Il successo che i Washington Nationals stanno avendo in questa stagione è dovuto in parte alle prestazioni di Gio Gonzalez, acquistato via trade da Oakland durante la off-season.

Gio Gonzalez è nato il 19 settembre 1985 in Florida, è alto poco meno di 1 metro e 80, è un lanciatore mancino, ma al piatto batte da destra. È stato scelto nel draft del 2004 al primo giro (pick numero 38) dai Chicago White Sox, e quell’anno ha militato nella Rookie League ed in singolo A, con una buona media ERA.

Arma in più dei Nationals, Gio Gonzalez è definitivamente sbocciato.

Nel 2005 ha passato l’intero anno in singolo A, dove si è distinto per 2 Pitcher of the week award e con la selezione all’All Star di metà stagione. Nel dicembre 2005 i White Sox lo hanno ceduto a Philadelphia nella trade riguardante Jim Thome. Nel 2006, quindi, ha militato nel doppio A dei Phillies (Reading), con una media ERA non entusiasmante (4.66), anche se è stato selezionato sia nell’All Star di metà stagione sia nelle squadre delle Rising Stars e dei Futures. Nel dicembre 2006 Philadelphia lo ha rispedito a Chicago, nella trade che ha portato Freddy Garcia ai Phillies.

Nel 2007 pertanto ha militato nel doppio A dei White Sox (Birmingham), migliorando considerevolmente ERA, WHIP e AVG. In quell’anno ha partecipato a ben 3 All Star game: quelli di metà e fine stagione nella Lega di appartenenza, e quello dell’America Double A.

Il 4 gennaio 2008 viene ceduto agli Oakland A’s, che lo piazzano subito in triplo A (Sacramento), dove vince un premio come lanciatore della settimana, e partecipa all’All star di fine stagione. Il 6 agosto 2008 esordisce nelle Majors. I risultati di quell’anno non sono positivi, e pertanto nel 2009 ricomincia dal triplo A, per poi unirsi alla prima squadra a stagione in corso, con numeri da dimenticare (5.75 ERA, 1.71 WHIP).

Gli Oakland gli fanno firmare un annuale da 400 mila dollari, che rinnovano anche nel 2010. Anno della svolta, sia perché non fa nemmeno una partenza nelle minors, sia per i numeri stellari: in 33 partenze e oltre 200 inning, 3.23 di ERA, 1.31 di WHIP, .229 di AVG, ed un record  di 15-9.

Nel 2011 altro rinnovo per un anno, a 420 mila dollari, ed altro anno al massimo: 32 partenze, 202 inning, 3.12 di ERA, 1.32 di WHIP, .230 di AVG, ed un record di 16-12 Inoltre, un premio come lanciatore della settimana e la partecipazione all’All Star Game.

Infine, il 22 dicembre 2011, la trade con i Nationals (dato che ormai il suo stato di servizio nelle majors era giunto a 2 anni e 100 giorni circa), i quali non hanno perso tempo e il 16 gennaio 2012 lo hanno firmato per 5 anni e 42 milioni di dollari totali (così ripartiti: 3.25 per il 2012, 6.25 per il 2013, 8.5 per il 2014, 11 per il 2015, 12 per il 2016) con un’opzione a 12 milioni per il 2017 a favore del Nationals ed una identica per il 2018 a favore del giocatore. Questo è stato il più oneroso contratto di sempre per un lanciatore al primo anno di arbitrato.

Ed i risultati non sono tardati, nonostante ci fossero alcuni dubbi derivanti dall’aver lasciato lo spazioso stadio degli A’s per il meno favorevole Nationals Park: dopo l’esordio non brillante contro i Cubs, con appena 3.2 IP, 7 valide, 3 walks e 4 ER, ha sfoderato 3 partite senza concedere punti, con appena 6 valide in 20 IP (contro Reds, Astros e Padres), prima di finire il mese di aprile con la sua prima sconfitta stagionale, nello stadio dei Dodgers, nonostante solo 2 ER in 6 IP.

Nel mese di maggio è addirittura migliorato, meritandosi il premio di lanciatore del mese: 5 vittorie in 5 partenze, tutte con squadre di livello (in casa con Phillies – 7IP, 4H, 1ER, 1BB, 7K – e Pirates,  ed in trasferta con Reds, Phillies – 6IP, 3H, 3BB, 9K – e Braves – 7IP, 1H, 2ER, 3BB, 10K).

Il mese di giugno lo ha visto impegnato finora in 2 occasioni, con la sconfitta ad opera dei Braves, e con la vittoria al Fenway Park di Boston (6.1IP, 3H, 2ER, 2BB, 5K).

Il bilancio totale è ad oggi di 8-2, con un’ERA di 2.35, un WHIP di 1.00, un AVG di .164, un FIP di 2.05 ed un WAR già di 2.7, quando in tutto il 2010 era stato di 3.2 e nel 2011 di 3.5.

Il suo mix di lanci prevede un 68% di fastball a 93 miglia di media, un 21% di curve a 80 miglia di media, ed il restante 11% di changeup a 85 miglia di media. Tutti lanci in cui ha estremo controllo, specialmente nella parte interna del piatto, caratteristica rara a quest’età.

Un valore nel quale è leader della lega, è la media battuta avversaria con 2 strike sul conto: appena .076! Con Matt Cain secondo a .098: un bel distacco. Ora è considerato dagli analisti tra i 5 migliori pitcher della National League ed andrà di sicuro all’All Star Game anche in questa stagione.

Caratteristica particolarmente apprezzata è poi il suo buon umore costante: sempre con il sorriso, sempre pronto a sdrammatizzare e tirar su di morale i compagni malmostosi.

In battuta poi non se la cava malissimo: in 25 appari

zioni al piatto, solo 8K, 2 valide (un singolo ed un doppio), un punto segnato ed uno battuto a casa. Ma può ancora migliorare molto.

In definitiva, una grande mossa di mercato di Washington, con un importante contratto firmato, per una franchigia che sperava di poter fare il salto di qualità, ed al momento sembra esserci riuscita anche prima del previsto. Per Gio Gonzalez il futuro sembra radioso e ricco di soddisfazioni dato che, come dicono gli americani, per lui “sky is the limit”!

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