Ultimi giorni in maglia Mets per Carlos Beltran?

Recap breve per la ripresa delle ostilità dopo la simbolica pausa di metà stagione dedicata all’All Star Game: sono solamente una decina le partite disputate da ciascuna squadra, troppo poche per tracciare il solito resoconto dettagliato.

Dal punto di vista della classifica poco o nulla è cambiato, un risultato facilmente prevedibile per le ragioni appena spiegate: la novità più sensibile riguarda il distacco tra le prime due della classe, ad oggi di sei gare, frutto dell’ottima regolarità dei campioni in carica della Division.

Con un lineup sostanzialmente al completo, che aspetta solamente di riabbracciare Polanco, e una rotazione che continua ad esprimersi su standard elevatissimi, ai Phillies è bastato mantenere l’ottimo ritmo fin qui imposto nella stagione per veder raddoppiato il margine sulla seconda rispetto alla pausa. Merita sicuramente una menzione l’ottima stagione fin qui disputata da Vance Worley, prima come quinto di rotazione e poi come sostituto di lusso di Roy Oswalt, anche lui prossimo al rientro.

La recente serie di sette gare lontane dal Turner Field ha fatto male ai Braves, traditi da quello che fino ad una decina di giorni fa era l’indubbio punto di forza del team: contro Colorado e Cincinnati, la rotazione ha mostrato qualche segno di cedimento, anche se i lineup degli avversari e i loro stessi ballparks rappresentano una parziale spiegazione per questo momento di difficoltà.

Periodo, iniziato, a dire il vero, già la serie precedente contro i Nationals e quindi impossibile da liquidare semplicemente come sfortunato, nonostante la buona sorte non stia certo aiutando Hanson e compagni ultimamente.

L’altra metà della classifica vede la solita bagarre per la conquista del terzo posto solitario: posizione occupata, al momento, dai New York Mets, team tra i più chiacchierati in ottica mercato, visto che per quanto fatto vedere sul diamante sono ben poche le notizie interessanti da riportare. Carlos Beltran è in questi giorni uno dei giocatori più discussi tra i media e molto difficilmente tra una settimana sarà ancora un Mets; destino che forse potrebbe accomunarlo al compagno Jose Reyes, la cui cessione però appare più remota.

Quarto posto provvisorio per Washington, in cui si segnala un discreto Danny Espinosa, principale candidato al premio di RoY della National League nonostante il recente slump: il parco lanciatori rimane una discreta garanzia pur senza incantare per spettacolarità o talento, mentre il lineup continua a patire l’assenza di Jayson Werth, il cui contratto firmato in inverno sta già mostrando le premesse per diventare uno dei peggiori mai concessi da un club ad un giocatore.

Personalmente, dovessi scommettere un euro, al momento punterei sui Nationals come terza forza al termine della stagione, viste le prospettive degli avversari per la trade deadline di fine mese.

Chiusura dedicata ai Florida Marlins che dopo una lunga rincorsa per rientrare nella lotta a tre con Mets e Nationals stanno un po’ ricaricando le batterie e si trovano ad una manciata di partite dalla coppia che li precedono.

Il record recente parla di cinque vittorie e altrettante sconfitte e anche se il distacco da chi precede non è eccessivo, la recente “ricaduta” di Chris Coghlan smorza un po’ le aspettative di sorpasso: se a tutto ciò si sommano alcuni rientri eccellenti nei roster degli avversarsi, ecco che la missione di McKeon appare alquanto problematica.

 

Philadelphia Phillies (64 W / 36 L)

 Sette vittorie e due sconfitte è l’ottimo bilancio dei Phillies per ripartire dopo la pausa: il differenziale tra runs segnate e subite parla di +10, dato buono ma non tanto da giustificare l’eccellente rendimento. Pesa ovviamente il –9 patito contro i Mets di qualche giorno fa, ma in generale il monte è comprensibilmente calato rispetto ad un giugno giocato a livelli stellari: in luglio gli avversarsi stanno segnando 3.83 runs di media.

Sul piano individuale spiccano soprattutto gli 11 RBI di Michael Martinez, la più insospettabile delle armi di un lineup che di solito si affida a ben altri giocatori: non è invece una sorpresa trovare Jimmy Rollins al vertice della classifica delle runs segnate, che anche in questo caso raggiungono la doppia cifra nonostante le pochissime partite giocate.

Di buonissimo livello il supporto offerto dalla coppia formata da Ruiz (.400 AVG) e Utley (.290, 5 doppi, 8 RBI e 6 BB); insufficienti, di contro, le prove di Victorino, con l’attenuante del recente rientro, Brown e Howard che recentemente si è fatto notare, oltre che per i tanti SO subiti, anche per un paio di errori difensivi piuttosto banali.

Spostandoci sul monte, è curioso notare come Kendrick e Worley vantino un record di 3-0 nelle ultime quattro partenze a dispetto di peripherals appena discrete (Worley) o addirittura pessime (Kendrick); per una volta è il trio Halladay-Lee-Hamels ha chiudere in basso, con in particolare l’MVP delle WS 2008 che paga l’orribile serata contro New York della settimana scorsa.

In controtendenza rispetto alle ultime settimane, le ultime nove partite giocate hanno visto il bullpen chiamato spesso in causa, con discreti risultati: il rientro di Madson dovrebbe sollevare Bastardo dal ruolo di closer, nel frattempo i due hanno convertito tutte le cinque occasioni di salvezza avute a disposizione. Danys Baez è stato tagliato e al suo posto è arrivato Aaron Heilman, che ancora non ha debuttato: il rientro di Brad Lidge dovrebbe cambiare ulteriormente il volto del reparto anche se non è chiaro il ruolo che Manuel vorrà affidargli.

Coming up: Giants e Pirates faranno visita ai Phillies in questi prossimi giorni, prima che la squadra della Pennsylvania inizi un lungo viaggio ad Ovest per affrontare, nell’ordine, Colorado, San Francisco e Los Angeles.

 

Atlanta Braves (59 W / 43 L)

Dopo essere stata per alcuni mesi la miglior difesa della National League, Atlanta sta pagando il primo passaggio a vuoto del proprio parco lanciatori, scivolando alle spalle di Phillies e Giants nella classifica delle runs concesse: per fortuna dei tifosi della Georgia l’attacco non ha fatto mancare il proprio contributo e il record dopo la pausa è di 5-5, discreto considerando le sette trasferte appena concluse.

A livello di numeri, sono Freddie Freeman e Dan Uggla a farla da padrona nel lineup dei Braves: il rookie prima-base sta attraversando nel mese di luglio il miglior periodo di questa sua positiva stagione, abbinando una buona media battuta con buone doti di potenza. Per l’ex-Marlins, invece, si tratta di un gradito ritorno sui livelli delle scorse stagioni: i tre fuoricampo con sei RBI rappresentano il top di squadra.

Brian McCann ha calato le sue ottime prestazioni ma rimane un elemento fondamentale e insieme al rientrante Prado ha rappresentato la principale alternativa offensiva al duo appena citato; continuano ad essere deludenti, invece, le prove offerte da McLouth, Gonzalez e Heyward nonostante i quattro fuoricampo battuti in totale.

Come già anticipato, pessimo periodo per i partenti, con il solo Hudson ha garantire un buon rendimento (1-0, 1.93 ERA) nell’ultimo periodo: molto negative le prove di Beachy e Lowe, entrambi con un’ERA oltre 5.90 e con più BB che SO, mentre Jurrjens e Hanson pagano a carissimo prezzo le troppe valide concesse, che si concretizzano in un’ERA vicino a quota 9.00.

Nel bullpen salta immediatamente all’occhio la differenza di rendimento tra i rilievi “titolari” e gli altri: Kimbrel, O’Flaherty e Venters combinano per quasi 15 scoreless innings durante i quali gli avversari hanno battuto appena sei valide; di ben altro spessore le prestazioni di Gearrin, Proctor e Martinez, protagonisti in negativo dei recenti collassi difensivi del team.

Coming up: Pittsburgh e Florida saranno le prossime squadre a far visita ai Braves, che saranno poi impegnati in nove gare esterne contro Nationals, Mets e Marlins.

 

 New York Mets (50 W / 51 L)

Difficile, molto difficile parlare di quanto fatto sul campo dai Mets, ripartiti lentamente dalla pausa, con sei sconfitte in dieci partite: spazio allora al mercato in uscita, con cessioni illustri già concretizzate (Rodriguez) o in attesa di definizione (Beltran). L’altro argomento caldo riguarda la situazione infortuni: Johan Santana potrebbe rientrare nel mese di settembre ma personalmente non vedo l’utilità di mandarlo in campo in una stagione senza pretese come quella in corso. Completa il quadro l’infortunio di Jason Bay, mandato direttamente nella 60-day DL: sul fronte uscite, da segnalare il rientro di David Wright.

Inizia proprio dall’ottimo terzabase il recap individuale del lineup dei Mets, visto che al buon David sono bastate appena tre partite per battere tre doppi, segnare quattro runs e mandare a casa sei compagni: quest’ultimo dato gli è sufficiente, anche, per guidare il team nella speciale classifica degli RBI, un risultato oltremodo curioso, visto il pochissimo tempo avuto a disposizione.

Non meno sorprendente il rendimento di Lucas Duda, non tanto per le undici valide in 22 AB (.500 AVG) quanto per le sette walks conquistate nello stesso periodo; molto buono anche il rendimento di Beltran, Reyes, Hairston, Murphy e Turner, tutti oltre quota .300 di media battuta e un buon numero di doppi battuti. Meritano una citazione le 10 BB in sette gare di Beltran, mentre sono decisamente insufficienti le prove di Bay, Tejeda, Thole e Pagan, che chiudono ben al di sotto della Mendoza Line.

La rotazione è guidata dai giovani Niese e Gee, anche se sono decisamente le prestazioni del primo a risaltare maggiormente, in virtù dell’ottimo rapporto K/BB; seguono, piuttosto lontani, Capuano, Dickey e Pelfrey che anche in questo finale di luglio continuano a fornire prove tutto sommato mediocri e in linea con quanto fatto vedere durante tutta la stagione. Piuttosto eloquente, da questo punto di vista, il rapporto K/BB di 25/13 messo insieme dai tre nelle ultime sei partenze.

Situazione agli antipodi, rispetto all’ultimo recap in un bullpen privo, dopo qualche anno, del suo closer naturale, passato ai Brewers: Isringhausen, promosso al posto di K-Rod, e Byrdak riscattano le ultime incertezze guidando il reparto con sette scoreless innings, anche se il rendimento dell’ex-Astros è stato tutto fuorché eccellente. Negativo anche il contributo di Pedro Beato, che ha regalato BB a chiunque ultimamente, mentre Bobby Parnell dovrà probabilmente attendere la fine della stagione per diventare il nome nuovo per il nono inning.

Coming up: sono sette le gare esterne che attendono i Mets, con Cincinnati e Washington che rappresentano le prossime mete del team della Grande Mela. A seguire, ben dieci match casalinghi contro Marlins, Braves e Padres.

 

Washington Nationals (49 W / 52 L)

Non è un gran periodo per la squadra della Capitale, reduce da undici sconfitte nelle ultime venti partite giocate e titolare del peggior record, all’interno della division, nelle ultime trenta: a ciò si aggiunge una seconda parte di stagione iniziata con appena tre vittorie in nove match. Da notare come ben cinque delle sei sconfitte maturate abbiano registrato uno scarto di una o due runs rispetto agli avversari, come si può anche notare osservando le runs segnate (41) e quelle subite (46) dopo la pausa.

In un lineup in cui gli unici numeri degne di nota sono le doppie cifre in termini di SO di Espinosa, Morse e Werth, è proprio l’esterno ex-Mariners a guidare il team in valide, doppi, HR, runs, RBI e media battuta: la sensazione, ancora una volta, però, è che sia la mancanza di alternative a premiarlo, senza per questo nulla togliere alla sua buonissima stagione.

A livello individuale c’è ben poco da aggiungere, visto che nessuno dei titolari si segnala particolarmente in potenza, disciplina o contatto nel box di battuta: Jayson Werth battendo .242 con 12 SO può dire di attraversare uno dei migliori periodi della sua stagione, mentre Danny Espinosa, pur rimanendo tra i favoriti per il premio di RoY, deve iniziare a ridurre drasticamente le eliminazioni al piatto, ben 15 nelle ultime nove partite giocate.

In una rotazione che, Zimmerman a parte, può offrire ben poco in termini di talento, non sorprende che il protagonista di questi ultimi dieci giorni sia John Lannan, ossia l’ennesimo partente che infila un paio di buone partite prima di ritornare nella mediocrità: difficile credere ad un’ERA di 2.25, accompagnata da due vittorie, osservando le otto BB concesse in 12 IP. Jason Marquis vanta numeri simili e diventa il secondo miglior elemento del reparto, sfruttando soprattutto i pochissimi SO messi a segno dagli altri tre, 14 in 20 innings, che ne abbassano notevolmente il rendimento.

Drew Storen e Tyler Clippard: sono sempre loro due a brillare in un bullpen che fatica a trovare alternative di qualità e che paga le pessime stagioni di Burnett e Coffey, protagonisti anche in quest’ultimo periodo di uscite tutt’altro che positive. Impietoso il confronto tra i primi due e il resto del reparto: 15/2 K/BB con 3 hits per Storen e Clippard in nove inning di impiego, mentre tutti gli altri chiudono con 17 K, 15 BB e 24 valide in 23 riprese.

Coming up: al Nationals Park arriveranno da questa notte, nell’ordine, Marlins, Mets e Braves, prima che il team inizi l’ultimo lungo tour di trasferte dell’anno contro Rockies, Cubs e Phillies.

 

Florida Marlins (49 W / 53 L)

Il recente, inatteso, sweep subito contro San Diego ha indubbiamente rallentato la corsa dei Marlins, che con un paio di vittorie potevano ambire addirittura al terzo posto solitario nella division: il loro ritmo recente è superiore rispetto a quello dei due team che li precedono e le prossime serie contro i diretti concorrenti potrebbero essere il giusto trampolino per un doppio sorpasso.

L’uomo copertina, come quindici giorni fa, è Emilio Bonifacio, titolare al momento della più lunga striscia di valide in MLB, con 23 gare con almeno una hit: in particolare quindici sono arrivate nelle ultime undici partite giocate (.357 AVG) durante le quali ha aggiunto anche 8 BB e 6 SB: purtroppo per lui è trattato di 15 singoli e nessuna XBH.

Altri protagonisti in positivo sono Omar Infante, .361 di media battuta con anche due tripli battuti, e Mike Stanton, che ha aggiunto altri quattro fuoricampo al suo già eccellente bottino stagionale; fatica ad ingranare Mike Cameron, Hanley Ramirez ritorna nella mediocrità dopo l’exploit di quindici giorni fa, mentre Sanchez e Morrison salvano con sei fuoricampo un bilancio offensivo che per il resto non è propriamente di quelli di cui andare fieri.

Anibal Sanchez riprende il suo ruolo di guida della rotazione con tre ottime partenze nell’ultimo periodo (21 K e 3 BB in 19.1 IP), mentre Vazquez, pur vantando numeri simili, deve fare i conti con le tante valide concesse che gonfiano la sua ERA fino a quota 6.35. Va molto peggio a Volstad e Nolasco, 7.88 e 9.52 rispettivamente, mentre possono trarre in inganno le recenti partenze di Chris Hensley, tornato in rotazione con apparenti ottimi risultati (1.80 ERA, 1-0) ma tutt’altro che convincente sul monte, cinque innings di media con più BB che SO.

Un grosso applauso lo merita, invece, tutto il bullpen che, a causa dei problemi dei partenti, è stato spesso chiamato in causa e ha risposto alla grande: sul piano personale vanno segnalate le tre salvezze di Leo Nunez, arrivate nonostante due HR, ma è a livello generale che il reparto ha brillato. In ben 41 innings di impiego, i rilievi dei Marlins hanno concesso appena 35 hits, 14 runs, altrettante BB e 42 SO, raccogliendo 4 vittorie e 5 holds.

Coming up: periodi di scontri diretti per i Marlins, che nella prossima settimana andranno a far visita a Nationals, Braves e Mets. Al rientro in Florida, dieci gare casalinghe contro Cardinals, Braves e Giants.

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