gir67I New York Yankees avevano bisogno di un potente ed efficace restyling durante l’inverno e non si sono fatti attendere a lungo.
Jacoby Ellsbury, Carlos Beltran e Brian McCann giocheranno in pinstripes a partire dalla prossima stagione. Tre colpi ben assestati in ruoli che sembravano essere punti di debolezza nelle stagioni passate.

Partiamo dal catcher. Dopo Jorge Posada sembrava che Russell Martin potesse essere il successore dell’inossidabile cubano-newyorkese. La dirigenza non la ha pensata alla stessa maniera e nella stagione passata Chris Stewart, Austin Romine e Francisco Cervelli si sono dati il cambio dietro il piatto allo Yankees Stadium. Una soluzione poco convincente al pari con i risultati della squadra durante l’intero arco della stagione.

Al Bronx, di solito, le soluzioni poco convincenti e le stagioni andate male le sanno risolvere a suon di milioni l’inverno successivo. Così il 23 novembre Brian McCann è diventato un giocatore dei New York Yankees e lo resterà per i prossimi 5 anni. Ah, per la cronaca, i milioni sonanti sono 85, quasi un’inezia a confronto di altri contratti professionistici di baseball, sport, ricordiamolo, ancora sfornito di salary cap.

L’inserimento di McCann porterà continuità nel ruolo, oltre ad aggiungere potenza offensiva al centro del lineup, con molta probabilità al quinto posto dopo Mark Teixeira, ora nel ruolo di cleanup.

Il ratto delle Sabine versione americana si è compiuto ancora una volta sulla rotta Bronx-Fenway Park. Jacoby Ellsbury, fresco campione del mondo con la casacca di Boston, passa agli Yankees dove occuperà la posizione di esterno centro, suo ruolo naturale, per i prossimi 7 anni intascando ben 153 milioni di dollari.

Non male, né per lui, né per la franchigia più titolata del baseball professionistico, che con l’aggiunta del giocatore di origini native americane apporta velocità, un serio leadoff man e l’esperienza necessaria per guidare i giovani e fare da leader nel gruppo. Una operazione che assomiglia molto a quella operata nel 2006 con Johnny Damon che saluta Boston per indossare con molta nonchalance la maglia a strisce bianco blu degli acerrimi rivali.

Anche nelle caratteristiche tecniche dei due giocatori le due operazioni si rassomigliano molto: la capacità di correre fra le basi di entrambi è infatti proverbiale, oltre a capacità di battuta non indifferenti, come del resto dimostra l’investitura a primo giocatore nel lineup. Un investimento, quello su Ellsbury, che si va a sommare a quello fatto con McCann, due giocatori che saranno protagonisti delle vicende degli Yankees per i prossimi anni.

Veniamo ora all’accordo che ha fatto più discutere. Carlos Beltran, giocatore rigenerato dai due anni a Saint Louis, alla veneranda (lo vedremo) età di 36 anni firma un contratto di tre stagioni da 45 milioni di dollari in totale con i Bronx Bombers.

Dopo le classiche dichiarazioni di rito, tipo che gli Yankees erano il sogno di una vita e che si impegnerà a fondo per aiutare la squadra a vincere, ci viene da chiederci quanto possa essere stato azzeccato un accordo del genere da parte della dirigenza newyorkese.

Il contratto scadrà quando Beltran ne avrà 39 ed è normale riporre seri dubbi sulla durabilità difensiva di un giocatore di quell’età in una posizione fondamentale quale quella di esterno. In ogni caso, seppur per il solo breve periodo, l’aggiunta di Beltran può dare la possibilità ad Ichiro Suzuki di fare la spola fra il ruolo di DH ed essere il primo cambio di Beltran nei giorni di riposo dello stesso.

A tutto questo va aggiunta la presenza dell’unico titolare dell’outfield mai messo in dubbio da Brian Cashman, ossia Brett Gardner. Giocatore di buone qualità (la velocità e la capacità di rubare basi, sopra tutte) per il quale gli Steinbrenner non hanno esitato un attimo a rifiutare un accordo con Cincinnati per uno scambio con Brandon Phillips, giocatore che sarebbe andato a ricoprire il vuoto lasciato in seconda base da Robinson Cano.

Gli Yankees entrano così nel nuovo anno con un outfield rimodellato, veloce e potente, sicuro punto di forza della compagine di New York per la stagione che viene. Anche dietro al piatto la situazione dovrebbe ora essere nuovamente solida per un bel po’ di tempo.

I dubbi rimangono quelli della stagione passata: le condizioni fisiche di Derek Jeter destano preoccupazioni, oltre all’ormai perenne problema Alex Rodriguez, che da qualche tempo a questa parte risulta famoso più per le sue vicende giudiziarie legate a più o meno legali cliniche riabilitative della Florida che alle prestazioni sul campo, rare e poco soddisfacenti visto anche lo stipendio percepito.

La rotazione vedrà il ritorno di Hiroki Kuroda per un altro anno, che ne occuperà il secondo spot. Al primo ovviamente la roccia CC Sabathia, oramai un veterano. Michael Pineda ed Ivan Nova a contendersi il terzo posto con David Phelps ad occupare il quinto. La valutazione è sospesa fino alle prime apparizioni della stagione, ma fin da ora la rotazione non sembra essere un punto di forza della squadra, che almeno di un altro partente di qualità avrebbe bisogno.

Al timone di questa nave sempre Joe Girardi, confermato nel mese di ottobre per altri 4 anni, fino al termine della stagione 2017. Francamente, anche lui pare essere un punto di debolezza, lontano anni luce dal carisma dell’altro Joe, Joe Torre.

Una vittoria alle World Series nell’ormai lontano 2009 non può bastare per una riconferma e, susseguentemente, per un investimento tecnico di altri 4 anni.

 

 

2 thoughts on “Gli Yankees del 2014: fanno sul serio?

  1. mi intendo veramente poco ma da quello che dici rispetto alla passata stagione il 2014 si preannuncia migliore….. in effetti un bel partente migliore ci vorrebbe nel line-up della squadra ed anche un bomber… tanto Rodriguez fa la bella vita per un altro anno intero… ma verrà pagato? ciao da Daniele e forza Yankees forever

  2. E’ chiaro che con la rotazione attuale e con l’incognita Pineda,non si arriva neanche ai PO.La speranza e’ quella di vincere la corsa a Tanaka o in subordine di prendere un FA (E.Santana,Arroyo?).Credo che attualmente nella ALEast ci siano davanti sia Boston che Baltimore…..

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