Partenti

Riuscirà Scherzer a mantenere il punteggio basso per permettere al suo attacco di battere Cain?

Dopo aver subito il secondo shutout consecutivo della postseason, i Detroit Tigers si sono trovati in svantaggio nella serie per 3 partite a 0 e quello di domenica notte per loro è stato l’ultimo treno disponibile per ribaltare le sorti di queste World Series. Nelle mani dei San Francisco Giants quindi il primo match point per diventare campioni del mondo.

Detroit si è trovato ad affrontare la partita con il morale sotto i tacchi, soprattutto perché il suo attacco, nelle partite precedenti, non è riuscito ad essere incisivo. Il supporto offensivo di Prince Fielder e Miguel Cabrera è stato misero, per loro solo tre valide (tutti singoli) in 19 apparizioni nel box di battuta, senza mai riuscire a concretizzare le ghiotte occasioni ricevute con gli uomini in base.

L’unica scelta possibile di Detroit, per non subire un imbarazzante cappotto, sarà pensare che, come diceva Yogi Berra: “It ain’t over ’til it’s over”, finché la partita non è finita c’è speranza.

It's not Over

I tifosi di Detroit a inizio gara

Gara quattro, come del resto le tre appena giocate, vede affrontarsi due partenti veramente solidi. Cain è stato per ben tre volte selezionato per l’All Star Game e al momento è un serio contendente per vincere il Cy Young Award della National League.

Scherzer ha una media ERA di 0,82 in 11 inning lanciati nella postseason, non ha mai lanciato in una World Series e, dalle dichiarazioni della mattina, sembra assolutamente deciso a fare bella figura. Pensate che dal 10 Agosto ha un record di 6 partite vinte e 1 persa con una media ERA di 1.65.

Sulla carta Scherzer sembra essere favorito, ma le altre partite ci hanno insegnato che questo non vuol dire nulla, la chiave dell’incontro sarà l’attacco di Detroit. Se saprà sbloccare il risultato andando in vantaggio durante i primi inning dell’incontro ci sarà da divertirsi… se invece il lineup si facesse prendere dal panico si potrebbe rivivere la fotocopia della nottata precedente nella quale l’attacco di Detroit è sembrato dimesso e rassegnato.

I Tigers non possono farsi prendere dallo sconforto. Il baseball, si sa, è uno sport soprattutto influenzato dalla mente.

Il Comerica Park sembra più rumoroso del solito, il match inizia in orario ed in maniera molto veloce.

Scherzer parte bene e, nella parte alta del primo inning, lascia al piatto Pagan e Sandoval mostrando una buona sicurezza sulle breaking balls. D’altra parte Cain non si lascia intimidire; grazie ad un paio di rimbalzanti elimina Jackson e Berry poi manda in base Cabrera prima di lasciare al piatto Prince Fielder.

Per il lanciatore di Detroit anche il secondo inning inizia nella maniera giusta con uno strike out su Posey. Il battitore successivo è Pence, il quale aspetta la prima dritta interna appetibile per spararla oltre le recinzioni per un ground rule double che gli permette di accomodarsi in seconda base. Bochy, il manager di San Francisco, aveva chiesto ai suoi di essere aggressivi già dal primo lancio e così il battitore successivo, Belt, proprio al primo lancio, ancora una dritta interna, colpisce un triplo contro il muro che permette al suo compagno di pestare il cuscino di casa base per l’ 1 a 0 San Francisco. I Tigers riescono poi a eliminare Blanco e Theriot lasciando il potenziale raddoppio in terza base.

Cain quindi ritorna sul monte e subisce immediatamente il singolo di Young. Nessuno tra Dirks, Peralta e Infante riesce però a far avanzare il paffuto battitore designato di Detroit.

Il terzo inning è frizzante: Crawford apre le danze con un singolo interno sull’interbase, giocata stretta ma corretta: salvo in prima. Dopo un paio di eliminati al volo, Sandoval colpisce un singolo che porta il compagno in terza base. Con gli uomini agli angoli però Posey non riesce a battere la palla più lontana dell’esterno centro e il suo pop viene raccolto al volo per il terzo out.

Nella parte bassa del terzo inning il catcher Laird viene subito eliminato con una rimbalzante, Jackson guadagna la base ball e viene spinto in seconda dal bellissimo bunt di Berry: esecuzione da manuale ma altrettanto bravo Sandoval nella difesa per il secondo out. Entra a questo punto Cabrera nel box, i primi due lanci sono due 4 seam fastball. Con un ball e uno strike il terzo lancio è un cambio, Miggy lo inquadra alla grande e fa quello che deve fare un battitore del suo calibro: colpirla duro. Fuoricampo sopra la testa dell’esterno destro e vantaggio Tiger 2 a 1.

Quarto e quinto inning rapidi da entrambe le parti. Per Scherzer tre K su sei battitori affrontati, Cain subisce solamente un singolo da Infante, mettendo a segno 2 K e facendosi aiutare dalla difesa per chiudere il quinto.

Parte bassa del sesto. Scutaro batte una rimbalzante velenosissima su Cabrera che non riesce a coordinarsi. Con l’uomo in prima è Sandoval l’uomo da affrontare. La battaglia tra battitore e lanciatore arriva sul conto pieno per finire con uno strike out. Il settimo della serata di Scherzer. Il battitore successivo è Posey. Il possibile MVP della stagione regolare non ha brillato nella postseason. Nonostante ciò pazienta e al primo errore del lanciatore avversario, un cambio di velocità lasciato troppo dentro al piatto, colpisce come meglio sa; la pallina fa la barba al palo del foul ball ed esce in campo buono. Fuoricampo a sinistra e sorpasso Giants, 3 a 2. L’inning si chiude con un altro strike out e un out al volo.

Parte bassa del sesto. Cabrera gira uno slider basso ed esterno per il primo out. Fielder continua il suo periodo no con un campanile sull’interbase. Ci pensa però Delmon Young a tenere i Tigers in partita, anche per lui fuoricampo a destra e pareggio Detroit 3 a 3. Dopo di lui Dirks guadagna la base con un bel singolo al centro. Con l’uomo in prima Peralta vorrebbe essere ricordato come l’eroe di Detroit ma la sua volata è leggermente corta e finisce nel guanto dell’esterno sinistro.

La Valida Decisiva

La valida decisiva di Scutaro

Al settimo è ancora Scherzer sul monte. Blanco riesce a trovare il buco tra la difesa e la sua rimbalzante gli permette di raggiungere il cuscino di prima. L’aggressività offensiva dei Tigers gli consente poi, grazie al batti e corri chiamato dal dug out, di raggiungere salvo il cuscino di seconda base, nonostante la brutta rimbalzante di Theriot che viene eliminato in prima. Finisce qui la partita del partente dei Tigers. Ottima la sua prova con 90 lanci all’attivo. Al suo posto il mancino Smyly che fa il suo lavoro e costringe Crawford a battere sull’esterno centro per il secondo out. Per il rilievo neanche il tempo di godersi l’eliminazione che il suo manager, Jim Leyland, gli suggerisce di farsi una bella doccia calda. E’ quindi Octavio Dotel a salire sul monte nella gelida nottata ventosa e piovosa di Detroit. Nel box Pagan che con una facile rimbalzante sul seconda base è il terzo out.

La palla passa a Cain che con un inning perfetto elimina Infante, Laird e Jackson.

Nella parte alta dell’ottavo è molto bravo Dotel a chiudere le porte all’attacco dei Giants. Si passa così alla parte bassa dell’inning. Cain viene chiaramente sostituito e al suo posto entra il mancino Affeldt. Nel box questa volta c’è il rookie ventunenne Garcia che prende il posto di Berry. Per lui una base ball sudata e guadagnata in 8 lanci. La partita a questo punto si fa interessante… ma Cabrera si fa eliminare in tre lanci e lo stesso fa Fielder, questa volta con quattro lanci. A Young ne servono 5, ma anche lui è strike out.

Cabrera a K

Miguel Cabrera dopo un K

Nono inning, sul monte Phil Coke per Detroit. Pence è subito strikeout, Belt lo segue a ruota e Blanco, anche lui strikeout, diventa il settimo giocatore su sette affrontati da Coke ad essere eliminato al piatto in queste World Series.

Siamo alla fine del nono, il punto in cui un solo giro di mazza può fare la differenza. Affeldt continua il suo lavoro egregio, Dirks è il quarto giocatore consecutivo a subire uno strike out. Peralta batte lungo, molto lungo ma il vento non lo aiuta e la sua battuta finisce nel guanto di Pagan. A questo punto è Casilla a sostituire Affeldt. Infante viene colpito ma Laird non è efficace e la partita continua agli extra inning.

Al decimo è Theriot a colpire Coke subito con una valida. Il bunt è inevitabile, Crawford lo esegue alla perfezione e porta il compagno in posizione punto. Bisogna aspettare quindi il turno di Scutaro per la valida giusta e per l’RBI del vantaggio Giants, 4 a 3. 

La città di San Francisco è in trepidazione. Parte bassa del decimo: Sergio Romo sul monte per i Giants.

Jackson è strikeout con il solito slider di Romo.

Don Kelly, alla prima apparizione in postseason, è il mancino che entra nel box al posto di Garcia. Il secondo  out per i Tigers, anche lui strikeout con una palla bassa esterna.

Nel box si presenta Miguel Cabrera, il miglior battitore di tutta la Major League.

Romo contro Cabrera.

Il primo lancio è uno slider basso esterno. Strike uno

Il secondo è ancora uno slider. Ball

Terzo lancio slider. Cabrera gira la mazza. Strike due.

Quarto lancio. Slider. Due strike due ball.

Quinto lancio. Cabrera riesce a spizzare la palla in foul ball. Conto invariato.

Sesto lancio. Bassa Esterna. Questa volta una dritta. Cabrera può solo osservare l’ultimo lancio della stagione attraversare il piatto per l’ultima volta. Terzo out.

La stagione MLB 2012 finisce quì.

I San Francisco Giants sono campioni per la settima volta nella loro storia.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.