James Robert ‘Jimbo’ McMahon Jr. è sempre stato un personaggio particolare, fuori dagli schemi. E, soprattutto, non avrebbe mai dovuto essere un atleta.

All’età di 6 anni, giocando a cowboys e indiani, ad un tratto non riesce a sfilare dalla fondina della pistola giocattolo. Prende una forchetta per allentare un nodo, la forchetta scivola, e gli finisce nell’occhio destro recidendogli la cornea.

I dottori miracolosamente salvano l’occhio, che però diviene fotosensibile costringendolo a portare sempre occhiali scuri. Questo contribuisce a creare la sua aura di personaggio eccentrico, aura in cui Jimbo si trova a suo agio.

Anche sul campo di football si trova a suo agio, e dimostra uno spirito indomito. A BYU, l’università dei mormoni, dopo un infortunio al ginocchio prende per mano la squadra e la porta all’Holiday Bowl, dove però i Cougars vanno sotto 45 – 25 a 4 minuti dal termine.

Vedendo alcuni tifosi che si apprestano a lasciare gli spalti, Jimbo corre verso di loro gridando “Ehi, dove pensate di andare? Se ci credo io, non vedo perché non dovreste crederci voi!”.

I tifosi restano, per loro fortuna. 3 touchdowns dopo, incluso un passaggio dell’Ave Maria da 41 yards, BYU ha vinto quello che venne poi ribattezzato ‘The Miracle Bowl’.

Ed i miracoli continuano anche in NFL. Selezionato dai Chicago Bears, che si aspettano un mormone tutto latte e bibbia, si presenta alla firma del contratto bevendo birra. A George ‘Papa Bear’ Hallas, il presidente, e Mike Dikta, l’allenatore capo, per poco non prende un colpo.

Il contratto va quasi all’aria, eppure i due vedono qualcosa in quel ragazzone con la faccia da pazzo. Vedono un guerriero, un QB che non si tira indietro, che non scivola dopo il primo down ma che carica a colpi di elmetto difensori ben più grandi di lui. Per questo però, è spesso infortunato.

Nel 1985 i Bears stravinceranno il campionato, grazie alla migliore difesa di sempre. Ad inizio stagione però, la difesa ancora non ha trovato la quadra ed in 3 partite su 4 i Bears sono sotto dopo la prima metà di gioco. Walter Payton, RB, e soprattutto Jimbo, portano a 3 vittorie in rimonta. Una, addirittura miracolosa…

Chicaco Bears a Minnesota, contro i Vikings. Jimbo non si è allenato tutta la settimana per dei dolori al collo che l’hanno costretto in ospedale per due notti.

I Bears vanno sotto, l’attacco è anemico. Jimbo comincia a tartassare Ditka, cosa che adora fare, perché vuole giocare. Ditka, riluttante, cede.

Primo ‘snap’ della partita, quasi cade ancora intontito dagli antidolorifici. Ho detto quasi, perché si mette dritto, guarda verso il fondo del campo – boom – passaggio da 70 yards per Gaunt. Touchdown, sono passati 9 secondi.

Al secondo ‘snap’ pochi minuti dopo, stessa storia: touchdown. Finirà con 3 TDs sui primi 4 palloni giocati. I Bears vincono, la partita passa alla storia come il “Miracolo di Minnesota”.

Dopo aver cambiato varie squadre, nel 1996 Jimbo si ritira. La moltitudine di commozioni cerebrali subite in carriera a causa del suo stile di gioco lo portano ad una diagnosi di demenza senile a soli 53 anni. Vive tra dolori atroci, e vuoti di memoria.

Ma per le strade di Chicago, nessuno ti dimenticherà mai, Jimbo.

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