Ben Zobrist sta aiutando i Rays a restare in scia!

Rapporti di forza pressoché invariati nella division probabilmente più dura di tutta la MLB. A poco più di un mese dall’inizio della stagione, la classifica vede ancora gli Yankees al comando, tallonati da Tampa Bay e seguiti da Boston che non è riuscita a chiudere il gap dai Bronx Bombers come ha fatto invece la squadra della Florida. Segue il duetto ornitologico Blue Jays e Orioles appaiati a 5.5 partite di distanza da NY.

Baltimore Orioles

Partendo dal fondo, gli Orioles non stanno vivendo un grandissimo momento, avendo perso 7 delle ultime 13 partite, segnando poco, ma soprattutto subendo troppi punti. Se l’attacco non fa sognare (vicino alle ultime posizioni dell’AL per punti, valide, basi rubate e basi per ball, salvandosi solo negli HR), guidato dal veterano Luke Scott (6HR e 14RBI per lui, con una SLG di .505) e seguito da un Wieters ancora in cerca della consacrazione, il monte è ultimo in AL per ERA, penultimo per HR subiti e non mette a segno nemmeno troppi strikeout. La sorpresa positiva della stagione è l’ottimo inizio del rookie Britton, che si pone ormai come asso della squadra, con un record di 5W e 2L ed un’ERA di 2.93. Pur non lanciando in modo strepitoso (ancora pochi SO a suo favore), Britton sta facendo un ottimo lavoro nel tenere la palla per terra, con una percentuale di grounder vicina al 55%, quinto valore dell’AL. Se dovesse continuare così potrebbe confermare quanto di buono fatto finora, riuscendo a limitare gli HR, anche se ne ha subiti 4 nelle ultime 5 partite.

Il calendario prevede per gli Orioles tre partite con Seattle in casa, come antipasto di un tour de force che li porterà a misurarsi 3 volte a St. Petersburg contro i Rays, 2 volte a Fenway contro Boston per poi ricevere la visita degli Yankees, prima di un meritato break contro i Nationals. Saranno tutte partite impegnative che potranno dire molto circa le ambizioni della squadra del New England.

 

Toronto Blue Jays

Anche per i canadesi il momento non è dei migliori, con un bilancio di 7W e 5L dall’ultimo aggiornamento. A discolpa della squadra di Toronto bisogna però dire che la schedule li ha costretti a far visita ai campioni in carica dell’AL, i Texas Rangers, agli sfidanti di questi ultimi nell’ALCS, gli Yankees, e alla vincitrice dell’AL East dello scorso anno, Tampa. Ci sono però anche due sconfitte consecutive contro una Detroit non certo irresistibile, culminate con il no-hitter rifilato ai Jays da Justin Verlander, al secondo no-no della carriera. In attacco, la squadra gira meglio degli Orioles, piazzandosi intorno alla media dell’AL nelle categorie principali principalmente grazie alla stagione mostruosa di Jose Bautista, che sta confermando quanto di buono fatto nel suo breakout year dello scorso anno. Jose ha davvero dei numeri impressionanti, con una linea che recita .352/.521/.773, per un’incredibile OPS di 1.294. E’ già arrivato a quota 10HR, nonostante i lanciatori avversari si rifiutino di giocarlo, concedendogli ben 30BB e permettendo a chi lo segue nel lineup (di solito Lind) di battere a casa molti punti (già 27 gli RBI per Adam in quest’inizio di stagione). Bene anche il catcher rookie Arencibia, che sembra aver appreso il modo di giocare dei compagni, prendendo un buon numero di SO, poche basi per ball, ma battendo spesso e volentieri forte, tanto da essere già arrivato a quota 4HR per una rispettabile OPS di .787, non male per un catcher al primo anno in MLB.

Anche il monte è a metà classifica per l’AL nelle categorie principali, con un buon numero di strikeout messi a segno, dovuti principalmente a Romero, Litsch e al rientrante Morrow, che promette grandi cose per questa stagione e, dopo tre partite, guida la squadra per ERA e SO/9, rispettivamente con 3.03 e 11.72. Bene sta facendo il bullpen, con il closer Rauch paradossalmente detentore dei peggiori numeri (ERA più alta tra gli uomini più utilizzati: 3.75) e con l’ottima stagione di Frasor.

Più abbordabile il calendario d’ora in poi, con due partite in casa contro Boston prima di una sfida in casa di due squadre dell’AL Central, Minnesota e Detroit, prima di ricevere ancora Tampa e Houston per questa miniserie di interlega e chiudere il mese allo Yankee Stadium.

 

Boston Red Sox

Proprio non riescono a decollare i Sox: dal 26 aprile ad oggi il loro bilancio recita 6W e 7L contro squadre non irresistibili come Baltimore (2L), Seattle (2L), e Los Angeles, contro cui, dopo aver battuto uno degli 1-2 migliori dell’AL costituito da Weaver ed Haren, costringendo Weaver al primo dispiacere stagionale, per poi perdere contro Pineiro e agli extra-inning. Qualche segno di risveglio dalle ultime due partite, con due vittorie nette contro Pavano e Duensing a Fenway contro i Twins. L’attacco è la grande delusione di questo inizio di stagione, con cinque uomini che stanno più o meno mantenendo quanto ci si aspettava (Youkilis, Lowrie, Gonzalez, Ortiz ed Ellsbury) e cinque che invece stanno vivendo per ora una brutta annata, a partire da Pedroia, che cammina molto, ma prende troppi SO girando troppi lanci lontani dalla zona di strike e sembra aver smarrito la potenza. Quello che doveva essere uno dei migliori attacchi dell’MLB, con gli innesti di Gonzalez e Crawford è, per ora, in linea di galleggiamento per gli standard dell’AL, con le BB e la OBP a salvare la situazione.

Anche il monte non sta girando bene, con Lester che conferma il suo status di primo piano tra i lanciatori di tutta la MLB, con una ERA di 2.33, 4W e 1L e Beckett che sembra essersi messo alle spalle un pessimo  2010, con numeri molto simili al suo collega di reparto. Chi delude è, ancora una volta, Lackey, titolare di un’inguardabile ERA di 7.16 che gli ha già portato 4 sconfitte in stagione. Insufficienti per ora anche Buchholz, sorpresa della scorsa stagione, e Matsuzaka, che alterna partenze ottime ad altre da mani nei capelli. Male il bullpen, con Wakefield che, anche utilizzato come partente, è davvero poco efficace e un Jenks lontano parente di quello visto negli scorsi anni a Chicago; fortunatamente sembra essersi ritrovato Papelbon, oltre alla certezza Bard.

Il calendario del mese è più che abbordabile, con una serie impegnativa a NY che potrebbe riavvicinare i Sox alla prima posizione.

 

Tampa Bay Rays

Chi ha giocato davvero bene in questo periodo sono i Rays, con ben 9W e 3L, che hanno azzerato il gap che li separava da NY. L’attacco è guidato da uno Zobrist che sta facendo il Longoria in attesa che quest’ultimo torni sul serio, oltre che da Joyce autore, finora, di un’ottima annata. Dopo un0inizio sfolgorante sembra essersi normalizzato Sam Fuld, nuovo eroe popolare a St. Petersburg e dintorni. L’attacco gira bene pur non segnando tantissimo e, come al solito, corre tantissimo, è infatti secondo per SB nell’AL.

Molto bene, come lo scorso anno, nonostante abbia perso pezzi importanti, il monte, con Shields che sembra rinato, finalmente aiutato dalla fortuna, Price che sta confermando quanto di buono fatto vedere lo scorso anno, Davis molto migliorato in questo suo secondo anno ed Hellickson che si affaccia all’MLB senza alcun timore reverenziale. Come al solito bene anche il bullpen, guidato dal closer Farnsworth già detentore di 7SV, 2W e di una ERA di 0.75, dietro di lui Peralta, Cruz e Russel fanno il resto, tutti e tre con un’ERA sotto i 2.85.

Calendario piuttosto agevole anche per Tampa, che ha forse le gare più dure nello scontro con i Marlins dal 20 al 22 maggio.

 

New York Yankees

L’attacco di New York sta girando finora alla perfezione, meritandosi il titolo di Bronx Bombers. Alla guida della squadra al momento c’è un sorprendente Curtis Granderson, con un’OPS sopra i 1000 e già 11HR, seguito da Teixeira che continua con il suo inizio caldo a differenza degli scorsi anni e da un redivivo Russell Martin, che fa davvero invidia ai rivali storici di Boston, costretti a subirsi partite di Varitek e Saltalamacchia. Si segnala inoltre un Gardner in rapida ascesa, dopo un inizio difficile ha ora un’OPS di .725 che si accompagna a 5SB. Male i due veterani Jeter e Posada, oltre a Swisher, fermi ad un’OPS inferiore a .700.

Il bilancio di 7W e 7L dal 25 aprile ad oggi è anche frutto di prestazioni non proprio convincenti del monte, che vede dietro al solito Sabathia (2.89 ERA, 3W e 2L) l’accoppiata di Lazzaro (“alzati e cammina”) Burnett e Colon, entrambi guardati con sospetto dai tifosi di NY ad inizio stagione. Bene sta facendo il rookie Nova, che da partente numero 4 fa quello che deve fare, tenere la squadra in partita con una chance di vincerla. Il bullpen si basa sulla solita certezza di Mariano Rivera, già a quota 12SV, con un’ERA di 1.72, mentre delude il nuovo acquisto Soriano, incappato in un paio di pessime partite.

La nota più interessante del calendario da qui alla fine di giugno è rappresentata dalla serie di tre partite delle cosiddette Subway Series contro i match, con tutto il fascino che una stracittadina ha anche nello sport d’oltreoceano.

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