ARIZONA DIAMONDBACKS

La nuova era iniziata  lo scorso maggio, con l’assunzione di Tony La Russa come responsabile operativo per l’organizzazione dei DiamondBacks, difficilmente porterà subito in alto una squadra con molte crepe lasciate dalla precedente gestione Towers, ma nel deserto la rivoluzione è incominciata.

Nuovo general manager, Dave Stewart, nuovo general manager, Chip Hale, il contratto più alto nella storia della franchigia fatto a Yasmany Tomas, talentuoso cubano sulle orme dei vari Puig e Abreu. Difficilmente Arizona avrà un record vincente quest’anno: ma le radici per cambiare pelle entro due-tre anni sono state gettate…

LINEUP

Paul+Goldschmidt+Washington+Nationals+v+Arizona+zR75fp2fxvclPaul Goldschmidt è ovviamente una certezza, e se sarà sano per tutta la stagione, potrebbe arrivare tranquillamente ad avere una media di .300 e almeno 30 home runs, oltre a una solida difesa in prima base.

Tomas potrebbe trovare il suo posto come 3B, ma è ovviamente la sua battuta che conta di più: si aspettano da lui numeri alla Abreu, e giocare nel deserto aiuterà. Aaron Hill in seconda base non è una certezza, e anche le sue qualità offensive sembrano evaporare di anno in anno, mentre Chris Owings come SS offre più garanzie alla battuta di Gregorius, anche se meno doti difensive.

Il buco più evidente, salutato Miguel Montero, è nella posizione di catcher: il veterano (senza molta gloria) Tuffy Gosewisch occuperà il ruolo provvisoriamente, in attesa di soluzioni a lungo termine…

Di esterni Arizona ne ha  diversi, non sempre di grande qualità. A.J. Pollock come CF è una garanzia, e battendo per primo può sfruttare la sua buona continuità in media di battuta e velocità come baserunner.

Mark Trumbo non offre molto di più che la bomba isolata e molti strikeouts, mentre come LF David Peralta e Ender Inciarte si giocheranno il posto in Spring Training: il primo ha più qualità in battuta, il secondo è più veloce e duttile in difesa, nessuno dei due sembra obiettivamente avere il posto assicurato…

ROTAZIONE E RILIEVI

Se la lineup non entusiasma, il parco lanciatori 2015 per i Diamondbacks è veramente un punto interrogativo.

Fermi al palo in attesa di ritorno Patrick Corbin e Bronson Arroyo, Trevor Cahill e Josh Collmenter guideranno la rotazione, insieme a tre nuovi arrivati: i giovani Rubby De La Rosa e Allen Webster da Boston, e Jeremy Hellickson, acquistato dai Rays e vero investimento della dirigenza in offseason, un po’ inspiegabile visto che in carriera non ha mai dato segni di continuità tale da giustificare tanta fiducia nelle sue doti.

Collmenter punta troppo sulla flyball, peccato non veniale nell’aria secca del deserto, mentre Webster e De La Rosa hanno un ottimo potenziale (fastball intorno ai 95 mph e buoni lanci secondari), ma devono ancora rifinire il loro arsenale per essere convincenti nella majors. Archie Bradley sembra una eterna promessa a questo punto, ma con una preaseason convincente ritagliarsi un posto in squadra non sarà impossibile…

Addison Reed è un buon closer, meno scintillante di altri ma sicuramente efficace. Il problema semmai è il resto del bullpen, dove come long-reliever potrebbe trovare una buona sistemazione Vidal Nuno, arrivato dagli Yankees lo scorso anno.

Pur con una tendenza a concedere home-run e nessun lancio dominante, è un solido lanciatore e Arizona non ha grandi alternative. Brad Ziegler sarà probabilmente il set-up man, e Oliver Perez è un specialista mancino abbastanza solido…

PREVISIONI

Difficile con i limiti presenti in questo roster avere molta fiducia nelle possibilità dei Diamondbacks, almeno fino a quando non verrà ricostruito un serbatoio di giocatori giovani su cui costruire il futuro intorno a Paul Goldschmidt, l’unica vera stella presente nel roster al momento. Oltre a sperare che Yasmany Tomas sia l’ennesimo fenomeno arrivato da Cuba…

70-92, quinti nella NL West

COLORADO ROCKIES

Nuova era, con nuovo general manager (Jeff Bridich), ma nel complesso l’organizzazione dei Rockies è tra le più statiche e immutabili della lega, col risultato che ancora una volta le sorti della squadra dipenderanno dai talentuosi (ma plurinfortunati) Troy Tulowizki e Carlos Gonzalez, e un parco lanciatori tra i peggiori della lega, non aiutato dal giocare nell’altitudine del Coors Field. Se aiuterà la salute Colorado potrebbe sorprendere, ma è più facile che i risultati siano in linea con gli ultimi anni…

LINEUP

Arenado Hitting Streak LatinoSe Troy Tulowizki non ha giocato almeno 150 partite a stagione dal 2009, dove non a caso i Rockies fecero i playoffs, e Carlos Gonzales a 29 anni sembra anche lui in fase calante causa infortuni (solo 70 partite giocate l’anno scorso), la star nascente sembra allora Nolan Arenado, che in terza base ha vinto due Gold Gloves nelle ultime due stagioni.

Inoltre è un battitore sempre più potente, seppur aiutato dalle mura amiche (34 punti di percentuale in meno in trasferta).

Justin Morneau è stato il vincitore del batting title della NL con .319 di media e rimane un pilastro come 1B, ma difficilmente si manterrà a questi livelli, mentre l’infield è completato da DJ Le Mahieu in seconda base, anche lui Gold Glove ma non certo un aiuto in fase di battuta, dove raggiunge livelli accettabili solo giocando metà delle partite al Coors Field.

Troy Tulowizki è potenzialmente il miglior interbase della MLB, ma deve essere sano per dare un vero contributo ai suoi Rockies…

Wilin Rosario è un catcher interessante a livello offensivo, ma assolutamente un disastro a livello difensivo, dove dimostra poca mobilità e poco feeling con i proprio lanciatori. L’alternativa è  un veterano solido come Nick Hundley, con poca battuta ma almeno acume difensivo…

L’outfield si appoggia, oltre alla speranza di un CarGo in ottima salute e non in regressione statistica, a Charlie Blackmon al centro e Corey Dickerson a sinistra.

Blackmon ha fatto l’All-Star team la scorsa stagione, indubbiamente aiutato dall’altitudine del Colorado, ma rimane pur sempre un battitore di qualità, pur incline anche lui a concedere troppi strikeouts.

Dickerson è stato una sorpresa positiva, e la sua difesa non eccelsa relegata al left-field non fa troppi danni. Occhio a Drew Stubbs, giocatore veloce adatto all’outfield che potrebbe ritrovare la sua battuta a Denver…

ROTAZIONE E RILIEVI

Poco certezze tra i lanciatori titolari, almeno rispetto alle altre corazzate divisionali. Jorge De La Rosa è un groundball-pitcher che curiosamente l’anno scorso è andato meglio in casa che in trasferta (3.08 ERA contro 5.09 ERA), fatto almeno positivo visto come il Coors Field trasformi qualunque fly-ball in un potenziale home-run, mentre Jordan Lyles punta talmente tanto sulla classica fastball da diventare prevedibile.

La grande speranza in casa Rockies è che Tyler Matzek e Jon Gray siano già pronti per le majors, visto il loro potenziale. Matzek ha almeno una fastball e una curveball eccellenti, se riesce a trovare equilibrio nella sua dinamica di lancio ed evitare troppe walks.

Gray può anche arrivare a sfiorare le 100 miglia orarie, e se rifinisse gli altri lanci nel repertorio potrebbe essere il vero asso che Colorado ha sempre cercato e mai avuto a disposizione. Il posto finale in rotazione potrebbe essere di Christian Bergman, lanciatore  pericolosamente propenso a cercare il contatto col battitore avversario…

Affidarsi al 42enne LaTroy Hawkins come closer può sembrare preoccupante, ma anche se Hawkins non è ovviamente Mariano Rivera, il suo lavoro continua a farlo (23 saves l’anno scorso), anche tenendo conto dei fallimenti di Rex Brothers, fastball in diminuzione nel 2014, e Boone Logan, sparito in disabled list dopo un disastroso 8.18 di ERA. Adam Ottavino è tra le altre soluzioni poco attraenti di un reparto non molto messo meglio di quello titolare…

PREVISIONI

Anche col cambio management la strategia dei Rockies sembra sempre quella: sperare che vada tutto bene con quello che si ha. Non molto incoraggiante per prevedere una stagione vincente in una divisione sempre più competitiva…

74-88, quarti nella NL West

SAN FRANCISCO GIANTS

Riusciranno i Giants a superare la maledizione degli anni dispari, che nei recenti 2011 e 2013 li ha visti fuori dai playoffs e lontani parenti delle squadre vincenti delle World Series solo l’anno prima?

Diversi segnali non sono certo positivi, dall’addio di Pablo Sandoval allo scarno mercato invernale, inoltre caratterizzato dal rifiuto di Jon Lester di vestire la maglia di SF, finendo per la situazione lanciatori, non così rosea per una squadra che ha un certo MadBum come asso n.1. Ma occhio al premiato duo Sabean-Bochy, dato per morto troppe volte per dare sconfitti i Giants così presto…

LINEUP

Joe+Panik+San+Francisco+Giants+v+Detroit+Tigers+C1i-KSHvqgvlL’infield è una sicurezza, ancor di più con l’emergere lo scorso anno di Joe Panik, capace in seconda base di rimpiazzare l’eroe del 2012 Marco Scutaro, e solido sia in battuta che in difesa pur senza avere un’eccellenza assoluta nel suo repertorio.

Brandon Belt potrebbe spostarsi nel left field e lasciare la prima base a Buster Posey, ma dovunque giochi saprà sempre offrire un ottimo contributo difensivo: se non avrà problemi fisici come l’anno scorso potrebbe avere una produzione interessante in fase di battuta e superare i 12 HR del 2014.

Mentre in interbase Brandon Crawford è da golden glove in difesa e in crescita come contributo in attacco (10 HR e 69 RBI nel 2014), toccherà a Casey McGehee l’ostico compito di rimpiazzare Pablo Sandoval.

Ritornato lo scorso anno dal Giappone con buoni risultati ai Marlins, difficilmente però riuscirà ad avere un BABIP (media di battuta sulle palle in movimento) di .335 anche nel 2015, e questo vorrà dire meno produttività in attacco: aggiungendo il fatto che la sua difesa è a malapena nella media, l’hot corner non sembra completamente in buone mani…

Buster Posey è ovviamente una sicurezza, ma per prolungare la sua carriera dovrà presto o tardi lasciare il suo ruolo di catcher e spostarsi in un’altra posizione. Per fortuna Andrew Susac sembra in grado di giocare nella posizione full-time: nei 35 incontri giocati l’anno scorso ha eliminato 8 giocatori su 17 che hanno cercato di rubare base…

L’infortunio di Hunter Pence di inizio marzo lo costringerà a interrompere la serie di partite consecutive durata per le due stagioni precedenti, ma quando è in salute Pence è uno dei giocatori più solidi delle Majors, tra una difesa sicura e spettacolare e una produzione offensiva che si eleva nei clutch moments (.351 e 52 RBIs con corridori in seconda o terza base).

Più nebulosa la situazione al centro e a sinistra. Angel Pagan è uno dei migliori centerfielder della lega da sano, ma i suoi problemi di schiena continuano a condizionarlo: potenzialmente è un leadoff hitter eccellente e la sua velocità gli permette di eccellere negli spazi ampi dell’AT & T Stadium, ma ci sono grossi punti interrogativi sulla sua salute.

A sinistra Norichika Aoki è una buona soluzione, perchè in quel ruolo  minimizza i suoi limiti difensivi, e inoltre è una potenziale alternativa come primo battitore a Pagan. Gregor Blanco ha dimostrato di saper giocare nell’outfield ed è stato protagonista anche nei playoffs, ma come battitore ha ancora enormi limiti. Infine Travis Ishikawa,uno degli eroi di ottobre e capace di cavarsela sia in prima base che nel left-field…

ROTAZIONE E RILIEVI

Intorno al mancino Madison Bumgarner, nuovo Mr. October e chiamato a ripetersi anche in regular season, tante nubi e poche certezze. La speranza numero 1 è che due ex-assi come Matt Cain e Tim Lincecum ritrovino la passata grandezza, Cain dopo l’infortunio al gomito che la scorsa stagione l’ha costretto ad arrendersi dopo solo 15 partite giocate. In condizioni normali è ancora tra i migliori del mazzo, ma avere dubbi è legittimo.

Lincecum è alla ricerca della meccanica di lancio perduta, e a tratti questa primavera sembra stare ritrovando la strada perduta dopo la stagione 2010, quando progressivamente il suo rendimento è diventato sempre più erratico. Tim Hudson, Jake Peavy e Ryan Vogelsong sono ancora lanciatori affidabili pur se declinanti, e ognuno di loro avrà l’occasione di giocare da titolare nel corso della stagione dei Giants.

Uno dei miracoli di questa Giants-dinasty è sicuramente Yusmeiro Petit, capace la scorsa stagione di ritirare 46 battitori consecutivi senza avere una fastball dominante, ma è tutto il bullpen ad essere una sicurezza per i Giants.

Con l’unica modifica lo scorso anno nell’emergere di Santiago Casilla a closer e del conseguente spostamento di Sergio Romo come set-up man, i nomi sono sempre quelli. Oltre all’affidabile duo Casilla-Romo, Jeremy Affeldt e Javier Lopez sono mancini validi  come pochi altri, e Jean Machi e Hunter Strickland completano un reparto dalla grande profondità…

PREVISIONI

I miracoli in casa Giants sono sempre possibili, ma la situazione in una division sempre più competitiva non è completamente rosea. Felici poi di essere smentiti, Mr. Bochy…

81-81, terzi nella NL West

SAN DIEGO PADRES

Rivoluzione in casa San Diego, a partire dal GM A.J. Preller, i cui movimenti hanno rotto lo status quo che da ben 8 stagioni escludeva i Padres dai playoffs.

Ovviamente non sarà tutto rose e fiori per Bud Black, che avrà finalmente i mezzi per non essere solo più un ottimo manager ma con le armi spuntate:  tutto sembraindirizzare i californiani a raggiungere almeno un record positivo, in caso contrario Black rischierà di essere la prima testa a saltare…

LINEUP

Nel suo complesso, l’infield dei Padres continua a rimanere poco allettante. Yonder Alonso è un ottimo prima-base, ma in quella posizione offre poco in battuta (.240 nel 2014), mentre speranza viene riposta in un ritorno alla forma della stagione da rookie per il 2B Jedd Gyorko, sceso da 23 HRs a 10 anche per colpa di problemifisici.

Come interbase Alexi Amarista non è proprio una sicurezza, ma l’alternativa è un veterano dalle risorse ormai limitate come Clint Barmes. In terza base è attesa la rinascita di Will Middlebrooks, anche se pensare di rimbalzare da un .191 a Boston giocando metà partite al Petco Park sembra essere un atto di fede più che di razionalità.

Yangervis Solarte è molto duttile e può quindi giocare in più posizioni, ma agli Yankees ha dimostrato enormi limiti come battitore da MLB…

Derek Norris è sicuramente più adatto a svolgere il ruolo di catcher in una situazione di platoon, per minimizzare il suo principale limite,
difesa ai limiti del decente soprattutto sui corridori in base, e sfruttare la sua capacità di punire i lanciatori mancini. Ai Padres non potrà permettersi questo lusso, avendo il giovane Tim Federowicz come backup, e questo potrebbe incidere sul suo rendimento…

Un outfield potenzialmente di lusso, ma anche con qualche potenziale problema di ruolo. Chi giocherà CF, se i problemi all’anca di Matt Kemp lo limitano all’outfield di destra?

Dovrà adattarsi Will Myers, la cui stagione da sophomore ai Rays è stata disastrosa (OPS crollato dal .832 al .614), ma che ha molto potenziale dalla sua per tornare ai livelli del 2013.

Justin Upton è un battitore irregolare a dir poco, capace di passare da una striscia positiva a una negativa in breve tempo, ma la sua potenza è richiesta disperatamente dai Padres, e a 27 anni dovrebbe entrare nella piena maturità.

I problemi fisici di Kemp non impediranno alla sua produzione offensiva di rimanere solida, sempre che il perfido Petco Park non la pensi diversamente…

 ROTAZIONE E RILIEVI

mlb_u_shields_RW_576x324James Shields è l’ideale gemma della rotazione dei Padres, lanciatore completo e una sicurezza come pochi, ma se visto nel suo complesso il reparto è veramente tra i più completi della NL.

Andrew Cashner è alto due metri e potente come pochi nella sua fastball, ma tutto il suo arsenale inclusa la curveball va a pieni giri, anche con rischi di infortunio. Caratteristiche simili per Tyson Ross, anche lui stabilmente sui 93 mph di media nella sua fastball, e una slider velenosa.

Ian Kennedy viaggia a velocità più basse, ma la  cutter e i lanci secondari non sono meno validi nell’eliminare i battitori avversari. Probabile quinto starter potrebbe essere Odrisamer Despaigne, lanciatore di finezza aiutato dalle mura amiche ma un po’ a rischio in altri stadi meno pitcher’s friendly…

Nessun problema nel bullpen anche quando Huston Street ha lasciato destinazione Angels a metà del 2014, con Joaquin Benoit a suo agio anche come closer.

Rinforzi interessanti arrivati in offseason sono Brandon Mauer, adatto anche come rilievo alla lunga distanza, e uno specialista come Shawn Kelley, che della slider ha fatto un arte agli Yankees. Occhio inoltre a Alex Torres, uno dei mancini più solidi tra i bullpen della MLB…

PREVISIONI

Come detto, grandi attese ma anche dubbi sulla solidità dei Padres versione 2015, almeno per quello che riguarda il lato offensivo. Se finalmente decollerà è probabile che San Diego si giochi una wildcard fino in fondo: vista la presenza dei Dodgers nella divisione, sperare di più è utopistico…

84-58, secondi nella NL West

LOS ANGELES DODGERS

Annata frustante quella 2014 per i Dodgers, fermati dai Cardinals nei NLDS, che ha portato il presidente Stan Kasten a una rivoluzione nel front office: dentro Andrew Friedman, la mente con John Maddon dei Tampa Bay Rays degli ultimi anni, e Fahran Zaidi, che per anni ha studiato “Moneyball” da Billy Beane a Oakland, capaci sicuramente di offrire un approccio  moderno e analitico alla gestione di un club, rispetto a quello sicuramente più  classico di Ned Colletti, defenestrato dopo 9 anni da GM.

Se questo porterà a interrompere i 26 anni senza  titolo è ancora da vedere, ma con il payroll dei Dodgers l’obiettivo minimo è sicuramente arrivare a giocarsi le World Series…

LINEUP

Sicuramente figlia delle statistiche è stata la decisione di sostituire Dee Gordon in 2B con Howie Kendrick, battitore solido e difensore più affidabile.

Anche la decisione di affidarsi a Jimmy Rollins in attesa della maturazione di Corey Seager ha solide fondamenta: a 36 anni è ancora capace di rubare basi (28 lo scorso anno), partire come leadoff hitter, e giocare in modo solido da interbase.

Adrian+Gonzalez+Los+Angeles+Dodgers+v+Arizona+jiKhP6FVCh3lIn prima base Adrian Gonzalez è una sicurezza assoluta nelle due  fasi del gioco, mentre Juan Uribe sembra sfidare il tempo, avendo raggiunto .300 lo scorso anno per la prima volta dal 2001. Kike Hernandez e Alex Guerrero offrono profondità a LA, potendo giocare in più ruoli nell’infield senza sfigurare in battuta…

Yasmani Grandal è il nuovo catcher titolare, giocatore poco pubblicizzato ma le cui statistiche indicano  sia una buona capacità di contatto in battuta, che ottime doti da ricevitore. A.J. Ellis rimane il catcher preferito di Clayton Kershaw, quindi rimarrà in circolazione pur con delle stats offensive in picchiata libera…

Con la cessione di Matt Kemp, e lo spring training di Andre Ethier tendente alla calma piatta, l’outfield dei Dodgers sembra avere una sua definizione ben chiara.

Yasiel Puig è una forza della natura, e se riesce a correggere certi limiti mentali, raggiungere 40 HRs e 40 SBs non sarà troppo difficile. Joc Pederson difficilmente ripeterà i suoi numeri da Triple-A, ma è sicuramente pronto per giocare da CF nelle Majors: potente, veloce, e una sicurezza difensiva, una scelta sicura insomma.

Qualche dubbio per Carl Crawford, i cui numeri declinano ogni anno insieme alla sua salute fisica: per fortuna dei Dodgers giovani come Scott Van Slyke e Scott Schebler sono pronti a subentrare in qualunque caso di emergenza negli esterni…

ROTAZIONE E RILIEVI

Clayton Kershaw può ancora migliorare? Viene da chiederselo, visto che l’ha fatto dal 2012 al 2014, ma sarà difficile superare  il già inumano 1.77 dello scorso anno:  la vera prova per il Cy Young Award saranno i playoffs.

Zack Greinke sarebbe l’asso di molte rotazioni MLB, e dà l’idea della profondità dei Dodgers: il mix della sua fastball con i lanci secondari che ha in repertorio è letale come per pochi altri lanciatori. Il mancino Hyun-Jin Ryu è stato molto solido nelle sue prime due stagioni a LA, con 14 vittorie in ognuna di esse, ma qualche problema fisico potrebbe limitarlo nel 2015.

Una scommessa ragionata della nuova dirigenza è Brandon McCarthy, che agli Yankees nel 2014 ha avuto un ritorno di forma tale da convincere i Dodgers a puntare su di lui: più rischioso l’investimento seppur poco oneroso su Brett Anderson, un groundball-pitcher limitato dagli infortuni nelle ultime stagioni…

Visto il fallimento di Brian Wilson, Chris Perez e Brandon League, il quinto peggior bullpen della MLB lo scorso anno doveva essere migliorato, e senza troppe spese Friedman e soci sono riusciti nell’intento firmando Joaquin Benoit, il cui mix di fastball e splitter dovrebbe essere una sicurezza intorno all’ottavo inning.

Closer confermato Kenley Jensen, che nel 2014 è stato “Marianesco” nel convertire 44 salvezze su 49 praticamente con un unico lancio, una cutter che viaggia intorno ai 94 mph (!). Un altra sicurezza sembra Pedro Baez con la sua potente fastball,mentre i mancini J.P. Howell e Paco Rodriguez e il neo-arrivato Chris Hatcher completano un reparto nettamente migliorato…

PREVISIONI

Difficile non vedere i Dodgers vincere la division, anche se non sarà una passeggiata di piacere vista la concorrenza. Ben diverso sarà il discorso a ottobre, ma Los Angeles rimane la netta favorita per il titolo divisionale…

90-72 primi nella NL West

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