In questa stagione sono 5 i lanciatori che sono stati inseriti nelle rotazioni delle rispettive squadre, dopo che lo scorso anno erano invece collocati nel bullpen: Daniel Bard dei Boston Red Sox, Neftali Felix dei Texas Rangers, Chris Sale dei Chicago White Sox, Lance Lynn dei Saint Louis Cardinals e Jeff Samardzija dei Chicago Cubs.

Iniziamo da Boston. Daniel Bard è stato spostato nella rotazione per disperazione e non certo per convinzione: gli infortuni di Lackey (fuori per tutta la stagione) e Matsuzaka, le non brillanti uscite di Miller (ora anch’egli infortunato) e Padilla, hanno convinto la squadra a decidere per questa mossa, già al termine della scorsa stagione, prima della firma di Bobby Valentine, che infatti ha subito più che fatto questa scelta.

A maggior ragione dopo l’infortunio di Bailey, il closer (che starà fuori fino ad agosto) e le non brillanti prestazioni di Melancon (già mandato in triplo A) e di Aceves (che ha detto ai media che non si trova bene nel ruolo di closer), il suo posto sarebbe nel bullpen, probabilmente come closer, e non è detto che alla fine non sarà così.

Le sue caratteristiche non deponevano per una sua possibilità di fare il partente: aveva solo 2 lanci a disposizione, la fastball e la slider, ed a parte rarissime eccezioni (Randy Johnson), con 2 soli lanci un partente non riesce ad essere efficace. Ed infatti nello spring training Daniel Bard ha aggiunto anche un changeup, anche se fin’ora con alterne fortune.

Per quanto riguarda poi il suo passato, ha già fatto il partente nelle serie minori: nel 2007, in singolo A, anche se con una ERA imbarazzante (oltre quota 6.00). Dal 2008, invece, venne convertito in rilievo in singolo A, e da lì non ha più fatto il partente.

In questa stagione ha fatto 4 partenze, con un bilancio di 1 vittoria e 3 sconfitte, 24 IP, 26 valide, 12 ER, 11 BB e 20 K. La prima uscita è stata negativa, a Toronto, con 8H e 5ER in 5 inning, mentre 1ER in 6.2 IP con Tampa Bay e 2ER in 7 IP con i White Sox sono certamente buone prestazioni, mentre l’ultima ha segnato un passo indietro, con 4ER e 8H in 5.1 IP contro Oakland.

Feliz e` andato a rinforzare la rotazione dei Rangers dopo un paio d'anni di tentativi

Passando a Neftali Feliz, in questo caso la scelta è stata voluta, sia dalla dirigenza sia dal giocatore, ed era nell’aria da oltre un anno. Già nel 2011 infatti avevano pensato a questa mossa, dopo che Feliz era stato premiato con il Rookie of the Year nel 2010, dove nel suo ruolo di closer aveva stabilito il nuovo record di salvezze per una matricola: 40!

Da un lato infatti Feliz aveva fatto 4 anni di minors come partente, dal 2006 al 2009, con una ERA complessiva inferiore al 3.50, ed era stato convertito a closer non per inefficacia (come Bard) ma per necessità dei Texas Rangers, che in quel momento non avevano buone alternative per il nono inning. Dall’altro aveva già nel repertorio 4 lanci diversi e quest’anno ne ha aggiunto un quinto.

Anche i suoi risultati fin’ora sono alterni, dopo 7 IP all’esordio con Seattle senza subire punti, ha subito 3 punti in 5 inning con Minnesota, 3 in 8 inning con Detroit e 4 in 5 IP con Toronto.

Per quanto riguarda Chris Sale, è l’unico dei 5 che non aveva fatto il partente nemmeno una volta nelle serie minori. I White Sox hanno però capito che un lanciatore di quasi 2 metri di altezza e con 4 lanci a disposizione avrebbe potuto essere efficace anche come partente.

E per il momento i risultati sono ottimi: in 5 partenze, un bilancio di 3-1, con 4 quality start su 5, mai subendo più di 3ER per partenza, ed in 32 IP ha collezionato 24 valide, 10 ER (per una media di 2.81 ERA), 8 BB e 29 strike out. Certo, a parte Detroit (che infatti l’ha costretto ad appena 5 inning), ha incontrato Cleveland, Seattle e Oakland, formazioni non irresistibili, quindi attendiamo qualche uscita in più prima di cantare vittoria, anche se le premesse ci sono tutte.

Passiamo ora alla National League Central.

Jeff Samardzija, al college giocatore anche di Football, con eccellenti risultati, sorprese tutti quando annunciò che avrebbe saltato il draft della NFL in favore del baseball.

Scelto dai Cubs, la sua carriera nelle minors è stata quasi interamente da partente: con una media ERA sotto il 4.00 ha scalato le serie fino ad essere chiamato in prima squadra già nel 2008. In quell’anno le sue uscite come rilievo furono molto incoraggianti, tanto da riproporlo in prima squadra nel 2009, anno in cui invece passò dal 2.28 di ERA del 2008 a 7.53!

Dopo un 2010 quasi completamente in triplo A, nel 2011 tornò in prima squadra postando un 2.97 di ERA in 75 uscite, tutte da rilievo.

Quest’anno, finalmente, l’approdo nella rotazione, complice l’inizio della rifondazione targata Theo Epstein, GM dei Red Sox fino allo scorso settembre.

I suoi lanci, a differenza degli altri convertiti, si sono ridotti: a 6 (!!, anche se 4 sono fastball diverse), con l’eliminazione della curva, che comunque usava raramente.

Le sue uscite ad oggi sono state cinque: un ottimo esordio con Washington, 8.2 IP(!!) 4H 1ER 0BB 8K, poi due mediocri trasferte, a Saint Louis e Miami, con 10ER totali in meno di 9 inning, prima di due gemme con Saint Louis (6.2 IP senza punti subiti, con 4 valide, 2 BB e 9K) e Cincinnati (7.2 IP, 3 valide, 1 punto guadagnato, 2BB e 7K).

Infine Lance Lynn, convertito per necessità come Bard, dato l’infortunio di Chris Carpenter.

Anche in questo caso siamo in presenza di un giocatore che ha fatto il partente per tutta la carriera nelle serie minori, con prestazioni eccellenti in singolo e doppio A (ERA inferiore al 3.00 in ogni stagione) e sufficienti in triplo A, nel 2010 e 2011, con ERA di 4.77 e 3.84 rispettivamente.

Quando venne chiamato in prima squadra, lo scorso anno, venne messo nel bullpen (anche se fece 2 uscite come partente) e collezionò un incoraggiante 3.12 di ERA in 18 presenze.

Anche lui in possesso di 4 lanci (fastball, slider, curve ball e changeup), ha fin’ora avuto un percorso netto, certamente il migliore dei 5. In 5 partenze, 5 vittorie, con 6 ER in tutto (1.60 ERA), 19H, 7BB e 30K in 33.2 IP. Anche per lui l’unico dubbio sta nel non grande spessore degli avversari (dopo l’esordio con i Brewers, certamente temibili, Cubs e Pirates due volte ciascuna).

Tirando le somme, credo che Daniel Bard non sia molto adatto a fare il partente, e che comunque i Red Sox, visto il disastroso bullpen a disposizione, saranno prima o poi costretti a rinunciare alla sua conversione, mentre gli altri 4 sembrano destinati ad un brillante successo nel loro nuovo ruolo.

One thought on “Dal bullpen alla rotazione

  1. Chicago ha giĂ  fatto marcia indietro, spostando nel week end Sale nel ruolo di closer, un po’ per le non eccellenti uscite di Santiago, ma sembra soprattutto per dei problemi fisici di Sale. Il giocatore si è detto deluso, ed ha espresso la volontĂ  di rimanere nella rotazione.

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