Gli Oakland Athletics di Billy Bean continuano a stupire!

Senza il film Moneyball, che ha riscosso molto successo e che vi suggeriamo di vedere se non lo avete ancora fatto, molti non avrebbero mai saputo chi è il GM degli A’s, ne che fu lui, nei primi anni 2000, a rivoluzionare il modo di valutare i giocatori di baseball, inserendo i calcoli ora detti sabermetrici, ed utilizzati da ogni squadra e da ogni analista.

Billy Beane, un ex prima scelta che ha fatto fiasco sul campo, è assistente GM dal 1993, promosso a GM nel 1997, ed ha un contratto in corso che scade nel 2019! Questa è la fiducia che la dirigenza ha in lui, ma se vedrete il film (che non vi voglio svelare) saprete come una squadra ben più blasonata gli aveva offerto la cifra più alta della storia per un GM pur di accaparrarsi le sue prestazioni.

Beane ha invece rifiutato (pare per motivi familiari) ed ha proseguito la sua avventura negli A’s. E quest’anno si sta ripetendo, anzi per certi versi i risultati sono ancora più sorprendenti.

Non ci sono infatti i veterani in questa squadra, nessun grande nome su cui fare affidamento (Tim Hudson, Mark Mulder e Barry Zito lanciavano in quegli A’s, e Jermaine Dye e Miguel Tejada erano nel lineup). Yoenis Cespedes è il nome più blasonato, ma è giunto solo in questa stagione e non era certo una garanzia, dato che i defector cubani spesso hanno bisogno di anni per ambientarsi. L’unico altro contratto rilevante ce l’ha Coco Crisp, un buon giocatore, specie come basi rubate, ma nulla di eccezionale.

Eppure gli A’s, dopo un inizio di stagione come molti, senza infamia e senza lode, afflitti dagli infortuni nel loro reparto più competitivo, la rotazione (Dallas Braden, vi ricordate il suo perfect game nel 2010? Bene, fuori tutta la stagione; Brett Anderson, il più positivo sul monte lo scorso anno.. anche lui fuori dall’inizio, e Brandon McCarthy, il partente dell’opening night in Giappone, che tanto bene aveva fatto in aprile e maggio, è fuori pure lui da settimane!) sono riusciti a mettere insieme numeri fantastici: 16 vittorie su 18 partite, uno sweep clamoroso agli Yankees (prima volta nella storia che i campioni dell’Impero del Male prendono uno sweep di quattro partite tutte con un solo punto di scarto), quando si erano presentati al match con un identico 23-9 nelle ultime 32 gare, miglior record della Lega. Ed il paragone economico era imbarazzante: il lineup degli A’s guadagnava in tutto 17,7 milioni di dollari, quando diversi singoli Yankees superavano tale cifra.

Hanno già collezionato 13 walk-off in stagione, non solo migliori delle MLB, ma migliori degli A’s delle ultime due annate messe insieme!

Per non parlare del record negli extra-inning (10-3) e nelle partite con un punto di scarto. Bob Melvin, l’allenatore, spiegava qualche giorno fa che quando arrivano all’ottavo inning i giocatori si guardano e dicono: “è arrivato il nostro momento”. In più, vi è un clima veramente leggero e gioviale, che certamente aiuta, dimostrato all’esterno dai sempre nuovi festeggiamenti per ogni vittoria.

Pensate ad esempio a Josh Reddick, esterno prelevato dai Red Sox nella trade relativa al closer Andrew Bailey: sta battendo come un pazzo, è diventato l’idolo dei tifosi, e non accenna a rallentare. 24 sono già gli HR battuti, con 61 RBI!

Ora la squadra è seconda nella sua Division, davanti agli Angels ed a poche partite dai Rangers. Nella trade deadline, da “seller” com’era logico che fosse, doveva divenire “buyer”, ma oltre ad un tentativo per Hanley Ramirez, finito ai Dodgers, hanno preso solo il catcher Kottaras. Ed ancor oggi, nel mese dei waivers si parla di… vendite per gli A’s! Infatti i già menzionati Anderson e McCarthy, una volta usciti dalla DL potrebbero fare un giro nei waivers, per permettere a Beane di capire se ci sono buoni affari da chiudere.

Sì perché la rotazione sta andando alla grande anche senza di loro, con 4 rookie su 5, (Bartolo Colon è l’unico veterano, lasciato andare dagli Yankees lo scorso anno) con una media ERA che è la migliore dell’American League come rilievi e la seconda dietro a Tampa Bay come partenti.

Certo in attacco non si comprende come possano essere così avanti in classifica: sono ultimi dell’MLB per media battuta (.229), penultimi in valide (i Rays peggio di loro), ultimi dell’American League in punti segnati e in RBI, in OBP e in K per apparizione al piatto.

In difesa sono nella media, a parte per i colti rubando, in cui sono secondi dell’American League dietro ai Royals.

Se quindi il successo è basato quasi interamente sui lanciatori (“l’attacco vende i biglietti ma il monte di lancio vince le partite”), si è certi che la politica degli A’s continuerà nello stesso binario per molti anni a venire: le trade degli ultimi anni che hanno coinvolto Houston Street, Matt Holliday, Andrew Bailey sono solo alcuni esempi di quanto accadrà ancora in futuro.

Nessuno è incedibile, nessun contratto faraonico o a lungo termine, continui innesti nel farm system, continui esordi. Il ballpark favorevole ai lanciatori incoraggia la scelta, sempre perseguita, di prediligere il monte di lancio al box di battuta, ed i risultati sono lì anche quest’anno a dimostrarlo.

Con appena 52 milioni di payroll totale (-15 rispetto al 2011), gli A’s stanno mettendo paura a molti, compresi quegli Angels che al contrario hanno speso centinaia di milioni per rinforzare la squadra.

La nostra previsione è che difficilmente andranno ai playoff, ma riusciranno nel loro intento principale: valorizzare appieno la squadra, cedere alcuni giocatori nella off-season ricevendo diversi prospetti, e far divertire il pubblico, che anche quest’anno, come ai tempi di Moneyball, avrà qualcosa di straordinario da raccontare ai nipoti.

Lunga vita a Billy Beane!

One thought on “Continuano i miracoli degli Oakland Athletics

  1. Billy Beane…..bisognerebbe che Monti andasse a chiedergli come si fà a fare i cappelletti con le ortiche.

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