Rick Porcello è in gran forma per i Tigers

Dopo due mesi esatti dall’ultimo report, torna su Play.it USA l’analisi della American League Central, in corrispondenza dei dog days estivi e della chiusura della deadline per gli scambi.

Deadline che ha coinvolto la division particolarmente da vicino, con arrivi e partenze importanti e che potrebbero spostare molti equilibri in futuro: se ne sono andati nomi come Pomeranz, Alex White, Furbush, Edwin Jackson e Aviles, ne sono arrivati altri, tra i quali Zach Stewart, Fister e il discusso Ubaldo Jimenez: in seguito vedremo i movimenti di ciascuna squadra nel dettaglio.

Confrontando però la classifica della divisione con i movimenti di mercato, una delle considerazioni che saltano subito all’occhio è il diverso approccio di alcune franchigie rispetto al loro record: gli Indians si sono comportati da buyer, cercando di restare aggrappati al sorprendente inizio di stagione nonostante un record di 21-32 tra giugno e luglio, mentre i White Sox da seller, nonostante il 29 luglio si trovassero a sole 3 partite dalla testa della division.

Vediamo allora come si presenta la AL Central e quali propsettive hanno le 5 squadre, a due mesi e 50 partite dalla fine della stagione regolare.

Detroit Tigers (61-53, .535)

Rispetto ad altre rivali divisionali, i Tigers stanno avendo una stagione molto costante e hanno iniziato il mese di agosto primi, con il margine di vantaggio piĂą ampio da inizio stagione, dopo aver inseguito gli Indians per un mese e mezzo.

A dimostrazione della continuitĂ  (e per certi versi mediocritĂ ) della loro stagione, il record di giugno-luglio parla di 29 W e 25 L, durante la quale la squadra non ha mai perso piĂą di 2 partite di fila ma non ne ha mai vinte piĂą di 4.

Tutto questo grazie a un eccellente luglio di Rick Porcello (5-0 con 3.06 di ERA ma soprattutto 1.05 di WHIP in 32.1 inning) e a un immenso Justin Verlander, solido candidato al premio di Cy Young Award e vicino al secondo no-no della stagione contro gli Angels.

I tifosi di Detroit hanno ricevuto un assaggio del futuro il 30 luglio, quando Jacob Turner ha fatto il suo atteso e pubblicizzato debutto in MLB: per lui 6 strikeout in 5.1 inning e un’ottima impressione, considerando che si trattava di un lanciatore appena 20enne che aveva lanciato in AA per la prima parte dell’anno.

I Tigers si sono anche mossi sul mercato, aggiungendo alla loro rotazione un lanciatore. Forse non il botto che i tifosi si aspettavano (circolavano i nomi di Shields e Jimenez, tra gli altri), ma un buon partente: Doug Fister, che ha ben figurato all’esordio, battendo i Rangers grazie a quell’aiuto da parte del linuep che a Seattle non riceveva.

Il trade completo ha visto Fister e David Pauley raggiungere Detroit in cambio di Casper Wells, Charlie Furbush, Francisco Martinez, e Chance Ruffin.

Nonostante il prezzo pagato dai Tigers sia piuttosto alto, specialmente con Furbush che viene considerato un lanciatore con un buon futuro da partente e con Ruffin che è stata la prima scelta di Detroit nell’ultimo draft, la trade garantisce alla franchigia del Michigan una rotazione affidabile, solida e giovane per il futuro: assieme a Fister (classe 1984), anche Verlander (1983), Scherzer (1984) e Porcello (1988) sono sotto contratto fino alla fine del 2014.

Tornando alla stagione corrente, la vincente divisionale potrebbe essere dagli scontri diretti: negli ultimi 2 mesi Detroit affronterĂ  Cleveland ben 12 volte.

Cleveland Indians (56-56, .500)

Come accennato in precedenza, gli Indians nutrono ancora speranze di playoff grazie allo stellare inizio di stagione (miglior record dopo 30 partite nella storia della franchigia con 21 vittorie e 9 sconfitte), ma la realtà è che da giugno hanno il secondo peggior record divisionale e la pausa per l’All Star Game non sembra avere giovato alla squadra (9-14 dopo il break).

A poche ore dalla chiusura della trade deadline Cleveland ha chiuso uno scambio con i Colorado Rockies, che ha visto arrivare in Ohio Ubaldo Jimenez in cambio di Alex White, Joe Gardner, Matt McBride e Drew Pomeranz.

Il trade ha diviso in due tifosi e giornalisti: da un lato gli Indians hanno ceduto 2 promettentissimi lanciatori come White e Pomeranz, che facevano parte dei loro progetti di rotazione futura, in cambio di un Ubaldo che potrebbe avere qualche problema fisico (la sua fastball ha perso velocità) e che quest’anno sta facendo fatica, dall’altro il front office ha ritenuto che, con Choo, Cabrera, R. Perez, Smith, Sizemore e appunto Jimenez che diventeranno free agent nei prossimi 2 anni, questa squadra sia pronta per vincere adesso o l’anno prossimo.

E se Sizemore e Chin Soo-Choo tornassero senza problemi dai loro infortuni e aggiungessero la loro mazza a quella di Santana, Hafner e Kipnis (quest’ultimo protagonista di 14 giorni magici nei quali ha battuto un furicampo per quattro giorni di fila), gli Indians potrebbero avere un interessante mese di settembre, e forse ottobre.

Chicago White Sox (55-58, .486)

I White Sox sono una squadra piena di talento, e tuttora in corsa per i playoff, che però non riesce a trovare la continuità necessaria a mettere pressione ai Tigers.

I problemi della squadra del sud di Chicago sono essenzialmente in attacco: il rendimento sotto le attese di Alex Rios e Adam Dunn sta affossando l’intero lineup e l’intera squadra, nonostante una rotazione eccellente (probabilmente la migliore della division) e un discreto bullpen.

Le difficoltà di Dunn e Rios stanno continuando ben oltre un periodo di semplice slump, ed è ragionevole ritenere che se questi due giocatori avessero avuto una stagione anche solo nella media i White Sox avrebbero un record ben diverso, dal momento che nei mesi di giugno e luglio hanno comunque viaggiato su un rispettabile 26-23.

La loro scarsa produzione ha costretto il GM Kenny Williams a restare con i piedi per terra durante la trade deadline, cedendo solo un lanciatore come Edwin Jackson (che però sarà free agent a fine anno) in cambio del prospetto Zach Stewart e di Jason Frasor.

Non è ancora troppo tardi per Chicago per tentare di scalare la vetta della division, ma la loro incostanza (hanno aperto agosto venendo sweepati dagli Yankees in casa e subito dopo sono andati a Minnesota a vincere le 3 partite successive) rischia di giocare un ruolo decisivo nella corsa ai playoff della squadra di Ozzie Guillen.

Minnesota Twins (51-63, .447)

Minnesota ha dato a sprazzi l’impressione di avere abbastanza talento per poter uscire dalla situazione disastrosa nella quale si era trovata dopo i primi 2 mesi di regular season, andando 32-22 a cavallo tra giugno e luglio e arrivando anche a 6 partite dai Tigers, ma problemi di infortuni e incostanza hanno rallentato la rincorsa dei Twins, che infatti alla trade deadline erano visti come seller, con i nomi di Span, Cuddyer, Kubel e Thome che circolavano.

Nessuno di questi si è mosso, il che risulta abbastanza sorprendente considerando che i Twins quest’anno hanno pochissime possibilità di rientrare in corsa per la AL Central.

Minnesota ha flirtato a lungo con i Nationals per uno scambio Span/Storen, ha offerto Kubel ai Pirates e Thome ai Phillies, ma alla fine ha tenuto tutti i suoi assets.

La decisone di tenere Thome si potrebbe rivelare una buona strategia di marketing, in quanto Jim sta attualmente inseguendo il fuoricampo numero 600 della sua splendida carriera (attualmente è fermo a 598) e, seppur poco pubblicizzato per il momento, questo obiettivo dovrebbe regalare ai Twins uno dei pochi sorrisi di quest’anno.

Un’altra novità importante per la squadra delle città gemelle di questa metà stagione riguarda lo spostamento di Joe Mauer da ricevitore a prima base: il cambio di ruolo è stato fatto sia per coprire il buco lasciato dall’infortunio (l’ennesimo) di Morneau che per preservare Mauer dagli inevitabili infortuni che una posizione più dispendiosa fisicamente porta.

Kansas City Royals (49-65, .429)

Nonostante occupino l’ultimo posto della division da oltre due mesi, i Royals hanno avuto un’estate incoraggiante, non tanto per il record (25-35 da inizio giugno) quanto per le impressioni ricavate dagli scontri diretti con le avversarie di division.

KC dopo la pausa per l’ASG ha affrontato White Sox, Indians e Tigers nell’arco di 3 settimane, vincendo la serie con i Chicago, andando a una salvezza bruciata di Soria dallo sweep di Cleveland e perdendo due partite di 1 punto con Detroit.

Tutto questo giocando un buon baseball e dando spazio a molti giovani (anche Johnny Giavotella appena promosso nelle majors).

A sorpresa i Royals sono stati relativamente tranquilli prima della trade deadline, girando il solo Mike Aviles ai Red Sox in cambio di Yamaico Navarro e Kendal Volz, con il primo che diventerà probabilmente l’utility infielder del futuro.

Sono rimasti fermi molti candidati a essere ceduti, come Francoeur, Jeff Francis, Melky Cabrera e Chen, probabilmente per fare da supervisori fino a fine stagione ai numerosi prospetti dell’organizzazione.

 

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