Dovevano essere la corazzata (quasi) imbattibile di questa stagione MLB, il 2014 avrebbe dovuto essere il loro anno, ma i Los Angeles Dodgers si ritrovano ad 1/4 della stagione regolare con un tabellino di 21-19, ed al terzo posto della N.L. West.

Dal punto di vista delle aspettative pre-campionato che li davano favoriti per vittoria della Division e per vincitori delle World Series, i Dodgers sono sicuramente la squadra che ha fin ora deluso di più, soprattutto in rapporto ai giocatori di qualità che possono mettere in campo ogni partita sia in difesa, sia alla battuta.

Analizzare i vari perchè di questo avvio di stagione decisamente sotto tono non è facile, poichè i fattori potrebbero essere molteplici.

Innanzitutto c’è da ricordare che anche la scorsa stagione (finita con 92-70 in Regular Season, poi eliminati dai St. Louis Cardinals in League Championship Series) ebbe inizio con molti problemi, risolti poi nella seconda parte del campionato grazie ai lanci dell’instancabile Clayton Kershaw, ad un perfetto stato di forma del giovane Yasiel Puig, inarrestabile in attacco ed implacabile in difesa, con Hanley Ramirez “macina-punti” e Juan Uribe che migliorava di gara in gara.

La squadra sembrava imbattibile e poi, in estate, giudicata da molti la più completa e forte per portare a casa la vittoria finale 2014. Ma come talvolta accade nel baseball, analisi e statistiche non sempre corrispondono allo svolgersi della realtà.

La squadra è praticamente sempre la stessa dello scorso anno, forse rinforzata e più stabile fisicamente, ma tutta questa sicurezza è proprio l’arma a doppio taglio che stà complicando la stagione dei Dodgers.

Yasiel Puig rimane certamente una promessa star del baseball, ma non è ancora affermato e questa potrebbe essere la sua stagione peggiore, poichè di transizione.

Se l’anno scorso fu una sorpresa, quest’anno il suo gioco è rimasto pressochè invariato e, sebbene il lavoro su Puig da parte della società sia sicuramente di livello, gli avversari hanno già imparato a conoscerlo e ad arginarne la forza.

Puig dovrà quindi lavorare sodo, trovare nuovi modi di approcciarsi alle partite e maturare, altrimenti tutto il talento rischierà di essere sprecato. Per ciò, essendo un giocatore “in formazione”, questa non potrà essere la “sua” stagione e soprattutto, molto probabilmente, non potrà fare meglio o come quella passata.

Clayton Kershaw è alle prese con gli infortuni e la sua assenza e ritardo di forma si fanno sentire. Hanley Ramirez e Juan Uribe appaiono appannati e assolutamente non all’altezza dei loro standard, nonostante comunque giochino sufficientemente bene, è abbastanza chiaro il loro poco impegno a voler rendere al massimo, altrimenti non è possibile spiegare in altro modo questo inizio sotto le aspettative.

E’ infatti questo il principale problema dei Dodgers, lo scarso impegno. Probabilmente partire da favoriti, già da campioni, li ha portati (come spesso accade) a sottovalutare gli avversari, i quali invece si presentano sempre pronti ad impegnarsi al massimo per vincere contro i più forti.

Negli USA, dove l’opinione degli esperti e dei tifosi è sempre tagliente e pragmatica, si dice che i giocatori, specialmente quelli più affermati, abbiano più testa per gli eventi mondani ed i social network piuttosto che per le partite, e che  siano più interessati all’andamento dei loro contratti faraonici, piuttosto che ai risultati della loro squadra.

E forse è davvero così, è questo il maggior problema dei Dodgers, sono proprio quei giocatori che dovrebbero guidare la squadra che stanno invece deludendo maggiormente. Tanti errori proprio da chi non ti aspetti (Dee Gordon 4, Matt Kemp e Juan Uribe 3, Hanley Ramirez addirittura 6) denotano poca concentrazione e quindi anche la leadreship dei manager vacilla.

Fisicamente sono a posto ma l’impegno che si apprezza durante la gara e nella gestione di essa, è sotto le loro reali capacità, nonostante le possbilità e le potenzialità per fare molto meglio di così ci siano tutte.

Ogni partita potrebbe essere quella del rilancio, della rinascita definitiva, del vero inizio, ma (anche se talvolta è sembrato) non è mai così, ancora no.

Nel frattempo la stagione stà scivolando via e, benchè ci siano ancora tante gare, i Dodgers devono rimettersi subito in carreggiata, stare in campo con la testa e non solo con il fisico, sfoderare tutta la loro forza e sfuttare finalmente al meglio ed in toto le capacità dei singoli al servizio della squadra, poichè la strada intrapresa non è assolutamente quella che potrebbe condurli alla vittora delle World Series, e di questo sembrano essersene accorti tutti, tutti tranne i Dodgers stessi.

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