Storie tese fra Cervelli e Saltalamacchia, due paisà rivali di Division...

Boston, New York e poco altro, in una division che, stando alle aspettative di inizio anno, avrebbe dovuto essere più accesa, con i brillanti Rays degli ultimi anni attesi alla conferma, anche dopo un’offseason di ricostruzione.

Invece la squadra della Florida si ritrova, ad inizio Settembre, a nove partite di distacco dalla testa della classifica e da un’eventuale Wild Card; è davvero difficile immaginare una loro rimonta da qui alla fine della stagione regolare. Come da pronostico, intorno a .500 Toronto e ormai staccatissima Baltimore.

Boston Red Sox

La squadra del Massachusetts si mantiene in testa alla classifica, seppure tallonata da New York, a solamente mezza partita di distanza. Più di 135 partite non sono ancora sufficienti a garantire un margine, con le due rivali storiche autrici di un’ottima annata. Nemmeno le sei partite giocate ad agosto hanno dato indicazioni chiare ed univoche, con le squadre a spartirsi equamente le vittorie: 2 partite ad 1 per Boston ad inizio mese e 2-1 NY nella serie appena conclusa, subito dopo lo spauracchio dell’uragano Irene.

Problemi in infermeria per Boston, che vede Youkilis, uno dei trascinatori della squadra nella prima parte della stagione, fermo dal 17 agosto per un problema alla schiena e tutt’ora alle prese con la riabilitazione in AA, Hill fuori per tutta la stagione, e Buchholz che ha appena iniziato a tirare dopo la frattura da stress di giugno.

La squadra riesce a mantenere la leadership nelle statistiche offensive, con una linea di squadra di .280/.350/.459, tutti valori che guidano l’American League. Il dato è ancora più confortante per i tifosi di Boston se si considera che Adrian Gonzalez ha avuto in agosto il suo peggior mese dell’anno (nulla di disprezzabile, per carità, ma non all’altezza del resto dell’anno) e che Pedroia, nuovo leader sul campo dopo l’infortunio di Youkilis, ha tirato un po’ il fiato dopo due mesi incredibili, da MVP.

Il merito va quindi a Jacoby Ellsbury, alla miglior stagione in carriera, con già 24 HR quest’anno, 4 in più di quelli ottenuti dal 2007 al 2010. In agosto, sulla scia di un ottimo luglio, il nativo dell’Oregon ha mantenuto una linea di .280/.342/.570, con 5 basi rubate, caricandosi buona parte del peso dell’attacco di Boston.

Il monte si è affidato, come ormai consuetudine quest’anno, ad un ritrovato Josh Beckett, che ha portato a casa tre vittorie consecutive, tra cui una importantissima contro gli Yankees nell’ultima serie, pur non lanciando benissimo.

Qualche problema di controllo invece per Lester, che con un po’ di fortuna riesce a non subire troppi punti e a mantenere comunque sempre la squadra in partita. Ancora male Lackey e non bene nemmeno Wakefield, ad una partita dalle 200 W in carriera.

Discreto per ora l’apporto del neo-acquisto Bedard, che pur non potendo ancora brindare alla prima vittoria in maglia Sox ha gradualmente alzato il numero di lanci. Il bullpen continua a fare il suo, nonostante il calo di alcuni uomini, Bard e Papelbon, quest’anno, sono una bella assicurazione in caso di punteggi stretti.

New York Yankees

Buono l’agosto della squadra del Bronx, che si è mantenuta sempre a portata di tiro di Boston, riducendo il gap di 2 partite di inizio mese e guadagnando la testa della classifica nella settimana di ferragosto. Anche per quanto riguarda i numeri, le differenze tra le due squadre sono davvero minime, con soli 7 punti di OPS a separare i due attacchi e 0.19 punti di ERA, questa volta a favore di NY.

Parte del merito del successo della squadra va sicuramente a Curtis Granderson, che in agosto, tanto per gradire, ha battuto .286/.423/.657, con 10 HR, 29 RBI e 5 rubate, ponendosi come nuovo punto di riferimento per un lineup troppo spesso privo di Alex Rodriguez, alle prese con diversi problemi fisici fin da luglio.

Oltre a Granderson, questo agosto è stato un buon mese anche per Robinson Cano, Swisher e Jeter, tutti con un OPS sopra i .900. Sotto i suoi standard invece Teixeira, che quest’anno continua a faticare molto contro i lanciatori destri, con  un’OPS inferiore di circa 100 punti al suo valore in carriera.

Strano il mese di CC Sabathia, che ha lanciato molto bene, mettendo a segno ben 9 K per ogni BB, ma venendo punito molto duramente, con ben 56 valide in 45 riprese e 9 HR subiti, di cui 5 in una sola, strana partita in cui ha subito 5 punti con 5 fuoricampo da parte dei Rays e, in particolare, 3 dagli ultimi tre uomini del lineup. Malissimo AJ Burnett, con un’ERA mensile (per quello che vale) pari a 11.91 in 5 partenze, con gli avversari che si sono particolarmente divertiti a fare batting practice con lui, battendo .415/.453/.689.

Basti pensare che, in 6.2 riprese nelle due ultime partenze mensili, l’ex di Toronto è riuscito nella non lusinghiera impresa di subire 16 punti dagli attacchi non irresistibili di Minnesota e Baltimore.

L’ultima gara della serie contro Boston, giocata il primo di Settembre, sembra dare qualche speranza ai tifosi newyorchesi, con il lanciatore punito solamente da un HR da due punti di Pedroia, ma comunque più che dignitoso, il che, negli ultimi tempi, è già qualcosa. Molto positivo, al contrario, il mese di Ivan Nova, con 5 W, nessuna sconfitta e un’ERA di 3.82, che porta il suo dato stagionale a un rispettabile 3.96, con 14 vittorie, un bel bottino per un rookie.

Solido come sempre il bullpen, nonostante Mariano Rivera incredibilmente perda una partita. Parte del merito va proprio a quello che dovrebbe essere il suo erede, David Robertson, che continua a fare benissimo, sebbene subisca il primo HR di quest’anno, ad opera di JJ Hardy.

Tampa Bay Rays

Il mese di agosto ha visto dei Rays in buona forma, con un ritmo di vittorie leggermente superiore alle due prime della classe, grazie anche a due strisce ravvicinate da cinque vittorie consecutive. L’attacco della squadra di Maddon è ancora deludente o quantomeno non all’altezza delle altre due potenze dell’AL East, soprattutto per quanto riguarda quello che avrebbe dovuto essere uno dei punti di forza, un B.J. Upton detentore di una linea che recita: .222/.305/.387, anche, è doveroso dirlo, con una certa dose di sfortuna.

Fortunatamente per i Rays, Evan Longoria sembra essersi ripreso dopo il brutto mese di luglio e, nonostante una media battuta sulle palle messe in gioco assurdamente bassa, il terza base è riuscito a battere .239/.296/.540 in agosto, grazie soprattutto a 10 HR, con 24 RBI mensili.

La seconda notizia positiva per i (pochi) tifosi della Florida è costituita da Desmond Jennings, che, non appena promosso tra i grandi ha iniziato col botto la sua carriera in MLB: .324/.417/.586 recita la sua linea dopo 38 partite (con un plus non da poco di 14 rubate) e, anche se è normale immaginare una sua regressione, il 24enne dell’Alabama sta fino ad ora giocando secondo le elevate aspettative che lo circondano dalle minors, diventando una degna spalla per Longoria, un altro giocatore in grado di gestire il peso dell’attacco.

Anche quest’anno il punto forte dei Rays è stata la run prevention, al punto che, ad oggi, il pitching staff della squadra vanta la seconda ERA dell’American League, con un valore di 3.61 e nessun lanciatore che abbia superato le 50 riprese sopra i 4.55.

Agosto è stato il mese di James Shields, che ha confermato quanto di buono fatto vedere nei primi tre mesi di stagione, chiudendo le sue sei partenze mensili con un’ERA di 2.22, 4 W, 3 complete games e uno shutout ai danni di Kansas City. Nonostante lo shutout, la sua partenza migliore è stata probabilmente quella del 26 agosto a Toronto, un complete game da 12 K, 1 BB e 1 solo punto subito.

Questa stagione sta premiando quello che è ormai il veterano della squadra di Maddon, reduce da un disastroso 2010, in cui è stato ultimo della lega per valide e HR subiti, facendo di lui il nuovo ace dopo la partenza di Kazmir e vista la giovane età di David Price. Anche per Price questo agosto sarà da ricordare, con un’ERA di 2.13 e il record di franchigia dei 14 K messi a segno contro Toronto due notti dopo la splendida partenza di Shields, un incubo per i malcapitati Blue Jays. Menzione d’onore per il rookie Hellickson, che continua la sua ottima annata con un’ERA mensile di 2.48, nonostante le 3 sconfitte, arrivate essenzialmente per lo scarso run support.

Toronto Blue Jays

Mese al di sotto dei .500 per Toronto che, fino ad ora, ha alternato mesi dal record positivo a mesi dal record negativo come un orologio svizzero, finendo così per perdere terreno dal terzo posto, ora saldamente in mano ai Rays.

Le buone notizie per i tifosi canadesi non sono molte, e non lo saranno fino a quando i poveri Jays continueranno a giocare nell’AL East; basti pensare che il loro record all’interno della division è di .444 (gonfiato da un vantaggio di 10-5 contro Baltimore), mentre al di fuori è di .511, record che, pur non essendo eccezionale, li vedrebbe al secondo posto ad esempio nell’AL Central.

Fortunatamente, l’attuale miglior giocatore della MLB (almeno negli ultimi due anni), veste la casacca dei Jays e divide il suo tempo tra la terza base e l’esterno destro. Anche quest’anno, José Bautista è primo in MLB per HR (39) e ha già eclissato il totale di basi per ball dello scorso anno (108 contro 100, a cui aggiungere le 20 basi intenzionali, contro le 2 della scorsa stagione), con un mese abbondante di regular season davanti. Mixate la potenza e la disciplina al piatto e ottenete un MVP, con la miglior triple slash della MLB: .309/.449/.640, per un’OPS di 1.089.

Agosto è stato un mese “normale” per gli standard di Joey Bats (1.023 OPS), nonostante sia il primo mese dall’inizio del campionato in cui ha subito più K (26) che BB (24), anche a causa del diabolico duo di Tampa che, senza alcun rispetto, gli ha rifilato ben 5 K (il sesto è opera di Brandon Gomes) senza concedergli alcuna base per ball. L’altra buona nuova viene dalle minors e da Milwaukee, e arriva grazie alla cessione di Marcum della scorsa offseason.

Brett Lawrie ha finalmente esordito in MLB, alla tenera età di 21 anni. Il terza base canadese, atteso come un messia dal popolo della foglia d’acero, ha impressionato fin dall’inizio, con due valide all’esordio e una linea che, dopo 26 partite e qualcosa più di 100 turni recita: .340/.392/.713, come a dire, la mazza e la potenza ci sono, per la disciplina meglio prendere qualche lezione in più dall’altro 3B della squadra, così da aumentare un po’ il magro bottino di sole 7 BB a fronte dei 21 K subiti. Da segnalare poi una mossa di mercato, con uno scambio di 2B con la contender Arizona, fuori Aaron Hill e dentro Kelly Johnson, che in Canada sembra finora trovarsi particolarmente a suo agio, con già 2 HR in 8 partite.

Male il monte, per anni punto di forza dei canadesi (grazie anche ad un certo Roy Halladay), oggi in mano ad una serie di giovani guidata Ricky Romero, di gran lunga il miglior lanciatore dei Jays quest’anno.

Il fidanzato dell’ex Miss America e aspirante WWE Diva Rima Fakih ha avuto un agosto da manuale: 6 partenze, 5 W, nessuna sconfitta e un’ERA di 2.05, che porta il suo totale stagionale sotto i 3 punti. Purtroppo per John Farrell le buone notizie dal suo pitching staff finiscono con i due rilievi Janssen e Frasor, perché gli altri lanciatori, dopo questi tre, sono stati tendenzialmente insufficienti.

Baltimore Orioles

Deludente, ancora una volta, la stagione degli Orioles, traditi non tanto da un attacco generalmente all’altezza (settimo in AL per OPS), ma da un monte decisamente problematico, con solamente due lanciatori (Uehara – per di più scambiato con Texas – e Johnson) sotto i 4.25 punti di ERA, tra quelli con almeno 45 riprese lanciate, per un valore di squadra di 4.89.

Se Zach Britton si salva per la giovane età ed è forse già da ora il miglior partente di Baltimore, è difficile pensare di poter competere con veterani comprimari come Guthrie, Simon e Gregg nel ruolo di closer. La rotazione sognata dai tifosi, con Tillman, Britton, Arrieta e Matusz è per ora rimandata, visto che il più vecchio tra i quattro ha 25 anni, ma qualche punto interrogativo in più aleggia ora sul futuro della squadra del Maryland.

Non tutto però è andato storto in questa stagione ormai compromessa: l’offseason 2010 ha portato infatti due giocatori in grado di competere nella difficile AL East: Mark Reynolds e J.J. Hardy. Entrambi arrivavano con un notevole carico di dubbi; troppo spesso eliminato al piatto il primo, troppo spesso in infermeria il secondo. Ebbene, ad oggi i due hanno battuto complessivamente 57 HR, il maggior numero in MLB per un’accoppiata SS/3B, entrambi con un’OPS sopra gli 800 punti.

I due neo-acquisti si uniscono ad un discreto nucleo preesistente di position players in grado di fare bene in futuro, su tutti Adam Jones, Markakis e, soprattutto, Matt Wieters, che ad agosto sembra aver trovato la quadratura del cerchio, con una linea di .302/.381/.570, mostrando quello che molti si aspettavano fin dall’anno scorso, suo debutto in MLB. Se si aggiunge poi l’arrivo del promettente Chris Davis nell’affare che ha portato Uehara alla corte di Nolan Ryan, il lineup di Baltimore sembra offrire qualche speranza in più ai tifosi nero arancio.

Chi ha deluso, ancora una volta, sono stati i veterani , paradossalmente acquistati per far fare il salto di qualità ad una squadra giovane, con Lee e Guerrero sotto i .750 di OPS. Anche agosto non è stato tenero con il veterano dominicano, che ha chiuso il mese con una magra linea di .250/.263/.339 dopo qualche miglioramento fatto intravedere in luglio. L’esperienza di Lee sulla costa del Maryland si è invece conclusa in anticipo, con la cessione ai Pirates ed il ritorno nella sua vecchia division, la NL Central.

Settembre

L’ultimo mese o poco più di gioco si preannuncia ancora una volta interessantissimo per l’AL East, con la definizione dei rapporti di forza tra le due superpotenze Boston e New York in lotta per il primo posto, ma con i giovani Rays pronti ad approfittare di clamorosi cedimenti delle prime due in classifica.

L’impresa sembra disperata, ma se i lanciatori della squadra della Florida continuano a lanciare come hanno fatto in agosto e il lineup dovesse arrivare a livelli di produzione accettabile in modo continuato, l’ipotesi di una clamorosa rimonta non è da escludere e un eventuale avvicinamento della squadra di Maddon alle due rivali storiche incrementerebbe sicuramente l’attenzione verso una corsa già di per sé interessante.

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