Non erano nemmeno considerati per un posto nelle Wild Card ad inizio anno, invece i Mets hanno stupito tutti e tornano ai playoff per la prima volta dalle famose Subway Series con gli odiati Yankees.

Durante lo spring training infatti erano i Nationals i super-favoriti della NL East e, anche considerando che la seconda non doveva guadagnare uno spot per le wild card, dato che le altre due Division avevano molte più pretendenti al titolo, erano comunque i Marlins quelli  dati come secondi e possibili sorprese, visto che l’opera di re-building era in fase avanzata grazie alle trade degli ultimi anni.

Invece i Marlins si sono subito tolti dai giochi, così come i Braves ed i Phillies, ed i Nationals hanno preso la vetta solitaria tenendola saldamente fino all’All Star Game.

A quel punto però qualcosa si è rotto: i Mets hanno messo la freccia, ed anche grazie alla acquisizioni di Uribe, Kelly Johnson, Tyler Clippard e soprattutto Yoenis Cespedes hanno spiccato il volo, per non voltarsi più indietro.

Ora hanno un record di 89-67, due vittorie in più dei Dodgers, e pertanto sono vicini al vantaggio del campo nella serie che è già certa contro i californiani nella NLDS.

Ed a nostro avviso sono pure favoriti per vincerla questa serie, ed andare alla NLCS contro chi uscirà dal doppio confronto della Central, prima nella Wild Card e poi nell’altra NLDS.

Perché? Per gli stessi identici motivi che li hanno portati a vincere la Division così inaspettatamente. Il loro monte di lancio.

C’è un detto famoso nel baseball che dice che ci sono 3 qualità di cui ha bisogno una squadra per vincere: “pitching, pitching, pitching”. E loro hanno basato tutte le loro fortune su questa rotazione che sta diventando ogni giorno più forte: Arrieta e Greinke lottano per il CY (con il primo favorito al momento), ma per vincere una serie si devono avere più caselle buone.

I Dodgers hanno anche Kershaw, sia chiaro, ma già lo scorso anno Mattingly lo volle lasciare sul monte molto oltre il lecito perché non si fidava dei suoi rilievi. Ecco, queste cose Terry Collins non le fa (e non le farà), e poi ha ben 4 assi nella rotazione: Harvey, deGrom, Syndergaard e quel fenomeno che si chiama Bartolo Colon.

Il mancino Niese dovrebbe finire nel bullpen ma anch’egli non ha demeritato. E se ricordiamo che per parte della stagione i Mets erano l’unica squadra delle majors con una rotazione di 6 uomini, capiamo bene come ora alcuni di loro possano essere meno affaticati dei loro avversari: Harvey soprattutto, reduce dalla TJ surgery, aveva il cap a 180 inning ed ora può affrontare i playoffs senza problemi.

Anche il lineup è ben poco spettacolare ma molto bravo difensivamente (del resto anche i Dodgers difendono molto bene). Nomi come Granderson, Flores, Duda, non scaldano certo gli animi dei tifosi, ma sono riusciti a mettere insieme il terzo attacco per HR della NL, ed hanno tutti disputato un buon anno, nonostante la media battuta sia la tredicesima della NL. Cespedes poi ha avuto un forte impatto, riuscendo immediatamente ad incidere offensivamente.

Ma è il monte di lancio il punto di forza, con i tre ragazzini che hanno medie ERA sotto il 3.30 e con un bullpen molto solido, a differenza delle ultime stagioni, grazie all’acquisizione di Clippard ma soprattutto grazie al closer per caso, quel Familia che è a 42 salvezze e con 1.88 di media ERA, impronosticabile ad inizio anno.

Pensiamo che questa squadra, soprattutto per la freschezza del trio sul monte (che ha solo 187, 183 e 143 inning lanciati in stagione) possa fare il colpaccio e battere i Dodgers, per poi presentarsi con ottime chance nella NLCS.

 

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