza base, pur mancando di veri skills alla battuta.

Billy Hamilton come centerfielder è una sicurezza, ma deve trovare qualità offensive che vadano oltre la velocità pura. A destra è rimasto Jay Bruce,  da cui si aspettano sempre grandi cose in attacco, mentre a sinistra Adam Duvall dovrebbe dare potenza alla lineup e non fare troppi danni in difesa, visto che i suoi skills difensivi sono veramente limitati…

Manager

Bryan Price pur con due annate decisamente no rimane a galla, ma dovrà dare il suo meglio nell’area veramente in macerie della squadra, ovvero i lanciatori. In caso contrario il 2017 lo vedrà in altre lidi e con altri pitchers da allenare…

MILWAUKEE BREWERS

L’era Doug Melvin come GM è finita, ma l’obiettivo del nuovo management in fondo è lo stesso: sviluppare una squadra vincente puntando sul draft e sul mercato internazionale: per il 2016 però si prospetta un faticoso purgatorio per squadra e tifosi…

Lanciatori titolari

Jimmy Nelson e Wily Peralta sono le grandi speranze casalinghe, ma Peralta sta incominciando a sollevare seri dubbi: non riesce ad avere strikeouts adeguati alla potenza della sua fastball, ma sono i lanci secondari a mancare efficacia. Meglio al momento Nelson, ma anche lui deve rifinire i suoi lanci per essere uno starter completo. Matt Garza sembra aver esaurito il suo tempo ai Brewers, e potrebbe anche essere riciclato nel bullpen. Taylor Jungman e Chase Anderson finiscono la rotazione: due lanciatori abbastanza limitati, ma adatti alla transizione attuale di Milwakee…

Bullpen

Will Smith è un potenziale closer per la sua slider, un lancio veramente mortifero (strike nel 60% delle volte che l’ha utilizzato), ma anche Corey Knebel ha le caratteristiche giuste per gli ultimi innings: ha bisogno però di maggior controllo dei suoi lanci. Potrebbe essere un reliever alla lunga distanza Tyler Thornburg, ma se ritrova qualità nel suo arsenale, anche ritornare nella rotazione…

Lineup

Condizionato da infortuni e dalla frustante situazione dei Brewers, il 2015 di Jonathan Lucroy è stato deludente, ma a 30 anni il catcher ha ampie probabilità di riprendersi: visto il pacchetto completo che offre, forse in un’altra squadra.

L’infield è un mosaico poco entusiasmante: Chris Carter avrà la prima base, ma è un power-hitter limitato e un difensore mediocre, idem per Aaron Hill che arriva da Arizona nella trade di Segura. Jonathan Villar in interbase ha giocato titolare negli Astros pre-2015, quindi è perfetto per una squadra in ricostruzione che attende la grande promessa Osvaldo Arcia come shortstop titolare. Con i suoi limiti, Scooter Gennett in seconda è ancora il giocatore più affidabile.

56aec153670ca.imageCon 25 homers, nel 2015 Ryan Braun ha avuto un netto ritorno di forma, e dovrebbe giocare ancora una volta come righfielder, pur con netti limiti difensivi.  Ma Domingo Santana come fielder è ancora più problematico: battitore potente ma senza una vera collocazione in campo, verrà probbilmente accomodato a sinistra. Nuovo centerfielder Kirk Niewenhuis, giocatore abbastanza limitato  ma in grado di offrire un pò di potenza alla lineup.

Manager

Craig Counsell è stato confermato come manager, anche per la disponibilità ad abbracciare l’uso dei dati sabermetrici, una ovvia prorità per il più giovane GM nelle Majors, ovvero David Stearns. Counsell è ovviamente ancora ingiudicabile, ma almeno nel disastro del 2015 è sembrato aperto a sperimentare nel miglior interesse della squadra.

PITTSBURGH PIRATES

A furia di perdere nei Wildcard games, la finestra temporale per vincere a Pittsburgh si sta chiudendo, e prima o tardi le giovani stars dovranno essere pagate profumatamente. I Pirates sono tra le squadre più complete della lega, ma trovarsi in questa divisione di ferro è un pegno pesante da pagare…

Lanciatori titolari

Gerrit+Cole+Pittsburgh+Pirates+v+Cincinnati+RiEemUP_2YAlGerrit Cole è un veramente un pitcher di rara efficacia, con una fastball veloce che è assolutamente imprevedibile per i battitori avversari, e una slider non meno indecifrabile. Francisco Liriano è un ottimo n.2, un mancino che ai Pirates è diventato tra i migliori lanciatori della MLB, anche grazie a Ray Searage, un pitching coach capace di far magia per rilanciare carriere.

Più dubbi sulla parte medio-bassa della rotazione, con Jeff Locke che deve trovare continuità e ed essere meno incline alla flyball e Ryan Vogelsong che deve trovare il modo per affrontare battitori mancini senza i disastri del 2015. Oltre alle promesse acerbe Jameson Taillon e Tyler Glasnow, potrebbe essere una scommessa vincente Jon Niese: lanciatore di fino che non deve sbagliare nulla per accumulare outs…

Bullpen

Mark Melancon, Tony Watson e Jared Hughes  sono il mostro a tre teste incubo per i battitori avversari,  con una spiccata tendenza ad affidarsi alla groudball. Melancon  è il closer ma Watson ha l’affidabilità per diventarlo in un futuro prossimo, mentre Hughes vive e muore su una sinker  molto affidabile. Occhio anche alla potenza di Juan Nicasio se unita a un buon controllo…

Lineup

Francisco Cervelli ha trovato ai Pirates la sua squadra ideale, dove giocare da titolare ed eccellere: ma i risultati del 2015 sono veramente sorprendenti, oltre che come play-calling difensivo, anche per la produzione offensiva. Ma anche Jung Ho Kang si è rivelato uno steal sorprendente, visto che il coreano in terza base è solido in difesa e un hitter temibile (.816 di OPS nel 2015).

Buono l’inserimento di David Freese come utility-man, mentre John Jaso dovrebbe prendere il posto in prima di Pedro Alvarez, un power-hitter che potrebbe servire da cleanup nell’ordine di battuta. Jordy Mercer è soprattutto guantone, ma anche in battuta è quantomai solido. In seconda base Josh Harrison, anche se discontinuo come hitter, è un giocatore ancora con molto potenziale e da cui è giusto chiedere di più.

Forse il più completo outfield della MLB, con Andrew McCutchen che può offire almeno 20 HRs e un OBP superiore ai .400, ma il fenomeno difensivo è sicuramente Sterling Marte: il leftfielder è statisticamente il migliore in circolazione, ma anche in battuta ha flash di potenza, pur potendo migliorare come walks. E a destra c’è Gregory Polanco, che a 24 anni può solo migliorare, soprattutto contro i lanciatori mancini, dove il suo .190 di battuta è effettivamente misero…

Manager

Clint Hurdle è legato a filo doppio col GM Neal Huntington, capace dopo più di vent’anni di portare i Pirates per tre volte ai playoffs. Hurdle, dietro l’apparenza da manager vecchio stampo, è capace come pochi di accogliere i dati analitici nella clubhouse, e di avere un rapporto di fiducia col suo staff e i giocatori. Visto il payroll tra i più bassi della lega, un lavoro che ha del miracoloso per il magnifico duo…

ST. LOUIS CARDINALS

I Cardinals sono ancora una squadra pericolosa, ma dopo un offseason strana, dove hanno perso (Heyward, Lackey) ma non aggiunto nello stesso modo, appaiono leggermente indeboliti. Ma non azzardiamoci ad escluderli dal gran ballo di ottobre, visto come St. Louis abbia tradizionalmente molte vite…

Lanciatori titolari

Ovviamente molto atteso il ritorno di Adam Wainwright dal suo infortunio al tendine d’achille. Se sano è l’asso indiscusso della rotazione, con un mix fastball-curveball che pochi possiedono ai suoi livelli. Partito John Lackey e Lynn fuori per infortunio tutto l’anno, tocca a Michael Wacha e Carlos Martinez salire di rendimento, visto come possono colpire gli hitters avversari con una fastball che viaggia verso le 97-98 miglia orarie.

Da non sottovalutare Jaime Garcia, che se in salute è un lanciatore completo e in grado di produrre groundouts con regolarità. Mike Leake è un lanciatore solido, ma ai Cardinals non più di una scelta da fine rotazione…

Bullpen

Dopo due stagioni con più di 45 salvezze ciascuna, Trevor Rosenthal è tra i migliori closer della lega. Occhio a Jordan Walden, che se in buona salute ha una micidiale fastball da ottavo inning, mentre Kevin Siegrist è un mancino eclettico.  Jonathan Broxton è una scommessa visti i suoi alti e bassi di rendimento recenti, ma il suo combo fastball-slider è degno di rispetto…

Lineup

Yadier Molina è sempre un catcher sopraffino, e nel framing dei lanci i moderni dati statistici lo premiano come un magnifico regista della fase difensiva. Per preservarlo in battuta la riserva Brayan Pena avrà più opportunità nel 2016: non è Molina, ma è quantomai solido nelle due fasi del gioco.

In prima base potrebbe spesso fare capolino Matt Holliday, che a 36 anni è sicuramente in riserva e potrebbe trovare meno fatica che a giocare nell’outfield. In seconda è possibile che si formi un platoon tra Kolten Wong e il neoarrivato Jedd Gyorko, vista la difficoltà del primo contro lanciatori mancini. Matt Carpenter è il solito diesel affidabile in  terza base, mentre visto l’infortunio a Jhonny Peralta la posizione di interbase sarà inizialmente di Ruben Tejada: l’ex Mets sembra pienamente ripresosi dalla collisione di ottobre con Chase Utley…

No Jon Jay e Peter Bourjos, nulla ferma più la corsa a titolare di Randal Grichuk, sufficientemente atletico e potente per la posizione di centerfielder. E’ vero che concede troppi strikeouts, ma può arrivare almeno a 20 HRs. Detto a sinistra di Matt Holliday, emergono altri due giovani nell’outfield. A destra Stephen Piscotty promette molto anche in battuta, mentre Tommy Pham è un ottimo difensore pronto a dare una mano in più ruoli, sia nell’outfield che nell’infield…

Manager

Mike Matheny sembra saldo al comando, anche se viene spesso criticato per la sua strategia sul campo e per logorare il bullpen. La sua ottima capacità comunicativa coi giocatori lo rendono però uno dei manager più sicuri del posto nell’MLB…

 

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