Chipper supera quota 2.500 valide e 1.500 RBI

Tempo di primi, ma poco indicativi, bilanci nella NL East dopo un paio di settimane di regular season. Inutile ricordare come si tratti di numeri poco accurati, visto il periodo, ma è in ogni caso interessante notare come, ad esempio, i Philadelphia Phillies stiano proseguendo quanto interrotto lo scorso ottobre: è ancora la squadra di Charlie Manuel, infatti, a dettare legge nella division come da pronostico.

Al secondo posto momentaneo, con un distacco di due gare, trovano spazio i Florida Marlins con un record di 8-6 e reduci da una serie, condizionata dal maltempo, proprio contro la squadra della Pennsylvania: 1-1 è il positivo bilancio dopo le uniche due sfide disputate.

A mezza gara di distanza, ecco i Washington Nationals: il team della capitale vanta, al momento, la miglior striscia vincente della division, frutto delle tre vittorie contro Milwaukee. Werth e compagni, inoltre, guidano la NL in gare termine agli extra innings (quattro), circostanza che li ha visti vincitori per ben tre volte.

Lontani quattro gare dalla vetta, troviamo gli Atlanta Braves con un record ancora in passivo frutto di un avvio letargico del lineup: il mancato sweep nella serie appena conclusa contro i Mets ha compromesso il raggiungimento di quota .500, oltre a rappresentare la quarta sconfitta stagionale con una sola run di scarto.

A completare il quadro ci sono i New York Mets, sulle cui prestazioni influisce un parco partenti che è ancora un cantiere aperto, come testimoniato dalle 5.5 runs concesse di media agli avversari, secondo peggior dato in tutta la NL, e dalla striscia, appena chiusa questa notte, di 7 sconfitte consecutive.

Ecco la situazione nel dettaglio.

 

Philadelphia Phillies (10 W / 4 L)

Con ben cinque giocatori sopra quota .300 di media battuta, è facile spiegare la prima posizione momentanea del team: la sorte, come sempre su un campione statistico così ridotto, gioca un ruolo fondamentale e non sorprende quindi notare come gli stessi 5 hitters vantino anche una BABIP oltre quota .350.

La tendenza, infatti, sta iniziando a cambiare e dopo aver segnato ben 56 runs nelle prime 8 gare dell’anno, Howard e compagni sono scesi a 17 nelle successive cinque, pur senza mai scendere sotto quota tre.

A livello individuale spiccano i 3 fuoricampo già battuti da Ryan Howard e i due di Ruiz e Francisco; lo stesso Howard, insieme a Polanco e Ibanez, ha superato la doppia cifra in termini di RBI, mentre tra le basi si segnalano i 4 “furti” di Jimmy Rollins.

Tra i partenti, prestazioni altalenanti, pur se su eccellenti livelli, per i nuovi Fab 4 trascinati dal solito Roy Halladay (2-0, 22 K e 3 BB in 22 IP), già autore del primo complete game della stagione. Stessa sorte per il compagno Cliff Lee, che però ha intervallato due ottime partenza con una prestazione ben più problematica nella serie contro Atlanta.

Molto bene Roy Oswalt nonostante i due fuoricampo concessi fin qui, mentre Cole Hamels ha, nelle tre partenze, mostrato, il peggio e il meglio del suo repertorio e si attesta su un record di 1-1 e un’ERA oltre quota 4.30.

Tra i rilievi spiccano le prestazioni di Ryan Madson, nel ruolo di setup, e del closer Jose Contreras, entrambi ancora a quota 0 alla voce runs concesse; vanta anche una vittoria Antonio Bastardo, grazie anche ai 9 K piazzati in appena 5.2 IP.

Coming up: al termine della serie casalinga contro i Milwaukee Brewers, mini-tour ad ovest in direzione San Diego e Phoenix, per sette gare contro Padres e Diamondbacks.

 

Florida Marlins (8 W / 6 L)

A dispetto di un differenziale negativo tra runs segnate e subite, il team di Miami può vantare un record ancora positivo in virtù, soprattutto, delle quattro vittorie ottenute in altrettanti match chiusi con un solo punto di scarto.

La striscia vincente aperta di tre partite rappresenta la migliore della division e la terza, dietro Giants e Cardinals, in tutta la National League, a testimonianza del buon momento nonostante sia l’attacco sia la difesa siano state sostanzialmente nelle media in queste prime tredici gare.

Il titolo platonico di MVP tra i positional players va obbligatoriamente a Logan Morrison (AVG .327), decisamente caldo al piatto come dimostrato dai quattro fuoricampo, che si aggiungono a 5 doppi, 11 RBI e 10 BB: cifre, appunto, da vero MVP.

Spostando lo sguardo sul parco lanciatori, impossibile non iniziare parlando dell’eccellente partenza di Josh Johnson, che si conferma su livelli altissimi e sfiora l’impresa storica andando a cinque out dal no-hitter contro i Braves.

Prestazioni inferiori per il resto della rotazione, indicata alla vigilia della stagione come possibile punto di forza della squadra: da segnalare il calo dei K di Ricky Nolasco (che ha già subito anche 4 fuoricampo) e i problemi di controllo di Vazquez e Volstad.

Come conseguenza, sono state due settimane piuttosto impegnative per tutto il bullpen che ha risposto complessivamente piuttosto bene: il closer Leo Nunez ha già raggiunto quota 5 salvezze, mentre Brian Sanches e Edward Mujica hanno già vinto un paio di gare ciascuno.

Coming up: le tre serie casalinghe contro, nell’ordine, Pirates, Rockies e Dodgers chiariranno un po’ la situazione, soprattutto per quanto riguarda la rotazione.

 

Washington Nationals (8 W / 7 L)

Squadra calda e abituata ai finali di partita punto a punto: come detto, infatti, ben quattro delle prime 15 sfide stagionali si sono protratte oltre i canonici nove innings e, cosa più importante per i tifosi dei Nationals, il 75% è poi risultato in una vittoria.

Sempre a livello di statistiche di squadra, è curioso sottolineare come, a dispetto di un record vincente, la squadra si trova al penultimo posto nella NL per media battuta (.226): a bilanciare questo dato, però, ci sono le 61 unintentional BB conquistate che collocano la squadra della capitale al secondo posto dell’intera MLB.

Sul piano individuale, due sono i giocatori che si stanno distinguendo in questo primo scorcio di stagione: Ryan Zimmerman, presenza fissa in questi report, sta battendo oltre quota .350 e può vantare più BB che strikeout, ma solamente 4 RBI frutto di un supporting cast deludente.

A far la voce grossa in questa statistica è Danny Espinosa (14 RBI), interessantissimo seconda base che in stagione ha fin qui battuto 11 valide, più di metà delle quali sono XBH; deve, invece, ancora iniziare carburare Jayson Werth, costosissimo acquisto invernale.

Tra i cinque starting pitchers, nessuna prestazione in particolare da segnalare: il quartetto formato da Zimmerman, Hernandez, Lannan e Marquis sta fornendo un discreto contributo, anche se dal primo è probabilmente lecito attendersi un ulteriore salto di qualità. Qualche problema in più per Gorzelanny, ancora senza vittorie dopo due partenze.

Si conferma sempre su buoni livelli il bullpen, che continua il positivo lavoro iniziato nella stagione scorsa: Sean Burnett si sta imponendo nel nuovo ruolo di closer, anche se le gerarchie non sembrano poter rimanere rigide per tutto l’anno vista la presenza di due ottimi elementi come Drew Storen e Tyler Clippard.

Coming up: il team capitolino volerà ad ovest per due serie contro Pittsburgh e St. Louis, prima di far ritorno al Nationals Park per le sfide contro i Mets.

 

Atlanta Braves (7 W / 9 L)

Inizio in sordina per la squadra della Georgia, ancora alla ricerca di un minimo di continuità di risultati che li porti a vincere più di due partite consecutive: il punto debole del team è, come da tradizione, rappresentato dal lineup, reparto ancora in fase di rodaggio.

Una statistica interessante è quella che riguarda le runs concesse e segnate: i Braves, infatti, vantano il peggior attacco della National League, insieme ai Dodgers, ma compensano con la miglior difesa, da intendersi ovviamente come capacità di prevenire le runs avversarie (3.2 a gara). Partite per gli amanti dei pitchers’ duel, insomma.

A livello personale sono sicuramente degni di menzione gli avvii di stagione di McCann, .327 e autore di 15 singoli sulle 17 valide complessive; Jason Heyward, nonostante i problemi di contatto, ha già spedito quattro palline oltre le recinzioni cui aggiunge ben 11 BB.

Breve capitolo a parte per Chipper Jones, futuro HoF, che grazie al solito eccellente contributo offensivo (più doppi che SO subiti) ha potuto tagliare due traguardi importanti in quest’inizio di stagione, superando quota 2.500 valide e 1.500 RBI in carriera.

Spostandoci sul monte, va segnalato il rientro di Jair Jurrjens che si concretizza in 7 shutout innings contro i Mets; per il resto tante prove solide per un reparto tra i migliori della lega per qualità e profondità come evidenziato dai numeri (xFIP a quota 3.53).

A completare il quadro, troviamo un parco rilievi di primo livello nonostante l’addio di Billy Wagner: quattro giocatori con una xFIP inferiore a 3.00 guidati dalla coppia Venters-Kimbrel, quest’ultimo, in particolare, realmente dominante in questo inizio di stagione.

Coming up: un lunghissimo viaggio verso ovest per le dieci sfide contro Dodgers, Giants e Padres prima del rientro in Georgia di fine mese.

 

New York Mets (5 W / 11 L)

Il record casalingo di 1-6 è il peggiore di tutta la lega e va ricondotto, principalmente ad una rotazione che già priva dell’ace Santana sta iniziando a perdere i pezzi, come testimoniato dal recente infortunio di Chris Young, una delle note più liete di questo inizio 2011.

Continuando ad osservare le statistiche, desta preoccupazione il fatto che in queste prime 16 partite di RS siano stati ben 7 i diversi partenti mandati sul monte dal nuovo manager Terry Collins: mai come in questo caso, quindi, è necessario trovare immediatamente stabilità nel reparto per iniziare a pianificare il futuro.

Anche dal punto di vista offensivo le cose non vanno benissimo, con il solo Jose Reyes attualmente sopra quota .300 di media battuta e logico MVP del team grazie anche a 6 doppi, 2 tripli, 11 runs segnate e 6 basi rubate: nel resto del lineup, menzioni sparse per Ike Davis, leader di squadra con 12 RBI e 9 walks e David Wright, che si fa soprattutto notare per la pericolosa vicinanza a quota 20 K subiti.

A fargli compagnia troviamo Scott Hairston, eliminato al piatto 10 volte in 26 AB; non sorprende, quindi, notare come la squadra della Grande Mela si trovi al primo posto nell’intera MLB per numero di eliminazioni al piatto subite.

Il problema maggiore, però, come detto, riguarda la rotazione e anche in questo caso sono i numeri ha delineare meglio la situazione: nella National League solamente Astros e Pirates vantano una xFIP peggiore dei Mets. A peggiorare il quadro il dato sulle BB di squadra (4.31 BB/9), il peggiore delle majors nonostante il taglio di Oliver Perez.

La situazione migliora spostandosi ad osservare il bullpen, in cui campeggiano i nomi di Francisco Rodriguez, due salvezze convertite sulle tre avute a disposizione, e Taylor Buchholz (10 K in 8 IP) acquisto interessante ma poco pubblicizzato dell’ultimo mercato. Chiusura dedicata al giovane Pedro Beato, zero ER dopo 9 innings di impiego.

Coming up: le visite di Astros e Diamondbacks precedono un mini-tour divisionale che vedrà i Mets opposti a Nationals e Phillies.

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